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3° lezione – 2013/03/21

3° lezione – 2013/03/21. Metodi e tecnologie per l'insegnamento della matematica a.a. 2012/2013. Nuove tecnologie (?) -MOOC. MOOC (Massive Open Online Course ). MOOC (Massive Open Online Course ). proposta di Ivan Illich e confronto

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3° lezione – 2013/03/21

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Presentation Transcript


  1. 3° lezione – 2013/03/21 Metodi e tecnologie per l'insegnamento della matematica a.a. 2012/2013

  2. Nuove tecnologie (?)-MOOC • MOOC (Massive Open Online Course)

  3. MOOC (Massive Open Online Course) • proposta di Ivan Illich • e confronto • con proposte degli attuali sistemi di formazione online, in particolare MOOC

  4. Ivan Illich[1] • Ivan Illich è stato uno scrittore, storico, pedagogista e filosofo austriaco. Personaggio di vasta cultura, viene citato spesso come teologo, linguista, per la sua vasta conoscenza di svariati idiomi, e storico. Wikipedia • Data di nascita: 4 settembre 1926, Vienna • Data di morte: 2 dicembre 2002, Brema

  5. Ivan Illich[2]

  6. Ivan Illich[3] • In Descolarizzare la società (1971) • analisi avversa alla scolarizzazione istituzionale, • ciascuno deve gestire autonomamente il proprio percorso formativo • la scuola non è un luogo generatore di apprendimento, • in essa s’istruisce, ma istruire non corrisponde necessariamente ad apprendere.

  7. Ivan Illich[4] • no scuola=istruzione, ma • valorizzazione della vita quotidiana, dove si apprende attraverso incidentalità, ma anche partecipazione, interessamento • a tutti un’uguale possibilità d’istruzione è lodevole ed anche possibile, però non è raggiungibile attraverso una scolarizzazione obbligatoria che garantisce solamente una successione di diplomi

  8. Ivan Illich[5] • conseguimento di una serie di titoli a definire il profilo del ruolo da acquisire per accedere ad una qualsivoglia professione? • quella successione garantisce un apprendimento o l’aver rispettato una serie di regole che si arrogano il diritto di certificare quali presunte qualità siano state acquisite?

  9. Ivan Illich[6] • Illichnon accetta l’idea che la società stabilisca degli accessi ai ruoli, precisando quali siano i diplomi necessari e poi essa stessa provveda, attraverso la scuola, ad organizzare questi percorsi • secondo l’autore essi sono il risultato di una monopolizzazione della loro gestione e distribuzione da parte del sistema scolastico

  10. Ivan Illich[7] • quasi tutto ciò che s'impara lo si apprende casualmente e l’acquisizione di determinate competenze propedeutiche ad un lavoro, possono/debbono essere ottenuta in centri ‘forniti’ di persone specializzate in minor tempo e con minor costi rispetto alla scuola; • alcuni di questi centri potrebbero essere istituiti dalle stesse aziende; • assegnare a tutti, all’atto della nascita, dei crediti, da utilizzare presso tutti i centri anche in età adulta, per soddisfare le proprie necessità formative

  11. Ivan Illich[8] • Illich: “intendo dimostrare che il contrario della scuola è possibile; che possiamo affidarci a un apprendimento autonomo invece di assumere insegnanti che allettino o costringano lo studente a trovare il tempo e la voglia d'imparare; che possiamo fornire al discente nuovi agganci con il mondo anziché continuare a somministrare tutti i programmi didattici attraverso l'imbuto dell'insegnante” [ivi, pag. 76].

  12. Ivan Illich[9] • potrebbero essere sufficienti dei centri di raccolta e scambio delle risorse fra coloro che decidano di usufruirne ai fini del proprio apprendimento. • non più percorsi prestabiliti che sostengono di individuare i bisogni di coloro che vogliono imparare e invece, nella maggior parte dei casi, decidono cosa deve imparare chi vuole imparare, bensì risposte alle esigenze di chi cerca “con quali oggetti e quali persone possono voler mettersi in contatto […] per poter imparare” [ivi, pag. 80].

  13. Ivan Illich[10] • restituire allo studente l’autonomia nella scelta degli obiettivi personali di apprendimento e la possibilità di soddisfarli attraverso l’accesso a idonei servizi messi a disposizione della comunità; • propone un sistema che si articola in quattro servizi per gestire la formazione: servizi per la consultazione di oggetti didattici, centrali delle capacità, assortimento degli eguali, servizi per la consultazione di educatori

  14. Ivan Illich[11] servizi per la consultazione di oggetti didattici - facilitino l'accesso alle cose o ai processi usati per l’apprendimento formale. Tali risorse possono essere in parte riservate a questo scopo e conservate in biblioteche, agenzie di noleggio, laboratori e sale d'esposizione come i musei e i teatri; oppure adoperate quotidianamente nelle fabbriche, negli aeroporti o nelle fattorie, ma messe a disposizione degli studenti, siano essi apprendisti o frequentatori fuori orario centrali delle capacità - permettano agli individui di esporre le proprie capacità, le condizioni che pongono per servire da modelli a chi vuole impararle, e gli indirizzi ai quali sia possibile reperirli

  15. Ivan Illich[12] assortimento degli eguali - una rete di comunicazione che permetta alle persone di descrivere il tipo di apprendimento cui vogliono dedicarsi, nella speranza di trovare un compagno di ricerca servizi per la consultazione di educatori in genere - professionisti, para-professionisti e liberi operatori, che potrebbero essere elencati in una guida con l'indirizzo, una descrizione fatta dagli stessi interessati e le condizioni per accedere ai loro servizi. Questi professionisti potrebbero essere scelti mediante un voto o una consultazione dei loro ex clienti.

  16. Ivan Illich[13];in definitiva, occorrerebbe rivoluzionare l’istruzione sulla base dei seguenti principi • “Liberare l'accesso alle cose, sopprimendo il controllo che oggi persone e istituzioni esercitano sui loro valori didattici.” Servizi per la consultazione di oggetti didattici • “Liberare la trasmissione delle capacità, riconoscendo a chi ne faccia richiesta la libertà di insegnarle o esercitarle.” Centrali delle capacità • “Liberare le risorse critiche e creative della gente, restituendo ai singoli la possibilità di indire e tenere riunioni, possibilità che oggi è sempre più monopolizzata da istituzioni che pretendono di parlare in nome di tutti.” Assortimento degli eguali • “Liberare l'individuo dall'obbligo di adattare le proprie aspettative ai servizi offerti da una professione costituita, fornendogli la possibilità di attingere dall'esperienza dei suoi eguali e di affidarsi all'insegnante, alla guida, al consulente o al guaritore da lui stesso scelto” [ivi, pag. 103] Servizi per la consultazione di educatori in genere

  17. MOOC[1] Massive Open Online Course • i centri delineati da Illich costituiscono delle reti che, ad oggi, possono assumere denominazioni quali: reti di contenuti (Servizi per la consultazione di oggetti didattici), reti di buone pratiche (Centrali delle capacità ), reti per aggregare e collaborare (Assortimento degli eguali ), reti di tutor (Servizi per la consultazione di educatori). Reti che delineano e permettono, nel campo della formazione, diverse composizioni di percorsi

  18. MOOC[2] Massive Open Online Course • uno di questi possibili percorsi è il MOOC (Massive Open Online Course): una galassia che ingloba PLE (Personal LearningEnvironment), ambienti, collaborazione, modalità di apprendimento, personalizzazione, adattività, connettività, ma anche qualcosa di simile a servizi per la consultazione di oggetti didattici, centrali delle capacità, assortimento degli eguali, servizi per la consultazione di educatori, di illichianamemoria

  19. MOOC[3] • esempio: http://change.mooc.ca/index.html • in un MOOC abbiamo disponibili: servizi per la consultazione di oggetti didattici, centrali delle capacità, assortimento degli eguali, servizi per la consultazione di educatori

  20. MOOC[4] Massive Open Online Course • un corso MOOC è un corso con molti partecipanti, distribuiti in tutto il mondo e con accesso modulato secondo tempi e ritmi personali, che integra propri materiali e strumenti di comunicazione e collaborazione con social networking e risorse accessibili online; • l’aggettivo “molti” riferito agli studenti è da intendersi in senso indefinito, dovuto al fatto che, essendo il corso aperto a tutti, si prevede e spesso accade che i frequentanti siano presenti in numeri anche molto significativi

  21. MOOC[5] Massive Open Online Course • i corsi sono predisposti da un esperto, molto spesso da un gruppo di esperti, e riguardano diversi campi disciplinari; viene creata la struttura fondamentale, comunque flessibile, che orienta la partecipazione alle attività del corso; altri docenti o esperti operano come tutor, privilegiando i profili di facilitatori e moderatori, sollecitando discussioni fra pari su questioni significative del corso

  22. Sviluppo formazione in rete[1] • inizialmente, nel web, la formazione veniva erogata in maniera esclusivamente trasmissiva e unidirezionale attraverso siti di presentazione di materiale organizzato in corsi; • in seguito si è iniziato ad erogare formazione all’interno di ambienti entro i quali convivevano corsi ed attività che erano sviluppate, dai partecipanti, attraverso appositi tool. Il paradigma prevalente era legato ad una visione maggiormente orientata alla comunicazione, condivisione e collaborazione fra pari

  23. Sviluppo formazione in rete[2] • successivamente si assiste ad un fiorire di nuove applicazioni nel web libero. Ciascuno, si sostiene, è libero di realizzare itinerari personali, vivendo proprie esperienze attraverso questi tool. Gli utenti si organizzano secondo modelli di PLE che possono essere identificati o con il proprio desktop (sul quale realizzare collegamenti alle applicazioni nel web proprie o altrui) oppure come degli effettivi ambienti nel web, dai quali connettersi alle proprie ed altrui applicazioni • in entrambi i casi distinguiamo una struttura (il desktop o una piattaforma) e un processo: quello che la persona mette in atto per strutturare la propria formazione

  24. Differenze MOOC/PLE/reti • servizi per la consultazione di oggetti didattici (reti di contenuti), centrali delle capacità (reti di buone pratiche) (portali/siti che presentano materiali, forniscono esperti) liberi nella rete, sono ‘certificati’ nei MOOC • Ple: l’utente aggrega itinerari secondo ‘esigenze’ personali invece Mooc: proposte di formazione (flessibili)

  25. Allora perché possiamo dire che un MOOC ingloba un PLE • riportiamo una frase di Downes tratta dalla presentazione delle modalità di lavoro in un corso (http://change.mooc.ca/how.htm) : • “This is an unusual course. It does not consist of a body of content you are supposed to remember. Rather, the learning in the course results from the activities you undertake, and will be different for each person. In addition, this course is not conducted in a single place or environment. It is distributed across the web. We will provide some facilities. But we expect your activities to take place all over the internet. We will ask you to visit other people's web pages, and even to create some of your own.”

  26. In definitivainternamente a un MOOCche ha un itinerario macro/unaproposta macro, l’utentepuòsviluppare le proprieazioniaggregandoapplicazioni, sviluppandoitineraripersonali, creandopropricontenuti (come in un PLE)

  27. Una sintesi • Illichrete • IllichMOOC • MOOC sono in alternativa alla formazione/istruzione istituzionale rifiutata da Illich: • nei MOOC si enfatizzano i concetti di gratuità, di assenza di percorsi standard canalizzati, quindi di assoluta libertà di composizione del proprio profilo professionale, senza dover seguire percorsi che si compongono in base all’obbligatorietà di segmenti formativi precedenti; in definitiva attuano un superamento della formazione erogata in modo istituzionale.

  28. problemi • Certificazione del percorso: • approccio maggiormente formale (sembra che i MOOC si stiano orientando verso questo obiettivo) • MOOC+portfolio personale delle competenze

  29. In AboutThisCourse del precedente esempio si dice “This course will introduce participants to the major contributions being made to the field of instructional technology by researchers today. Each week, a new professor or researcher will introduce his or her central contribution to the field.”

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