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A.A.2013/14

A.A.2013/14. PROFESSIONISTA CONSULENTE AZIENDALE. I PRIMI PROVVEDIMENTI. Per la criticità che riveste in ordine alla sopravvivenza aziendale e per la rilevanza esterna che assume ( vedi anche definizioni giuridiche di crisi)

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Presentation Transcript


  1. A.A.2013/14 • PROFESSIONISTA CONSULENTE AZIENDALE

  2. IPRIMI PROVVEDIMENTI • Per la criticità che riveste in ordine alla sopravvivenza aziendale e per la rilevanza esterna che assume ( vedi anche definizioni giuridiche di crisi) • IL DISEQUILIBRIO FINANZIARIO è quello che nell’immediatodesta la maggior preoccupazione.

  3. IPRIMI PROVVEDIMENTI • Quindi i primi provvedimenti attengono la sfera finanziaria : • l’impresa deve drenare liquidita’

  4. IPRIMI PROVVEDIMENTI • Occorre far intervenire la proprietà se in grado di farlo con ulteriore sforzo di denaro per ridurre anche l’indebitamento strutturale • Vanno alienati elementi patrimoniali che possono fungere da Riserve di LIQUIDITA’ come immobili terreni • Va rafforzato il controllo sul cash flow ed un maggior sforzo commerciale • Sul piano dell’indebitamento deve negoziare il consolidamento dei prestiti per evitare il rischiosi rimborsi troppo ravvicinati

  5. IPRIMI PROVVEDIMENTI • Poi • abbiamo provvedimenti di che riguardano • l’aspetto economico • l’aspetto operativo

  6. IPRIMI PROVVEDIMENTI Aspetto economico = Riduzione costi discrezionali(di addestramento,consulenze congressi,spese rappresentanza) maggiore efficienza dei costi dei fattori produttivi: eliminazione lavoro straordinario,riduzione lavori all’esterno. Anche per i ricavi bisogna prendere provvedimenti: eliminazione sconti,accettazione di ordini Non pienamente remunerativi

  7. IPRIMI PROVVEDIMENTI • Aspetto operativo: ridimensionamento dei ritmi di produzione e dei cicli di approvvigionamento.

  8. VALUTAZIONE COMPARATA DEL RISANAMENTO E DELLE IPOTESI ALTERNATIVE DI CESSIONE E LIQUIDAZIONE AZIENDALE Il piano di risanamento IPOTIZZATO NELLE LINEE EVOLUTIVEpuò anzi deve essere misurato economicamente al fine di determinare il • VALORE ECONOMICO DEL PIANO DI RISANAMENTO

  9. VALUTAZIONE COMPARATA DEL RISANAMENTO E DELLE IPOTESI ALTERNATIVE DI CESSIONE E LIQUIDAZIONE AZIENDALE la valutazione si fa: per verificare la fattibilità economica del progetto per operare e valutare consapevolmente anche le ipotesi di cessione e / o liquidazione per disporre di uno strumento di giustificazione e legittimazione verso tutte le categorie interessate al risanamento anche esterne

  10. VALUTAZIONE COMPARATA DEL RISANAMENTO E DELLE IPOTESI ALTERNATIVE DI CESSIONE E LIQUIDAZIONE AZIENDALE • LA VALUTAZIONE SI BASA SULL’APPLICAZIONE DEL METODO REDDITUALE COMPLESSO. • Le ipotesi di lavoro accolte sono le seguenti • il risanamento procede secondo una dinamica di progetto quindi come una iniziativa complessa di lunga durata sequenziale nella sua evoluzione • prevedere , al termine una regolare redditività nel tempo della azienda

  11. VALUTAZIONE COMPARATA DEL RISANAMENTO E DELLE IPOTESI ALTERNATIVE DI CESSIONE E LIQUIDAZIONE AZIENDALE R = U1 * (1+i) alla -1 +U2 * (1+i) alla –2….+Un (1+i) alla–n+U/i*(1+i)alla –n Ove: R= valore economico del risanamento U1 ,U2…Un= utili dei periodi considerati del progetto di R. N= durata del progetto I = tasso di attualizzazione U = utile medio prospettico ottenibile dalla conclusione del risanamento in poi

  12. VALUTAZIONE COMPARATA DEL RISANAMENTO E DELLE IPOTESI ALTERNATIVE DI CESSIONE E LIQUIDAZIONE AZIENDALE • La logica quindi è quella di considerare attualizzati i redditi dei singoli periodi del periodo del progetto di risanamento e di aggiungere poi il l’attualizzazione del valore economico della azienda risanata espressa dal rapporto U/i ( metodo reddituale semplice) che ipotizza un perdurare indefinito di redditi nel tempo •  Il progetto realisticamente può prevedere per il primo periodo una perdita , gli interventi inoltre comporteranno impieghi aggiuntivi di capitale che andranno a ridurre il valore economico di risanamento: • quindi si avrà: al posto di U1anche P1

  13. VALUTAZIONE COMPARATA DEL RISANAMENTO E DELLE IPOTESI ALTERNATIVE DI CESSIONE E LIQUIDAZIONE AZIENDALE • LIMITI DELLA FORMULA: Difficoltà a quantificare • i redditi futuri • tasso di attualizzazione • entità del flusso medio prospettico producibile dall’azienda a risanamento avviato però è comunque uno strumento utile di riflessione con le cautele del caso specialmente nella determinazione dei valori. Presupposto indispensabile è la costruzione di un attendibile piano di risanamento pluriennale.

  14. VALUTAZIONE COMPARATA DEL RISANAMENTO E DELLE IPOTESI ALTERNATIVE DI CESSIONE E LIQUIDAZIONE AZIENDALE Il risanamento presenta scelte difficili: • INVESTIMENTI A LUNGO TERMINE • IMPEGNI FINANZIARI CONTRATTUALI VERSO ISTITUTI DI CREDITO • FRONTEGGIAMENTO DI ELEVATE CONDIZIONI DI RISCHIO E DI INCERTEZZA • IMPEGNO E SACRIFICIO DI LAVORO • GESTIONE DI CONFLITTI INTERNI E DI POSSIBILI RESISTENZE AL CAMBIAMENTO

  15. VALUTAZIONE COMPARATA DEL RISANAMENTO E DELLE IPOTESI ALTERNATIVE DI CESSIONE E LIQUIDAZIONE AZIENDALE • TIPICHE ALTERNATIVE AL RISANAMENTO SONO • CESSIONE ( qui si inglobano anche fusioni cessioni di rami scorpori) • liquidazione

  16. LA CESSIONE DELLA AZIENDA IN CRISI Il giudizio di convenienza a rinunciare al risanamento DIPENDE • dalla determinazione del valore del capitale economico della azienda in crisi alla luce di una trattativa per una sua cessione • Cioe’:

  17. LA CESSIONE DELLA AZIENDA IN CRISI • si tratta di una azienda in perdita e la perdita si presume perdurare anche nel futuro • deterioramento della struttura produttiva • vetustità degli impianti • fattori di avviamento(clienti marchio) andati disperdi

  18. LA CESSIONE DELLA AZIENDA IN CRISI • In questo caso i metodi per valutare il capitale economico non sono quelli reddituali o patrimoniali ma si parla DEL BADWILL -DISAVVAMENTO. W= K-B W= CAPITALE ECONOMICO K = PATRIMONIO a valori correnti con azzeramento dei valori immaterali B= BADWILL B= (P-Ki)* alfa su i’ P= perdita annua media prospettica i=tasso di remunerazione normale del capitale n=numero limitato di anni prevedibili di Badwill i’=tasso di attualizzazione

  19. LA CESSIONE DELLA AZIENDA IN CRISI • Gli elementi di incertezza nella formulazione del Badwill sono numerosi • l’entità delle perdite future congetturate ad un valore medio • il numero degli anni del perdurare di tali perdite • la scelta dei tassi di remunerazione normale (Ki) • e la scelta di i’

  20. LA LIQUIDAZIONE DELLA AZIENDA IN CRISI La liquidazione significa convertire i beni aziendali in denaro È una operazione straordinaria I beni possono essere alienati disgiuntamente o come complessi parziali privati ormai della coordinazione tecnico-produttiva E’ frutto di una crisi irreversibile quindi i valori di realizzo sono fortemente decurtati

  21. LA LIQUIDAZIONE DELLA AZIENDA IN CRISI • La valutazione del capitale di liquidazione sarà: • L= Ar – D –Pl • L = valore netto di liquidazione • Ar= valore degli elementi attivi di liquidazione a prezzo di realizzo • D = valore di estinzione dei debiti • Pl = perdite emergenti con la gestione della liquidazione

  22. LA LIQUIDAZIONE DELLA AZIENDA IN CRISI Naturalmente i valori di realizzo sono inferiori a quelli di FUNZIONAMENTO,a nzi certi impianti potrebbero o: valere zero avere costi di disinstallazione Le merci in giacenza hanno valore inferiore specialmente i semilavorati e al valore di mercato I crediti possono presentare problemi di realizzo maggiori rispetto ad una ordinaria gestione vuoi per la minor efficienza del recupero crediti vuoi per il maggior opportunismo dei debitori.

  23. LA LIQUIDAZIONE DELLA AZIENDA IN CRISI La gestione della liquidazione potrebbe assumere in certi casi anche temporaneo carattere produttivo per motivi di occupazione o accordi sindacali o di esecuzione di ordini della clientela. La liquidazione genera ulteriori perdite costi tipici di liquidazione quali • quelle dei liquidatori • incentivi al personale per le dimissioni • spese di consulenza per perizie estimative e controversie legali.

  24. ANALISI – COMPARATIVA- DELLE IPOTESI DI RISANAMENTO • L’analisi comparativa tra • 1.      risanamento • 2.      liquidazione • 3.      cessione

  25. ANALISI – COMPARATIVA- DELLE IPOTESI DI RISANAMENTO pur implicando considerazioni strategiche, soggettive e comunque ipotesi straordinarie NON può prescindere dal calcolo quantitativo del capitale economico che quantomeno ·      completa il set informativo ·      assicura un rigore di metodo al ragionamento migliora il grado di consapevolezza e fornisce elementi di contrattazione

  26. ANALISI – COMPARATIVA- DELLE IPOTESI DI RISANAMENTO SI POSSONO ALLORA VERIFICARE DIVERSE SITUAZIONI: • 1.      preferenza per risanamento = R>W>L • 2.      Preferenza CESSIONE R<W o W>=L cioè la cessione è più conveniente se W=L la preferenza è per la cessione visti i maggiori oner e complessità di liquidazione

  27. ANALISI – COMPARATIVA- DELLE IPOTESI DI RISANAMENTO • 3.      Preferenza liquidazione R<W<L è una valutazione pre-fallimentare l’imnpresa come unità produttiva è ormai dissoluta • 4.      Preferenza della “cessione con dote” R<W<L<O qui siamo in presenza di un forte BADWILL tale da annullare o rendere negativo il valore della azienda W e un valore di L negativo per forti oneri.Allora posso corrispondere un prezzo all’eventuale cessionario qualora l’impresa voglia comunque evitare i rischi di una liquidazione

  28. GLI INTERVENTI PROPEDEUTICI AL PIANO DI RISANAMENTO • Questi interventi rappresentano di fatto l’avvio del TURNARAOUND e dovrebbero precedere la formazione di un PIANO FORMALE DI RISANAMENTO nella realtà questi confini sono molto labili.

  29. GLI INTERVENTI PROPEDEUTICI AL PIANO DI RISANAMENTO • Quali sono questi interventi propedeutici: • CAMBIAMENTO ASSETTO PROPRIETARIO • RICAPITALIZZAZIONE DELLA IMPRESA • DELEGA DI AUTORITA’ AD UN RISANATORE interno o esterno • RINNOVO DEL MANAGEMENT • MOTIVAZIONI E RIPRISTINO DI UN CLIMA DI FIDUCIA ATTRAVERSO PRIMI RISULTATI • LEGGITIMAZIONE E RICERCA DI SUPPORTI ESTERNI NEI RISANAMENTI ESTERNI • GENERAZIONE DI NUOVE IDEE VINCENTI E CONCETTUALIZZAZIONE DI NUOVE STRATEGIE PER IL SUCCESSO COMPETITIVO

  30. CAMBIAMENTO ASSETTO PROPRIETARIO • E’ il presupposto basilare per un effettivo Turnaround quindi cambia la proprietà ma anche l’idea imprenditoriale che ha contraddistinto l’impresa. • Quindi: • quindi si sostituisce di fatto una proprietà che mostrato limiti di efficienza nella gestione della impresa • per far accedere nuovi soci in grado di apportare le risorse necessarie • per formulare una nuova visione imprenditoriale e trasmettere nuovi valori che ricreino motivazione entusiasmo slancio

  31. CAMBIAMENTO ASSETTO PROPRIETARIO • ALTRI CASI: • MANAGEMENT BY OUT: = Acquisizione delle quote sociali da parte del management impegnato e fedele alle sorti aziendali • Leveraged by out = = si ha quando uno o più soggetti esterni acquisiscono la proprietà della azienda in crisi portando sì nuovi capitali ma ottenendo al contempo dalle banche NUOVI finanziamenti • Poi si possono avere soluzioni miste tra le due sopraindicate

  32. Ricapitalizzione della impresa • IL RINNOVO DELLA PROPRIETA’ HA COME FUNZIONE ANCHE QUELLA (OLTRE AI VALORI) DI RICAPITALIZZARE L’IMPRESA PER contribuire al risanamento patrimonialefinanziario che ha anche lo scopo non ultimo di ripristinare un clima di fiducia

  33. DELEGA DI AUTORITA’ AD UN RISANATORE IL Risanamento deve vincere le resistenze psicologiche e gli ostacoli di comportamenti e atteggiamenti del management e del personale ancorati ai vecchi valori aziendali anche dopo il cambiamento di proprieta’ Per cui  E’ necessario procedere ad un forte accentramento decisionale in VIA STARORDINARIA CHE NON è CERTO IL MANAGER PRECEDENTE MA PREFERIBILMENTE E’ NUOVO GRUPPO NUOVI MANAGER solo per questa fase

  34. Delega ad un risanatore • Bisogna però distinguere due tipi di risanamenti la cui differenza è a volte impercettibile • RISANAMENTIINTERNI REALIZZATI INTERNAMENTE DALLA IMPRESA SENZA CLAMORE E COINVOLGIMENTO DI CATEGORIE ESTERNE • RISANAMENTI ESTERNI TIPICI DEI PIU’ GRAVI CASI DI CRISI A QUESTI CASI DI RISANAMENTI ESTERNI SI APRLA ANCHE DI RISANATORE GIUDIZIARIO TANTO LA CRISI E’ PROFONDA

  35. Delega ad un risanatore • Nel primo caso l’azienda può prendere un buon manager esterno famoso e quotato che piace anche alla nuova proprietà,il risanamento interno va inteso come TURNAROUND controllato da soggetti comunque interni • Nei risanamenti esterni di solito sono tipici quelli giudiziari

  36. Rinnovo del management • Il cambiamento della proprieta’ comporta come conseguenza un rinnovo dell’alta e media direzione e anche di amministratori in aziende piccole Questo perché: • i manager più bravi a volte abbandonano nella fase di crisi culminante • la nuova proprietà ha manager di fiducia e’ pero’ pericoloso depauperare l’azienda delle risorse umane completamente

  37. Verso un nuovo clima di fiducia • La motivazione costituisce un fattore fondamentale di successo ed è particolarmente avvertita come necessità per la realizzazione di un processo di risanamento che soprattutto deriva da uno stato di crisi legato al deterioramento del clima a aziendale interno

  38. Verso un nuovo clima di fiducia • un clima di fiducia si basa su tre elementi: • Carisma, serietà della leadership capace di avviare un processo di nuova costruzione di una nuova cultura aziendale • conseguimento di primi anche se piccoli risultati utili • capacita’ di trasmettere nuove idee vincenti

  39. LA LEGITTIMAZIONE ESTERNA DEL PROCESSO DI RISANAMENTO • Sono soprattutto due le motivazioni che danno risonanza esterna alla crisi • manifestazione di insolvenza che coinvolge i creditori soprattutto banche • risvolti sociali della crisi per soprattutto OCCUPAZIONE

  40. IDEE VINCENTI Il sistema di valori che deve rinnovare dal di dentro l’impresa avviata verso il risanamento trova il SUO PRESUPPOSTO nella generazione di idee vincenti che possono innescare un circuito virtuoso in grado di diffondere fiducia e creare nel tempo • un orientamento strategico di fondo favorevole al mantenimento di posizioni di vantaggio competitivo difendibile durevolmente,quindi un sistema di nuoveidee vincenti che deve trainare la ricerca di nuovi obiettivi e nuove politiche facendo leva sulle risorse distintive della impresa

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