1 / 72

Sentimenti, Passioni, Emozioni: le radici del nostro Ben Essere o del nostro Mal Essere

Sentimenti, Passioni, Emozioni: le radici del nostro Ben Essere o del nostro Mal Essere. Giornata del Benessere Benessere Emotivo Alessandria, 29 novembre 2008. Perché ne parliamo.

lucine
Télécharger la présentation

Sentimenti, Passioni, Emozioni: le radici del nostro Ben Essere o del nostro Mal Essere

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Sentimenti, Passioni, Emozioni: le radici del nostro Ben Essere o del nostro Mal Essere Giornata del Benessere Benessere Emotivo Alessandria, 29 novembre 2008

  2. Perché ne parliamo Siamo divenuti scontrosi, irritabili, timidi, depressi, perennemente scontenti; cittadini di nazioni diverse, membri dell’unico stato della paura. (Michael Crichto, Stato di paura)

  3. Perché ne parliamo “La paura, qualsiasi paura, non si può fuggire: evitare il suo contagio è difficile e una volta che è dentro di noi, rischia di rimanervi. Affrontare la paura è compito di ogni individuo determinato a migliorare la propria condizione esistenziale e, in ultima e idealistica analisi, l’ambiente che lo circonda.”. (da “Selfmarketing”, di Santoro e Di Salvo)

  4. Uno sguardo generale • Le emozioni e i sentimenti pervadono la nostra vita. • Le emozioni sono una chiave privilegiata per accedere al mondo interiore dell’individuo. • La società attuale tende ancora a considerare l’emozione come un disturbo per l’assunzione di atteggiamenti favorevoli all’ordine e alla razionalità.

  5. Uno sguardo generale • La natura umana resta eminentemente emotiva ed affettiva. Le emozioni e i sentimenti sono, infatti, il nostro principale legame con cose e persone e le esperienze ci ammaestrano attraverso le emozioni che suscitano, prima che con i fatti o i ragionamenti su di loro. • L’homosapiens continua ad essere guidato nei suoi comportamenti meno dal logico e calcolato orientamento verso scopi ben definiti e assai più da pulsioni e motivazioni di altra natura.

  6. Definizione • La passione è una tensione violenta e di una certa durata, che si subisce al di fuori del controllo personale e sociale. • L’emozione è uno stato affettivo intenso, di breve durata, con una causa precisa, esterna o interna, un chiaro contenuto cognitivo e la funzione di orientare l’attenzione. • L’emotività è la sensibilità alle situazioni capaci di generare emozioni (come , ad es,. l’ansia). Emotivo è l’individuo facile a provare emozioni.

  7. Definizione • L’umore è la disposizione affettiva diffusa e durevole, come l’euforia o la depressione. • Gli stati d’animo sono sentimenti o emozioni di intensità relativamente bassa e durata relativamente lunga. • I sentimenti sono più durevoli delle emozioni (l’odio rispetto al momentaneo scoppio d’ira). • Sentimento e umore si riferiscono a stati affettivi di bassa intensità, durevoli e pervasivi, senza una causa immediatamente percepibile e con la capacità di influenzare eventi inizialmente neutri.

  8. Definizione • Le emozioni vengono considerate patologiche in quattro condizioni: • Quando sono eccessive e persistenti; • Quando sono assenti o troppo limitate; • Quando forti emozioni sono in conflitto; • Quando vi sono disconnessioni fra elementi della catena emozionale quali cognizioni, sensazioni, fisiologia e comportamento.

  9. Le aree dei sentimenti Ostilità Il sé Rivalità Malessere SENTIMENTI Prosocialità Eudemonia Timore Inadeguatezza

  10. Le aree dei sentimenti Egoismo Onore Narcisismo Il SÉ Coraggio Avarizia Ambizione Orgoglio Superbia

  11. Le aree dei sentimenti Accidia Frustrazione Indifferenza Lutto Noia MALESSERE Solitudine Malinconia Nostalgia Tristezza Depressione

  12. Le aree dei sentimenti Gioia EUDEMONIA Umorismo Felicità

  13. Le aree dei sentimenti Timidezza Pudore Colpa INADEGUATEZZA Vergogna Imbarazzo

  14. Le aree dei sentimenti Ansia TIMORE Paura

  15. Le aree dei sentimenti Tenerezza Fiducia Simpatia PROSOCIALITÀ Amore Socialità Pena Amicizia Pietà

  16. Le aree dei sentimenti Risentimento RIVALITÀ Gelosia Invidia

  17. Le aree dei sentimenti Disgusto Collera Disprezzo Crudeltà Indignazione OSTILITÀ Cattiveria Misantropia Fanatismo Odio

  18. Le aree dei sentimenti Egoismo Onore Narcisismo IL SÉ Coraggio Avarizia Ambizione Orgoglio Superbia

  19. IL SE'Orgoglio • È l'emozione che deriva dal giudizio positivo su una qualche specifica azione che si è compiuta. È il contrario della vergogna. • È il sentimento prodotto dal desiderio di essere stimati dagli altri, indipendentemente dal merito. • È un'emozione necessaria al consolidamento della sicurezza di un individuo.

  20. IL SE'Superbia • È un orgoglio esagerato, un eccesso di fiducia in se stessi. • L'atteggiamento sprezzante di superiorità associato alla superbia ostacola buoni rapporti interpersonali.

  21. IL SE'Coraggio 1 • È una reazione alla paura, che ci dà la capacità di superarla. • È un sentimento che permette all'umanità di avanzare, ma: • All'impavido manca del tutto la paura • Il temerario si assume rischi insensati • Il coraggioso ha la consapevolezza del rischio, vive la paura, ma è capace di agire

  22. IL SE'Coraggio 2 • Ha forme diverse. C'è il coraggio: • di fare e quello di non fare • di affermare qualcosa in cui si crede e quello di dubitare • di unirsi agli altri per lottare insieme e quello di battersida soli • di parlare e quello di tacere • dell'istante e quello del perseverare

  23. Le aree dei sentimenti Accidia Frustrazione Indifferenza Lutto Noia MALESSERE Solitudine Malinconia Nostalgia Tristezza Depressione

  24. IL MALESSEREAccidia • Torpore spirituale, avversione all'operare, accompagnata da tedio e tristezza. Un'indolenza radicale che corrode l'animo, un'incapacità di compiere lo sforzo necessario per raggiungere il bene spirituale. • Trovare soddisfazione nel dolce far niente, considerare l'indolenza un vizio amabile in quanto baluardo contro l'attivismo, la fretta e l'ambizione.

  25. IL MALESSERENoia • Senso di vuoto, atteggiamento di passività. • Può derivare dalla ripetizione delle stesse attività o da una deprivazione degli stimoli. • I giovani d'oggi hanno facile accesso a TV, cellulari, videogiochi ... così il sentimento di noia viene sedato e occultato (solo) sul piano del comportamento.

  26. IL MALESSERETristezza • Si instaura a seguito di una perdita se e quando l'individuo abbandona la lotta. • Porta a concentrarsi sugli stati interni (perdita di attenzione al mondo esterno) che porta alla tendenza a ricadere in pensieri involontari e ripetitivi. • Porta a sottostimare il proprio grado di successo in un compito, a trovare spiacevoli varie attività quotidiane, ad aspettarsi solo eventi spiacevoli.

  27. IL MALESSERESolitudine 1 • Ha due volti: • A. È un sentimento triste collegato alla perdita, al rifiuto, all'isolamento; è collegata alla malinconia. Corrisponde a sentirsi soli indipendentemente dalle circostanze esterne, a sentirsi privi di compagnia nonostante si sia circondati da amici o da affetti.

  28. IL MALESSERESolitudine 2 • B. È serena e rappresenta uno stare con se stessi che sviluppa l'interiorità e prepara la creatività. È un mezzo per la ricerca di Dio.La persona matura è capace di usare la solitudine per lenire l'ansia provocata da situazioni stressanti e sa utilizzarla per ristabilire dentro di sé una condizione di equilibrio.La capacità di essere soli è uno dei segni più importanti di maturità nello sviluppo affettivo.

  29. IL MALESSERESolitudine 3 • Dato l'attuale andamento demografico, sarà sempre più la condizione dei bambini. • Le donne che rimangono sole sono più esposte al disagio psichico. Depressa significa spesso single.

  30. Le aree dei sentimenti Gioia EUDEMONIA Umorismo Felicità

  31. L'EUDEMONIAGioia 1 • Appare fin dai primi mesi di vita come l'emozione che segue il soddisfacimento di un bisogno. • Fa vedere il lato buono delle cose, causando una maggior fiducia nelle prospettive future e una migliore valutazione di se stessi e degli altri. • Ha effetti positivi sulle capacità di apprendimento, specialmente se si è allegri durante la fase di presentazione o di studio del materiale da ricordare.

  32. L'EUDEMONIAGioia 2 • Sul piano sociale si tende a vedere di più parenti, amici e a fare nuove conoscenze; a intraprendere attività impegnative; a fare donazioni; a rendersi utili; si è più efficaci e competenti nei negoziati; si tende a osare di più e a prendere decisioni più in fretta.

  33. L'EUDEMONIAFelicità 1 • È uno stato di benessere completo, che può affacciarsi in un breve intervallo di tempo (sfera emozioni) o mantenersi a lungo (mondo sentimenti). • È uno stato della mente. • È basata sulla soddisfazione del desiderio (cultura A) o sull'assenza dello stesso (cultura B). • Viene raggiunta quando le virtualità e le possibilità della persona si realizzano.

  34. L'EUDEMONIAFelicità 2 • È percepita come un bene transitorio. Può essere perduta come condizione di vita, ma non può essere cancellata come esperienza. • Non viene attinta per via di riflessione: in senso stretto l'uomo non sa di essere felice, si sente felice (Non si ha la felicità, ma ci si è). • Si identifica sempre meno con l'immediatezza del godimento e si viene sempre più configurando come un obiettivo strategico.

  35. L'EUDEMONIAFelicità 3 1ª Danimarca 49% 2ª Australia 47% 3ª USA 46% IL BAROMETRO DELLA FELICITÀ 17ª ITALIA 15% 20ª Cina 9% 21ª Ucraina 4% 22ª Russia 3%

  36. Le aree dei sentimenti Timidezza Pudore Colpa INADEGUATEZZA Vergogna Imbarazzo

  37. L'INADEGUATEZZATimidezza 1 • È goffaggine, impaccio, timore, un senso di disagio o malessere psicologico nelle relazioni sociali. • Quando il bambino dai 2 ai 5 anni non viene sufficientemente valorizzato assume un senso di inadeguatezza che, da adulto, lo porterà ad essere afflitto da timidezza. • È considerata un tratto stabile del carattere, che predispone l'individuo a temere di essere socialmente inadeguato.

  38. L'INADEGUATEZZATimidezza 2 • Riguarda il 40% delle persone ed è in crescendo soprattutto tra i bambini a causa dello scarso tempo che i genitori passano a dialogare con i figli e nel tempo sempre più elevato che questi ultimi trascorrono da soli o davanti al televisore.

  39. L'INADEGUATEZZATimidezza 3 • È vista come invalidante, così, per mascherare la propria timidezza i timidi usano alcuni stratagemmi: • “da salotto”, come il barzellettiere • “da bar”, come l'ostentazione del telefonino • “da lavoro”, come la vessazione dei sottoposti • “da forza”, come chi pratica il bodybuilding o il karate.

  40. L'INADEGUATEZZAImbarazzo 1 • È temporaneo ed è strettamente legato agli eventi sociali e alle persone che vi prendono parte. • Dipende necessariamente dalla presenza sulla scena di chi lo causa o vi assiste. È una tipica emozione sociale. • È una componente normale della vita di tutti i giorni poiché è una manifestazione di adattamento all'organizzazione sociale da parte del soggetto.

  41. L'INADEGUATEZZAImbarazzo 2 • Le condizioni per provarlo sono: • La consapevolezza che un proprio comportamento è o potrebbe essere regolato da norme sociali; • Il desiderio di conformarsi alle norme; • Il timore di infrangere le regole; • L'insicurezza sulle proprie capacità e quindi la paura di perdere la faccia.

  42. L'INADEGUATEZZAVergogna 1 • Si presenta come esposizione ai propri occhi. Più di qualsiasi altra emozione, implica la qualità dell'inaspettato: l'essere spiacevolmente colti di sorpresa, l'impossibilità di avere determinati comportamenti, l'improvviso senso di esposizione, l'incapacità di gestire ciò che accade attorno a noi. • Anche un dettaglio insignificante può dare origine a sentimenti di intensa vergogna.

  43. L'INADEGUATEZZAVergogna 2 • Può essere definita come la dolorosa certezza della propria fondamentale inadeguatezza come essere umano. • Le reazioni comprendono un senso di paralisi, un calo di energia, il desiderio di fuga, il ripiegamento su se stessi, il biasimo e la rabbia; si tende a evitare lo sguardo altrui, l'interazione e persino a “scomparire”. “… saremmo ben contenti se potessimo comandare alle rocce e alle montagne di cadere sui di noi per nasconderci dalla Sua presenza” (Alma 12:14.15)

  44. L'INADEGUATEZZA Vergogna 3 • È un'emozione che condiziona i nostri sentimenti riguardo a noi stessi e le nostre interazioni con gli altri: più del genere e dell'aggressività, è responsabile del corso che prende la nostra vita psichica. • Le persone ad essa suscettibili sono caratterizzate da un atteggiamento di continua preoccupazione per il giudizio altrui.

  45. L'INADEGUATEZZAVergogna 4 • Per sbarazzarsene si può ricorrere all'oblio, al riso o alla confessione. • Il riso offre l'opportunità di unirsi agli altri nel ruolo di osservatore esterno. • Confessare dà un certo sollievo dal punto di vista della valutazione di sé: l'idea di saper ammettere le proprie colpe permette di attenuare la svalorizzazione di sé.

  46. L'INADEGUATEZZAVergogna 5 • È diventata un tabù della nostra società. Viviamo in una società svergognata nel senso che la barriera del pudore si è abissalmente arretrata e non c'è più distinzione fra vergogna sulla pelle e vergogna profonda. Se la vita umana è una rappresentazione non ci sono doveri da assolvere, ma ruoli da interpretare e la morale è legata alle mode dei gruppi di riferimento.

  47. L'INADEGUATEZZAColpa 1 • Il senso di colpa o rimorso si crea quando l'individuo giudica sbagliato o inadeguato il proprio comportamento. A differenza della vergogna, dove il giudizio coinvolge l'intera persona, qui il punto focale sono le singole azioni e quei comportamenti che possono riparare il danno. • È ricondotto all'assunzione di aver arrecato danno a qualcuno e/o di aver trasgredito qualche imperativo morale o norma.

  48. L'INADEGUATEZZA Colpa 2 • È un'autovalutazione dolorosa, dovuta a qualche azione che giudichiamo negativamente e di cui ci riteniamo responsabili. Il comportamento conseguente può assumere tre direzioni: ci si può limitare a soffrire, si vuole espiare, si può arrivare al suicidio. • Si sviluppa già nel secondo anno di vita.

  49. L'INADEGUATEZZA Colpa 3 • In ogni società, assieme alla preoccupazione di evitarla, favorisce la formazione e la maturazione della coscienza morale e guida la condotta. • È l‘effetto chiave dello sviluppo della responsabilità personale e sociale e della coscienza morale.

  50. Le aree dei sentimenti Ansia TIMORE Paura

More Related