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focus del nostro percorso

focus del nostro percorso. Focus Psi. Generale: Percorso disciplinare Processi percettivi Apprendimento e pensiero Motivazione ed emozione Focus integrativi: Individualità e personalità Comportamento sociale Elementi di psicologia sociale Elementi di comportamento organizzativo

creola
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Presentation Transcript


  1. focus del nostro percorso Focus Psi. Generale: • Percorso disciplinare • Processi percettivi • Apprendimento e pensiero • Motivazione ed emozione Focus integrativi: • Individualità e personalità • Comportamento sociale • Elementi di psicologia sociale • Elementi di comportamento organizzativo • Elementi di psicologia dello sport

  2. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale B. COMPORTAMENTO SOCIALE 1. Elementi di psicologia sociale

  3. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale Psicologia sociale: una definizione strutturata Lo studio scientifico degli effetti dei processi sociali e cognitivi sul modo in cui gli individui/persone (i gruppi) percepiscono gli altri, li influenzano e si pongono in relazione con loro

  4. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale Lo studio scientifico… Acquisizione di conoscenze in maniera sistematica, mediante METODI SCIENTIFICI meno errori e distorsioni rispetto all’osservatore di senso comune

  5. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale degli effetti di processi SOCIALI…. Processi sociali = i modi in cui i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre azioni sono influenzate dalle altre persone e dai gruppi che ci circondano SIAMO CREATURE SOCIALI ANCHE QUANDO SIAMO SOLI

  6. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale e COGNITIVI…. Processi COGNITIVI= i modi in cui i ricordi, le percezioni, i pensieri, le emozioni, le motivazioni influenzano la nostra comprensione del mondo e guidano le nostre azioni NOI AGIAMO IN BASE A CIO’ CHE CREDIAMO IL MONDO SIA

  7. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale sul modo in cui gli individui si percepiscono, si influenzano e si pongono in relazione reciproca Comprensione del comportamento sociale dei singoli individui Per esempio: • perché le persone soccorrono o non soccorrono uno sconosciuto in stato di bisogno? • come incrementare le vendite di un prodotto? • Come gestire la relazione nel luogo di lavoro? • che cosa scatena i conflitti sociali?

  8. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale PSICOLOGIA SOCIALE Elementi base per la comprensione dei processi

  9. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale Psicologia Sociale: focus Processi individuali percezione di Sè atteggiamenti percezione dell’altro Processi interpersonali stereotipi pregiudizi amore aggressività Processi “gruppali” Conflitto leadership cooperazione discriminazione influenza sociale norme sociali Contesto sociale

  10. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale Forme e livelli dell’articolazione psicosociale L’individuo è coinvolto nel sociale in vari modi e a vari livelli. Bronfenbrenner (1979) ha considerato 4 livelli di coinvolgimento dell’individuo nel contesto sociale: Microsistema relazioni interpersonali dirette Mesosistema relazioni tra microsistemi Esosistema sistema cui l’individuo non partecipa direttamente, ma che influisce su di lui Macrosistemaculture ed organizzazioni più ampie, credenze, norme, politiche, ideologie

  11. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale Cosa studia la psicologia sociale? Doise (1982) ha individuato 4 diversi livelli in cui lo studio della psicologia si colloca a seconda della natura delle variabili coinvolte nella ricerca: • Il livello intraindividuale • Il livello intragruppo • Il livello intergruppo • Il livello collettivo processi intrapersonali processi interpersonali processi gruppali

  12. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale • Il livello intraindividuale – studia le modalità con cui l’individuo analizza la realtà e costruisce un’immagine del mondo sociale che lo circonda • Il livello intragruppo – analizza le dinamiche interpersonali tra più soggetti che fanno parte di un medesimo gruppo (es. processi di conformismo, devianza, comunicazione, leadership) • Il livello intergruppo – studia le relazioni tra gruppi sociali differenti (es. identità sociale, favoritismo verso il proprio gruppo, conflitto sociale intergruppi) • Il livello collettivo – prende in considerazione i processi sociali legati al contesto culturale e storico in cui gli individui si trovano ad operare

  13. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale Le interazioni tra gli 8 principi base della p.s. • 2 assiomi fondamentali: • Le persone si costruiscono la loro realtà • Le influenze sociali sono pervasive • 3 principi motivazionali • Acquisizione della padronanza • Ricerca dell’affiliazione • Valorizzazione di “me e il mio” • 3 principi di elaborazione • Conservatorismo • Accessibilità • Superficialità vs profondità

  14. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale Flusso delle interazioni Individuo • 3 principi motivazionali • Acquisizione della padronanza • Ricerca dell’affiliazione • Valorizzazione di “me e il mio” • 3 principi di elaborazione • Conservatorismo • Accessibilità • Superficialità vs profondità influenza pervasive costruzione della realtà Sistema sociale

  15. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale Sintesi delle interazioni • La psicologia sociale è una disciplina che integra non solo il cognitivo ed il sociale, ma anche la ricerca teorica e la ricerca applicata. • Tutta la diversità e la ricchezza del comportamento sociale umano si può comprendere mediante i processi sociali derivati da otto principi. • Due sono gli assiomi fondamentali della psicologia sociale: (a) le persone si costruiscono la loro reatà e (b) le influenze sociali sono pervasive. • Tre sono i principi motivazionali: (a) mentre costruiscono la realtà e si influenzano a vicenda, gli individui vogliono acquisire padronanza, per comprendere e controllare il loro ambiente; inoltre, essi (b) ricercano l’affiliazione con gli altri e (c) tendono a valorizzare “me e il mio”, ossia stimano fortemente tanto se stessi quanto le persone ed i gruppi a loro connessi. • Infine, pensieri ed azioni sono influenzate anche da tre principi di elaborazione: (a) il conservatorismo, cioè le opinioni consolidate sono lente a modificarsi; (b) l’accessibilità, cioè le informazioni a cui si ha facilmente accesso producono gli effetti maggiori; (c) la superficialità o profondità, cioè le persone possono elaborare le informazioni superficialmente o in maniera approfondita.

  16. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 1. psicologia sociale I fenomeni di base • La percezione degli altri • Il Sé • La percezione dei gruppi • L’identità sociale • Atteggiamenti e modificazioni degli atteggiamenti • Atteggiamenti e comportamenti • Gruppi, norme e conformismo • Norme e comportamento • Amore e simpatia • Altruismo e aggressività • Interazione e interdipendenza • Conflitto e soluzione del conflitto

  17. B. COMPORTAMENTO SOCIALE 2. Elementi di comportamento organizzativo

  18. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Corso di Psicologia Generale a.a. 09 10 – Università di UrbinoELEMENTI DI COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO:PERSONE, GRUPPI, ORGANIZZAZIONE Estratto da: H.L.Tosi, M.Pilati, N.P.Mero, J.R.Rizzo Comportamento organizzativo. Persone, gruppi e organizzazione. Egea, 2002

  19. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo PERSONE Personalità e differenze individuali Atteggiamenti, percezioni e giudizio Motivazione: teorie del contenuto Motivazione: teorie del processo

  20. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Personalità e differenze individuali PERSONE

  21. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Comportamento organizzativo • I manager hanno bisogni di capire quanto più possibile circa il comportamento umano in quanto sempre più le persone sono determinanti per il vantaggio competitivo di una organizzazione. • Le competenze di management dovrebbero essere basate su solidi principi e modelli di scienze comportamentali. Un modello base del comportamento individuale dovrebbe includere quanto si conosce dell’individuo, dell’ambiente in cui avviene il comportamento, del comportamento stesso e dei suoi effetti. Parte del comportamento è determinato geneticamente, gran parte è appreso. Il comportamento è quindi sia stabile che modificabile.

  22. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo L’apprendimento • L’apprendimento è un processo permanente che dura tutta la vita, avvenendo secondo modalità diverse, attraverso il condizionamento classico, i rinforzi e l’apprendimento sociale. • Le teorie dell’apprendimento spiegano come le persone acquisiscano conoscenze, atteggiamenti e capacità. Sono inoltre essenziali per capire la socializzazione e lo sviluppo della personalità. • Anche gli schemi di rinforzo sono importanti, poiché la frequenza e il tempismo dei rinforzi sono determinanti per la velocità dell’apprendimento e per la permanenza e il mantenimento di quanto appreso.

  23. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo La personalità • Esistono molte teorie e concetti riguardanti la personalità. La personalità è un modo per caratterizzare le persone, per capire e predire il loro successo sul lavoro e collocarle al meglio nella vita organizzativa. • La personalità è fondamentale per comprendere molti degli aspetti del comportamento organizzativo e della gestione del personale (motivazioni, decisioni, carriere, selezioni, cultura, ecc). • A.e.: i tipi di personalità autoritaria, o machiavellica, sono interessanti per interpretare i rapporti interpersonali o gerarchici. • Il locus of control interno o esterno può essere legato alla leadership e alla promuovibilità di una persona. • La personalità influenza il modo in cui le persone affrontano e risolvono i problemi, prendono le decisioni, reagiscono ai conflitti, etc.

  24. Un tratto della personalità è “una particolare tendenza individuale, relativamente stabile e duratura, a reagire a livello emotivo e comportamentale in un determinato modo. La lista dei tratti è molto estesa, basata sull’individuazione di diversi fattori disposizionali. Recentemente si è giunti ad un’integrazione tra le diverse ricerche, facendo confluire i diversi tratti nei Big Five, ossia cinque grandi fattori della personalità: Nevroticismo Estroversione Apertura Amabilità Coscienziosità B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Tratti di personalità

  25. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Big Five – i tratti

  26. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo 2. Atteggiamenti, percezioni e giudizio PERSONE

  27. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Atteggiamenti, percezioni, giudizi • Sono aspetti rilevanti del comportamento organizzativo e hanno implicazioni nella gestione del personale. • Gli atteggiamenti di un collaboratore, di un capo, di un collega possono veramente “fare la differenza” nell’efficienza di un’organizzazione, influenzando elementi quali l’impegno, le relazioni interpersonali, la motivazione, le performance. • Le percezioni ed i giudizi sono rilevanti nei processi di ricerca e selezione, di assegnazione di incarichi, di feedback, di problem solving.

  28. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Atteggiamenti • Esprimono ciò che le persone apprezzano e disprezzano, predisponendo ad agire favorevolmente o sfavorevolmente nei confronti di un oggetto o di un evento. • Hanno la funzione di aiutare le persone ad adattarsi al mondo che le circonda. • Sono collegati alle credenze ed ai valori e sviluppati sin dall’infanzia attraverso l’esperienza diretta e la socializzazione. • Atteggiamenti specifici possono essere appresi in qualunque momento e messi in atto in ogni situazione. • Gli atteggiamenti delle persone nei confronti di diversi aspetti del loro lavoro vengono spesso analizzati e studiati con diversi metodi (survey, analisi di clima) in quanto sono rilevanti ai fini della soddisfazione individuale.

  29. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Cluster di atteggiamenti collegati

  30. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Percezioni e reazioni • Lo studio delle percezioni serve a capire come reagiscono le persone. Ciascuno di noi ha determinate tendenze percettive, che definiscono il mondo dal nostro personale punto di vista. • I valori, gli stati emotivi, i bisogni e la personalità concorrono alla formulazione di questa visione. • Anche le caratteristiche di un oggetto e la situazione possono influenzare ciò che selezioniamo, come organizziamo ciò che percepiamo e come interpretiamo i fatti.

  31. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Errori di giudizio • Possiamo compiere errori di giudizio riguardo al mondo che ci circonda. • Una tendenza importante è come costruiamo illazioni riguardo a ciò che percepiamo. • Tendiamo ad attribuire il comportamento delle altre persone alla loro personalità, piuttosto che a determinanti relative alla situazione. • Nel giudicare noi stessi invece, siamo più portati ad impiegare un giudizio di self-serving. Inoltre siamo più propensi ad attribuire il nostro successo alle nostre capacità ed abilità, piuttosto che a forze esterne.

  32. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo 3. Motivazione: teorie del contenuto PERSONE

  33. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo La motivazione è… • E’ una componente fondamentale della prestazione, insieme alle capacità ed al contesto. • Alcune teorie ritengono che la motivazione sia un contenuto intrinseco dei soggetti.

  34. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Alcune teorie motivazionali di contenuto • Le teorie dei bisogni analizzano i fattori motivanti, dando elementi su quali leve possono essere utilizzate per tenere alti i livelli di prestazione e di soddisfazione. • La gerarchia dei bisogni di Maslow, la teoria E.R.C e la teoria achivement-potere-affiliazione, sono esempi di teorie dei bisogni. • La teoria dei fattori duali (Herzberg) opera una importante distinzione tra fattori igienici e fattori motivanti: per influenzare la prestazione e la soddisfazione dei bisogni di ordine superiore è necessario focalizzarsi sui fattori motivanti.

  35. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo 4. Motivazione: teorie del processo PERSONE

  36. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Le teorie orientate al processo • Studiano perché le persone hanno motivazioni a selezionare percorsi di azione alternativi. Oggetto dell’analisi del comportamento motivato non è più il cosa motiva, ma il come. • La teoria dei rinforzi, spiega i comportamenti e la loro persistenza in base alle conseguenze dei comportamenti stessi. • La teoria del goal setting permette di effettuare previsioni sulla prestazione basandosi sulle caratteristiche degli obiettivi. Un alto livello di prestazione appare legato alla difficoltà degli obiettivi, alla loro specificità ed all’esistenza di un feed back relativo alla prestazione stessa.

  37. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Altre esempi • La teoria dell’aspettativa-valenza si basa sull’idea che gli individui indirizzano i propri sforzi verso l’ottenimento di risultati desiderati, ed è diretta al miglioramento della prestazione e delle relative gratificazioni. • La teoria della giustizia organizzativa afferma che le persone sono motivate a mantenere rapporti equi con gli altri ed a modificare i rapporti non bilanciati in tal senso. Le condizioni che possono innestare un sentimento di iniquità sul lavoro sono varie: le reazioni che provocano sono, a.e., il calo della prestazione, la ricerca di gratificazioni altre, le dimissioni.

  38. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Attenzione • Tutte le teorie esaminate prendono in considerazione lo stesso fattore, la motivazione che origina il comportamento umano e, pur utilizzando punti di vista diversi e concetti differenti, è comunque possibile stabilire delle relazioni tra le diverse teorie. • In altri termini, si tratta di teorie prevalentemente complementari e non antagoniste

  39. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Gruppi 5. Gruppi: contesto e condizioni di efficacia 6. Gruppi: processi e dinamiche 7. Decisioni 8. Conflitti 9. Leadership

  40. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo 5. Gruppi: contesto e condizioni di efficacia GRUPPI

  41. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Persone, gruppi e organizzazioni • Le persone passano gran parte del loro tempo in contesti sociali, fuori e dentro l’ambiente di lavoro. • I gruppi primari di riferimento si rivelano molto importanti nel plasmare i valori, ma anche altri tipi di gruppi, di lavoro e non, esercitano una forte influenza sui singoli. • Nelle organizzazioni il tessuto strutturale è composto da gruppi formali, informali e da altri schemi di interazione.

  42. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Nascita dei gruppi • I gruppi tendono a formarsi: • sulla base della condivisione degli orientamenti, valori, interessi ed obiettivi • o per la necessità di svolgere un compito impossibile per una persona sola • o per il bisogni di unirsi per ottenere maggiore influenza • infine anche la semplice opportunità di interazione, prescindendo quindi da un processo deliberato, può portare alla formazione di un gruppo

  43. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Fattori determinanti per la formazione dei gruppi

  44. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Condizioni di efficacia • I gruppi efficaci sono produttivi e sono capaci di attrarre nuovi membri e di trattenerli, se offrono loro la possibilità di apprendimento e di crescita. • La struttura di un gruppo è costituita essenzialmente dai ruoli e dalle funzioni svolte dai membri, distinguendo ruoli legati ai compiti da svolgere da quelli legati alla sfera socioemotiva (un equilibrio fra questi due aspetti è auspicabile) • Nei gruppi si sviluppano norme che definiscono le aspettative di comportamento dei membri e contribuiscono al controllo degli stessi. • Nessun gruppo può essere compreso senza la conoscenza delle sue norme, così come nessun membro può operare proficuamente senza conoscerle e conformarsi ad esse, almeno parzialmente. • Altro elemento importante è lo status accordato ad ogni membro; la sua distribuzione può contribuire al successo del gruppo ma può anche impedire che nel gruppo si sviluppi la coesione necessaria per operare efficacemente.

  45. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo 6. Gruppi: processi e dinamica GRUPPI

  46. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Fasi e fenomeni • I gruppi attraversano diverse fasi di sviluppo: • Orientamento • Potenziale conflittualità • Coesione • Strutturazione • All’inizio della sua vita ogni gruppo deve stabilire sia gli obiettivi che risolvere la questione della leadership e del grado di coinvolgimento personale. • I conflitti che possono emergere devono essere risolti se il gruppo vuol diventar coeso. I membri devono anche affrontare problemi di apertura e di confronto. Possono poi anche provare illusioni, delusioni e infine accettarsi reciprocamente.

  47. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Stadi di sviluppo dei gruppi

  48. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo Norme e ruoli • Nei gruppi vengono sviluppate, spesso inconsapevolmente, delle norme che aiutano a definire le aspettative reciproche di comportamento e contribuiscono al controllo interno del grado di riuscita del gruppo. • Nessun gruppo può essere “capito” senza aver colto le norme interne, sia esplicite che implicite. • Il leader di un gruppo può assumere ruoli differenti è ha una responsabilità determinante nell’evitare e contrastare gli effetti negativi dell’influenza sociale (inerzia, conformismo, ecc.) e nell’incentivare i comportamenti altruistici e di cittadinanza organizzativa.

  49. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo 7. Decisioni GRUPPI

  50. B. COMPORTAMENTO SOCIALE’: 2. comportamento organizzativo La decisione è un processo… • Il processo decisionale è spesso imperfetto e richiede nuove decisioni che compensino quelle precedenti. • Il processo di base include la definizione del problema, la generazione e la valutazione di soluzioni alternative, la scelta tra queste e l’implementazione della decisione. • Sia il comportamento valutativo, sia quello creativo sono importanti durante tutti gli stadi del processo decisionale. • In ciascuna fase possono essere commessi tutta una serie di errori che riducono l’efficacia di una decisione.

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