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2. Passo 1:DEFINIZIONE DEL CONCETTO Linsieme dei meccanismi che regolano lincontro tra i posti di lavoro vacanti e le persone in cerca di occupazione e che sottostanno alla formazione dei salari pagati dalle imprese ai lavoratori.
Nella prospettiva economica un luogo teorico dove vige il criterio della concorrenza e dellequilibrio ottenibile grazie al sistema dei prezzi. Il massimo equilibrio possibile corrisponde alla situazione di pieno impiego.
La prospettiva sociologica si focalizza sui meccanismi istituzionali che regolano lo scambio in contesti storico-geografici precisi. Il mercato del lavoro quindi rispecchia le disuguaglianze e le strutture di potere della societ. Gli obiettivi economici sono preponderanti ma si combinano con la ricerca di socialit e di potere.
3. Passo 2: LE VARIABILI Tasso di attivit:
forze lavoro/ popolazione totale o soltanto in et attiva
Tasso di occupazione:
occupati/ popolazione totale o soltanto in et attiva
Tasso di disoccupazione:
persone in cerca di occupazione/ forze di lavoro
4. Nello specifico: Occupato:
La persona di 15 anni e pi che all'indagine sulle forze di lavoro dichiara:- di possedere un'occupazione, anche se nel periodo di riferimento non ha svolto attivit lavorativa (occupato dichiarato);- di essere in una condizione diversa da occupato, ma di aver effettuato ore di lavoro nel periodo di riferimento (altra persona con attivit lavorativa).
Disoccupato:
La persona in et da lavoro (da 15 a 64 anni) che lo cerchi attivamente, sia perch ha perso il lavoro che svolgeva (disoccupato in senso stretto), sia perch in cerca della prima occupazione.
5. Secondo le definizioni adottate dallISTAT:
Per popolazione attiva:si intende l'insieme delle persone di et non inferiore ai 15 anni che, alla data del censimento, risultano:
occupate, esercitando in proprio o alle dipendenze altrui una professione, arte o mestiere;
disoccupate, ovvero hanno perduto il precedente lavoro e sono alla ricerca di una occupazione;
momentaneamente impedite a svolgere la propria attivit lavorativa in quanto inquadrabili come: militari di leva (o in servizio civile), volontari, richiamati; ricoverati da meno di due anni in luoghi di cura e assistenza; detenuti in attesa di giudizio o condannati a pene inferiori a 5 anni;
alla ricerca di prima occupazione, non avendone mai svolta alcuna in precedenza.
6. La popolazione non attiva composta da :
ragazzi con et inferiore ai 15 anni;
persone che hanno almeno 15 anni e che alla data del censimento non svolgevano un lavoro e non erano alla ricerca di occupazione. A quest'ultima categoria appartengono:
i benestanti e i proprietari;
gli studenti;
le casalinghe che svolgono lavori domestici presso le proprie famiglie;
i pensionati;
gli infermi e i ricoverati a tempo indeterminato in luoghi di cura e assistenza;
gli inabili permanenti al lavoro;
i condannati a pene di almeno 5 anni;
i mendicanti e coloro che vivono di pubblica beneficenza.
Le casalinghe, pur svolgendo un'importante attivit produttiva nel contesto familiare, vengono escluse dalla popolazione attiva poich i loro servizi non prevedono una remunerazione monetaria.
7. Passo 3:DOVE REPERIRE I DATI Sitografia:
www.istat.it
www.regione.emiliaromagna.it
www.regione.lazio.it
www.regione.calabria.it
www.cnel.it
www.lavoro.gov.it
8. Bibliografia:
E. Reyneri, Sociologia del mercato del lavoro. I. Il mercato del lavoro tra famiglia e welfare, Bologna, Il Mulino, 2005.
E. Reyneri, Sociologia del mercato del lavoro. II. Le forme dell'occupazione, Bologna, Il Mulino, 2005
R. Fontana, Uomini tra resistenza e resa. Che cosa dicono del lavoro di genere, Milano, Guerini e Associati, 2006.
9. Passo 4: ESEMPI Emilia-Romagna
Lazio
Calabria
11. Tasso di attivit
12. Tasso di attivit
13. Tasso di occupazione
14. Tasso di occupazione
15. Tasso di disoccupazione
16. Tasso di disoccupazione
17. LAZIO
18. Tasso di attivit
20. CALABRIA
21. Tasso di attivit
22. Tasso di occupazione
23. Tasso di disoccupazione
24. Secondo il rapporto annuale Istat 2007 diffuso il 28 Maggio 2008: Il mercato del lavoro mostra alcuni segnali di difficolt. Nel corso del 2007 larea delleuro ha presentato un andamento delloccupazione complessivamente favorevole (+1,0% = +234mila persone) ma con un ritmo dimezzato rispetto al 2006 (1,9%) risentendo della debole dinamica dellattivit produttiva.
La crescita si concentrata esclusivamente tra i dipendenti (+1,5%= 252mila persone), mentre la componente indipendente diminuita dello 0,3%.
Lincremento da attribuire principalmente al perdurare dellespansione della componente straniera e delle mancate uscite dalloccupazione dei dipendenti italiani con almeno 50 anni det.
Lespansione delloccupazione ha interessato esclusivamente le regioni del Nord mentre nel Mezzogiorno, dopo la significativa crescita osservata nel 2006, loccupazione rimasta stabile.
25. I dati diffusi dallIstat sulle forze di lavoro nel 2008 mostrano limpatto della fase recessiva sul mercato del lavoro: Il tasso di disoccupazione sale al 6,7 % (era al 6,1 % nel 2007). A rimetterci sono stati soprattutto gli uomini. La disoccupazione maschile tornata a salire, dopo dieci anni, di 98mila unit. Un aumento alimentato dallaccrescimento di chi ha perso il lavoro. Mentre a fare lievitare quella femminile, stata la crescita delle inattive, soprattutto nel Sud. Al Sud il tasso di disoccupazione del 12%, contro il 6,1 del Centro e il 3,9% del Nord, in aumento ovunque tranne che nel Nord Est dove la percentuale dei senza lavoro invariata.
Tasso di occupazione nazionale del 58,7%, inferiore di quasi 7 punti percentuali alla media Ue (65,4%). L'insufficiente tasso di occupazione dell'Italia dovuto all'insufficiente apporto delle Regioni meridionali.
Nonostante ci loccupazione in aumento, ma sempre pi flessibile e precaria frutto di una contrazione dell'occupazione a tempo pieno e di una maggiore crescita dell'occupazione a tempo parziale e flessibile.
26. Italia: occupazione e disoccupazione 2007-2008
27. Si pu sfatare un luogo comune?