1 / 24

II modulo Il newsmaking

II modulo Il newsmaking. ROUTINES INFORMATIVE E PROCESSI PRODUTTIVI. La valutazione delle notizie da parte dei giornalisti con lunga esperienza professionale tende ad essere la stessa per tutti.

marlon
Télécharger la présentation

II modulo Il newsmaking

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. II moduloIl newsmaking

  2. ROUTINES INFORMATIVE E PROCESSI PRODUTTIVI • La valutazione delle notizie da parte dei giornalisti con lunga esperienza professionale tende ad essere la stessa per tutti. • Le regole e i criteri che costituiscono il “senso comune” giornalistico derivano molta della loro efficacia in termini “economici” dal fondamento materiale che hanno nel processo produttivo dell’informazione, determinato da • disponibilità di risorse • strumenti tecnici • organizzazione del lavoro e struttura degli apparati • tempi di lavoro.

  3. NEWSMAKING E RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTÀ • Processi produttivi • Organizzazione del lavoro • Cultura professionale (pratiche, norme, valori, ecc.) • Immagine del mondo Distorsione involontaria

  4. LA DISTORSIONE INVOLONTARIA: alcune conseguenze • Le notizie riportano gli eventi indicando i soggetti coinvolti, i luoghi di svolgimento, le azioni compiute • Le notizie non riportano cause profonde, spiegazioni multiple, relazioni possibili con altri eventi: • Immagine di un mondo frammentato • Facilità del ricorso agli stereotipi • Difficoltà di comprensione degli avvenimenti • Eliminazione della complessità e dell’ambiguità dell’esperienza sociale.

  5. L’ORGANIZZAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO(G.Tuchmann, 1978) • Gli apparati di informazione, al fine di produrre notizie, devono • rendere possibile riconoscere un accadimento come evento notiziabile • elaborare modi di riportare gli eventi, che non tengano conto della pretesa di ogni avvenimento a una trattazione idiosincratica • organizzare il lavoro in modo tale che gli eventi notiziabili possano affluire ed essere lavorati in modo pianificato • essere attrezzati per reagire tempestivamente all’imprevisto.

  6. RAPPRESENTAZIONE • Si realizza attraverso operazioni di • selezione - si decide quale porzione dalla realtà si vuole rappresentare • decontestualizzazione - gli elementi selezionati vengono estratti dal contesto originale: ciò comporta un’attribuzione di significati differenti da quelli che veicolavano nel contesto originale • ricontestualizzazione- gli elementi selezionati vengono riorganizzati e collocati all’interno di un nuovo contesto.

  7. NOTIZIABILITÀ • Quali caratteristiche deve possedere un evento per essere trasformato in notizia ? • “Fa notizia” ciò che risponde alle esigenze delle procedure produttive e ai canoni della cultura professionale. • La notiziabilità è legata all’esigenza di trasformare l’imprevisto in routine. eventi notizie

  8. LA PRODUZIONE DELLE NOTIZIE • Gli apparati informativi devono: • Disporre di eventi che possano diventare notizia (Raccolta) • Riconoscere che un evento è una notizia (Selezione) • Codificare, elaborare il prodotto/notizia (Editing) • Organizzare le notizie all’interno del notiziario (Presentazione) • È fondamentale la pianificazione

  9. LE FONTI • La scelta delle fonti è legata alla necessità di disporre di un flusso costante di informazioni. • Importante è che le fonti siano produttive, attendibili, autorevoli. • La maggior parte delle notizie deriva da: • Agenzie: imprese specializzate che forniscono dispacci, notizie pre-confezionate, alle testate abbonate • Fonti istituzionali: polizia, ospedali, tribunali, uffici stampa, ecc. • L’usodi internet ha trasformato le modalità di raccolta delle informazioni.

  10. Le principali agenzie italiane • Ansa, agenzia nazionale • Adnkronos, agenzia nazionale • Ap Biscom, agenzia nazionale • Asca, agenzia nazionale • Agi, Agenzia giornalistica Italia • Agenzia d’informazioni fotografiche • Agenzia Internazionale Stampa Estera • Datasport, agenzia giornalistica sportiva • Dire, informazione politico-parlamentare • Econews, notizie sull’ambiente • Edindustria, comunicazioni per le imprese • Finpress, comunicazioni economico-finanziarie • Sir, notiziario della Chiesa italiana • Telepress, agenzia di stampa per la televisione • Televideo RAI

  11. NEGOZIAZIONE • Obiettivo di ogni istituzione è sviluppare una strategia comunicativa finalizzata a far emergere nello spazio pubblico la propria definizione della situazione. • Ogni istituzione compete con le altre e con i news media. Agenda setting Game

  12. LA NEGOZIAZIONE GIORNALISTICA Fonti Pubblico Newsmedia

  13. VALORI NOTIZIA Sono criteri di selezione che vengono utilizzati per stabilire: • quali eventi trasformare in notizie e • come presentare le notizie (aspetti da enfatizzare, da trascurare, ecc.). Devono essere: • applicabili facilmente e rapidamente • flessibili • relazionabili e comparabili • orientati all’efficienza.

  14. IL CONTENUTO DELLA NOTIZIA

  15. IL PRODOTTO - NOTIZIA

  16. IL PUBBLICO E LA CONCORRENZA • L’ orientamento al mercato rende questi criteri di notiziabilità particolarmente rilevanti • Le testate diventano “marchi” • Politiche editoriali e strategie di marketing costruiscono mondi simbolici in cui i pubblici possano identificarsi: • cittadini informati o consumatori di informazione?

  17. CONCORRENZA • Forme di concorrenza: • Cognitiva: newsmedia / istituzioni pubbliche e private • informazione / altri prodotti mediali • Inter-media: posizionamento nel mercato mediale • Intra-media: la competizione con i concorrenti determina omogeneizzazione: • scoop limitati ai dettagli • aspettative reciproche sugli eventi (si tende a dare le stesse notizie) • stabilizzazione dei criteri professionali.

  18. L’EDITING Stesura dell’articolo • “L’informazione è come il caffè: è buona quando è calda e forte”: è loslogan di una rete televisiva francese, RTL. • La presentazione della notizia deve • vivacizzare la scena • sottolineare l’azione • mantenere il ritmo • garantire completezza • essere chiara nel linguaggio • utilizzare una strutturazione narrativa.

  19. STRUTTURE NARRATIVE Inserire i fatti in una struttura narrativa comporta un’attribuzione di significati e un’indicazione su come interpretarli. Le notizie vengono vivacizzate, rese più facilmente memorizzabili, si evidenziano i fattori emotivi ed umani. Le formule narrative usate per esporre i fatti sono spesso fortemente schematizzate e si ripetono nel tempo, provocando nel lettore un’impressione di ovvietà e di già conosciuto anche quando la notizia è nuova. Una storia può essere raccontata con molti linguaggi (orale, scritto, fotografico, cinematografico, ecc.).

  20. LINGUAGGIO GIORNALISTICO E LINGUAGGI SETTORIALI Il linguaggio utilizzato da giornali e telegiornali è costituito da un insieme di linguaggi specialistici (o sottocodici) che si riferiscono a contesti specifici: Gli spostamenti da un ambito all’altro sono molto frequenti. Ogni sottocodice viene utilizzato non solo per parlare di un argomento particolare ma anche per argomenti differenti. Es. Il linguaggio politico può ricorrere al lessico sportivo o militare (“scendere in campo”, “scontro degli schieramenti”, ecc.)

  21. IL NON DETTO Il modo in cui il lettore interpreta il discorso del giornale dipende anche da elementi “non detti”: condivisi, presupposti, implicati. Attraverso l’uso delle presupposizioni e delle inferenze il giornale può veicolare contenuti impliciti, può far pensare qualcosa senza affermarlo esplicitamente.

  22. INFERENZE • Le presupposizioni del giornale fanno riferimento: • al lettore modello (aspettative, interessi, sistemi valoriali, preferenze, ecc.); • alle conoscenze generali e informazioni specifiche su particolari argomenti presumibilmente possedute dai lettori. • Il lettore compie delle inferenze legate: • alla percezione che ogni cosa che viene scritta deve essere rilevante e pertinente; • agli accostamenti (di titoli, di articoli, di titolo con articolo, ecc.); • al modo di utilizzare le parole (“minacciare”, “promettere”, “ammettere”, ecc.).

  23. STRATEGIEENUNCIATIVE • Forme di enunciazione spesso utilizzate a scopi di occultamento ricorrono a : • formule impersonali (si pensa che…, si avanza l’ipotesi che…,ecc.); • enunciatori fittizi (la gente vuole…, l’opinione pubblica pensa…, qualcuno potrebbe dire…, ecc.); • formule astratte (la crisi impone…il particolare momento richiede.., ecc.); • termini come: forse, probabilmente, dovrebbe, potrebbe, non è certo che, ecc.

  24. PRESENTAZIONE • Le notizie vengono contestualizzatenel notiziario. • L’organizzazione delle notizie all’interno del contenitore giornale/telegiornale comporta un’attribuzione di senso agli eventi e la formazione di una certa immagine della realtà. • In un giornale sono fondamentali le relazioni che si stabiliscono tra: • titolo, articolo, foto, articolo di commento; • i diversi articoli in relazione al modo in cui sono organizzati nella pagina; • i diversi articoli in relazione al modo in cui sono organizzati all’interno del giornale.

More Related