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Insufficienza cardiaca

Insufficienza cardiaca. Stato fisiopatologico in cui il cuore non riesce a pompare sangue in quantità adeguata alle richieste metaboliche dell’organismo, oppure può farlo solo con un aumento della pressione di riempimento. Ciò si può verificare: Per una riduzione della contrattilità

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Insufficienza cardiaca

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Presentation Transcript


  1. Insufficienza cardiaca Stato fisiopatologico in cui il cuore non riesce a pompare sangue in quantità adeguata alle richieste metaboliche dell’organismo, oppure può farlo solo con un aumento della pressione di riempimento. Ciò si può verificare: Per una riduzione della contrattilità insufficienza miocardica Per un aumento improvviso del carico di lavoro insufficienza circolatoria Quando l’insufficienza si rende manifesta si parla di SCOMPENSO CARDIACO

  2. SCOMPENSO CARDIACO Epidemiologia • INCIDENZA/PREVALENZA: aumenta sensibilmente con l’età, passando dal 10-15/1000 al 10/100 dopo gli 80 anni • PROGNOSI: una volta comparsi i sintomi, rimane infausta nonostante i progressi della terapia medica, con mortalità del 50% a 2 anni nei pazienti con scompenso cardiaco avanzato • MORTALITÀ: la morte improvvisa costituisce la più importante causa di morte (30-50% a seconda delle diverse casistiche e definizioni) • RICOVERI OSPEDALIERI E COSTI: l’aumento della prevalenza di scompenso cardiaco si è tradotta in un cospicuo incremento dei ricoveri ospedalieri e della spesa complessiva per i pazienti con scompenso cardiaco (USA 10% della intera spesa sanitaria)

  3. Epidemilogia dello scompenso cardiaco

  4. Impatto sociale • Paragonata ad altre malattie sociali come il Diabete, l’Artrite e l’Ipertensione lo SC ha il peggior impatto sulla Qualità della Vita • Farmacoeconomia • I costi diretti e indiretti per la diagnosi e la cura dello SC negli USA ammontano a 10 Miliardi di $/anno SCOMPENSO CARDIACO

  5. Disfunzione sistolica • incapacità del cuore a contrarsi efficacemente (F.E. < 40-45%; nelle forme molto gravi <15-20%) • Disfunzione diastolica • difficoltà dei ventricoli a riempirsi adeguatamente (aumento della pressione venosa polmonare e sistemica) SCOMPENSO CARDIACO

  6. SCOMPENSO CARDIACO EZIOPATOGENESI • Il quadro clinico dello scompenso può derivare da: • malattie primitive del miocardio (insufficienza miocardica), nelle quali il meccanismo fisiopatologico essenziale è costituito da un’alterazione funzionale sistolica (ridotta espulsione di sangue dai ventricoli per ridotta velocità e ridotta forza di contrazione) e/o diastolica (ridotto riempimento dei ventricoli per effetto di ridotta distensibilità e di un rallentato o parziale rilassamento) • cause “non miocardiche” (insufficienza cardiaca), ovvero condizioni anatomiche o funzionali che non interessano prevalentemente la funzione delle fibrocellule muscolari, almeno inizialmente, ma limitano la performance cardiaca

  7. Eziologia e conseguenze emodinamiche

  8. Patogenesi Solitamente lo SC viene preceduto da un periodo più o meno lungo di sofferenza miocardica indicata come: DISFUNZIONE VENTRICOLARE SINISTRA Caratterizzata dall’intervento diMECCANISMI COMPENSATORI SCOMPENSO CARDIACO

  9. Alcuni Paramentri Emodinamici • Gittata Sistolica (GS) • volume di sangue espulso ad ogni sistole • Frequenza Cardiaca (FC) • n° battiti / minuto • Gittata Cardiaca (GC) • GS x FC (ml/min) • Indice Cardiaco (IC) • GC/Superfice corporea (l/min/m2) • Frazione di Eiezione • Diam.diast. - Diam. sist./Diam diast. x 100

  10. Regolazione della Contrazione Cardiaca • GITTATA SISTOLICA: quantità di sangue espulsa ad ogni sistole • GITTATA CARDIACA: gettata sistolica x frequenza cardiaca • FRAZIONE D’EIEZIONE: percentuale di sangue espulso durante la sistole sul totale di sangue contenuto in ventricolo al termine della diastole (60-70%) • PRE-CARICO (preload): volume di riempimento ventricolare in telediastole • POST-CARICO (afterload): insieme delle resistenze che il ventricolo deve superare per espellere il sangue; equivale allo stress di parete o sforzo di parete (forza per unità di superficie trasversa della parete)

  11. Regolazione della Gittata Cardiaca FREQUENZA CARDIACA POSTCARICO Gittata Cardiaca CONTRATTILITA’ MIOCARDICA PRECARICO

  12. Ipertrofia e dilatazione ventricolare • aumento del volume e della massa muscolare cardiaca • Legge di Starling • allungamento delle fibre miocardiche con aumento della forza contrattile del cuore • Sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone • vasocostrizione e ritensione idrosalina • Sistema Nervoso Simpatico • azione ino- dromo- crono- batmotropa positiva • vasocostrizione periferica artero-venosa Meccanismi di compenso

  13. Sovraccarichi Emodinamici • Un aumento persistente del carico di lavoro emodinamico può portare ad un quadro di insufficienza cardiaca. • Nei sovraccarichi di volume l’aumento del lavoro cardiaco è dovuto ad un incremento del precarico (insufficienza mitralica), mentre nei sovraccarichi di pressione il lavoro cardiaco aumenta per l’aumento della pressione ventricolare (stenosi aortica)

  14. Il rimodellamentocome meccanismo di compenso • Il sovraccarico di pressione ed il sovraccarico di volume determinano un rimodellamento ventricolare • Il sovraccarico di pressione determina ipertrofia concentrica, con replicazione dei sarcomeri in parallelo • Il sovraccarico di volume determina dilatazione/ipertrofia, con replicazione dei sarcomeri in serie e prevalente dilatazione

  15. Cause di ischemia miocardica in corso di ipertrofia • Aumento delle richieste di O2 • Alterato rapporto capillari/miociti • Ridotta produzione di nitrossido endoteliale • Possibile riduzione della pressione aortica media (stenosi aortica) con riduzione della pressione di perfusione coronarica • Aumento della pressione telediastolica ventricolare e successivamente della pressione sistolica (schiacciamento degli strati subendocardici)

  16. Evoluzione dell’ipetrofia nel tempo • Maggiore consumo di O2 • Fibrosi • Ridotta compliance • Progressiva dilatazione cavità • Assottigliamento parete

  17. Effetto del Precarico e Legge di Starling • “L’intensità della contrazione miocardica è direttamente proporzionale alla lunghezza iniziale delle fibre muscolari”, fino ad un valore limite, oltre il quale aumentando la lunghezza non aumenta più la forza di contrazione • La lunghezza iniziale delle fibre, o più praticamente il volume telediastolico, rappresenta il PRECARICO • Il meccanismo di Starling avvicina il funzionamento meccanico del cuore a quello di una pompa idraulica che regola la sua portata in funzione del volume di alimentazione

  18. La legge di Frank-Starling applicata al cuore • Aumentando la lunghezza del sarcomero aumenta la forza contrattile • In condizioni normali il ventricolo opera nella fase di ascesa rapida della curva, con una PTDVS <12 mmHg: piccole variazioni del riempimento determinano ampie variazioni della GS • Nella fase di compenso l’aumento del volume telediastolico e della distensione delle fibre consente una GS normale • Nella fase di scompenso il meccanismo di F-S è inefficace e l’aumento della PTDVS determina stasi polmonare ed aumento dello stress parietale (legge di Laplace)

  19. RISERVA DI PRECARICO Riduzione della contrattilità Aumento del postcarico Aumento del riempimento ventricolare Efficacia della contrazione Esiste tuttavia un limite, oltre il quale l’aumento di riempimento ventricolare è controproducente, perché lo stiramento delle fibre miocardiche è eccessivo e l’aumento del diametro ventricolare fa aumentare troppo il postcarico. Quest’ambito è detto riserva di precarico

  20. POSTCARICO • Tensione che il ventricolo sinistro sviluppa per aprire la valvola aortica e consentire lo svuotamento del contenuto ventricolare in aorta, e per vincere le resistenze periferiche • La tensione (stress) delle pareti ventricolari durante la contrazione è un determinante importante nel postcarico. Lo stress di parete riflette infatti la integrazione dei due principali carichi, quello vascolare e quello imposto dal ventricolo stesso • Per la legge di Laplace a valori identici di pressione aortica il postcarico è più elevato in un ventricolo dilatato rispetto ad un ventricolo di dimensioni normali • L’aumento del postcarico provoca una riduzione della velocità di accorciamento delle fibre miocardiche e una progressiva riduzione della tensione sviluppata

  21. Legge di Laplace T= P x r/2h T = tensione parietale P = pressione intraventricolare r = raggio h = spessore di parete del ventricolo

  22. Legge di Laplace T= P x r/2h Il ventricolo sopporta un aumento di postcarico (tensione parietale o stress) sia per l’aumento di pressione P (sovraccarico di pressione), sia per aumento del raggio (r). L’aumento di spessore della parete (h) riduce il postcarico.

  23. Attivazione del SistemaRENINA-ANGIOTENSINA-ALDOSTERONE

  24. Conseguenze attivazione del Sistema RAA

  25. Definizione di scompenso cardiacoP.A. Poole-Wilson 1985 “Una sindrome clinica causata da una cardiopatia e caratterizzata da un tipico quadro emodinamico, renale e neuroormonale”

  26. SCOMPENSO CARDIACO CONGESTIZIO “Lo scompenso cardiaco congestizio costituisce una sindrome clinica complessa caratterizzata da anomalie della funzione ventricolare sinistra e della regolazione neuro-umorale, che sono accompagnate da intolleranza allo sforzo, ritenzione idrica e ridotta sopravvivenza”. Recente definizione di Parcker incentrata sul ruolo giuocato dalle modificazioni dei sistemi di regolazione neuro-ormonale e sugli aspetti prognostici della malattia.

  27. STATO INOTROPO • Lo stato inotropo viene definito come “condizione propria della fibrocellula che condiziona la velocità di produzione di forza da parte della fibrocellula stessa” • La contrattilità definisce pertanto la capacità che ha il cuore di modificare le proprie prestazioni, indipendentemente dalle condizioni di carico emodinamico

  28. Determinanti lo stato inotropo

  29. FREQUENZA CARDIACA Tachicardia: FC > 100 b/min, Bradicardia: FC< 60 b/min, Dipende dalla velocità di scarica del nodo del seno Simpatico: aumenta la frequenza cardiaca Parasimpatico: riduce la frequenza cardiaca Aumento della forza di contrazione Effetto inotropo positivo Se la FC > 160 b/min, la diastole diventa troppo breve per consentire un buon riempimento del cuore. Di conseguenza la GS diminuisce, impedendo altri aumenti della GC. Questo è il LIMITE DELLA RISERVA DI FREQUENZA

  30. Attivazione del Sistema Nervoso Simpatico • Ridistribuzione della Gittata Cardiaca • Stimolazione adrenergica della contrattilità •  della frequenza cardiaca • Vasocostrizione arteriolare in alcuni distretti (cute, visceri addominali) Preservata una normale perfusione degli organi nobili (cuore, cervello) • Il rene non viene protetto dall’ipoperfusione, per cui si avrà una riduzione della pressione nelle arteriole renali che arrivano ai glomeruli

  31. CARDIACI  responsività ß- recettoriale Ipetrofia dei miociti Necrosi cellulare e fibrosi Deplezione delle riserve di noradrenalina Distruzione della innervazione simpatica Aritmie RENALI  riassorbimento tubulare Na Attivazione sistema RRA  resistenze vascolari renali Attenuazione della risposta all’ANF VASCOLARI Vasocostrizione periferica Ipetrofia vascolare Effetti potenzialmente dannosi della aumentata attività simpatica nello scompenso cardiaco

  32. Ormoni natriuretici • L’aumentato volume intracardiaco attiva i baroriflessi cardiopolmonari, stimolando la secrezione degli ormoni natriuretici • ANP/BNP sono sintetizzati dai miociti cardiaci. Sono ormoni ad azione natriuretica e vasodilatoria, ed inibiscono la renina e i fattori di crescita • ANP è secreto principalmente dagli atri, BNP è secreto principalmente dai ventricoli • Entrambi aumentano precocemente in corso di disfunzione cardiaca (prima del manifestarsi dei sintomi)

  33. Nell’I.C. in fase di compenso con riduzione lieve-moderata della perfusione renale, i peptidi natriuretici (ANP, BNP), rilasciati dagli atri e/o ventricoli distesi, stimolano l’escrezione urinaria di sodio (ridotto riassorbimento tubulare, che si traduce in un rapporto Na/K nelle urine > 1,0) In fase di scompenso, la riduzione moderata-severa della perfusione renale attiva il sistema RAA e il sistema simpatico, che contrastano l’azione dei peptidi natriuretici stimolando il riassorbimento massimale di sodio, che si riflette in un rapporto Na/K nelle urine < 1,0.

  34. Azione del Peptide Natriuretico Atriale • Natriuresi (azione prevalente sui tubuli distali e sui dotti collettori della midollare interna ed esterna) • Inibizione del Sistema Renina-Angiotensina • Modulazione del Sistema Simpatico • Aumento della permeabilità capillare • Vasodilatazione arteriosa (sia per azione diretta che mediante modulazione dell’attività simpatica) • Inibizione della proliferazione delle cellule muscolari liscie L’aumento delle concentrazioni di ANP si accompagna ad una graduale riduzione della responsività renale e periferica. Quando la responsività all’ANP diminuisce, aumenta il BNP di origine ventricolare (fasi avanzate dello scompenso, classe NHYA III-IV)

  35. Scompenso cardiaco e meccanismi di compenso Lo scompenso cardiaco si verifica quando il cuore non è in grado di pompare sangue in quantità sufficiente per soddisfare i bisogni metabolici dell’organismo o può farlo solo a spese di un aumento della pressione di riempimento. La incapacità del cuore a soddisfare i fabbisogni può essere dovuta a riempimento inefficace e inefficiente e/o ad una anomala contrazione e successivo svuotamento. Meccanismi compensatori provocano un aumento della volemia e aumentano le pressioni di riempimento delle camere cardiache, la frequenza cardiaca e la massa del cuore, in modo da mantenere la funzione di pompa del cuore e di favorire una ridistribuzione del sangue. Tuttavia, nonostante questi meccanismi compensatori, la capacità del cuore di contrarsi e di rilasciarsi può ridursi progressivamente con ulteriore aggravamento dello scompenso cardiaco Braunwald (1997) National Heart, Lung and Blood Istitute

  36. MANIFESTAZIONE CLINICADI SCOMPENSO CARDIACO • I SINTOMI DIPENDONO DA: • Congestione polmonare • Dispnea (posizione ortopnoica obbligata) • Affaticamento • Edema polmonare • Congestione venosa sistemica • Epato-splenomegalia • Turgore delle giugulari • Edemi agli arti inferiori

  37. SCOMPENSO CARDIACOVariazioni metaboliche • Iponatriemia, ipokaliemia, ipomagnesiemia, ipocalcemia • Acidosi/alcalosi • Ipossia/desaturazione di O2 • Riduzione MVO2 • Iperuricemia • Iperazotemia

  38. DISPNEA CLASSIFICAZIONE NYHA • CLASSE I: nessuna limitazione dell’attività fisica. Le comuni attività fisiche non causano affaticamento, dispnea, palpitazioni o angina • CLASSE II: lieve limitazione dell’attività fisica. I pazienti non avvertono sintomi a riposo, mentre le comuni attività fisiche causano affaticamento, dispnea, palpitazioni o angina • CLASSE III: Marcata limitazione dell’attività fisica. I pazienti avvertono sintomi per attività inferiori alle comuni attività fisiche • CLASSE IV: Impossibilità di effettuare qualsiasi attività fisica senza sintomi. I pazienti avvertono sintomi anche a riposo. Ogni attività fisica causa un aggravamento dei sintomi

  39. SCOMPENSO CARDIACO Manifestazioni cliniche • TOSSE: in genere di tipo non produttivo, solo in certi casi associata ad emottisi (rottura di capillari bronchiali distesi e congesti, facilitata a volte da terapia anticoagulante). Scatenata da sforzo fisico, decubito supino o riposo notturno. La sua genesi risiede nella congestione della mucosa bronchiale con eccessiva produzione di muco. • ASTENIA, FACILE AFFATICABILITÀ, SPOSSATEZZA: per un complesso di alterazioni patologiche nei distretti muscolari scheletri, con riduzione del flusso ematico regionale, ridotta capacità di vasodilatazione e alterato metabolismo. Non sono sintomi specifici e possono essere provocati da altre patologie (anemia, distiroidismo o malattie neuro-muscolari)

  40. SCOMPENSO CARDIACO Manifestazioni cliniche • OLIGURIA: caratteristica delle fasi avanzate, con ridotta formazione di urina (500-600 mL nelle 24/h) con aumento di azotemia e creatininemia, per marcata riduzione della portata cardiaca. Quando la gittata cardiaca è gravemente compromessa, come in caso di shock cardiogeno, si verifica l’anuria completa • NICTURIA: nelle fasi avanzate dello scompenso, perché con il riposo notturno vi è una diminuzione della vasocostrizione con miglioramento della diuresi, con parziale smaltimento del liquido accumulato durante le ore diurne

  41. SCOMPENSO CARDIACO Manifestazioni cliniche • SINTOMI CEREBRALI E PSICHIATRICI: dovuti ad una diminuzione della portata cardiaca e quindi del flusso vascolare cerebrale, a volte aggravati da insufficienza epatica e renale. Possibili sono disturbi dell’attenzione, perdita di memoria, insonnia, ansietà, agitazione e/o sonnolenza. • SINTOMI GASTROENTERICI: per ipoafflusso al distretto splancnico e per lo stato di congestione edematosa dei distretti addominali: gonfiore, tensione addominale, nausea, anoressia, costipazione, dolori all’ipocondrio destro per epatomegalia con distensione della glissoniana.

  42. SCOMPENSO CARDIACO Manifestazioni cliniche • DOLORE TORACICO: in relazione a cardiopatia ischemica, secondaria ad aumentato stress di parete con incremento del consumo miocardico di O2 • EDEMA PERIFERICO: il sintomo più frequente, correlato non tanto alle pressioni cardiache destre, quanto invece alla riduzione dell’attività fisica e alla permeabilità capillare ai fluidi e alle proteine.

  43. SCOMPENSO CARDIACOManifestazioni cliniche Aritmie, determinate da • Anormalità elettrolitiche • Elevati livelli di catecolamine • ischemia

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