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HACCP e rintracciabilità

HACCP e rintracciabilità. Stefano Canese. Programma. Introduzione La storia e il quadro normativo del metodo HACCP Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo La rintracciabilità nelle aziende agro-alimentari Il regime sanzionatorio. HACCP e rintracciabilità.

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HACCP e rintracciabilità

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Presentation Transcript


  1. HACCP e rintracciabilità Stefano Canese

  2. Programma • Introduzione • La storia e il quadro normativo del metodo HACCP • Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo • La rintracciabilità nelle aziende agro-alimentari • Il regime sanzionatorio HACCP e rintracciabilità

  3. Introduzione Hazard Analysis Critical Control Point Analisi dei Pericoli e Punti Critici di Controllo • PERICOLO • Fonte potenziale di contaminazione di natura biologica, • chimica o fisica per un alimento in grado di • compromettere la salute di chi lo consuma • PUNTO CRITICO DI CONTROLLO (CCP) • Fase o procedura che è possibile tenere sotto controllo e • sulla quale si può intervenire per prevenire, eliminare o • ridurre a livelli accettabili il pericolo per la sicurezza di • un alimento HACCP e rintracciabilità

  4. Introduzione Hazard Analysis Critical Control Point • Metodologia preventiva per assicurare la salubrità dei prodotti attraverso l'analisi dei potenziali pericoli biologici, chimici e fisici presenti nel ciclo produttivo e l'identificazione dei punti critici del processo che possono essere posti sotto il monitoraggio per la prevenzione, eliminazione o riduzione dei pericoli a livelli accettabili HACCP e rintracciabilità

  5. Rintracciabilità di filiera Capacità di ricostruire la storia e di seguire l’utilizzo di un prodotto mediante identificazioni documentate relativamente agli operatori di filiera ed alle materie prime, gli additivi, i semilavorati ed i materiali di imballaggio che, in qualunque punto della filiera, entrano nel processo produttivo Sistema di Rintracciabilità Insieme organizzato che consente la rintracciabilità in una filiera agroalimentare Introduzione HACCP e rintracciabilità

  6. La storia e il quadro normativo cogente del metodo HACCP (1) • '50-'60: Sviluppato dalla NASA per garantire l'assenza di pericoli microbiologici negli alimenti destinati agli astronauti • 1971: Presentato ufficialmente per la prima volta alla National Conference on Food Protection • '70: Applicato in maniera non codificata da aziende alimentari, principalmente in Gran Bretagna • 1980: Presentato dal WHO (World Health Organization) alla Conferenza Generale di Ginevra • 1993: FAO (Food and Agriculture Organization) e WHO pubblicano le "Guidelines for the application of the HACCP" nel Codex Alimentarius HACCP e rintracciabilità

  7. La storia e il quadro normativo cogente del metodo HACCP (2) • '90: Richiamato da direttive comunitarie orizzontali (93/43/CEE) e verticali (91/493/CEE, 92/5/CEE e 92/46/CEE) ed adottato come strumento di autocontrollo e vigilanza • 1998: Obbligo di legge in Italia per tutte le industrie alimentari (D. Lgs. 155/97) • 2004: Richiamato dai nuovi regolamenti comunitari sull’igiene dei prodotti alimentari (“Pacchetto igiene”: 852/2004, 853/2004, 854/2004, 882/2004) • 2006: Definite a livello nazionale le “Linee guida applicative del regolamento (CE) 852/2004” • 2006: Approvate le “Linee guida” nella Regione Lazio HACCP e rintracciabilità

  8. La storia e il quadro normativo volontario del metodo HACCP • 1999: Pubblicazione norma nazionale UNI 10854 “Linea guida per la progettazione e realizzazione di un sistema di autocontrollo basato sul metodo HACCP” • 2005: Pubblicazione norma internazionale ISO 22000 “Food safety management systems – Requirements for any organization in the food chain” HACCP e rintracciabilità

  9. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo CARATTERISTICHE DEL METODO • Approccio sistematico • Evoluzione da controllo ad assicurazione (proattivo) • Capacità di dimostrare il controllo del processo • fornendone evidenza • Costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare • Concentrazione di risorse aziendali nelle fasi critiche • Diminuita esigenza di controlli finali • Diminuite perdite di prodotto HACCP e rintracciabilità

  10. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo CAMPO DI APPLICAZIONE • Tutti i comparti della filiera agro-alimentare: • Produzione/raccolta delle materie prime • Trasformazione • Confezionamento • Distribuzione • L'approccio può essere allargato (HACCP esteso) alla prevenzione nei confronti dei pericoli per: • Qualità nutrizionale e sensoriale del prodotto • Salute dei lavoratori (incidenti) • Contaminazione ambientale • Perdite di materiali, energia, tempo

  11. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo SEQUENZA LOGICA PER L'APPLICAZIONE DELL'HACCP (1) Costituzione del gruppo di lavoro Descrizione del prodotto Analisi dei possibili usi del prodotto Realizzazione del diagramma di flusso Verifica in campo del diagramma di flusso HACCP e rintracciabilità

  12. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo SEQUENZA LOGICA PER L'APPLICAZIONE DELL'HACCP (2) Definizione dei pericoli associati ad ogni fase del processo, esecuzione di una Analisi dei Pericoli (HA) e individuazione delle misure di controllo (1° Principio) Identificazione dei Punti Critici di Controllo (CCP) (2° Principio) Definizione dei limiti di accettazione(3° Principio) HACCP e rintracciabilità

  13. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo SEQUENZA LOGICA PER L'APPLICAZIONE DELL'HACCP (3) Definizione del sistema di monitoraggio dei CCP(4° Principio) Definizione degli interventi in caso di non controllo dei CCP (5° Principio) Definizione di procedure per verificarel’efficacia del sistema di autocontrollo (6° Principio) Definizione della documentazione di pianificazione e registrazione dei principi e della loro applicazione (7° Principio) HACCP e rintracciabilità

  14. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo COSTITUZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO • Informazione e coinvolgimento di tutto il personale • I membri del gruppo HACCP dovranno avere competenza ed autorità: • produttive • tecnologiche • chimiche e microbiologiche • tecniche • legislative • di sistema (coordinatore) • Possibilità di attingere competenze al bisogno (marketing, ricerca e sviluppo, pianificazione, manutenzione) HACCP e rintracciabilità

  15. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DESCRIZIONE DEL PRODOTTO • Composizione materie prime • Evoluzione (dalla produzione al consumo) del profilo microbiologico, pH, temperatura, acqua libera • Materiali a contatto del prodotto (packaging) • Tempo di vita commerciale e requisiti di conservazione durante la distribuzione HACCP e rintracciabilità

  16. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo SCHEDE DI ASSEMBLAGGIO DEI DATI DI MATERIE PRIME E PRODOTTO FINITO MATERIE PRIMEPRODOTTO FINITO HACCP e rintracciabilità

  17. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo Preparazioni della ristorazione raggruppate per gruppi omogenei per quanto concerne i pericoli potenziali PRIMI PIATTI HACCP e rintracciabilità

  18. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo Preparazioni della ristorazione raggruppate per gruppi omogenei per quanto concerne i pericoli potenziali FRUTTA E VERDURA COLAZIONI HACCP e rintracciabilità

  19. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo ANALISI DEI POSSIBILI USI DEL PRODOTTO • Identificazione dei gruppi di consumatori: • Consumatori finali (famiglie, single) • Organizzazioni di catering (mense, alberghi, ristoranti, ospedali, treni, aerei, navi) • Persone con specifiche esigenze (bambini, partorienti, anziani, diabetici, altri malati) • Scopo: verificare le abitudini degli utilizzatori finali per individuare pericoli derivanti da usi impropri (riciclaggi, conservazione, miscelazioni) HACCP e rintracciabilità

  20. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo REALIZZAZIONE DEL DIAGRAMMA DI FLUSSO • Seguire e descrivere ogni fase che caratterizza il flusso di materiali che si trasformano da materie prime in prodotti finiti secondo la procedura: • identificare inizio e fine del processo • osservare l'intero processo dall'inizio alla fine • definire gli stadi del processo (attività, • decisioni, entrate ed uscite) • costruire una bozza di diagramma di flusso HACCP e rintracciabilità

  21. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo VERIFICA IN CAMPO DEL DIAGRAMMA DI FLUSSO • Conferma da effettuare lungo tutto il percorso produttivo tenendo in considerazione situazioni:  • Temporali (ore, giorni, stagioni) • Organizzative (turnazioni, personale stagionale) • Impiantistiche (fermi linea, manutenzioni) HACCP e rintracciabilità

  22. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DIAGRAMMA DI FLUSSO – Pasta e riso Trasporto materie prime Cottura Controllo in accettazione in dispensa Stazionamento ad alta temperatura (tranne pasta) Immagazzinamento Porzionatura Prelievo materie prime Trasporto in sala Trasporto in cucina Consumazione HACCP e rintracciabilità

  23. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DIAGRAMMA DI FLUSSO – Frutta e verdura Trasporto materie prime Cottura (eventuale) Controllo in accettazione in dispensa Porzionatura Immagazzinamento Mantenimento a freddo Prelievo materie prime Trasporto in sala Trasporto in cucina Consumazione Lavaggio HACCP e rintracciabilità

  24. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DEFINIZIONE DEI PERICOLI ASSOCIATI AD OGNI FASE DEL PROCESSO ED ESECUZIONE DI UNA ANALISI DEI PERICOLI (Principio n°1) • Possibili origini dei pericoli: • ingredienti, materie prime • tecnologia di processo • flora microbica • logistica di produzione • disegno igienico degli impianti • confezionamento • metodologie di pulizia e sanificazione • addetti alla produzione • condizioni di immagazzinamento e distribuzione HACCP e rintracciabilità

  25. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DEFINIZIONE ED ANALISI DEI PERICOLI (Principio n°1) TIPOLOGIE DI PERICOL BIOLOGICI • animali: ratti, uccelli, cani, gatti • insetti e acari • microrganismi (contaminazione) • microrganismi (sviluppo) CHIMICI • residui chimici (pesticidi/farmaci) • residui di coadiuvanti tecnologici • residui di contaminazioni ambientali • cessione da materiali di confezionamento • sostanze tossiche di neoformazione FISICI • materie prime • materiali di confezionamento • impianti • ambiente di lavoro • operatori HACCP e rintracciabilità

  26. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DEFINIZIONE ED ANALISI DEI PERICOLI (Principio n°1) IP (Indice di Pericolosità) = Gravità X RischioXRilevabilità HACCP e rintracciabilità

  27. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI CONTROLLO (Principio n°1) • MISURA DI CONTROLLO (PREVENTIVA): Azione o attività utilizzata per prevenire/eliminare un pericolo o ridurlo ad un livello accettabile • Una misura di controllo può essere efficace per più pericoli ed un pericolo può essere controllato da più misure di controllo • Aree di applicazione delle misure di controllo: • Uomini (formazione, procedure, istruzioni, registrazioni di attività) • Materiali (ispezione, segregazione, identificazione, rintracciabilità, conservazione, manipolazione) • Processo (manutenzione, sanificazione impianti, controllo parametri di processo) • Ambiente (pulizia, monitoraggio, manutenzione) HACCP e rintracciabilità

  28. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DEFINIZIONE ED ANALISI DEI PERICOLI (Principio n°1) IP (Indice di Pericolosità) = Gravità X RischioXRilevabilità HACCP e rintracciabilità

  29. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo ALBERO DELLE DECISIONI PER L’IDENTIFICAZIONE DEI PUNTI CRITICI (Principio n°2) 1. Sono state predispostemisure di controllo Peril pericolo considerato? 3. Questa fase è specificatamente prevista per eliminare il pericolo o ridurlo ad un livello accettabile? NO SI SI 2. Il controllo in questa fase è necessario per la salubrità/sicurezza del prodotto? CCP NO 4. E’ possibile che la contaminazione sia tale da elevare i livelli di rischio fino a superare i limiti di accettabilità? NO Non è un CCP Non è un CCP NO SI NO Modificare la fase, il processo o il prodotto CCP SI 5. Il pericolo può essere eliminato o ridotto ad un livello accettabile in una fase successiva? SI Non è un CCP HACCP e rintracciabilità

  30. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo CHIAVE DI LETTURA DELL’ALBERO DELLE DECISIONI (Principio n°2) L’obiettivo è quello di accertarsi che per ogni fase del processo con presenza di pericoli siano state definite le misure di controllo. 1. Sono state predisposte misure di controllo per il pericolo considerato? 2.Il controllo in questa fase è necessario per la salubrità/sicurezza del prodotto? L’obiettivo è quello di accertare la coerenza del diagramma di flusso del processo con i requisiti di salubrità/igiene del prodotto. L’obiettivo è quello di stabilire se, nel punto specifico, è possibile prevenire o controllare il pericolo individuato nel processo produttivo, quindi se quel punto critico è, nel processo in esame, un “Punto Critico di Controllo”, un CCP. 3. Questa fase è specificatamente prevista per eliminare il pericolo o ridurlo ad un livello accettabile? 4. E’ possibile che la contaminazione sia tale da elevare i livelli i rischio fino a superare i limiti di accettabilità? L’obiettivo è quello di dare delle priorità ai pericoli (classificazione) in funzione degli effetti. 5. Il pericolo può essere eliminato o ridotto ad un livello accettabile in una fase successiva? L’obiettivo è quello di evitare la proliferazione dei CCP.

  31. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo GRIGLIA DEI PERICOLI E CCP (Principi n°1 e n°2) ○ ○ ○ ○ ● ○ ● ● ○ ● ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ HACCP e rintracciabilità

  32. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DEFINIZIONE DEI LIMITI DI ACCETTAZIONE (Principio n°3) LIMITI CRITICI (O DI ACCETTAZIONE): Limiti espliciti legati a una caratteristica di tipo fisico, chimico o biologico; separano ciò che è accettabile da ciò che non lo è Obiettivo: permettere agli operatori addetti all'autocontrollo di stabilire autonomamente se un CCP è sotto controllo o meno Definizione del/i parametro/i da misurare per il monitoraggio di ciascun CCP, ad esempio: - intervallo di temperatura - umidità massima - intervallo di pH - pressione - acqua libera massima - concentrazione minima di sale - presenza/assenza di sostanze (antibiotici, pesticidi, metalli) - valutazioni sensoriali (olfatto, colore, crescite estranee visibili) HACCP e rintracciabilità

  33. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo • DEFINIZIONE DEI LIMITI DI ACCETTAZIONE (Principio n°3) • ZONA DI CONTROLLO: Intervallo all'interno del quale il CCP è sotto controllo • ZONA DI PREALLARME E REGOLAZIONE: Il CCP è sotto controllo ma si deve intervenire sul processo per effettuare le opportune regolazioni prima della perdita del controllo • Fonti da utilizzare quale riferimento per i limiti di accettazione: • - regolamenti e leggi  • - dati sulle condizioni di crescita batterica • - GMP (Good Manufacturing Practices) • - Manuali di corretta prassi igienica • - esperienza del gruppo HACCP Valore obiettivo Zona di “fuori controllo” Limite di accettazione Zona di “controllo” Zona di “preallarme e regolazione” HACCP e rintracciabilità

  34. DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO DEI CCP (Principio n°4) MONITORAGGIO DEI CCP: Sequenza pianificata di attività, effettuata con strumenti idonei e da personale qualificato, necessaria ad identificare perdite di controllo dei CCP e, quindi, a mantenere sotto controllo il processo Mezzi: - valutazioni sensoriali - misurazioni di caratteristiche fisiche - esecuzione di analisi chimiche - esami microbiologici In pratica si definiscono delle procedure: - CHI esegue il monitoraggio ed è responsabile di valutare i dati - COSA deve essere monitorato - COME viene intrapreso il monitoraggio - QUANDO (frequenza) Particolarmente utili le informazioni: - che giungono in tempo reale - sulle tendenze (carte di controllo) Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo HACCP e rintracciabilità

  35. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI IN CASO DI NON CONTROLLO DEI CCP (Principio n°5) Per ciascun CCP occorre definire: - responsabilità ed autorità per l'attuazione degli interventi - descrizione delle operazioni da eseguire per correggere l'anomalia - disposizioni per i prodotti realizzati durante il periodo di assenza di controllo - mezzi necessari - registrazione dei provvedimenti presi Interventi sul processo: - regolazioni - riparazioni - modifiche - formazione del personale Interventi sul prodotto: - segregazione semilavorati/prodotti - rifiuto materie prime - selezione prodotto - scarto prodotto - declassamento - rilavorazioni - richiamo del prodotto Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo HACCP e rintracciabilità

  36. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DEFINIZIONE DI PROCEDURE PER VERIFICARE L'EFFICACIA DEL SISTEMA HACCP (Principio n°6) • Obiettivi della verifica: - validare il Sistema HACCP - stimolare un continuo miglioramento - aggiornare il Sistema HACCP in caso di modifiche di: - materie prime  - prodotto - processo di produzione - imballaggio - immagazzinamento - distribuzione - utilizzo del prodotto - informazioni su presunti pericoli HACCP e rintracciabilità

  37. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DEFINIZIONE DI PROCEDURE PER VERIFICARE L'EFFICACIA DEL SISTEMA HACCP (Principio n°6) • Mezzi della verifica: procedure che definiscano responsabilità e modalità operative per l'esecuzione di: - riesame documentale della corretta attuazione dei Principi n° 1-5  - verifica dell'efficacia del controllo del processo a mezzo dell'analisi delle deviazioni e degli interventi - verifica della conoscenza ed applicazione dei requisiti del monitoraggio da parte degli operatori - analisi statistica dei dati (tendenze/problemi ripetitivi) - analisi dei reclami - prelievo di campioni di materie prime, semilavorati e prodotti finiti per effettuazione di analisi di prova • Frequenza: 6-12 mesi e ad ogni variazione significativa (prodotto, processo, personale) HACCP e rintracciabilità

  38. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo DEFINIZIONE DOCUMENTAZIONE DI PIANIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEI PRINCIPI E DELLA LORO APPLICAZIONE (Principio n°7) • Estensione e grado di dettaglio sono relativi alla complessità del lavoro, dimensioni aziendali, addestramento del personale  • Documenti di pianificazione: - Manuale di autocontrollo - Procedure di verifica del Sistema HACCP - Procedure di taratura degli strumenti - Istruzioni operative per il monitoraggio dei CCP • Documenti di registrazione: - Descrizione del prodotto e del suo uso - Diagramma di flusso - Griglia dei pericoli - Piano HACCP - Registrazioni del monitoraggio dei CCP - Registrazioni degli interventi in caso di non controllo HACCP e rintracciabilità

  39. MANUALE DI AUTOCONTROLLO INDICE 1. SCOPO E CAMPO D’APPLICAZIONE 2. RIFERIMENTI E DEFINIZIONI 3. DESCRIZIONE DELL’AZIENDA, DEL PRODOTTO E DEL PROCESSO 3.1 L’azienda 3.3 Ruoli, responsabilità e gruppo HACCP 3.3 Servizi erogati, prodotti e ciclo di produzione 3.4 Strutture ed impianti 4. APPLICAZIONE DEL METODO HACCP 4.1 Identificazione e localizzazione dei pericoli 4.2 Valutazione dei pericoli 4.3 Identificazione dei punti di controllo critici (CCP) 4.4 Gestione dei CCP 4.5 Verifica 4.6 Sistema documentale e registrazioni 4.7 Riesame della direzione 5. PROCEDURE OPERATIVE 6. ALLEGATI 6.1 Planimetria e lay-out delle attrezzature 6.2 Organigramma 6.2 Diagrammi di flusso 6.3 Piano HACCP Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo HACCP e rintracciabilità

  40. Procedura registrazione imprese ai sensi Reg. CE 852/2004: contenuti minimi “relazione tecnica” Descrizione ciclo di produzione prodotti realizzati e destinazioni a consumatori a rischio materie prime, principali fasi e organizzazione del processo, contaminazioni crociate prodotti e attrezzature numero addetti e rispettiva formazione Descrizione strutture ed impianti schema, dimensioni, destinazioni d’uso dei locali e materiali di rivestimento pareti e pavimento (planimetria 1/100) disponibilità di acqua potabile calda e fredda e sistema smaltimento reflui a norma idonei sistemi di areazione e dispositivi anti-intrusione infestanti idonea attrezzatura per lavaggio alimenti, attrezzature e mani servizi igienici non in direta comunicazione con aree manipolazione/produzione alimenti e luoghi chiusi e/o armadi per materiali di pulizia attrezzature e impianti tecnologici Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo HACCP e rintracciabilità

  41. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo PROCEDURE • Scopo e campo di applicazione: attività che si intende regolamentare e la finalità che si intendono raggiungere • Riferimenti normativi: norme e specifiche da rispettare • Termini e definizioni: elenco dei termini utilizzati e relative definizioni • Modalità operative: macchinari e strumenti necessari; requisiti da soddisfare (qualifica del personale, taratura); descrizione dettagliata delle attività; criteri di accettazione in termini quantitativi e/o qualitativi; modalità di trattamento delle deviazioni; verifiche eventualmente necessarie • Documentazione: documentazione che deve essere emessa • Responsabilità: responsabile della Procedura e responsabili principali delle attività considerate HACCP e rintracciabilità

  42. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo PROCEDURE • Igiene del personale • Sanificazione dei locali e delle attrezzature • Formazione e addestramento del personale • Lotta agli infestanti • Manutenzione dei locali e delle attrezzature • Approvvigionamento e stoccaggio materie prime • Gestione dei rifiuti e dei reflui idrici • Gestione dei CCP • Rintracciabilità HACCP e rintracciabilità

  43. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo HACCP e rintracciabilità

  44. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo HACCP e rintracciabilità

  45. Lo sviluppo del metodo HACCP e del sistema di autocontrollo HACCP e rintracciabilità

  46. Motivi: crisi alimentari: carne di pollo alla diossina, BSE, vino al metanolo comparsa di nuovi rischi alimentari aumento della sensibilità del consumatore influenza di aspetti ideologici (OGM) Obiettivi: - isolamento dei rischi ed eliminazione cause - agevolazione del ritiro e attuazione di azioni correttive - conquista e mantenimento della fiducia dei consumatori - valorizzazione del prodotto sul mercato La rintracciabilità nelle aziende agro-alimentari HACCP e rintracciabilità

  47. La storia e il quadro normativo cogente della rintracciabilità • 1998: Previsto, dal Decreto Legislativo 155/97 (Art. 3, comma 4), il ritiro dal commercio dei prodotti che presentano rischio immediato per la salute • 2000: Disposta, dal Regolamento CE n. 1760/2000, l’identificazione e registrazione dei bovini • 2000: Disposta, dal Regolamento CE n. 1825/2000, la registrazione di arrivi e partenze degli animali e la rintracciabilità delle carcasse e/o dei tagli • 2002: Disposta, dal Regolamento CE n. 178/2002, la rintracciabilità in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti HACCP e rintracciabilità

  48. La storia e il quadro normativo volontariodella rintracciabilità • 2000: Prevista tra i requisiti (punto 7.5.3) norma internazionale UNI EN ISO 9001 “Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti” • 2001: Pubblicazione norma nazionale UNI 10939 “Sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari – Principi generali per la progettazione e l’attuazione” • 2002: Pubblicazione norma nazionale UNI 11020 “Sistema di rintracciabilità nelle aziende agroalimentari – Principi e requisiti per l’attuazione” • 2007: Pubblicazione norma internazionale ISO 22005 “Traceability in feed and food chain – General principles and basic requirements for system design and implementation” HACCP e rintracciabilità

  49. La rintracciabilità nelle aziende agro-alimentari Regolamento (CE) n. 178/2002 • Art.18 Rintracciabilità • E’ disposta in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione la rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi, degli animali destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime. HACCP e rintracciabilità

  50. La rintracciabilità nelle aziende agro-alimentari Regolamento (CE) n. 178/2002 • Art.18 Rintracciabilità • Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono essere in grado di individuare chi abbia fornito loro un alimento, un mangime, un animale destinato alla produzione alimentare o qualsiasi sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. • A tal fine detti operatori devono disporre di sistemi e di procedure che consentano di mettere a disposizione delle autorità competenti, che le richiedono, le informazioni al riguardo. HACCP e rintracciabilità

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