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PROBLEMI DI PRODUZIONE DI SOFTWARE NELL’ERA DI INTERNET

PROBLEMI DI PRODUZIONE DI SOFTWARE NELL’ERA DI INTERNET. Mario Bolognani. SOMMARIO. I. LE SOCIETÀ DI INFORMATICA E RETEMATICA (SIR) II. ASPETTI ECONOMICI E ORGANIZZATIVI DELLA PRODUZIONE DI SOFTWARE III. STUDIO DI CASI IV. PERSONALIZZAZIONE DEL PROCESSO E MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI.

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Presentation Transcript


  1. PROBLEMI DI PRODUZIONE DI SOFTWARE NELL’ERA DI INTERNET Mario Bolognani

  2. SOMMARIO I. LE SOCIETÀ DI INFORMATICA E RETEMATICA (SIR) II. ASPETTI ECONOMICI E ORGANIZZATIVI DELLA PRODUZIONE DI SOFTWARE III. STUDIO DI CASI IV. PERSONALIZZAZIONE DEL PROCESSO E MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI

  3. I. LE SOCIETÀ DI INFORMATICA E RETEMATICA (SIR)

  4. Europa ai margini: il gap con gli USA aumenta • l’impresa europea non usa efficacemente le TIC • lenta integrazione del mercato europeo: dominano i mercati nazionali e le imprese locali • imprese utenti poco innovative (si copia in USA) • fornitori locali troppo piccoli e poco innovativi e fornitori USA poco interessati a innovare • scuole e insegnanti europei poco attrezzati e poco preparati • insufficienti meccanismi finanziari e fiscali per stimolare l’imprenditorialità innovativa • ricerca europea poco focalizzata (17% del totale); le ricerche nazionali non sono coordinate

  5. Squilibrio mondiale tra produzione e consumo • Europa, il più grande consumatore, ha il 42% del mercato mondiale, USA e Canada il 39% • Europa produce per il 16%. In Europa il consumo equipara la produzione solo nel software applicativo, mentre nei prodotti di sistema l’Europa è il grande mercato degli americani • In Italia, uno dei primi paesi d’Europa a dotarsi di un’industria dell’hardware e del software, la produzione e l’esportazione di prodotti e tecnologie ha oggi dimensioni trascurabili

  6. 16 14 Svezia Inghilterra 12 Germania Olanda 10 8 Italia Francia 6 4 2 0 0 10 20 30 40 50 60 Dimensione del mercato 1998 (md $) Il mercato dell’informatica in Europa 1998

  7. Il decalogo delle azioni eEurope 1. giovani d’Europa nell’era digitale (formazione) 2. accesso più economico a Internet 3. accelerare il commercio elettronico 4. Internet ad alta velocità per ricercatori e studenti 5. carte intelligenti per un accesso elettronico sicuro 6. capitale di rischio per le PMI ad alta tecnologia 7. epartecipazione per i disabili 8. assistenza sanitaria on-line 9. trasporti intelligenti (sicurezza, servizi, efficienza) 10. amministrazioni on-line (informazioni, consultazione, accesso) Fonte: eeurope@cec.eu.int

  8. Il software componente vitale e critico • negli USA la quota del mercato software è al 70% del totale, in Italia al 65% (1995) • quota maggioritaria dei costi dei sistemi complessi • industria ad alta intensità di lavoro e di conoscenza (ritardi nel processo produttivo): opportunità di lavoro • è il componente critico delle telecomunicazioni (reti intelligenti, servizi in rete ecc.) • è il componente critico dei sistemi di base delle società moderne: trasporti, welfare, assicurazioni, banche, difesa, gestione del territorio, fisco, sicurezza, commercio...

  9. Offerta delle SIR

  10. Lo spazio di mercato delle SIR

  11. Le prime 20 SIR in Italia nel 1997

  12. La maggiori SIR europee (ricavi in mil. $1996) IBM 4.921 CapGemini/Debis 4.309 Bull 3.965 EDS 2.687 SNI 2.600 Reuters 2.430 CapGemini 1.962 Andersen 1.900 Debis Systemhaus 1.645 ICL 1.500 CSC 1.411 Computer Associates 1.300 Finsiel 1.213 SAP 1.160 Sema 1.079

  13. La configurazione di una SIR

  14. Idealtipi

  15. Gli idealtipi di tendenza

  16. Un confronto

  17. II. ASPETTI ECONOMICI E ORGANIZZATIVI DELLA PRODUZIONE DI SOFTWARE

  18. La ‘crisi’ del software • produttività ( misurata in kloc o fp per giorno.persona) in crescita lentissima, inferiore a quella di tutti gli altri settori industriali • divisione di scuole e di approcci • sgretolarsi dei processi di sviluppo • l’eredità dei legacy system, della manutenzione e dei ‘fossili viventi’

  19. Il dibattito • no ‘silver bullet’ tecnologica: agire sul mix organizzazione-tecnologia-persone • uscire dalla contrapposizione superficiale e schematica fra industrializzazione (gerarchia ed economia di scala) e artigianato • il confronto è fra diverse concezioni dell’industrializzazione del lavoro intellettuale • l’organizzazione ottimale richiede criteri contrastanti e contestualizzazione (personal software process) • la soglia fra l’adozione di un criterio e l’altro dipende dal grado di sviluppo del settore, dalla natura dell’impresa e dei prodotti, dal contesto (approccio contingente)

  20. Progettare tecnologia, organizzazione e persone

  21. Profilo professionale

  22. Il modello di sviluppo a cascata

  23. Il modello di sviluppo formale (Balzer et al.)

  24. Il modello a spirale (Boehm)

  25. Criteri economici • Per produrre ‘beni’ software diversi a costi cumulativi più bassi: • economie di scala • economie di produzione congiunta (conoscenze tecniche, mezzi di produzione, componenti condivisibili da più output) • economie di specializzazione (controllo del dominio applicativo)

  26. Difficile sintesi • tra generico e specifico (con i componenti la frontiera standardizzazione/specializzazione entra nei beni e nei servizi informatici) • tra economia di scala, di produzione congiunta e di specializzazione (con tendenza all’abbandono dell’economia di scala?)

  27. Un modello di organizzazione produttiva

  28. Configurazione e idealtipi di produzione

  29. Diagnosi rapida della fabbrica del software

  30. Prima conclusione: dove va la produzione di software oggi? • la produzione del software è un’attività adattiva continuamente orientata dal mercato • al posto della ‘officina’ del software un sistema professionale flessibile con alte competenze, responsabilità, creatività ed impegno • diverse tipologie di prodotto richiedono cicli di vita, tecnologie di progettazione e di sviluppo, sistemi organizzativi del tutto diversi • la disponibilità di reti TCP/IP a larga banda consente la diffusione di paradigmi di produzione in rete

  31. III. STUDIO DI CASI

  32. Una organizzazione produttiva decentrata (Netsiel-Finsiel - 1994) • Ripensamento esperienza Sdc (1972-78): • mettere a punto attrezzi integrati di supporto al ciclo di sviluppo • standardizzare procedure e pratiche manageriali • separazione di attività fra customer site (progettazione) e fabbrica del software (realizzazione)

  33. L’esperienza SDC fu interrotta • difficoltà nel riuso di componenti e semilavorati • più efficace l’azione di gruppi di programmazione che operavano direttamente presso il cliente

  34. Idee guida dell’esperienza Netsiel • un’idea hard di industrializzazione, tratta dall’industria manifatturiera • un’idea di decentramento produttivo che ipotizza la separabilità per fasi di lavoro del ciclo di realizzazione del software

  35. Il modello di decentramento produttivo

  36. Due tipi di contratti • ‘affidamento di tipo A’ (70%): l’unità d’affari cliente produce una specifica funzionale e una matrice funzioni/transazioni. La fabbrica fa il progetto di dettaglio e realizza i componenti. L’unità d’affari fa integrazione, rilascio, installazione e assistenza del cliente. • ‘affidamento di tipo B’ (30%): l’unità d’affari realizza anche la progettazione di dettaglio e la fabbrica del software produce il codice e la documentazione di dettaglio.

  37. Ripartizione del lavoro Tot UA FSw Specifiche funzionali 30 30 0 Progettazione 20 10 10 Realizzazione 50 15÷20 30÷35 TOTALE 100 55÷60 40÷45 Problemi: gerarchia e incrementi marginali di produttività

  38. La virtualsoftware factory di Andersen Consulting Produrre software senza fabbrica: spostare il mezzo di produzione sul progetto, non spostare il progetto dove c’è il mezzo di produzione

  39. Obiettivi del progetto • integrazione, presso il cliente, dei servizi a carattere tecnologico con quelli a carattere professionale (business integration) • vendita dei servizi ‘a corpo’ (produzione a costi certi) • la riduzione dei costi di produzione

  40. Schema di ‘fabbrica del software virtuale’ Rete di unità produttive variabili e configurabili (i progetti), coordinate da una unità centrale con logiche di quasi-mercato piuttosto che gerarchiche

  41. Funzioni del centro di supporto • servizi di valutazione, controllo e pianificazione della qualità • servizi di addestramento degli operatori • una base di raccolta e classificazione di dati storici sui progetti realizzati • una raccolta di componenti riusabili che vanno da quelli più vicini al sistema di base a collezioni di componenti orientati al dominio applicativo • supporti per la progettazione, la produzione e la prova, • supporti per la direzione di progetto

  42. Confronto tra Netsiel e Andersen Consulting Componenti Finsiel/Netsiel Andersen Strategia Interna Competitiva Criteri economici Scala (produttività Produzione congiunta e prevalenti specializzazione (appropriatezza)Cultura d’impresa Orientamento alla Orientamento produzione al servizio Struttura Gerarchia Mercato Competenze prevalenti Tecnologiche Economico-organizzative Apprendimento Formazione Apprendere ad apprendere Miocrorganizzazione Di controllo Adattiva Processi lavorativi Strutturati Convergenti Flussi di comunicazione Verticali Orizzontali Riuso Attualmente limitato Componenti di base Ruoli professionali Specialistici e Professionali professionali e imprenditivi Tecnologie di supporto Metodologia globale Kit configurabile di (ambiente prescrittivo) strumenti (ambiente adattivo)

  43. Produrre per Internet • mercato globale • rapida evoluzione • difficoltà di previsione • necessità di gestire più piattaforme • bilanciare flessibilità e rapidità da hacker con la disciplina dell’ingegneria professionale: SINCRONIZZARE E STABILIZZARE

  44. Punto di stabilizzazione milestone SPECIFICHE FUNZIONALI Sottociclo di sviluppo Sottociclo di sviluppo Sottociclo di sviluppo Buffer di tempo Buffer di tempo Buffer di tempo Feature complete Release Alpha Release Alpha Release Beta UI freeze Codice completo Final test & debug Stabilize Release finale Il processo di sviluppo Microsoft VISIONE DEL PRODOTTO

  45. Confronto tra processo Microsoft e modello a cascata

  46. Il processo di sviluppo Netscape 1.Requisiti del prodotto e proposta di progetto 2. Prima revisione ‘executive’ 3. Inizio della fase di sviluppo 4. Revisione intermedia (se necessaria) 5. Test e debugging, prima release interna Alpha, continua lo sviluppo con user feedback e stabilizzazione 6. Release Beta 1 pubblica o primo test sul campo, ritorno a 5. 7. Release Beta 2 e 3, congelamento UI e completamento della versione 8. Codice completato 9. Test finale e rilascio

  47. Caratteristiche comuni a Microsoft e Netscape • impossibile specificare tutto all’inizio, ma occorre anche pianificare (‘vuoi il prodotto o il piano?’) • gli sviluppatori hanno poteri di veto sui manager • cambiamenti radicali nel corso di un progetto (p. e. browser in Windows 95): flessibilità e capacità di adattamento • documentazione incompleta ed evolvente su Web • daily build con sistema di controllo delle versioni per coordinare il lavoro degli sviluppatori • si rilascia quello che arriva in tempo piuttosto che quello che è pianificato • accettazione di bug nel prodotto (dilemma: rilasciare o non rilasciare?)

  48. Differenze rispetto a Microsoft NETSCAPE: • opera con piccole unità • impiega poche persone nel testing (metà di Microsoft) • controlli di progetto non troppo stringenti (autonomia e responsabilità degli sviluppatori) • date di rilascio più rilassate (distribuzione via Internet) • strategia di prodotti multipiattaforma

  49. Una possibile sintesi: la ‘rete di fabbriche’ L’organizzazione ottimale della produzione di software è un reticolo di enti anche diversi fra loro per tecnologia e organizzazione, fra i quali intercorrono transazioni finalizzate al completamento della soluzione appropriata alle esigenze del committente

  50. Un distretto economico globale La produzione del software come distretto economico diffuso, sostenuta da: • infrastrutture Intranet / Extranet • un sistema di servizi e applicazioni di rete • processi di sviluppo personalizzati • supporto alla sincronizzazione e alla stabilizzazione

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