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Rischi e opportunità di Internet

Rischi e opportunità di Internet. Alessandro Campi campi@elet.polimi.it. Nell’immaginario collettivo. Ingegnere Meccanico. Nell’immaginario collettivo. Ingegnere Gestionale. Nell’immaginario collettivo. Ingegnere Informatico. Internet. Internet è.

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Rischi e opportunità di Internet

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Presentation Transcript


  1. Rischi e opportunità di Internet Alessandro Campi campi@elet.polimi.it

  2. Nell’immaginario collettivo • Ingegnere Meccanico

  3. Nell’immaginario collettivo • Ingegnere Gestionale

  4. Nell’immaginario collettivo • Ingegnere Informatico

  5. Internet Internet è.... Una rete di reti basate su un protocollo di comunicazione comune (TCP/IP) Collega 100.000 reti per oltre 1 miliardo di calcolatori Un insieme di risorse disponibili(“lo ho trovato su Internet”) L’insieme delle persone che la utilizzano(“siamo collegati ad Internet”)

  6. Da dove proviene? (1) • ARPANet: rete militare sviluppata negli anni ’70 basata sulle seguenti ipotesi: • garanzia di operatività anche nel caso in cui alcune connessioni risultino inutilizzabili; • gestione distribuita delle comunicazioni fra calcolatori; • protocollo TCP-IP • messaggio= insieme di pacchetti “numerati” • pacchetto = dati + indirizzo • verifica della correttezza affidata ai calcolatori connessi (best effort)

  7. Come è fatto un Indirizzo? • Indirizzo IP: 131.175.21.101 • 4 numeri compresi tra 0 e 255 • Indirizzo DNS: PC-USER.elet.polimi.it • Una rete di server DNS gestisce la traduzione dall’indirizzo DNS a quello IP

  8. WWW (World Wide Web) Collegamento, in modo del tutto trasparente all'utente, tra parti rilevanti di ogni documento ad altri documenti o a particolari elementi significativi all'interno del documento stesso. Negli ipertesti l'informazione non sta solo nel testo del documento, ma anche nella ragnatela (web) creata dai legami. Nato come strumento ipertestuale, il Web si è trasformato in un universo ipermediale a diffusione planetaria. È il più popolare dei servizi di Internet. • per molti, Internet è solo il Web Una pagina ipermediale contiene testo, grafica, musica, animazioni e collegamenti ad altre pagine

  9. WWW • Come identificare una pagina: URL protocollo://server/filename_con_path_completo • esempio: http://www.liuc.it/person/gbuonann/FI_eco/default.htm • http: protocollo • www.liuc.it: server • /person/gbuonann/FI_eco/default.htm: percorso completo

  10. WWW (1): CLIENT: salve, mi serve il documento dati.html SERVER CLIENT (1) http://www.camcom.it/dati.html browser www.camcom.it (2) dati.html SERVER: ok, eccolo qui. Attenzione contiene 2 immagini tipo GIF CLIENT: nessun problema, lo passo ad un programma di visualizzazione che riconosce quel formato File System

  11. Ora è… • Grosso archivio dove poter stipare un po’ di tutto. • Inizialmente le pagine venivano elencate secondo le loro URL, poi si passò alle categorizzazioni, alle classificazioni, alle tassonomie per giungere oggi a discutere di web semantico, folksonomie e web 3.0.

  12. L’ho letto su Internet • Internet più credibile dei giornali e della TV? • Siti di esperti • Opinioni libere sui forum • Wikipedia

  13. Identità distribuita • Ognuno di noi è • La sua pagina ufficiale • Il suo profilo Facebook • Il suo profilo Linkedin • I suoi post • … • Possiamo essere trovati da un mondo all’altro

  14. Omonimie • Campi Alessandro • Un professore di informatica • Un professore di storia • Un giovane studente “scapestrato” • Uno dei fondatori di Java@programmazione.it

  15. Le tracce… • Le nostre tracce restano • Le opinioni sui forum • Le pagelle • I risultati sportivi • I commenti in giro per la rete • Le società di selezione cercano le nostre tracce

  16. Comunicazione urlata • Quello che si scrive online è letto da tutti • Non è mediato dalla comunicazione non verbale • Non è “spiegato” dalla nostra storia

  17. LE ORIGINI DEL NOME Il nome del sito si riferisce agli annuari con le foto di ogni singolo membro (facebooks) che alcuni college e scuole preparatorie statunitensi pubblicano all’inizio dell’anno accademico e distribuiscono ai nuovi studenti e al personale della facoltà come una via per conoscere le persone del campus.

  18. FACEBOOK: UNA RAPIDA CARTA D’IDENTITÀ Luogo e data di nascita: Università di Harward, Stati Uniti. 4 febbraio 2004 Fondatore: Mark Zuckerberg Tipologia e diffusione: Profili, mondiale Numero di utenti attuale (marzo 2010) Più di 400 milioni Segni particolari Killer application del sn Indirizzo internet www.facebook.com

  19. UNA BREVE STORIA Dal momento della sua nascita, Facebook segue un percorso abbastanza lungo prima di raggiungere la diffusione e la fama di cui gode oggi. Il suo percorso può essere riassunto in tre momenti: • Febbraio 2004 – febbraio 2006: è il periodo di nascita e sviluppo del social network. I suoi primi utenti sono per lo più studenti universitari (Harvard, Boston, Mit). Nel giro di un anno, Facebook è attivo in molte università statunitensi. • Febbraio 2006 – Settembre 2006: viene allargato il potenziale uditorio della rete sociale. Le modalità di partecipazione vengono estese a scuole superiori e alle grandi aziende. • Settembre 2006 – oggi: chiunque, dai 13 anni in su, può iscriversi al social network, indipendentemente da luogo di studio, istruzione o area geografica di origine.

  20. FACEBOOK, OVVERO L’INCONTRO TRA WEB 1.0 E 2.0 Tra le decine di social network esistenti, Facebook rappresenta al meglio l’incontro tra elementi del web 1.0 ed elementi nati nel primo periodo del web 2.0 In particolare esso contiene al proprio interno una delle due killer application del web 1.0, la e-mail. Facebook, infatti ha un servizio di posta asincrono che permette lo scambio di mail. Altresì la chat, privata, o la possibilità di aggiornare il proprio profilo, pubblica, come in un blog lo inseriscono a pieno titolo tra i ‘prodotti’ del web 2.0. Senza dimenticare il suo carattere multimediale di contenitore audio video. In Facebook si fondono la comunicazione sincrona ed asincrona, nonché quella privata e pubblica.

  21. NUMERI IMPRESSIONANTI Dati febbraio 2010 Qualche numero per avere un’ idea della mole di contenuti di FB : Attualmente Facebook conta più di 400 milioni di utenti attivi. Il 50% di loro effettua il login su Facebook almeno una volta al giorno. Più di 35 milioni aggiornano quotidianamente il proprio status. Ogni mese vengono caricate più di 3 miliardi di foto su Facebook ed ogni settimana vengono condivisi più di 5 miliardi di contenuti (link, notizie, note, post dei blog, etc…) Ogni mese vengono creati 3,5 milioni di eventi su Facebook e più di 20 milioni di persone diventano ‘Fan’ di una pagina ogni giorno.

  22. LA REPLICAZIONE VIRALE DI FB Fonte dati comScore World Metrix

  23. FRATELLI DI FACEBOOK Fonte dati: http://www.vincos.it/osservatorio-facebook/

  24. L’OPEN SOURCE DI FACEBOOK Una caratteristica peculiare di Facebook sta nel fatto che, in parte, è open source: i suoi utenti hanno la possibilità di creare ex novo o sviluppare applicazioni che verranno inserite nel sito. Faceboook può contare sull’ausilio di collaboratori sparsi in tutto il mondo. Il carattere open source del social network garantisce due vantaggi: • Sviluppo costante del software • Sviluppo gratuito del software

  25. DIETRO LE APPARENZE: COS’È FACEBOOK ‘…. FB è duttile, proteiforme, collaborativo, si presta a mille interpolazioni: tende ad assorbire l’email, a sostituire la messaggeria istantanea, una parte dei videogiochi, una parte dei siti di dating, si integra con YouTube, rende obsoleto Flickr, comprime lo spazio di MySpace. Funziona perfettamente da ufficio stampa ma è anche assai più pratico dei blog ….’ Menduni E., Facebook la piattaforma che ridisegna l’essere umano in ‘Media Duemila’, anno XXVII, n° 3, aprile 2009

  26. DIETRO LE APPARENZE: COS’È FACEBOOK (2) Facebook è, appunto, un social network proteiforme. Esso racchiude al proprio interno tutta una serie di elementi – applicazioni che ne fanno uno strumento utile e ludico al tempo stesso. • Comunità virtuale: Facebook rappresenta una forte appendice, o alternativa, alla normale comunicazione face to face (F2F). Diversi sono gli strumenti comunicativi: chat, mail privata, messagistica istantanea. • Scrivania elettronica: il social network è un promemoria di appuntamenti: eventi, compleanni, manifestazioni sono alcuni tra i dati che possono essere immagazzinati e, nell’imminenza degli eventi, portati all’attenzione dell’utente. • Passatempo: offre strumenti ludici di puro intrattenimento e svago. • Reinventa l’utente: permette all’utente di reinventare se stesso, di apparire in rete come meglio si crede, di presentarsi come meglio si crede.

  27. FACEBOOK: UNA GRANDE COMUNITÀ IN RETE In quanto comunità virtuale, FB racchiude le caratteristiche proprie di una classica Virtual Community. Sul sito si ritrovano ogni giorno milioni di internauti che ‘vivono’ una vita informatica alternativa a quella reale: interessi, racconti, esperienze, condivisione. Ci sono differenze, e di non poco conto, con quanto avviene nell’interrelazionalità comunitaria della vita reale e fisica; tuttavia, vivere in una virtual commnity rappresenta una valvola di sfogo, una via alternativa alla ritualità, a volte eccessivamente pedagogica, delle pratiche presenti nelle relazione face to face.

  28. REGOLARE UNA COMUNITÀ VIRTUALE: LA NETIQUETTE In ambiente informatico esiste un complesso di norme comportamentali che va sotto la definizione di ‘netiquette’ e che rappresenta una sorta di galateo della buona educazione riferito all’ambiente della rete. Anche Facebook ha, o meglio, dovrebbe avere una propria netiquette, le cui norme fondamentali prevedono: • Disponibilità: si manifesta nel non far notare, almeno all’inizio del percorso informatico, che non vogliamo essere sommersi dalle informazioni. • Moderazione: è, per forza di cose, strettamente collegato al primo. Far in modo che non siamo proprio noi sommergere di notizie e quant’altro i nostri amici. • Partecipare alle discussioni intavolate con commenti idonei o, comunque, cercar di rimanere all’interno del tema e dell’ambito del discorso.

  29. NETIQUETTE: UNO SPECCHIETTO

  30. L’ASPETTO LUDICO DI FB: UN GRAN SUCCESSO L’aspetto ludico di FB rappresenta una valvola di sfogo molto interessante. Uno dei maggiori sistemi di entertaiment è rappresentato da giochi in rete. Viene offerta all’utente la possibilità di giocare o attraverso classici del mondo dei videogiochi o simulando attività reali. Grandissimo successo ha avuto Farmville, un mondo agreste ricostruito in cui ogni utente è in grado di rivivere le attività di un vero contadino. Il successo deriva anche dal fatto che ogni contadino/utente è in grado di interagire con i propri amici nel gioco così come nel social network. Anche i numeri ne decretano il successo: 83.167.740 utenti attivi mensilmente

  31. DIETRO IL SUCCESSO: I QUATTRO MOTORI Non è assolutamente compito semplice capire le cause che hanno portato alla veloce replicazione virale di Facebook. Tuttavia, gli indizi sembrano condurre a quattro concause, quattro motori che, mescolandosi tra di loro, possono aver fornito al social network la spinta decisiva al suo sviluppo. Essi sono: • capitale sociale; • economia del dono; • costruzione del sé; • diffusione delle innovazioni

  32. FACEBOOK COME CAPITALE SOCIALE Il capitale sociale viene a crearsi nel momento in cui le persone, nel loro naturale processo di socializzazione (amici, famiglia, lavoro), acquisiscono un insieme consistente di contatti e legami con altre persone. Tali relazioni presuppongono, inoltre, un insieme di input ed output che determinano comunicazione F2F. Facebook consente la manutenzione e la gestione delle proprie relazioni sociali attraverso una comunicazione di tipo P2P. La rete sociale, inoltre garantisce al soggetto una maggiore possibilità di padronanza della propria intelaiatura relazionale.

  33. ECONOMIA DEL DONO Marcel Mauss espone il concetto dell’economia del dono, tipica delle comunità rurali antiche in cui chi crea risorse non le vende, ma le scambia con gli altri sulla base di regole e convenzioni non scritte, sostanzialmente impostate sul concetto di reciprocità L’idea di scambio del dono di Mauss può essere sintetizzata nel seguente schema: dare ricevere (l’oggetto deve essere accettato) ricambiare Mauss M., Saggio sul dono (trad. it. di ‘Essai sur le done’), Einaudi, Torino, 2002

  34. ECONOMIA DEL DONO Il concetto di economia del dono rapportato al mondo informatico è stato sempre molto forte. Esempi si hanno sia nei portali del web 1.0 che nei software open source del 2.0. In Facebook è presente una forma di economia del dono, anzi, una duplice forma: • La prima è a livello verticale master-user: gli utenti possono iscriversi gratuitamente al social network. In realtà, anche se inconsapevolmente, il dono è ricambiato dal fatto che tacitamente vengono accettate le pubblicità ed i banner che campeggiano sulla destra dello schermo e del computer e che rappresentano un’importante fetta del sostentamento di Facebook. • La seconda è a livello orizzontale user-user: riguarda tutti gli scambi di contenuti di diversa forma che avviene tra gli utenti. Questa tipologia è puramente gratuita

  35. FACEBOOK, OVVERO IL REGNO DI NARCISO ‘… Narciso non usa l’estensione e l’esposizione di sé come un semplice travestimento o stratagemma all’interno di un sistema collettivo di status e valori, ma come un modo di partecipare, di rendersi visibile, di esibire o donare, sotto lo sguardo degli altri, la propria forma, il proprio abito …’ Malagamba A., Rafele. A., Una stanza tutta di specchi. Facecode e libertà in ‘Pol.is’, anno 2, n° 2, aprile 2009

  36. FACEBOOK, OVVERO IL REGNO DI NARCISO Facebook appare come un enorme palcoscenico digitale nel quale ognuno costruisce il proprio ruolo sociale in maniera assolutamente minuziosa: scelta della foto del profilo, scelta degli interessi da inserire nel profilo, scelta delle applicazioni da usare, scelta del criterio con cui accettare inviti da amici o estranei, scelta del linguaggio da adottare L’operazione più immediata è la scelta della foto da presentare all’interno della home page del proprio profilo Essa ha un’importanza primaria: determina il giudizio altrui di noi stessi, la nostra carta d’identità, il primo pensiero che ci si fa di ogni utente. Non a caso ognuno cerca di postare e presentare se stessi con la migliore foto possibile. In questo senso Facebook rappresenta il regno di Narciso ed il regno della verità, della rivelazione autentica di se stessi.

  37. SOCIAL NETWORK A CONFRONTO Il confronto tra Facebook e Second Life può essere fatto nelle modalità attraverso le quali l’utente presenta se stesso al loro interno. Nel primo egli ha la preoccupazione di mostrarsi nella maniera più veritiera possibile; in Second Life, invece, vige la regola del nascondimento di se stessi.

  38. IL QUARTO MOTORE: DIFFUSIONE DELLE INNOVAZIONI La replicazione virale di Facebook, è avvenuta attraverso la comunicazione che i suoi iscritti, man mano più numerosi, hanno dato della rete, fornendo al mezzo, in tal maniera, una sorta di grande campagna pubblicitaria gratuita. Informazioni sulla nuova virtual community che, naturalmente, hanno visto il prodigarsi di diverse modalità di presentazione e diffusione dell’innovazione: canali informatici, televisivi, comunicazione face to face tra amici. Una volta che l’innovazione ha superato la soglia critica, rappresentata da un certo numero di utenti, si è diffusa rapidamente in ogni parte del globo, diventando, in breve tempo, uno dei social network più diffusi al mondo

  39. IL SOCIAL NETWORK TRA SFERA PRIVATA E PUBBLICA L’attività sociale delle reti si dipana a partire da questi due ambienti: • la sfera privata del sé: ricostruzione e distribuzione del proprio profilo • la sfera pubblica del sé: su Facebook si invita l’utente a fare delle scelte, a seguire delle mode, ad aderire a forme di partecipazione A causa della sua replicazione virale e della fortissima diffusione che il social network ha raggiunto, molti enti, in particolare associazioni politiche, cercano di sfruttare la popolarità del mezzo per sponsorizzare e propagandare i propri prodotti, commerciali o ideologici che siano. A contatto con Facebook, la sfera pubblica del sé viene toccata proprio da questo punto di vista. Possono essere fatte indagini a livello di gruppi tematici, di diversa natura, che condividono, tra i numerosi obiettivi, anche quello di ribadire l’appartenenza di coloro che vi partecipano a una comunità di interesse, musicale, religioso, politico, etc.

  40. IDENTITÀ IN RETE: PERICOLO DI UN OVERDOSE Molti sono concordi nell’affermare che un’eccessiva esposizione a Facebook possa portare a una serie di conseguenze dal punto di vista sociale dell’utente. In particolare: Un’eccessiva e smisurata esposizione dell’utente a tali pratiche può, alla lunga, creare una forte dipendenza, con effetti paragonabili ad una vera e propria overdose da social network Un’alterazione della personalità dell’utente, derivante dalla sovrapposizione della vita reale e di quella informatica Predominio dell’identità in rete su quella normale: allontanamento dalla socialità F2F e dalla quotidiana vita sociale Non confondere MAIFacebook con la vita vera, quella fuori dalla rete

  41. TWITTER: UNA RAPIDA CARTA D’IDENTITÀ Luogo e data di nascita: Laboratori della ObviousCorp, Stati Uniti. Marzo 2006 Fondatore: Evan Williams, Jack Doersey Tipologia e diffusione: Profili (microblogging), mondiale Numero di utenti attuale (gennaio 2010) 73,5 milioni circa Segni particolari In forte ascesa Indirizzo internet www.twitter.com

  42. TWITTER Il sito di microblogging si conferma come una della novità più riuscite e apprezzate del panorama del Web 2.0. Nel mese di gennaio 2010, sono stati registrati 73,5 milioni di utenti unici che hanno avuto accesso ai tweet del portale. Il dato mette in evidenza una crescita netta, pari all’8%, rispetto al mese di dicembre, quando gli utenti unici furono 65,2 milioni, mentre il trend appare addirittura straordinario se si valutano i dati su base annuale, quando Twitter riesce a far segnare un aumento del 1.105%. Dati comScore Il simbolo di Twitter

  43. PICCOLI IMPORTANTI PASSI Dati: www.alexa.com

  44. COS’È E COME FUNZIONA TWITTER Per comprendere cosa sia effettivamente Twitter, lasciamo la parola direttamente ad Evan Williams: ‘…. Funaziona così. Chiunque può spedire un tweet, cioè un messaggio di 140 caratteri: e altre persone – amici, o chiunque sia interessato – possono seguire ciò che viene scritto. Viceversa si possono creare tutti i tweets che parlano di un certo argomento …’ La modalità di conversazione proposta ricorda da vicino quella di un blog. Tuttavia la brevità e la sincronicità dei messaggi permette scambi di opinioni rapidi e diretti: un microblogging. Alla base del social network c’è l’idea di condividere, e scoprire, che cosa sta succedendo nel mondo in tempo reale Casati D., Il blog del futuro? È in un cinguettio in ‘City’ (ed. di Roma), anno 8, n°50

  45. FUNZIONALITÀ DI UN MICROBLOGGING I siti di microblogging come Twitter (ma anche l’italiano Meeme) apportano delle novità che esulano dal mero mondo del sn. In particolare, a detta di molti Twitter reinventa la figura del giornalista, promuovendo i citizen journalism. Il social network si affianca ai normali canali informativi, interagendo in tempo reale sugli accadimenti del mondo. Ciò crea sicuramente un duplice vantaggio: aggiornamento della situazione in tempo reale, dettato dalla testimonianza diretta degli utenti-giornalisti, e fruizione delle comunicazioni a costo zero. Il microblogging da questo punto di vista assolve al meglio alla duplice funzione di UGC e di UGM.

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