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11 Finalità Funzioni Struttura e Contenuto del bilancio d’esercizio

11 Finalità Funzioni Struttura e Contenuto del bilancio d’esercizio. Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano. Che cos’è il bilancio?. 1. E’ il documento sul quale confluiscono le rilevazioni sistemiche effettuate tramite la CO.GE.

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11 Finalità Funzioni Struttura e Contenuto del bilancio d’esercizio

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Presentation Transcript


  1. 11 Finalità Funzioni Struttura e Contenuto del bilancio d’esercizio Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano

  2. Che cos’è il bilancio? 1. E’ il documento sul quale confluiscono le rilevazioni sistemiche effettuate tramite la CO.GE. 2. E’ il documento attraverso il quale è possibile determinare il reddito d’esercizio e il capitale di funzionamento. 3. E’ un documento prevalentemente finalizzato al soddisfacimento delle esigenze informative di un insieme eterogeneo di soggetti. 4. E’ lo strumento attraverso il quale si ricavano informazioni esaurienti ed attendibili sulle vicende economico-aziendali dell’impresa a.a. 2010/2011

  3. Finalità del Bilancio di Esercizio Strumento di informativa universalmente fruibile La normativa civilistica prevede specifici ed inderogabili criteri e forme di redazione del Bilancio affinché esso sia intelligibile in quanto deve: • essere strumento di comunicazione ed informazione verso tutti i soggetti interessati all’azienda (stakeholder: clienti, fornitori, banche, soci, P.A., dipendenti, ecc..) • sintetizzare la passata gestione aziendale • favorire il confronto nel tempo e nello spazio a.a. 2010/2011

  4. MODI DI “VEDERE” IL BILANCIO F. Cerbioni, U. Sostero,L. Cinquini, 2003 Strumento di comportamento degli organi di governo Strumento di conoscenza per il suo compilatore Mezzo di comunicazione di notizie per soggetti estranei all’impresa “Il bilancio è prima di tutto un mezzo di conoscenza per il suo compilatore, diventa poi per il responsabile dell’impresa uno strumento di comportamento; infine è un mezzo di comunicazione di notizie per le persone estranee all’impresa. Tali tre punti di vista da cui il bilancio può essere riguardato sono strettamente interdipendenti; particolarmente in senso soggettivo. Il compilatore, nel pubblicare il bilancio, influenza con il suo comportamento la struttura e il contenuto del suo messaggio (Viganò E., 1973). a.a. 2010/2011

  5. “Un modello, ossia una rappresentazione semplificata, della dinamica gestionale dei valori economico-finanziari, verificatisi nell’esercizio trascorso, pur racchiudendo al suo interno valori determinati sulla base di prospettive future” (A. Quagli, 2006, p. 3) “package”informativo in senso ampio Sintesi di periodo del sistema di contabilità generale Sistema di dati periodicamente elaborati volto nel suo complesso ad illustrare lo svolgimento ella vita aziendale Stesse potenzialità e limiti Come strumento di rilevazione della Gestione aziendale: valori monetari Sintesi di grandezze diverse ottenute con logiche di determinazione differenti ma con lo scopo comune: Informare sugli esiti della gestione trascorsa Finalità: rappresentare le risultanze di periodi discreti (esercizi amministrativi) valutazione del grado di raggiungimento delle finalità aziendali (economicità) Pluralità di aspetti: sintesi di altri dati (logiche di calcolo diverse) Ruolo di strumento informativo essenziale per la gestione aziendale a.a. 2010/2011

  6. Le funzioni del modello del bilancio di esercizio • STRUMENTO DI CONOSCENZA • Permettere agli amministratori di verificare periodicamente il perseguimento e il mantenimento di condizioni di equilibrio del complessivo sistema aziendale STUMENTO DI COMPORTAMENTO STRUMENTO DI INFORMAZIONE • MEZZO DI COMUNICAZIONE • Veicolare all’esterno del sistema aziendale una serie di informazioni a • favore degli attori del più ampio sistema ambientale in cui l’impresa opera DESTINATARIO DELL’INFORMAZIONE: INTERNO (SISTEMA OPERATIVO) ESTERNO (AMBIENTE) FUNZIONE Strumento di CONOSCENZA Strumento di COMUNICAZIONE APPROCCIO REDAZIONE NEUTRALE STRUMENTALE SCOPO MEZZO DI INFORMAZIONE STRUMENTO DI COM PORTAMENTO (G. Savioli, 2004) a.a. 2010/2011

  7. Il ruolo del bilancio nei diversi contesti socio-economici a.a. 2010/2011

  8. STRUMENTO DI INFORMAZIONE (O DI CONOSCENZA) STRUMENTO DI COMPORTAMENTO Tramite il bilancio i soggetti esterni all’azienda vengono informati sui suoi andamenti e formarsi un giudizio in merito alla situazione che più li riguarda con riferimento ad uno specifico campo di interesse Da parte del soggetto che di fatto governa l’impresa, inteso a facilitare il raggiungimento di prescelti obiettivi operativi (F. Dezzani, 1964) Il Bilancio costituisce il documento tramite il quale l’azienda fornisce all’esterno informazioni circostanziate e sistematiche sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale in cui si trova (Terzani S., 1978). a.a. 2010/2011

  9. Funzione universale: determinazione del reddito d’esercizio Variazione di ricchezza Modello anglosassone Rendiconto dell’operato degli amministratori Funzione informativa interna Strumento di controllo a consuntivo ed a preventivo della gestione aziendale Elemento del sistema dei controlli Funzione esterna Per gli stakeholders variamente interessati alle sorti dell’azienda Focus sul ruolo sociale dell’azienda sociale bilancio di sostenibilità ris. immateriali ambientale di genere a.a. 2010/2011

  10. Il Bilancio di Esercizio come strumento di informazione PRIMA PRIMA STRUMENTO PER L’IMPRENDITORE Azionisti o imprenditore: calcolare il reddito di esercizio in base al quale determinare gli utili da distribuire ed il connesso capitale di funzionamento STRUMENTO PER TUTTI I SOGGETTI TERZI Organi direzionali: fornire informazioni sulle condizioni di economicità della gestione Creditori e banche: valutare l’ammontare del capitale aziendale (garanzia ideale dei debiti) e l’economicità dell’attività aziendale nel tempo (sintomo della capacità di far fronte ai propri debiti) P.A.: calcolare il reddito di esercizio in base al quale determinare le imposte Fornitori Clienti ….. POI a.a. 2010/2011

  11. L’evoluzione delle funzioni del Bilancio PRIMA FASE Il bilancio ha finalità soprattutto interne, orientato al soddisfacimento delle esigenze informative del soggetto economico mettere in evidenza il reddito, inteso come “variante della ricchezza conferita dai proprietari, causata dallo svolgimento della gestione aziendale” (G. Zappa, 1951, p. 278) Reddito prodotto dall’azienda Bilancio costituito da valori oggettivi • SECONDA FASE • Strumento tramite il quale gli amministratori rendono il conto (redde rationem) del loro operato ai proprietari. • Strumento di controllo a consuntivo ed a preventivo della gestione • Aziendale (A. Ceccherelli, 1961; L. Marchi, 1995). • Reddito attribuibile all’esercizio sulla base di valutazioni soggettive amministratori. • Non è un risultato certo, ed oggettivamente determinato e misurabile, ma un valore astratto e ipotetico (P. Onida). • Il bilancio sintetizza in termini monetari l’andamento della gestione • Differenziazione tra bilancio interno e bilancio destinato a pubblicazione • Bilancio come strumento di comportamento a.a. 2010/2011

  12. TERZA FASE Bilancio come strumento per realizzare una serie di obiettivi operativi differenti (bilanci differenti): strumento di comportamento Esigenza di limitare la libertà di redazione del bilancio attraverso fissazione di norme e regolamentazioni giuridiche poste a tutela degli interessi dei soggetti più deboli QUARTA FASE Evoluzione del ruolo dell’azienda nella società e nell’ambiente generale Nuove e più complesse attese informative ed esigenze conoscitive degli stakeholders Necessità di informazioni non solo quantitative e di informazioni ad hoc Ruolo “rinnovato” del bilancio: strutture analitiche/sintetiche (forme diverse) nel rispetto dell’unicità e della neutralità del bilancio. Bilancio come strumento di informazione. Funzione prevalentemente esterna. Il reddito deve essere calcolato in modo che esso esprima il grado di efficacia con il quale l’azienda esercita la propria attività a.a. 2010/2011

  13. in sintesi dalla contabilità generale (rilevazione cronologica, analitica, sistematica dei fatti esterni di gestione) prende forma il BILANCIO ORDINARIO D’ESERCIZIO DOCUMENTO INFORMATIVO contenente dati d’impresa pertinenti l’attività aziendale svolta nel periodo amministrativo in condizioni di ordinaria amministrazione Alla funzione di tutela degli interessi interni ed esterni dell’azienda (periodo post-industriale) Dalla funzione di rendicontazione del risultato sintetico della gestione aziendale (periodo pre-industriale), effettuata liberamente Evolversi del fine di bilancio Modifica dei vincoli di sua redazione Esigenza di tutela degli interessi degli stakeholders regole di redazione del documento e di determinazione del risultato economico d’esercizio a.a. 2010/2011

  14. Evoluzione della rilevanza sociale del sistema economico-aziendale Evoluzione della funzione informativa del bilancio Bilancio come strumento di informazione capace - di esprimere sinteticamente gli accadimenti della gestione - di tutelare gli interessi interni ed esterni all’azienda “Oggi il bilancio ordinario d’esercizio rappresenta la sintesi del complesso modo di essere dell’impresa in tutti i suoi rapporti organizzativi Interni ed esterni” (U. Bertini, 1980, p. 281) a.a. 2010/2011

  15. Lo sviluppo dell’informativa esterna Bilancio:assolvere maggiori fabbisogni informativi Affidabile Comparabile Garantito nella sua correttezza Imparziale Regolamentazione a.a. 2010/2011

  16. Chi deve redigere il bilancio? • Tutte le società di capitali e le società cooperative • Gli enti pubblici, gli enti creditizi e finanziari, le compagnie assicurative.(Il bilancio è redatto secondo specifici provvedimenti legislativi) a.a. 2010/2011

  17. I soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili Genericità della normativa civilistica DPR 29 settembre 1973, n. 600 (disposizioni comuni in materia di accertamento sulle imposte dei redditi) Analiticità della normativa fiscale Art. 13 (soggetti obbligati): -le società soggette all’imposta sul reddito delle persone giuridiche (s.p.a., s.a.p.a., s.r.l., società cooperative, società di mutua assicurazione) -enti pubblici e diversi dalle società, soggetti ad imposta sul reddito delle società (Ires, 01012004) aventi ad oggetto principale/esclusivo l’esercizio di attività commerciale -le società di persone (s.n.c, s.a.s, società semplici ed equiparate –es. di fatto-) -le persone fisiche che esercitano imprese commerciali Art. 19 e 20: -persone fisiche che esercitano arti e professioni -società o associazioni fra artisti e professionisti -enti pubblici/privati diversi dalle scoietà soggetti all’imposta sul reddito persone giuridiche, non aventi oggetto esclusivo/principale l’esercizio di attività commerciali -i sostituti di imposta -gli allevatori a.a. 2010/2011

  18. I REGIMI CONTABILI SECONDO LA NORMATIVA FISCALE • Contabilità ordinaria obbligatoria per: • Società di capitali • Enti equiparati alle società di capitali • Imprese individuali, società di persone e assimilate che hanno conseguito • Ricavi annui superiori a 309.874,14 euro (prestazioni di servizi) o 516.456,90 (altre attività) Registri Obbligatori: Libro giornale Libro degli inventari Libro mastro Registri Iva (facoltativi a certe condizioni) Registro beni ammortizzabili (in alcuni casi facoltativo) Registro di magazzino (in alcuni casi facoltativo) Libri del lavoro e libri sociali (società di capitali) a.a. 2010/2011

  19. Regime di contabilità semplificata Art. 18 (Disposizione regolamentare concernente la contabilità semplificata per le imprese minori) DPR n. 600/1973 • Imprese individuali • Società di persone e assimilate • che nell’anno precedente a quello incorso non abbiano conseguito • Ricavi annui superiori a 309.874,14 euro (prestazioni di servizi) o 516.456,90 (altre attività) Attività prevalente • Esonero: • Dalla redazione del bilancio • Dalla tenuta di: libro giornale, libro degli inventari, scritture di magazzino Reddito imponibile: determinato dalla differenza tra ricavi e costi dell’esercizio, rettificata con componenti positivi e negativi specificatamente indicati dalla legge Tale reddito concorre a formare il Reddito complessivo del contribuente. Nel caso di perdita, può essere compensata von il reddito complessivo dell’anno in cui è conseguita, ma non riportata per abbattere redditi anni successivi Quadro compilato in sede dichiarazione dei redditi a.a. 2010/2011

  20. Regime di contabilità supersemplificata Art 3 L. 23 dicembre 1996 n. 662 • Imprenditori persone fisiche di dimensioni ridotte, al di sotto di certe soglie in termini di: ricavi, acquisti, beni strumentali, spese per prestazioni di lavoro. • E’ applicabile quando nell’anno precedente, si riscontrano le seguenti condizioni: • Volume d’affari non superiore a 15.493,71 euro (servizi) o 25.882,84 euro (altri casi) • Acquisti (al netto IVA) non superiori a 18.075,99 euro (attività di rivendita) o 10.329,14 euro (altri casi) • Beni strumentali impiegati di costo complessivo (al netto ammortamenti) non superiore a 25.882,84 euro • Compensi complessivi (corrisposti a dipendenti o collaboratori stabili), inclusi contributi, non superiori al 71% volume d’affari indicato al primo punto. Obblighi di fatturazione o certificazione dei corrispettivi Tenuta dei soli registri IVA (vendite, acquisti, corrispettivi) Adempimenti contabili obbligatori: -emissione fattura o ricevuta o scontrino -registrazione cumulativa mensile dei ricavi entro il 15 mese successivo a quello di riferimento -registrazione cumulativa mensile o trimestrale degli acquisti -conservazione della documentazione a.a. 2010/2011

  21. Regime forfetario E’ contemplato nell’art 3 L n. 662 del dicembre 1996 Si applica alle imprese minime Persone fisiche che nell’esercizio di impresa dell’anno solare precedente non hanno realizzato/utilizzato/effettuato/corrisposto: - volume d’affari non superiore a 10.329,14 euro -beni strumentali del costo totale, al netto amm.ti non superiori a 10.329,14 euro -cessioni all’esportazione -a dipendenti o collaboratori stabili compensi complessivi non superiori al 70% volume d’affari Determinazione forfetaria delle imposte/basi imponibili. Iva determinata forfetariamente moltiplicando l’imposta corrispondente alle operazioni imponibili: per 73% (imprese servizi); per il 60% (altre imprese) Determinazione forfetaria del reddito d’impresa: Applicando al volume d’affari (più corrispettivi e compensi non rilevanti Ai fini IVA): il 75% (imprese di servizi); il 60% (altre imprese) Altri privilegi: -esonero emissione fattura/scontrino/ricevuta fiscale (salvo richiesta cliente) -annotazione cumulativa mensile, distinta per aliquota, dei ricavi nei registri IVA entro 15 mese successivo; -richiesta e conservazione dei documenti di acquisto/emessi a.a. 2010/2011

  22. Regime delle attività marginali Art. 14 L. 23 dicembre 2000, n. 388 • Ai applica alle persone fisiche e imprese marginali che: • Svolgono attività per le quali si applicano gli studi di settore • Abbiano conseguito nel periodo d’imposta precedente ricavi/compensi • non superiori a 25.882,84 euro e non superiori ad uno specifico limite • differenziato per settori attività. Tassazione sostitutiva dell’imposta sul reddito persone fisiche e delle addizionali locali relative (regionale/comunale) pari al 15% su base imponibile calcolata come differenza tra ricavi forfetariamente quantificati (studi settore) e costi determinati secondo disposizioni previste per imprese in contabilità semplificata. Tale reddito non concorre alla formazione del reddito complessivo del contribuente. • Restano obbligatori: • Emissione fattura/ricevuta/scontrino • Conservazione documenti contabili • Presentazione dichiarazioni annuali • Tenuta scritture cont. Normativa lavoro Semplificazione adempimenti: -esonero obblighi registrazione/tenuta scritture contabili a fini Imposte dirette, Irap, Iva e liquidazioni relative; -assistenza Agenzia Entrate per adempimenti tributari; -credito d’imposta per acquisto apparecchiature informatiche a.a. 2010/2011

  23. Regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali Art. 13 legge 23 dicembre 2000, n. 388 Persone fisiche Imprese familiari durata max 3 anni Condizioni: -il contribuente non deve avere esercitato attività d’impresa negli ultimi 3 anni, anche in forma associata o familiare; -l’attività non deve costituire prosecuzione di altra attività precedente (lavoro autonomo); -ricavi non superiori a 30.987,41 euro (servizi) o 61.974,83 (altre). -obbligi8 previdenziali, assicurativi, amministrativi regolarmente adempiuti. Reddito determinato in base alle modalità previste per regime semplificato, ma sottoposto ad aliquota del 10% tassazione sostituiva a fini Irpef e addizionali locali. • Semplificazioni: • Esonero tenuta scritture contabili a fini Imposte dirette, Irap, Iva • Esonero liquidazioni e versamenti periodici IVA; • Possibilità richiesta assistenza fiscale • Credito utilizzabile in compensazione imposta per apparecchiature informatiche • Adempimenti: • fatturazione/certificazione corrispettivi; • Conservazione documenti emessi/ricevuti • Tenuta scritture obbligatorie per sostituti di imposta e certificazione • Tenuta libri del lavoro; • Presentazione dichiarazione redditi annuale in forma unificata (insieme a Iva e Irap) a.a. 2010/2011

  24. Obbligo di redazione del Bilancio di Esercizio SOCIETA’ di CAPITALI: legislazione civilistica prevede bilancio obbligatorio per SPA, SAPA (2464 c.c. norma di rinvio) e SRL (2491 c.c norma di rinvio) SOCIETA’ DI PERSONE E DITTE INDIVIDUALI : la redazione del bilancio è obbligatoria in quanto la normativa fiscale, da considerare a sistema con quella civilistica lo impone (art.15 DPR 600/73) ma la stessa normativa fiscale richiama l’art. 2217 cod. civ. per la forma di redazione dello stesso e non gli artt. 2423 e segg.!! Quindi gli art. 2423 e segg. (contenuto e principi di redazione) non si applicano alle imprese individuali ed alle società di persone, o meglio si applica il solo art. 2426 cc (riguardante i criteri particolari di valutazione), perché espressamente indicato nell’art. 2217, 2° comma a.a. 2010/2011

  25. Possibilità di usufruire solo parzialmente delle esemplificazioni (bilanci misti) es: SP e CI modi ordinari e semplificazione NI Bilancio in forma abbreviataart. 2435-bis c.c. (“semplificato”) • Le società non quotate • ovvero • Le società che non hanno titoli negoziati in mercati regolamentati • possono • redigere in bilancio in forma semplificata quando nel primo esercizio • o successivamente, per due esercizi consecutivi, hanno superato due dei seguenti tre limiti: • Totale attivo Stato Patrimoniale (somma voci A, B, C,D attivo): 3.125.000 euro • Ricavi vendite e prestazioni (voce A 1 CE, al nettoresi/sconti/abbuoni/premi): • 6.250.000 euro; • Dipendenti occupati in media nell’esercizio (media giornaliera): 50 unità Caratteristiche del bilancio abbreviato SP: composto solo dalle voci con le lettere minuscole e numeri romani (accorpamento voci attivo/passivo) CE: alcune voci possono essere raggruppate, ma non omesse (es: ammti e altre svalutazioni esposti in una unica voce) NI: decurtata di alcune indicazioni (es: prospetto relativo a fiscalità differita e anticipata) Relazione sulla gestione: può non essere redatta se la NI contiene le informazioni Di cui ai numeri 3 e 4 comma 2 art. 2428 (azioni proprie o della controllante, in portafoglio) Limiti disgiunti a.a. 2010/2011 Bilancio ordinario (dal bilancio del secondo esercizio) quando per il secondo esercizio consecutivo di superano due dei limiti

  26. SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ ILLIMITATA • Ditte individuali • Società di persone Bilancio in forma abbreviataart. 2435-bis c.c. (“semplificato”) SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA • Società di capitali e cooperative a res. limitata PICCOLA (fatturato, n.dipendenti, tot. Impieghi) NON PICCOLA TUTTE • Criteri di valutazione da C.C. (e scritture contabili Art. 2217) • Rendiconto annuale in forma libera • Criteri di valutazione da C.C. • S.P. in forma abbreviata • C.E. (raggruppamento alcune voci) • Nota Integrativa in forma abbreviata • No obbligo di relazione sulla gestione • Criteri di valutazione da C.C. • S.P., C.E. e Nota Integrativa in forma completa • Obbligo di relazione sulla gestione a.a. 2010/2011

  27. Quali sono gli organi coinvolti nella redazione ed approvazione del bilancio? • Lo schema di bilancio deve essere redatto dagli amministratori della società. • L’assemblea della società ha il compito di approvarlo. Convocazione assemblea di approvazione: entro 120 giorni dalla data di chiusura del bilancio (31/12), eccezionalmente prorogabile a 180 giorni: per particolare esigenze e se previsto dall’atto costitutivo (art. 2364). a.a. 2010/2011

  28. IL CONTENUTO DEL BILANCIO Il bilancio d’esercizio è costituito da tre documenti: Art. 2424 – stato patrimoniale Art. 2425 – conto economico Art. 2427 – nota integrativa a.a. 2010/2011

  29. STATO PATRIMONIALE: documento quantitativo-contabile a sezioni divise e contrapposte (Attività e Passività) • CONTO ECONOMICO: documento quantitativo-contabile in forma scalare (risultati intermedi) • NOTA INTEGRATIVA: documento analitico-descrittivo che ha la funzione i chiarire, analizzare ed integrare il contenuto di S.P. e C.E. • RELAZIONE SULLA GESTIONE (ART. 2428 c.c.) : documentonon costitutivo e non sempre obbligatorio che ha la funzione di illustrare l’andamento dell’azienda ed informare circa le politiche gestionali adottate in base alla situazione attuale ed alle prospettive future Contenuto minimale: -attività R&S -rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti -n e v.n. azioni proprie (o della propria controllante) possedute -n e v.n. azioni proprie (o della propria controllante) acquistate/alienate nell’esercizio -fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio -evoluzione prevedibile della gestione nei successivi esercizi -obiettivi e politiche della società in materia di gestione del rischio finanziario e politica di copertura; -esposizione della società al rischio di prezzo/credito/di liquidità/di variazione dei flussi di liquidità -elenco delle sedi secondarie della società. a.a. 2010/2011

  30. NOTA BENE • Il contenuto e l’ordine delle voci nei prospetti di Stato Patrimoniale e Conto Economico è obbligatorio al fine di: • Limitare la discrezionalità degli Amministratori • Uniformare il linguaggio contabile • Favorire la lettura e comprensione dei documenti • Rendere possibili analisi spazio-temporali (obbligo di indicare alla stessa voce anche l’importo dell’anno precedente) a.a. 2010/2011

  31. Art. 2424: contenuto Art. 2423 ter: struttura Art 2424 bis: disposizioni sulle voci di SP STATO PATRIMONIALE Art. 2425: contenuto Art. 2423 ter: struttura Art 2425 bis: disposizioni sulle voci di CE CONTO ECONOMICO Art. 2427 e 2427 bis: contenuto + Altri articoli del Codice civile: contenuto (artt. 2423-2426) NOTA INTEGRATIVA a.a. 2010/2011

  32. Stato patrimoniale • È il documento di derivazione contabile deputato a rappresentare la composizione quantitativa del capitale di funzionamento alla data di riferimento del bilancio. Evidenzia: attività, passività, patrimonio netto. • Configurazione a due sezioni divise e contrapposte. • Gerarchia delle voci composta da 4 livelli: • Lettere maiuscole (macroclassi) • Numeri romani (classi) • Numeri arabi (voci) • Lettere minuscole (sotto-voci) a.a. 2010/2011

  33. Stato patrimoniale art. 2424 (contenuto) Impieghi Fonti a.a. 2010/2011

  34. Articolazione di ciascuna sezione Esempio B) Immobilizzazioni – macroclasse III Immobilizzazioni finanziarie – classe 1) partecipazioni in: - voce a) imprese controllate; b) imprese collegate; - sottovoce c) imprese controllanti; d) altre imprese; Art. 2423 – ter: le voci precedute da numeri arabi possono essere: -ulteriormente suddivise - Raggruppate se di importo irrilevante o se si favorisce la chiarezza (la nota Integrativa deve contenere distintamente le voci raggruppate) devono essere: -aggiunte se il loro contenuto non è compreso nelle voci previste -adattate se lo esige la natura dell’attività * Per ogni voce deve essere indicato il valore dell’anno precedente * Sono vietati i compensi di partite * rapporti con società del gruppo assumono rilevanza tanto da richiedere una separata evidenziazione dei crediti, delle partecipazioni e dei debiti. a.a. 2010/2011

  35. ATTIVO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE? CRITERIO MISTO: • Il principale criterio di classificazione delle voci dell’attivo non si fonda sulla natura tecnica dei beni. Per il livello distinto dalle lettere maiuscole (macroaree) le poste sono classificate in base alla destinazione economica loro attribuita dagli amministratori rispetto all’attività ordinaria, che si concretizza nel tempo di utilizzo del bene nel processo produttivo. • All’interno di ciascuna macroarea si segue il criterio finanziario a liquidità crescente (Liquid first vs. Fixed first) e vengono quindi fornite anche indicazioni di carattere finanziario. a.a. 2010/2011

  36. ATTIVO, MACROCLASSE A: Spa: versamento immediato del 25% del capitale sottoscritto in denaro; restante parte versata successivamente • La macroclasse A) evidenzia i crediti verso soci derivanti da sottoscrizioni del capitale sociale a fronte delle quali non è ancora stato integralmente effettuato il conferimento, con separata indicazione della parte già richiamata (credito a breve termine). • La macroclasse A) rappresenta il capitale sociale non versato. a.a. 2010/2011

  37. ATTIVO, MACROCLASSE B: - Partecipazioni destinate durevolmente all’attività della società (art. 2359; esercizio di almeno 1/5 o 1/10 (spa quotate) dei voti in assemblea) - Crediti (con separata indicazione di quelli esigibili entro l’esercizio successivo) • La macroclasse B) accoglie le immobilizzazioni. • I – Immobilizzazioni immateriali • II – Immobilizzazioni materiali • III – Immobilizzazioni finanziarie “Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni” art. 2424-bis. • “Uso durevole”: attività destinate a rimanere nel patrimonio aziendale anche oltre la chiusura dell’esercizio successivo. • I cespiti devono essere iscritti in bilancio a valori netti, le rettifiche (ammortamenti e svalutazioni) devono essere portate in diretta diminuzione del loro valore (i cespiti dell’attivo sono al netto dei fondi ammortamento ed i crediti sono al netto del fondo svalutazione crediti) • L’informazione sui fondi ammortamento deve essere fornita in nota integrativa a.a. 2010/2011

  38. Accoglie, secondo il criterio di destinazione economica, quelle attività che non sono destinate ad un utilizzo durevole in azienda. • Comprende due tipologie di impieghi di capitale: direttamente collegati al ciclo produttivo (crediti commerciali, rimanenze); e impieghi finanziari (titoli, partecipazioni, disponibilità monetarie). • La macroclasse si articola: I – Rimanenze II – Crediti (con separata indicazione degli importi esigibili oltre l’esercizio) III – Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni (partecipazioni/titoli che si prevede di vendere entro il prossimo esercizio) IV – Disponibilità liquide ATTIVO, MACROCLASSE C Attivo Circolante a.a. 2010/2011

  39. Ratei e risconti attivi MACROCLASSE D • La voce comprende: • Crediti presunti che misurano ricavi di competenza dell’esercizio, ma con manifestazione numeraria posticipata; • -Costi sospesi, relativi a costi che hanno avuto manifestazione numeraria nell’esercizio, ma che sono stati rettificati e rinviati all’esercizio successivo a.a. 2010/2011

  40. PASSIVO • Patrimonio netto • Fondi per rischi e oneri: incertezza rispetto all’an e al quantum delle uscite future • Trattamento di fine rapporto • Debiti • Ratei e risconti passivi a.a. 2010/2011

  41. PASSIVO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE? Classificazione di tipo misto: • Principale classificazione: natura delle fonti di finanziamento (origine): capitale proprio e capitale di credito. Le passività sono divise in gruppi omogenei (natura delle poste). • Si evidenzia l’origine delle fonti di finanziamento, a prescindere dalla capacità di rimborso delle stesse. • I mezzi propri sono distinti dal capitale di terzi che però prescinde da una suddivisione temporale da cui evincere la durata della copertura finanziaria dell’azienda Patrimonio netto Fondi per rischi e oneri: incertezza rispetto all’an e al quantum delle uscite future Trattamento di fine rapporto Debiti Ratei e risconti Separata indicazione degli importi esigibili oltre l’esercizio a.a. 2010/2011

  42. A)Patrimonio Netto • Costituisce la fonte di finanziamento con mezzi propri, le sottoclassi rappresentano le “parti ideali” del patrimonio netto. I – Capitale sociale II/III/IV/V/VI/VII – Riserve VIII – Utile (perdita) portati a nuovo IX – Utile (perdita) dell’esercizio a.a. 2010/2011

  43. B)Fondi per rischi e oneri • Rappresenta una ricchezza trattenuta dall’impresa al fine di poter far fronte ad eventuali perdite future. Si originano in sede di scritture di assestamento, in applicazione del principio di prudenza. Obbligo di iscrivere in bilancio anche le perdite presunte Art. 2424 bis: gli accantonamenti devono: -essere destinati a coprire perdite/debiti di natura determinata (devono riguardare rischi specifici e non generici; riserve di capitale) -avere esistenza certa o probabile -essere incerti nell’ammontare e/o nella data in cui si verificheranno • Per trattamento di quiescenza e obblighi simili • Per imposte, anche differite • altri a.a. 2010/2011

  44. C)Trattamento di fine rapporto • Al termine del rapporto di lavoro subordinato, i lavoratori hanno diritto ad una somma a titolo di trattamento di fine rapporto, in base al tempo di permanenza in azienda. E’ quindi un onere di futura manifestazione per l’azienda ma che matura in ogni esercizio di permanenza del lavoratore. • Rappresenta un debito maturato a favore dei dipendenti a.a. 2010/2011

  45. D) Ratei e risconti passivi • Si generano in sede di scritture di assestamento • La voce comprende: • debiti presunti, che misurano costi di competenza economica dell’esercizio ma con manifestazione numeraria posticipata; • ricavi sospesi, relativi a ricavi che hanno avuto manifestazione numeraria nell’esercizio, ma che sono stati rettificati e rinviati all’esercizio successivo a.a. 2010/2011

  46. CONTI D’ORDINE • Rappresentano informazioni complementari e aggiuntive rispetto a quelle patrimoniali, evidenziate “sotto la riga” dello SP. • Si riferiscono ad eventi che non incidono quantitativamente sul valore del patrimonio e del risultato economico nel momento della rilevazione contabile, ma possono produrre effetti in tempo successivo • In calce allo SP devono risultare le garanzie prestate direttamente o indirettamente, distinguendosi fra fideiussioni, avalli, altre garanzie personali e garanzie reali; devono risultare anche gli altri conti d’ordine. • Tipiche fattispecie iscritte nei conti d’ordine: beni di terzi, impegni, rischi. a.a. 2010/2011

  47. ATTIVO A) Crediti v/soci per vers.dovuti B) Immobilizzazioni: I – immob.immateriali II – immob.materiali III – immob.finanziarie C) Attivo circolante: I – rimanenze II – crediti III – attività finanz.che non costituiscono immobilizzazioni IV – disponibilità liquide D) Ratei e risconti, con separata indicazione del disaggio su prestiti. PASSIVO A) Patrimonio netto: I – Capitale II – Riserva da sopraprezzo azioni III – Riserve di rivalutazione IV – Riserva legale V – Riserva statutaria VI – Riserva per azioni proprie in portafoglio VII – Altre riserve VIII – Utili (perdite) portati a nuovo IX – Utile (perdita) d’esercizio B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto D) Debiti E) Ratei e risconti, con separata indicazione dell’aggio su prestiti. a.a. 2010/2011

  48. Esempio di Stato Patrimoniale Clienti c/impegni 30 Merci da consegnare 30 a.a. 2010/2011

  49. Conto economico art. 2425 Finalità: • È il documento contabile deputato ad evidenziare l’ammontare del reddito attribuibile al periodo amministrativo, ed il suo processo di formazione mediante il confronto tra costi e ricavi. • Lo schema obbligatorio di conto economico presenta la forma scalare • La struttura scalare (report form) permette la ricostruzione progressiva del risultato di esercizio, attraverso l’aggregazione dei suoi componenti positivi e negativi per aree gestionali e l’evidenziazione di risultati intermedi. Struttura: • Art. 2425 bis (modificato da Lgs 310/2004): • Ricavi e proventi, costi e oneri al netto di resi/sconti/abbuoni/premi/imposte direttamente connesse con la vendita dei prodotti/prestazione di servizi • Ricavi, proventi, costi, oneri relativi ad operazioni in valuta determinati al cambio corrente alla data di compimento operazione. • Le voci sono classificate secondo una gerarchia che prevede tre livelli: • Lettera maiuscole (macroclassi) • Numeri arabi (voci) • Lettere minuscole (sotto-voci) a.a. 2010/2011

  50. CONTO ECONOMICO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE? • Nell’aggregato B - Costi della Produzione I costi sono classificati per natura, ovvero in relazione alla causa economica che li ha generati. • L’aggregato A e B comprendono sia proventi e costi operativi che proventi e costi di diversa natura. La differenza A-B non coincide con il reddito operativo aziendale a.a. 2010/2011

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