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DALLA SITUAZIONE CONTABILE ALL’ANALISI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO

DALLA SITUAZIONE CONTABILE ALL’ANALISI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO.

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DALLA SITUAZIONE CONTABILE ALL’ANALISI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO

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Presentation Transcript


  1. DALLA SITUAZIONE CONTABILE ALL’ANALISI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO

  2. Prima di giungere alla redazione del bilancio europeo per l’esercizio contabile, è necessario fare una revisione generale della contabilità dell’anno, procedere alle scritture di assestamento, alla determinazione del risultato economico dell’esercizio e alla chiusura della contabilità. PRIMA DEL BILANCIO EUROPEO...

  3. BILANCIO DI VERIFICA Il primo passo per giungere al bilancio definitivo pronto per essere riclassificato secondo lo schema dettato dal codice civile è il controllo di tutti i conti movimentati nel corso dell’anno. In particolare poniamo attenzione nel controllo dello Stato Patrimoniale sulla quadratura dei saldi contabili dei clienti e dei fornitori, sulla quadratura del saldo dei depositi bancari e postali, delle imposte dirette (Ires e Irap) e indirette (Iva), sui costi del personale e sui beni ammortizzabili e i relativi fondi di ammortamento; nel controllo del Conto Economico fondamentale è la verifica della giusta imputazione del costo o del ricavo.

  4. SCRITTURE DI ASSESTAMENTO • Le scritture di assestamento hanno il compito di trasformare i dati rilevati tramite la registrazione dei documenti contabili in valori imputati secondo il criterio della competenza. Queste si dividono in: • scritture di integrazione: servono ad aggiungere costi o ricavi che, seppur di competenza dell’esercizio, non hanno ancora avuto una manifestazione numeraria; • scritture di rettifica: vanno a rettificare costi o ricavi già rilevati in contabilità ma la cui competenza è, tutta o in parte, di altri esercizi contabili;

  5. SCRITTURE DI ASSESTAMENTO • scritture di ammortamento: si utilizzano per assegnare ad un esercizio la quota di costi pluriennali che si considera di competenza dello stesso; • rimanenze di merci: riguarda la valutazione di tutte le merci acquistate e non vendute nel corso dell’anno, e quindi giacenti in magazzino o nel punto vendita alla data del 31 dicembre dell’esercizio (inventario d’impresa).

  6. SCRITTURE DI INTEGRAZIONE • Tra le scritture di integrazione rientrano • le fatture da ricevere e da emettere; • i ratei attivi e passivi; • costi di competenza dell’esercizio non ancora rilevati (svalutazione dei crediti).

  7. Lavorazioni di terzi (VE-) Fatture da ricevere (VF-) FATTURE DA RICEVERE Il conto fatture da ricevere è un conto finanziario assimilabile ai debiti verso fornitori che evidenzia il debito di certa esistenza relativo agli acquisti di beni e servizi già utilizzati, ma per i quali al 31/12 non è ancora pervenuta la fattura del fornitore. Viene rilevato quindi solamente il costo, la cui esistenza è accertata, e rileviamo il debito per fatture da ricevere per lo stesso importo. La registrazione ha quindi valenza solo economica, mentre ai fini Iva si procederà alla registrazione della fattura nell’esercizio successivo. Conto Dare Avere 12.000,00 12.000,00

  8. Debiti v/fornitori (VF-) 14.400,00 Iva su acquisti (VF+) 2.400,00 20 % Fatture da ricevere (VF+) 12.000,00 FATTURE DA RICEVERE Quando poi viene registrata la fattura nel corso dell’anno successivo, per evitare di duplicare il costo, si andrà a stornare il costo stesso con il debito certo e già rilevato “fatture da ricevere”. In questo modo rimarrà aperto il debito verso il fornitore per l’importo da pagare, e il costo rimarrà di sola competenza dell’esercizio precedente. Conto Dare Avere Iva

  9. Fatture da emettere (VF+) Ricavi per servizi (VE+) FATTURE DA EMETTERE Discorso diametralmente opposto facciamo per le fatture da emettere. Il conto fatture da emettere è un conto finanziario assimilabile ai crediti verso clienti che evidenzia il credito di certa esistenza relativo alla vendita di beni e alla prestazione di servizi già effettuati, ma per i quali al 31/12 non è ancora stata emessa la fattura al cliente. Viene rilevato quindi solamente il ricavo, la cui esistenza è accertata, e rileviamo il credito per fatture da emettere per lo stesso importo. La registrazione ha quindi valenza solo economica, mentre ai fini Iva si procederà alla registrazione della fattura nell’esercizio successivo. Conto Dare Avere 6.000,00 6.000,00

  10. Crediti v/clienti (VF+) Iva su vendite (VF-) 20 % Fatture da emettere (VF-) FATTURE DA EMETTERE Quando poi viene registrata la fattura nel corso dell’anno successivo, per evitare di duplicare il ricavo, si andrà a stornare lo stesso con il credito certo e già rilevato “fatture da emettere”. In questo modo rimarrà aperto il credito verso il fornitore per l’importo da incassare, e il ricavo rimarrà di sola competenza dell’esercizio precedente. Conto Dare Avere Iva 7.200,00 1.200,00 6.000,00

  11. RATEI ATTIVI E PASSIVI Un rateo è una quota di uscita o di entrata futura che misura un costo o un ricavo già maturato e non ancora rilevato, la cui manifestazione finanziaria avrà luogo in esercizi futuri. Il principio della competenza, fondamentale nella redazione del bilancio di una società, impone che si debba tener conto di costi e di ricavi maturati nell’esercizio, indipendentemente dalla data di incasso o di pagamento. L’attività aziendale dà spesso luogo a delle operazioni che si trovano a cavallo temporale tra due esercizi: la parte già maturata prende il nome di rateo, mentre la parte non ancora maturata è riferibile all’esercizio successivo e in esso troverà rilevazione contabile.

  12. RATEI ATTIVI E PASSIVI I ratei passivi misurano componenti negativi di reddito a rilevazione posticipata e danno quindi origine a dei maggiori costi, diminuendo l’utile d’esercizio; i ratei attivi misurano invece componenti positivi di reddito sempre a rilevazione posticipata, dando origine a maggiori ricavi e quindi a un maggior utile d’esercizio. Rateo attivo/passivo 2006 ricavo/costo da integrare Competenza 2006 Competenza 2007 Inizio maturazione costo/ricavo 31/12/2006 Incasso/pagamento

  13. RATEI ATTIVI E PASSIVI Il costo o il ricavo di competenza dell’esercizio, avendo la sua manifestazione nell’esercizio futuro, verranno integrati nell’anno tramite il conto ratei attivi (o passivi) che avrà il compito di fare da ponte tra 2 esercizi contabili. L’anno successivo, quando il costo o il ricavo sarà totalmente maturato, si andrà a stornare da questo l’importo di competenza dell’esercizio chiuso; in questo modo troveremo a carico del nuovo esercizio la sola parte di competenza dello stesso.

  14. Svalutazione crediti (VE-) F.do svalutazione crediti (VF-) SVALUTAZIONE DEI CREDITI La valutazione dei crediti viene effettuata al presunto valore di realizzo. Tra questi una particolare attenzione va prestata a quelli di dubbia esigibilità, i quali a norma di legge possono essere svalutati. Se il rischio di non incassare il credito è preciso e riferibile a un preciso cliente, l’accantonamento (costo virtuale) viene effettuato usando il fondo svalutazione crediti. Nel caso in cui invece riguardi il rischio globale di perdite si utilizza il fondo rischi su crediti. Conto Dare Avere 700,00 700,00

  15. Svalutazione crediti (VE-) F.do rischi su crediti (VF-) SVALUTAZIONE DEI CREDITI In caso di svalutazione generale dei crediti, è concesso dalla normativa fiscale un accantonamento pari allo 0,5% dei crediti commerciali iscritti in bilancio, e fino al raggiungimento da parte del fondo del 5% dei crediti stessi. Conto Dare Avere 300,00 300,00

  16. Risconto attivo/passivo 2006 ricavo/costo da rinviare Competenza 2006 Competenza 2007 SCRITTURE DI RETTIFICA - RISCONTI Le scritture di rettifica stornano dei componenti di reddito già rilevati nell’esercizio la cui competenza economica si estende anche in esercizi futuri; tra questi annoveriamo i risconti. I risconti sono quote di costi o di ricavi già rilevati contabilmente nel corso dell’esercizio la cui competenza in parte è attribuibile ad esercizi futuri. Rilevazione contabile inizio maturazione 31/12/2006 Fine maturazione

  17. SCRITTURE DI RETTIFICA - RISCONTI Il costo o il ricavo di competenza dell’esercizio, avendo la sua manifestazione contabile nell’esercizio in corso, viene in parte rinviato all’anno futuro tramite il conto risconti attivi (o passivi) che avrà il compito di fare da ponte tra i 2 esercizi contabili. In fase di riapertura della contabilità nell’anno successivo il conto relativo al risconto verrà girocontato al costo o ricavo cui era riferito. Avremo così imputato anche nel secondo anno la quota di costo o di ricavo di sua competenza.

  18. DIFFERENZE TRA RATEI E RISCONTI • Ratei • sono valori finanziari; • riguardano costi e ricavi a rilevazione posticipata; • misurano la parte di costo o ricavo già maturata; • hanno lo stesso segno dell’operazione cui si riferiscono (se si riferisce a ricavi il rateo è attivo); • sono valori di integrazione. • Risconti • sono valori economici; • riguardano costi e ricavi a rilevazione anticipata; • misurano la parte di costo o ricavo che deve ancora maturare; • hanno segno opposto all’operazione cui si riferiscono (se si riferisce a ricavi il risconto è passivo); • sono valori di rettifica.

  19. SCRITTURE DI AMMORTAMENTO • I costi sostenuti nel corso dell’attività aziendale possono essere distinti in: • costi accesi alle variazioni d’esercizio; • costi accesi a beni ad utilità pluriennali. • I costi (e anche i ricavi) accesi alle variazioni d’esercizio vengono integrati o rettificati tramite le scritture viste in precedenza mentre costi pluriennali vengono rettificati tramite le scritture di ammortamento. • L’ammortamento è il processo tecnico-contabile tramite il quale un costo pluriennale viene diviso per competenza negli esercizi in cui apporterà benefici all’impresa.

  20. SCRITTURE DI AMMORTAMENTO I costi pluriennali ammortizzabili, detti anche immobilizzazioni, vengono distinti in materiali e immateriali a secondo se abbiano o meno una consistenza fisica. Questi beni vengono iscritti in bilancio al loro costo storico, quello cioè originariamente sostenuto per l’acquisizione, aumentato di tutti gli oneri accessori all’acquisto stesso. Poiché il valore di un bene ad utilità pluriennale in genere decresce nel tempo, il valore originario viene di anno in anno diminuito dalla quota di ammortamento imputata a ciascun esercizio. Il periodo di ammortamento viene stabilito in base alla vita utile del bene. Viene poi stabilito un piano di ammortamento del bene che deve essere rispettato negli anni, salvo eventi particolari di cui si deve dar spiegazione nella Nota Integrativa.

  21. Ammortamento impianti (VE-) F.do ammort. impianti (VF-) SCRITTURE DI AMMORTAMENTO Le modalità di ammortamento variano a seconda se il bene abbia tangibilità materiale o meno. L’ammortamento dei beni materiali avviene tramite l’utilizzo di un fondo di ammortamento, che accoglie le quote di costo accantonate ogni anno. In bilancio comparirà il valore storico del bene diminuito del relativo fondo di ammortamento. Conto Dare Avere 500,00 500,00

  22. Ammortamento Avviamento (VE-) Avviamento (VE+) SCRITTURE DI AMMORTAMENTO L’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali avviene invece senza l’utilizzo del fondo, andando cioè a diminuire direttamente il valore del bene stesso. In bilancio troveremo quindi indicato già il valore contabile del bene. Conto Dare Avere 1.000,00 1.000,00

  23. RIMANENZE DI MAGAZZINO Le merci, le materie prime, sussidiarie e di consumo, i prodotti finiti e i semilavorati di proprietà dell’azienda nel momento in cui si compila l’inventario vengono indicati come rimanenze di magazzino. Vengono considerate dei costi sospesi, cioè beni il cui costi di acquisizione sono stati già sostenuti e da cui ci si attende di ottenere un ricavo, non minore rispetto al loro costo d’acquisto. Generano quindi a fine anno un ricavo virtuale, e all’inizio dell’anno successivo diventano un costo, in attesa di conseguirne il relativo ricavo.

  24. Rimanenze di merci (VF+) Merci c/rimanenze iniziali (VE-) Merci c/rimanenze finali (VE+) Rimanenze di merci (VF-) RIMANENZE DI MAGAZZINO A livello contabile a fine anno registriamo il ricavo dovuto alle rimanenze di magazzino, che costituiscono anche un elemento attivo del patrimonio della società alla chiusura dell’esercizio. Conto Dare Avere 14.000,00 14.000,00 E a inizio anno successivo diventeranno un costo: Conto Dare Avere 14.000,00 14.000,00

  25. RISULTATO ECONOMICO Il bilancio è a questo punto definitivo, nella sua derivazione contabile. Si procede quindi alla verifica del risultato economico d’esercizio e, nel caso in cui questo sia positivo, al calcolo delle imposte dovute. Ricordiamo che, essendo le sole società di capitali obbligate alla presentazione del bilancio presso la Camera del Commercio, le imposte che sono dovute all’erario sono l’IRES (Imposta sui redditi delle società) e l’IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive). Per il calcolo delle imposte non sempre si terrà conto del risultato economico derivante dalla contabilità, ma a questo verranno effettuate delle variazioni aumentative o diminutive che in seguito analizzeremo.

  26. RICLASSIFICAZIONE BILANCIO Il bilancio contabile, integrato dalle scritture relative al calcolo delle imposte dovute, tramite un prospetto di raccordo extracontabile viene riclassificato secondo lo schema dettato dal Codice Civile. Tale schema, essendo molto più sintetico rispetto al bilancio derivante dalla contabilità, sarà quindi il frutto di aggregazione di dati omogenei. Nel bilancio contabile avremo, per esempio, spese telefoniche, spese per energia elettrica, spese per gas; tutte queste nel bilancio europeo saranno raggruppate nella “macro-voce” Spese per servizi.

  27. Il Decreto Legislativo n. 127 del 9 aprile 1991 ha introdotto nel nostro ordinamento legislativo una specifica disciplina del bilancio d’esercizio e dei criteri di valutazione da applicare alle componenti economiche e patrimoniali, in attuazione della IV e VII Direttiva CEE. BILANCIO EUROPEO

  28. BILANCIO D’ESERCIZIO Stato Patrimoniale BILANCIO D’ESERCIZIO regolamentato dall’art. 2423 del Codice Civile Conto Economico Nota Integrativa

  29. BILANCIO D’ESERCIZIO IL BILANCIO E’ UN DOCUMENTO UNICO COMPOSTO DA TRE PARTI DISTINTE TRA LORO Nota integrativa: Nella nota integrativa viene riportato un dettaglio delle voci presenti nello stato patrimoniale e nel conto economico, e forniscono notizie utili alla lettura del bilancio. Stato Patrimoniale: Fotografia della situazione aziendale a fine esercizio, con l’indicazione delle componenti attive, passive e il patrimonio netto per differenza. Conto Economico: Evidenzia i costi e i ricavi sostenuti nell’esercizio; dalla loro differenza deriva l’utile o la perdita dell’esercizio.

  30. PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO Le valutazioni devono essere fatte tenendo conto che l’impresa continua la propria attività e quindi i suoi beni devono essere valorizzati come insieme strumentale alla produzione del reddito CONTINUAZIONE DELL’ATTIVITÀ Non si possono indicare utili in bilancio se questi non sono stati effettivamente realizzati; si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo, purché in tempo utile per poterli contabilizzare PRUDENZA

  31. PRINCIPI DI REDAZIONE DI BILANCIO I costi e i ricavi, a prescindere dalla data di fatturazione e del loro pagamento, devono essere inseriti nell’esercizio contabile a cui si riferiscono COMPETENZA I criteri di valutazione, indicati nella Nota Integrativa, non devono essere cambiati da un esercizio all’altro salvo casi eccezionali, da specificare nella Nota Integrativa stessa CONTINUITA’ DEI CRITERI DI VALUTAZIONE Se una voce di bilancio contiene più elementi omogenei tra loro, questi devono essere valutati separatamente ma indicati per il loro valore complessivo. VALUTAZIONE SEPARATA DELLE VOCI

  32. STRUTTURA DELLO SCHEMA DI BILANCIO • Gli articoli 2424 e 2425 del Codice Civile ci presenta gli schemi di bilancio; in essi le singole poste sono distinte da codici alfanumerici. Nel dettaglio: • lettere maiuscole: identificano le “macroclassi” che caratterizzano il bilancio. Es.: B) IMMOBILIZZAZIONI • numeri romani: indicano le classi che compongono le “macroclassi”. Es.: III Immobilizzazioni immateriali • numeri arabi: contraddistinguono le voci delle varie poste in bilancio. Es.: 1) Partecipazioni in: • lettere minuscole: indicano le sottovoci. Es.: a) imprese collegate

  33. SOGGETTI OBBLIGATI SCHEMA DI BILANCIO D.Lgs n. 127/91 FACOLTÀ OBBLIGO Imprese individuali Società di persone Società per azioni Società a responsa- bilità limitata Società in accomandita per azioni Società cooperative

  34. SCHEMA DI CONTO ECONOMICO A) Valore della produzione B) Costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) C) Proventi e oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività finanziarie E) Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E) Imposte dell’esercizio Utile (perdita) d’esercizio

  35. SCHEMA DI STATO PATRIMONIALE ATTIVO PASSIVO A) Crediti v/soci B) Immobilizzazioni C) Attivo circolante D) Ratei e risconti attivi A) Patrimonio netto B) Fondi per rischi e oneri C) Fondo TFR e altri D) Debiti vari E) Ratei e risconti passivi

  36. APPROVAZIONE DEL BILANCIO L’approvazione del bilancio di una società di capitali è affidata all’assemblea ordinaria (art. 2364 del C.C.); questa deve essere convocata dall’Amministratore almeno una volta l’anno per l’approvazione del bilancio, in genere entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio. E’ possibile prevedere nello Statuto societario un maggior termine che permetta di approvare il bilancio entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio, quindi entro il 30 giugno. L’assemblea, se validamente costituita, può approvare il bilancio in prima convocazione. Nel caso in cui questa vada deserta si provvederà ad una nuova convocazione entro 30 giorni dalla prima.

  37. DEPOSITO DEL BILANCIO L’articolo 2435 del C.C. dispone che il bilancio regolarmente approvato dall’Assemblea dei soci debba essere depositato, corredato da una copia del verbale di approvazione e dall’eventuale relazione del Collegio Sindacale, presso il Registro delle imprese tenuto presso la sede della Camera di Commercio di competenza territoriale dell’impresa. Al fine di eliminare la documentazione cartacea in luogo di documenti in formato elettronico, la Camera del Commercio ha informatizzato completamente la procedura di presentazione di detta documentazione (smart card, software, internet).

  38. DEPOSITO DEL BILANCIO La presentazione del bilancio presso il Registro delle imprese tenuto presso la Camera del Commercio avviene mediante la presentazione del “Modello B”, con il quale l’Amministratore della società dichiara che il bilancio della stessa è stato approvato entro il termine stabilito per legge. Il bilancio europeo, corredato ovviamente dalla Nota Integrativa, dal verbale di approvazione e relazione del Collegio Sindacale, è un allegato alla presentazione di tale modello. Per rettificare il bilancio già depositato è necessario presentare un nuovo modello B con la dicitura “a rettifica” corredato del nuovo bilancio e di tutti gli allegati, con le stesse modalità della prima presentazione. Nel caso in cui nel corso dell’esercizio siano cambiate le quote sociale al modello B dovrà essere allegato anche l’Intercalare S, con la nuova ripartizione delle quote stesse.

  39. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE • Visto il ritardo nell’obbligo di utilizzo della firma digitale, ad oggi il bilancio può essere depositato in tre modi diversi: • In via telematica, con firma digitale: la pratica viene redatta con apposito programma, sottoscritta con firma digitale e inviata telematicamente; • Su supporto magnetico, con firma digitale: su floppy disk si presenta il modello B e il bilancio sottoscritto con firma digitale (deposito a mano o tramite posta; • Su supporto informatico, senza firma digitale: su floppy disk si presenta il Modello B, il documento si presenta in formato cartaceo e si allega una distinta, cartacea anche questa, firmata dall’interessato (deposito a mano o via posta).

  40. IMPOSTA DI BOLLO E DIRITTI CCIAA Il deposito del bilancio, così come ogni pratica effettuata in Camera di Commercio, è soggetta all’applicazione di un’imposta di bollo e di diritti di segreteria. L’imposta di bollo è determinata nella misura di € 10,33 ogni 4 pagine, per ogni singolo documento depositato, più ulteriori 10,33 € dovuti sul modello B con cui si deposita il bilancio. I diritti di segreteria sono pari a 57,00 € per il solo deposito a cui vanno aggiunti 5 € per avere la possibilità di averne “stampigliata” una copia, e 0,10 € per ogni foglio di cui la copia si compone.

  41. IMPOSTA DI BOLLO E DIRITTI CCIAA Riassumiamo ora le modalità di pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria, considerando anche le ipotesi di invio tramite internet o posta:

  42. STATO PATRIMONIALE Come già visto lo Stato Patrimoniale si compone di due sezioni: l’ATTIVO che comprende tutti gli elementi positivi facenti parti del patrimonio d’impresa al 31/12 di ogni anno (per es. crediti, costi pluriennali, depositi bancari, rimanenze finali di merci); il PASSIVO che evidenzia tutti gli impegni che l’impresa ha contratto e che ancora deve estinguere, nonché le parti ideali del Patrimonio netto, che rappresenta il valore dell’investimento dell’imprenditore.

  43. S.P. ATTIVO – A) CREDITI VS/SOCI CREDITI VERSO I SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI A MACROCLASSE Versamenti richiamati sottovoci Versamenti da richiamare

  44. S.P. ATTIVO – A) CREDITI VS/SOCI • Tale voce comprende i crediti che la società vanta nei confronti dei soci per i versamenti riguardanti il capitale sociale. Devono essere distinti in: • crediti per versamenti già richiamati: le somme sono già state richiamate dagli amministratori e quindi verranno effettivamente versate in un termine presumibilmente breve; • crediti per versamenti da richiamare: somme di capitale sottoscritto che gli amministratori ancora non hanno richiamato.

  45. S.P. ATTIVO – A) CREDITI VS/SOCI • L’art. 2329 del C.C. in merito al versamento del capitale sociale in fase di costituzione precisa che: • il capitale deve essere interamente sottoscritto; • devono essere versati all’atto della costituzione, in un conto corrente vincolato, il 25% degli apporti in denaro (dal 01/01/2004); • i rimanenti 75% possono essere tranquillamente versati in un secondo momento a seconda delle esigenze dell’impresa.

  46. S.P. ATTIVO – B) IMMOBILIZZAZIONI B IMMOBILIZZAZIONI MACROCLASSE I Immateriali classi II Materiali III Finanziarie

  47. S.P. ATTIVO – B) IMMOBILIZZAZIONI L’art. 2424-bis del C.C. definisce Immobilizzazioni l’insieme dei beni patrimoniali che sono destinati ad essere utilizzati durevolmente nell’azienda. Nella riclassificazione europea del bilancio queste vanno iscritte al netto dei fondi di ammortamento, cioè per il loro valore contabile. Il fondo ammortamento è la somma delle quote di ammortamenti (costi) imputabili a ogni esercizio per cui il bene ha prestato la sua utilità.

  48. S.P. ATTIVO – B) IMMOBILIZZAZIONI B IMMOBILIZZAZIONI MACROCLASSE classi I Immateriali

  49. S.P. ATTIVO – B) IMMOBILIZZAZIONI • Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e ragionieri nel Principio Contabile n. 24 analizza le immobilizzazioni immateriali, che vengono definite come tali per la mancanza di tangibilità. Sono immobilizzazioni immateriali i costi che: • sono stati effettivamente sostenuti; • sono attendibilmente quantificati; • danno la loro utilità per più esercizi; • possiedono la capacità di produrre benefici economici.

  50. S.P. ATTIVO – B) IMMOBILIZZAZIONI • Le immobilizzazioni immateriali possono entrare a far parte del patrimonio dell’impresa in due differenti modi: • tramite acquisizione diretta a titolo di proprietà o di godimento; • tramite realizzazione all’interno dell’impresa. • La valutazione delle immobilizzazioni immateriali in bilancio avviene: • nel caso di acquisizione al prezzo di acquisto, aumentato degli eventuali oneri accessori; • nel caso di produzione al prezzo dei mezzi direttamente o ragionevolmente imputabili alla produzione del bene immateriale.

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