1 / 167

ASSISTERE L’UTENTE NELLA MOBILITA’

ASSISTERE L’UTENTE NELLA MOBILITA’. Dir. Luigi Lauria 30-31/08/2012. Sindrome da immobilizzazione e possibili complicanze. L’apparato respiratorio. L’apparato cardiocircolatorio.

tameka
Télécharger la présentation

ASSISTERE L’UTENTE NELLA MOBILITA’

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. ASSISTERE L’UTENTENELLA MOBILITA’ Dir. Luigi Lauria 30-31/08/2012

  2. Sindrome da immobilizzazione e possibili complicanze • L’apparato respiratorio. • L’apparato cardiocircolatorio. Il movimento, oltre che permettere all’uomo di interagire con l’ambiente, contribuisce a migliorare la funzionalità dei principali apparati dell’organismo:

  3. Il ruolo dell’Assistente Familiare nella mobilità.

  4. Senza ombra di dubbio l’Operatore non agisce se prima non ha ricevuto indicazioni dalle figure professionali che lo subordinano; inoltre è necessario che collabori con tutta l’equipe sanitaria al fine di perseguire un unico obbiettivo.

  5. Ciò vuole significare che anche l’Operatore deve essere informato sulla patologia del paziente, sui progetti di recupero dello stesso, sulle capacità residue e sulle attività che egli può compiere individualmente e quelle che invece deve assolutamente compiere con supervisione del personale. L’operatore prima di iniziare qualsiasi procedura deve sempre documentarsi sulla situazione del paziente, su quali sono le principali precauzioni da adottare durante l’igiene del malato, durante i suoi trasferimenti ecc….

  6. La deambulazione difficoltosaIntroduzione

  7. In alcuni momenti della vita possono insorgere delle situazioni in cui la persona perde la capacità di deambulare normalmente. Molte possono essere le cause di questo stato, per esempio l’insorgenza di patologie che richiedano il riposo o l’immobilizzazione come condizione per ottenere la guarigione, il manifestarsi di uno stato di debolezza o di deperimento organico, condizioni di depressione psichica, danni neurologici, traumi fisici, la riduzione della funzione motoria come l’invecchiamento dell’organismo, la presenza di patologie che portano come conseguenza la perdita delle capacità motorie, la presenza di dolore fisico.

  8. Il fine dell’assistenza è pertanto quello di aiutare la persona a vivere questi momenti con minore disagio, sostituendosi a lei quando non è in grado da sola di ottenere il soddisfacimento del bisogno di muoversi, integrandola in quegli atti che non riesce a compiere.

  9. Si può affermare che le diversità nel cammino dipendono strettamente dalla patologia che il soggetto presenta. L’anziano, soprattutto, potrà manifestare, durante il cammino, caratteristiche comuni in relazione ai cambiamenti fisiologici che investono l’uomo nella terza età ; e sono:

  10. Lentezza nell’esecuzione del passo;Insicurezza nell’appoggio dei piedi • ( quasi sempre causato dall’utilizzo di calzature non idonee e scivolose come per esempio ciabatte);- Postura flessa in avanti;- Sbandamenti laterali per possibili perdite d’equilibrio.

  11. Esistono anche altre tipologie di cammino difficoltoso; per esempio il cammino di un paziente emiplegico può presentare:

  12. Asimmetria nei tempi d’esecuzione;Arto inferiore plegico che viene trascinato;Comparsa di flessioni al gomito, al polso, alla spalla nell’arto superiore plegico;Oscillazioni del tronco sul piano frontale ( tipo pendolo).

  13. Un altro tipo di cammino è riscontrabile nel morbo di Parkinson;Rigidità degli arti, tremore a riposo, cammino a piccoli passi;Disturbi nell’equilibrio con una base di appoggio molto ristretta, postura antiflessa, bradicinesia ( rallentamento dei movimenti e arresto improvviso dei movimenti in corso);

  14. Nell’assistenza di un paziente con deambulazione difficoltosa deve assolutamente tener conto delle caratteristiche individuali del soggetto e della patologia che può presentare e deve necessariamente osservare alcuni requisiti:

  15. Il paziente deve indossare calzature idonee possibilmente chiuse e con suole antiscivolo e abiti non ingombranti ma comodi, con possibilità di prese di sicurezza ( i pantaloni di una tuta da ginnastica sono l’ideale, perché si può sostenere la parte posteriore dell’elastico senza influenzare il soggetto durante il cammino).

  16. Il percorso deve essere privo di ostacoli, non disomogeneo, non scivoloso, non esposto a sbalzi di temperatura, al fine di garantire la sicurezzaNon imporre mai al paziente la propria velocità di marcia, ma lasciare che sia il paziente stesso a scandire il tempo.Accertarsi sempre che in prossimità vi siano punti di appoggio nel caso vi siano improvvisi malori.

  17. Se il paziente possiede un ausilio per la deambulazione assicurarsi che lo utilizzi anche nel caso in cui sia sufficiente la sola presenza dell’operatore.

  18. Scopo:Conservare o favorire l’autonomia della personaFavorire il miglioramento dello stato generale della persona.Garantire il comfort e la sicurezza del paziente

  19. Indicazioni:Su indicazione dell’infermiere o del fisioterapista, in particolare vanno stimolati:Le persone anziane, affaticate o non motivate.I pazienti convalescenti.I pazienti emiplegici in corso di rieducazione

  20. Azioni da svolgere :Seguire le indicazioni del personale sanitario.Lavarsi le mani. E informare il paziente di cosa bisogna fare.Verificare che le scarpe siano ben chiuse e allacciate.Fornire al paziente una stampella o un deambulatore, o altro presidio indicato dal fisioterapista.Farlo guardare diritto davanti a lui.Sostenere il paziente a livello del braccio libero.Prevedere delle pause, e far si che nelle vicinanze ci sia sempre un punto per riposarsi.Non andare oltre le sue forze.Riaccompagnarlo alla sua camera.Aiutarlo a sedersi.

  21. POSIZIONAMENTO DELLA PERSONA ALLETTATA E/O PARZIALMENTE AUTOSUFFICIENTE

  22. OBIETTIVO:- Prevenire contratture - Piede equino - Prevenzione extra rotazione dell’anca - Mantenimento della forza muscolare e del movimento articolare - Prevenzione lesioni da pressione

  23. INDICAZIONI:- L’Assistente Famigliare alla presa in consegna dell’utente deve pretendere di essere informato sulle patologie invalidanti la mobilità e/o parzialmente autosufficienti

  24. MATERIALI:- Cuscini - Archetto alzacoperte - Materasso ad aria - Lenzuola e/o asciugami per facilitare il posizionamento - Presidi anti-decubito - Sollevatore

  25. TECNICA: - Dopo aver eseguito l’igiene della persona, si posiziona secondo lo schema di posizionamento concordato con l’infermiere. Si suggerisce lo schema minimo standard di mobilizzazione di tre volte durante la giornata: 1. Prima di colazione 2. Prima del pranzo 3. Prima della cena - Vigilare che il posizionamento indicato sia adeguato e confortevole e faciliti la respirazione e la circolazione sanguigna. 

  26. - Trasmissione all’infermiere del tipo di posizionamento della persona, se questa presenta anomalie (cutanee, del respiro, del sensorio, ecc.) In caso di persona parzialmente autosufficiente: - Spiegare l’intervento che verrà attuato, rassicurando e chiedendo la sua collaborazione spiegando l‘obiettivo della manovra di posizionamento - Far sedere la persona a bordo letto con l’ausilio di cuscini, assicurandosi che la persona respiri adeguatamente, non presenti pallori e/o segnali di disagio o malessere 

  27. - Successivamente posizionare la persona su di una poltroncina o carrozzina - Fornire il campanello e tornare successivamente per verificare se la posizione continua ad essere confortevole o se al contrario la persona manifesta sofferenza e/o stanchezza

  28. Spostamento verso la testiera del letto per soggetto collaborante. • 1) Identificare la persona, informarla di quanto si sta per compiere e invitarla a collaborare per quanto sia possibile.2) Lavarsi le mani3) Allineare il piano del letto.4) Posizionarsi di lato al letto in prossimità degli arti inferiori dell'assistito, flettendo le gambe e ponendole l'una davanti all'altra.5) Invitare il paziente a flettere le gambe e poggiare la pianta dei piedi sul materasso.

  29. 6) Invitare il paziente a fare forza sui gomiti, e con la pianta dei piedi sul materasso.7) Stabilizzare i piedi della persona, sostenendo poi il suo bacino con una mano.8) Invitare la persona a piegare la testa in avanti, a sollevare il bacino e a spostarsi verso la testiera.9) Assicurarsi che la persona sia comoda e sistemare il campanello di chiamata a portata di mano dell'assistito.10) Lavarsi le mani e registrare la prestazione sulla documentazione.11) Riferire all'infermiere eventuali osservazioni.

  30. Spostamento dalla posizione laterale alla posizione seduto sul bordo del letto. 1) Identificare la persona, informarla di quanto si sta per compiere e invitarla a collaborare per quanto sia possibile. Lavarsi le mani.2) Preparare i cuscini e sistemarli a portata di mano anche su una sedia in prossimità del letto..3) (Variante N° 1 con 1 operatore) Porsi a lato del letto prescelto.4) Far passare un braccio al di sotto della spalla dell'utente, facendo leva per sollevare il busto verso l'alto.

  31. 5) Contemporaneamente, con l'altro braccio porre i piedi dell'assistito oltre il bordo del letto, facendo leva sul ginocchio esterno e spingendo verso il basso.6) Aiutare la persona a portarsi seduta.7) Sistemare dei cuscini dietro la schiena della persona, assicurarsi che la posizione assunta sia confortevole.8) Sistemare il campanello di chiamata a portata di mano dell'assistito.9) Lavarsi le mani e idratarsi le mani con una crema.10) Registrare la prestazione sulla documentazione assistenziale , annotare e riferire eventuali osservazioni emesse durante l'esecuzione della tecnica..

  32. 3) (Variante n°2 con 2 operatori) Porsi entrambi dallo stesso lato del letto, dopodiché:Il primo operatore circonderà con le braccia il busto della persona, tenendo le proprie gambe flesse e divaricate.4) Il secondo operatore sorreggerà le gambe della persona, ponendo una mano sotto le ginocchia e l'altra sotto le caviglie ( tenendo anch'esso le proprie gambe flesse e divaricate).5) In sincronia faranno ruotare la persona sul proprio bacino: mentre il primo operatore solleva il busto, il secondo sposta le gambe verso il basso.6) Sistemare dei cuscini dietro la schiena della persona, assicurandosi che la posizione sia confortevole.7) Sistemare il campanello di chiamata a portata di mano dell'assistito.8) Lavarsi le mani e idratarsi le mani con una crema.9) Registrare la prestazione sulla documentazione assistenziale , annotare e riferire eventuali osservazioni emesse durante l'esecuzione della tecnica..

  33. Cambio dell'abbigliamento al paziente allettato. • 1) Se nella stanza sono presenti dei visitatori gli invito ad uscire per qualche minuto, e garantisco la privacy. 2) Mi presento al paziente e lo informo della procedura, effettuo il lavaggio sociale delle mani. 3) Preparo gli indumenti da far indossare a portata di mano, (evitare gli abiti con bottoni o con accessori che possono ledere la cute del paziente) 4) Porre l'assistito in posizione seduta o semi seduta sostenendo il tronco e la testa. 

  34. 5) L‘ASF raccoglie nella sua mano la parte posteriore dell'indumento facendolo passare al di sopra della testa. 6) Riadagiare la persona e rimuovere l'indumento degli arti superiori. ( se sono presenti infusioni o se una delle braccia ha un handicap, cominciare a svestire dal braccio libero o sano, e finire con il braccio non libero o non sano)7) L‘ASF raccoglie le maniche dell'indumento pulito nella propria mano. 8) L‘ASF fa passare le mani dell'assistito attraverso le maniche e fa scorrere l'indumento lungo gli arti superiori. 9) L‘ASF solleva l'assistito e gli fa passare l'indumento pulito dalla testa . 10) Sistemare l'indumento nel modo più confortevole per l'assistito, evitando pieghe. Posiziono il paziente in una posizione confortevole, mi lavo le mani e lo saluto.

  35. PROCEDURE DELL’IGIENE DELL’ASSISTITO PARZIALMENTE AUTOSUFFICIENTE O ALLETTATO

  36. Igiene dei genitali nell'uomo allettato • 1) Predispongo il materiale occorrente.2) Mi lavo le mani e indosso i guanti. 3) Chiedo la collaborazione della paziente, e posiziono la padella. 4) Far scorrere l'acqua su i genitali utilizzando il cilindro. 5) Prima di tutto retrarre il prepuzio e pulire il glande, detergere il glande con movimento rotatorio partendo dal meato urinario. 6) Proseguire pulendo in successione il pene e lo scroto. 7) Procedere poi verso la regione perineale. 8) Sciacquare tutte le zone con acqua corrente. 9) Asciugare tamponando. Smaltisco i rifiuti negli appositi contenitori, tolgo i guanti mi lavo le mani, registro la prestazione, mi congedo dal paziente sistemandolo in una posizione confortevole.

  37. Pulizia quotidiana dei genitali. • 1) Mi presento al paziente , lo informo della procedura , lo invito a collaborare, effettuo il lavaggio sociale delle mani, e predispongo il materiale occorrente..2) Rimuovo gli indumenti dalla parte inferiore del corpo.3) Predispongo un piccolo cuscino con garze e cotone da mettere sopra la padella e la posiziono.4) Indosso i guanti monouso, la manopola monouso sulla mano che effettua il lavaggio.5) Bagno lentamente i genitali.6) Lavo i genitali procedendo dal pube verso l'ano, e mai a viceversa.7) Tolgo la padella.8) Asciugo delicatamente tamponando accuratamente i genitali.10) Rivesto il paziente con indumenti puliti.

  38. Igiene degli occhi in un paziente comatoso. • 1) Sistemo il materiale occorrente nel tavolino servitore. 2) Chiedo la collaborazione di un collega e sistemo il paziente in una posizione seduta o semiseduta. 3) Mi lavo le mani e indosso i guanti sterili. 4) Controllo entrambi gli occhi per rilevare eventuali alterazioni: (infiammazioni, arrossamenti, secrezioni anomali, gonfiori). 5) Prelevo una garza sterile dal tavolino servitore. 

  39. 6) Con la mano sinistra verso la soluzione fisiologica sterile sulla garza. 7) Elimino l'eccesso di liquido e passo la garza sulle palpebre, procedendo dall'angolo interno dell'occhio verso l'esterno. 8) Con lo stesso sistema procedere successivamente con l'altro occhio. 9) Terminare con l'impacco su ogni occhio. 10) Riordino il materiale, smaltisco i rifiuti negli appositi contenitori, mi tolgo i guanti, lavo le mani e registro l'avvenuta prestazione e se necessario informo l'infermiere di eventuali anomalie. 

  40. Igiene dei genitali nella donna • 1) Predispongo il materiale occorrente .2) Mi lavo le mani e indosso i guanti.  3) Chiedo la collaborazione della paziente, e posiziono la padella. 4) Divarico le grandi labbra e faccio scorrere l'acqua. 5) Divarico le piccole labbra e faccio scorrere l'acqua. 6) Prelevo del detergente intimo e detergo la manopola, o se disponibili manopole già saponate prendiamo una di queste e la bagniamo. 7) Detergo il pube. 8) Proseguo detergendo dal meato uretrale verso l'ano e dall'interno verso l'esterno. 9) Smaltisco i rifiuti negli appositi contenitori, tolgo i guanti mi lavo le mani, registro la prestazione, mi congedo dal paziente sistemandola in una posizione confortevole.

  41. Pulizia dei piedi nella persona anziana • 1) Mi lavo le mani e indosso i guanti.2) Posiziono l'anziano in poltrona, seduto coi piedi in acqua in una bacinella con apposito detergente, e dopo provvedo a lavarli.3) Il primo piede lo posiziono nell'asciugamano e lo asciugo tamponando .4) Se necessario tagliamo le unghie facendo attenzione agli angoli.

  42. 5) Se vi è la disponibilità, apporre della crema apposita sul bordo ungueale, massaggiare i piedi con della crema idratante, in particolare il tallone.6) Asciugare il secondo piede e ripetere le operazioni già svolte sull'altro.7) Osservare eventuali alterazioni da riferire all'infermiere , in particolare modo se il paziente è diabetico.8) Smaltisco i rifiuti negli appositi contenitori, tolgo i guanti mi lavo le mani, registro la prestazione, mi congedo dal paziente sistemandolo in una posizione confortevole.

  43. Pulizia del cavo orale in soggetto non autosufficiente • 1) Informare il paziente su ciò che si deve fare e invitarlo a collaborare per quanto sia possibile.2) Lavare le mani preparare la soluzione prescritta.3) Aiutare il paziente ad assumere la posizione seduta.4) Indossare guanti in lattice o vinile.5) Rimozione dell'eventuale protesi dentale.6) Se presente protesi collocarla in soluzione detergente.

  44. 7) Mettere il telino di protezione davanti al paziente .Avvolgere una garza intorno al proprio dito, indice, o se presente un abbassalingua arrotolare la garza nello stesso.8) Inumidire la garza versandovi sopra la soluzione.9) Pulire delicatamente denti e gengive, cambiando garza e abbassalingua a ogni passaggio.10) Pulire la lingua, il palato e l'interno delle guance con una garza impregnata di collutorio.11) Osservare eventuali alterazioni della mucosa.

  45. Aiuto all'assistito per l'igiene orale • 1) Informare il paziente su ciò che si deve fare e invitarlo a collaborare per quanto sia possibile Proteggere gli indumenti della persona con telo o asciugamano.2) Disporre il materiale necessario sul tavolino e avvicinarlo alla persona.3) Utilizzare il filo interdentale secondo le abitudini dell'assistito.4) Bagnare lo spazzolino e applicare il dentifricio.5) Assistere la persona mentre spazzola le arcate dentarie.

  46. 6) Porgere il bicchiere con acqua per sciacquare e spiegare al paziente di sciacquarsi la bocca, eventualmente eseguire altri sciacqui con acqua alla fine dell'igiene.7) Posizionare un arcella sotto il mento dell'assistito per raccogliere la soluzione dello sciacquo.8) Applicare un emolliente sulle labbra.9) Posizionare il campanello di chiamata a portata di mano dell'assistito.10) Smaltire i materiali residui nei rifiuti.11) Registrare la prestazione sulla documentazione.

  47. Pulizia della protesi dentaria • 1) Lavarsi le mani, indossare i guanti;2) Invitare o aiutare l'assistito a togliere la protesi: aiutandosi con una garza, afferrare la protesi tra pollice e indice a livello degli incisivi centrali, compiere dei piccoli movimenti in senso verticale per facilitarne il distacco, in caso di difficoltà afferrare lateralmente la protesi tra pollice e indice di ambedue le mani;3) Tenere saldamente in mano la protesi, lavorando con acqua corrente tiepida sopra un recipiente per evitare inconvenienti in caso di cadute accidentali;4) Spazzolare tutta la protesi con spazzolino e dentifricio, osservare e spazzolare dove vi è deposito di calcare;5) Sciacquare sotto acqua corrente tiepida;6) Verificare che la protesi sia pulita e che non si notino depositi di calcare.7) Porgere al paziente il materiale per completare l'igiene della bocca ( Lavaggio degli eventuali denti naturali, massaggio delle gengive con uno spazzolino morbido, sciacqui con collutorio :8) Osservare il cavo orale e riferire l'eventuale presenza di alterazioni della mucosa.9) Riposizionare la protesi, e verificare con il paziente che la protesi abbia aderito alle gengive.10) Registrare la prestazione;11) Informare l'infermiere di eventuali anomalie del cavo orale, e avvisare chi di competenza di eventuali presidi in esaurimento.

  48. Taglio delle unghie nel paziente non autosufficiente. • 1) Mi presento al paziente , lo informo della procedura , lo invito a collaborare, effettuo il lavaggio sociale delle mani, e predispongo il materiale occorrente.. 2) Proteggo il letto con una traversa. 3) Immergo le mani dell'assistito in acqua per circa 5 - 10 minuti. 4) Asciugo delicatamente la mano, prendo il tagliaunghie. 5) Ispeziono gli angoli di ogni unghia . 6) Effettuo il taglio rettilineo per ogni unghia, lasciando 1-2 mm di crescita. 7) Una volta effettuato il taglio, smusso le unghie solo con lima monouso. 8) Controllo le cuticole. 9) Se necessario applico una crema emolliente su ogni unghia. 10) Informo l'infermiere qualora ci siano delle anomalie. 11) Controllo dopo circa 1 ora che non si siano verificati inconvenienti.

More Related