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Gli stati squeezed del campo elettro ― magnetico

Gli stati squeezed del campo elettro ― magnetico. Alberto Porzio CNR ― INFM Napoli. Outline. Dal campo classico al campo quantistico Gli stati coerenti Lo shot―noise Gli stati non―classici L’Oscillatore Parametrico Ottico (OPO) Stati generati in un OPO

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Gli stati squeezed del campo elettro ― magnetico

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Presentation Transcript


  1. Gli stati squeezed del campoelettro ― magnetico Alberto Porzio CNR ― INFM Napoli

  2. Outline • Dal campo classico al campo quantistico • Gli stati coerenti • Lo shot―noise • Gli stati non―classici • L’Oscillatore Parametrico Ottico (OPO) • Stati generati in un OPO • Applicazioni degli Stati squeezed • Misure con basso numero di fotoni • Misure di bassissimo assorbimento

  3. Il campo elettro―magnetico “classico” Ampiezza Fase Frequenza

  4. Il campo “quantistico” I concetti di ampiezza e fase perdono il carattere di grandezze “definite” Presentano una indeterminazione intrinseca

  5. Il passaggio dal “classico” al “quantistico” • Se diamo una spinta insufficiente a superare la cima la pallina torna alla base indipendentemente dal numero di volte che viene colpita • Se colpiamo con sufficiente forza la pallina con un solo colpo supera l’ostacolo

  6. Il fotone: onda o particella? 1678 Huygens “Traite de la Lumiere” onde luminose 1704 Newton “Opticks” corpuscoli

  7. Implicazioni “quantistiche” • Il campo è descritto (come ogni sistema fisico) da uno stato con una sua funzione d’onda • La funzione d’onda contiene in nuce tutte le informazioni sul campo • Il loro valore classico corrisponde al “valore di aspettazione” sullo stato quantistico • La frequenza caratterizza l’energia per “quantum” ovvero l’energia del singolo fotone • L’intensità viene tradotta nel numero di fotoni per unità di tempo

  8. Stato Coerente Il campo “quantistico” visto da un osservatore classico Quadratura di ampiezza Quadratura di fase Stato a minima indeterminazione con incertezza distribuita simmetricamente sulle due quadrature

  9. Proprietà degli stati coerenti • Rappresentano il campo quantistico maggiormente simile a quello classico • Sono la formulazione “teorica” del campo generato dai laser • Possono a tutti gli effetti essere trattati come i campi classici in cui si faccia attenzione a considerare i valori di fase e di ampiezza come valori medi

  10. Lo shot―noise • La rivelazione (a frequenze “ottiche”) avviene per clicks ovvero è discreta • La misura dell’intensità (che è la sola quantità che siamo in grado di misurare direttamente) è viziata intrinsecamente dal quantum • Rappresenta un limite intrinseco che si può vedere come dovuto al processo di fotorivelazione od anche come proprietà intrinseca al campo • E’ possibile dimostrare che la fotorivelazione è un processo stocastico di tipo Poissoniano ergo lo shot―noise da luogo ad una indeterminazione pari a N1/2 dove N è il numero medio di eventi (necessariamente proporzionale al numero medio di fotoni incidenti sul rivelatore)

  11. Stato squeezed Gli stati squeezed • Formalmente rappresentano una classe di stati a minima indeterminazione per i quali le indeterminazioni siano distribuiti asimmetricamente tra le due variabili. • Più ingenerale vengono indicati come stati squeezed gli stati che consentono di effettuare misure con sensibilità al di sotto dello shot―noise

  12. Interazione Parametrica wi c(2) wp ws L’Oscillatore Parametrico Ottico (OPO) Conservazione dell’energia wp = wi +ws • Le intensità necessarie ad “attivare” il processo parametrico sono molto elevate • Generalmente gli OPO “commerciali” sono realizzati in regime pulsato • In tal caso le intensità di picco sono tali da assicurare l’emissione dei campi di segnale ed idler Da un campo di pompa si ottengono due campi (segnale ed idler) di frequenza più bassa kp = ki + ks Conservazione del momento

  13. CW TRO c(2) wp ws,i L’OPO in continua • Il cristallo non lineare viene inserito in una cavità ottica risonante (su uno o più campi) • L’effetto di enhancement della cavità rende possibile raggiungere la soglia del fenomeno di auto-oscillazione • La cavità, con le sue risonanze, fa si ché le variazione di lunghezza d’onda emesse siano quasi-continue

  14. Il punto di vista quantistico Hamiltoniana non-lineare Operatore di squeezing a due modi

  15. Condizioni di funzionamento per gli OPO Potenza di soglia in sistemi risonanti Fasci gemelli (correlati quantisticamente) Stati squeezed da vuoto

  16. Tuning • Gli OPO sono sorgenti di radiazione coerente di cui la lunghezza d’onda di emissione può essere variata sfruttando le proprietà del cristallo non-lineare • Variando l’orientazione del cristallo è possibile sfruttare le sue proprietà di simmetria per cambiare la lunghezza d’onda della radiazione emessa (phase matching critico) • Gli indici di rifrazione del cristallo dipendono dalla temperatura • Variando la temperatura cambiano le condizioni di phase matching maggiormente favorite e così cambiano le frequenze di emissione (phase matching non-critico)

  17. Type II phase matching wi c(2) wp ws Type I phase matching ws,i c(2) wp Tipi di OPO OPO non―degenere in polarizzazione In grado di generare Fasci gemelli ed, in configurazione di amplificatore degenere in frequenza, fasci entangled a molti fotoni e variabili continue OPO degenere in polarizzazione In grado di generare Fasci gemelli e, sotto soglia, stati squeezed da vuoto (di energia molto bassa)

  18. I fasci gemelli • La co―generazione di una coppia di fotoni fa si chè, rivelando separatamente i due fasci generati, si ottenga un riduzione del rumore quantistico al di sotto dello shot―noise. • Lo spettro di potenza del rumore sulla differenza di intensità si presenta come una Lorentziana capovolta la cui larghezza dipende dai parametri della cavità ottica. • Si arrivano ad ottenere riduzioni di rumore maggiori del 80% dello shot―noise. • Le potenze emesse sono dell’ordine di 10 mW

  19. Caso degenere Stato termico Squeezed Stato squeezed puro vacuum XTL Lo stato squeezed da vuoto Caso ideale Caso reale vacuum vacuum

  20. I fasci entangled I – Configurazione NOPA In cavità, sotto soglia, vengono iniettati due deboli fasci di segnale ed idler L’OPO risponde come un amplificatore sensibile alla fase XTL f = 0 amplficazione f = p/2 de-amplificazione Non-Linear Hamiltonian Two Photons Squeezing Operator

  21. f = 0 Quadrature Squeezed Variabili Entangled f = p/2 Fasci entangled II signal and idler (as,ai) Modi ottici correlati Sistemi entangled

  22. Fasci entangled III • Le proprietà di un sistema entangled consentono di realizzare protocolli di comunicazione che non hanno analogo classico (teleportation, dense coding,quantum key distribution) • Tali protocolli vanno in due direzioni: • Aumentare l’efficienza di trasmissione (aumento del numero di informazioni trasmesse per fotone) • Aumentare la sicurezza “intrinseca” della comunicazione • Allo stato sorgenti di fasci entangled intensi sono da laboratorio • Esistono alcuni (almeno un paio) di sistemi commerciali per protocolli di crittografia quantistica (intrinsecamente sicura) basati su sorgenti di coppie di fotoni entangled • Questi sistemi sono alla base della cosiddetta quantum computation

  23. La rivelazione omodina I • Per poter misurare molte delle proprietà degli stati fin qui evidenziati è necessario disporre di un rivelatore in grado di fornirci una misura “affidabile” delle quadrature del campo • In e.m. classico si utilizza il rivelatore eterodina (rivelazione della modulazione di fase nelle radio) • Nel caso quantistico si fa uso del rivelatore omodina basato sul battimento ottica del segnale da analizzare con un intenso campo “coerente” (detto oscillatore locale) • Il rivelatore omodina consente di: • Misurare la quadratura del campo a fase fissata • Misurare il rumore della quadratura riferito allo shot-noise • Ottenere la distribuzione dei valori di quadratura in funzione dell’angolo • Effettuare misure su segnali molto deboli (dell’ordine dei pW)

  24. PD2 L.O.= PD1 signal La rivelazione omodina II Distribuzione marginale per le quadrature

  25. La tomografia dello stato quantistico La tomografia quantistica consente di ricavare il valore di aspettazione di un generico “osservabile” calcolato sullo stato della radiazione. Ciò si ottiene mediando un opportuno kernelI sui dati sperimentali. L’apparato sperimentale entra nel processo di misura solo attraverso la calibrazione del rivelatore omodina rispetto allo shot-noise (a patto di avere livelli di segnale molto maggiori del rumore elettronico). Distribuzione di riferimento

  26. Tomografia II

  27. Misure di assorbimento con stati squeezed I • E’ possibile sfruttare le proprietà di rumore dello stato squeezed da vuoto per effettuare delle misure di assorbimento in regime di bassissima intensità • La chiave è nella amplificazione ottica del segnale dopo che questo abbia interagito con il campione sotto analisi • Il metodo consiste nel far attraversare il campione da uno stato squeezed di proprietà note e quindi analizzarne le proprietà all’uscita • La sensibilità della misura dipende dal grado di squeezing • A parità di accuratezza il numero medio di fotoni necessari alla misura può essere ridotto di 2-3 ordini di grandezza • Si può pensare come tecnica per la misura di assorbimento in materiali fotolabili (per esempio alcune sostanze di interesse biologico) o in materiali in cui la risposta non-lineare è talmente elevata che non è possibile misurarne le caratteristiche di trasmissione con tecniche standard

  28. Absorber Shot-Noise( ) + Rumore di rivelazione Misure di assorbimento con stati squeezed II Misura tradizionale Confronto tra potenza incidente e trasmessa Assorbimento Fascio coerente di Intensità I Basso flusso di fotoni Il rumore relativo aumenta

  29. Transmittivity T Below threshold OPO QUADRATURE MEASUREMENT LO (bright) Intensity Measurement losses Misure di assorbimento con stati squeezed III

  30. tomographic reconstruction T 1.2 theoretical behaviour 1.0 0.8 Computed accuracy 0.6 T 0,66 0.4 0,64 0,62 0.2 0,60 0.0 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0 T Misure di assorbimento con stati squeezed IV Lo squeezing è legato al rapporto Tra T e nsq c’è una relazione lineare

  31. Sensitivity limited by the shot-noise Misure Sub-shot-noise I Lo shot-noise limita indistintamente tutti I metodi di misura ottici

  32. C. D. Nabors and R.M. Shelby PRA 42:556 (1990) Misure Sub-shot-noise II La correlazione quantistica tra I due fasci consente di rivelare assorbimenti molto deboli al di sotto del livello della shot noise

  33. Conclusioni • Esistono situazioni in cui la descrizione classica dei fenomeni elettro-magnetici non è più sufficiente • L’ottica quantistica interviene in queste situazioni e consente, da un lato di descrivere i fenomeni osservati, dall’altro di superare il limite intrinseco della rivelazione (shot-noise) • Gli stati coerenti, generati nei laser, sono al confine tra il mondo classico e quello quantistico • Gli stati squeezed sono al di là di tale confine e consentono, sotto opportune condizioni di effettuare misure con sensibilità non accessibili classicamente • L’OPO, basato sull’interazione di tre campi a frequenze ottiche, consente di generare più tipologie di stati non-classici che possono possono essere caratterizzati mediante rivelazione omodina • La rivelazione omodina consente di accedere direttamente alle quadrature del campo • Gli statisqueezed possono essere applicati in diversi campi: • Misure di assorbimento • Protocolli di comunicazione quantistica

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