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MODULO B4: RISCHI CHIMICI Gas, vapori, fumi, polveri, contatto con sostanze, etichettatura

MODULO B4: RISCHI CHIMICI Gas, vapori, fumi, polveri, contatto con sostanze, etichettatura Cristina Bertello: ARPA Piemonte Struttura Semplice per l’Igiene Industriale. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI. Art. 4 del D.Lgs. 626/94

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Presentation Transcript


  1. MODULO B4: RISCHI CHIMICI Gas, vapori, fumi, polveri, contatto con sostanze, etichettatura Cristina Bertello: ARPA Piemonte Struttura Semplice per l’Igiene Industriale

  2. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Art. 4 del D.Lgs. 626/94 Comma 1. Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell’attività dell’azienda ovvero dell’unità produttiva, valuta, nella scelta delle attrezzature di lavoro di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici, […] i rischi per la salute e per la sicurezza…. AGENTI CHIMICI (art. 72 quarter) AGENTI CANCEROGENI (art. 63)

  3. Titolo VII: Protezione da agenti cancerogeni - mutageni (D.Lgs 66/2000) Titolo VII-Bis: Protezione da agenti chimici (D.Lgs 25/2002) Agenti chimici e cancerogeni:Principale quadro normativo • DPR 547/55(norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro) • DPR 303/56 (norme generali per l’igiene del lavoro) • D.Lgs. 626/94

  4. Non pericolosi sostanze o preparati Pericolosi Sostanze: elementi chimici e loro composti, compresi gli additivi necessari per mantenere la stabilità, esclusi i solventi che possono essere eliminati senza modificarne la stabilità e composizione. Preparati: miscele o soluzioni di due o più sostanze. Agenti chimici Titolo VII - Bis TUTTI GLI AGENTI CHIMICI

  5. 1) Sostanze (criteri di classificazione Dlgs 52/97) Agenti chimici Titolo VII - Bis Agenti chimici pericolosi 2) Preparati (criteri di classificazione del Dlgs 285/98) Agenti chimiciche, pur non essendo classificabili come pericolosi, in base ai punti 1) e 2), possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale.

  6. IMPORTANTI PRECISAZIONI: Tra gli agenti chimici pericolosi sono inclusi quindi gli agenti che rispondono ai criteri di classificazione, ma non classificati: cosmetici, farmaci, esplosivi, ecc. • Tutti gli agenti che possono comportare pericolo per proprietà chimico - fisiche o tossicologiche e il modo di utilizzo • PER ESEMPIO: • soluzione di acido cloridrico al 8% p/p non è classificata ma durante l’impiego può liberare l’acido cloridrico. • Polveri di legno

  7. Principali classificazioni in funzione delle proprietà tossicologiche Irritante: contatto diretto, prolungato o ripetuto può provocare reazione infiammatoria Corrosivo: a contatto con tessuti vivi, possono esercitare azione distruttiva Nocivo: possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche Tossici: in piccole quantità possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche Molto tossici: in piccolissime quantità possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche

  8. Valutazione del Rischio Chimico (art. 72 – quarter) il datore di lavoro determina, preliminarmente l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti.

  9. Informazioni utili alla valutazione del rischio chimico Scheda di sicurezza Livello di esposizione Modalità di lavoro Valori limite Gli effetti delle misure preventive e protettive adottate Eventuali dati di sorveglianza sanitaria

  10. sostanze o preparati Cancerogeni di categoria 1 e 2 Mutageni di categoria 1 e 2 Cancerogeni di categoria 1 e 2 R40 Frasi di rischio R45 o R49 Mutageni di categoria 1 e 2 Frase di rischio R46 e alle sostanze, preparati o processi presenti in Allegato VIII Agenti cancerogeni/mutageni Titolo VII Agenti cancerogeni / mutageni

  11. La classificazione di cancerogenicità considera i risultati: Degli studi epidemiologici Degli studi in vivo Degli studi in vitro

  12. VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE di tutti i possibili modi di esposizione, compreso quello in cui vi è assorbimento cutaneo Valutazione del Rischio cancerogeno/mutageno (art. 63) Nel documento di VdR devono essere indicati, tra l’altro, le attività che comportano esposizione, la motivazione, i quantitativi, il numero di lavoratori esposti, le misure preventive e protettive, le indagini svolte per la possibile sostituzione.

  13. Alcuni strumenti per l’identificazione del rischio chimico e cancerogeno • PERICOLOSITA’ SOSTANZE CHIMICHE • raccolta informazioni da: • Etichettatura • Schede di sicurezza o tossicologiche • Letteratura scientifica • Enti internazionali • Banche dati

  14. ETICHETTATURA Esempio: Benzene Carc.cat.1; R45 R48 R23/24/25 Può provocare il cancro Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata Tossico per: inalazione contatto con la pelle ingestione Frasi di rischio S53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso. S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico Consigli di sicurezza

  15. SCHEDE DI SICUREZZA O TOSSICOLOGICHE • Devono essere redatte in ITALIANO • Devono essere aggiornate • Devono essere fornite dal produttore • Devono contenere 16 punti • Ulteriori informazioni possono essere richieste al produttore • (art. 72- quarter comma 4)

  16. 1 e 2 identificazione e composizione della sostanza Non è necessario che sia fornita la composizione completa (natura degli ingredienti e loro concentrazione), salvo per quanto riguarda le sostanze pericolose o quelle per cui esistono valori limite. Se l’identità di alcune sostanze deve essere mantenuta riservata, deve essere comunque descritta la loro natura chimica per garantire la sicurezza d’uso

  17. 3 indicazione dei pericoli Andrebbero indicati i principali pericoli associati all’esposizione alla sostanza/preparato e l’eventuale esposizione a sottoprodotti che si possono sviluppare durante le normali condizioni di lavoro. Normalmente si trovano però l’elenco delle frasi di rischio R, che dovrebbe essere presenti al punto 15. 4 misure di primo soccorso 5 e 6 misure antincendio ed in caso di fuoriuscita accidentale 7 manipolazione e stoccaggio Devono essere indicati alcuni accorgimenti tecnici quali: la ventilazione, misure per evitare formazione di polveri e aerosol e le condizioni per un corretto stoccaggio.

  18. 8 controllo dell’esposizione e protezione individuale Nel caso in cui occorrano dispositivi di protezione individuale (guanti, maschere, ecc.) è necessario che sia specificato il tipo di equipaggiamento in grado di fornire un’adeguata protezione. Spesso però viene indicato l’utilizzo di “adeguati” DPI senza però indicare quali. 9 e 10 Proprietà chimico fisiche, stabilità e reattività

  19. 11 informazioni tossicologiche • Dovrebbero essere descritti in forma concisa ma completa e comprensibile • gli effetti nocivi che possono derivare dalla sostanza o dal preparato, sulla base dell'esperienza o di conclusioni tratte da esperimenti scientifici, • le informazioni sulle diverse vie di esposizione, • la descrizione dei sintomi legati alle caratteristiche fisiche, chimiche o tossicologiche, • gli eventuali effetti ritardati e immediati in seguito a esposizione breve o prolungata (effetti sensibilizzanti, cancerogeni, mutageni, tossici per la riproduzione, nonchè narcotizzanti)

  20. 12 e 13 informazioni ecologiche e considerazioni sullo smaltimento Devono essere indicate le modalità di smaltimento dei residui e dei contenitori e eventuali rischi legati ai residui. 14 informazioni sul trasporto 15 informazioni sulla regolamentazione Deve essere indicato la classificazione della sostanza o del preparato (simboli di rischio, frasi R e frasi S) 16 altre informazioni

  21. FONTI INFORMATIVE • Importanza: • completezza dell’informazione • aggiornamento in funzione delle conoscenze scientifiche • autorevolezza e “imparzialità” dell’informazione • Problemi: • raramente in lingua italiana • accesso non sempre agevole • per “addetti ai lavori” • banche dati costose • validità in campo nazionale delle informazioni acquisite • Letteratura scientifica • Enti internazionali • Banche dati

  22. Esempio www.iarc.fr Valutazione della IARC N.B. Le categorie di 1 e 2 CEE non sono completamente sovrapponibili con i gruppi 1 e 2A IARC!

  23. Siti web utili www.regione.piemonte.it/sanita/sicuri/agenti_chimici/software.htm (linee guida modello piemontese) www.ispesl.it(profili di rischio e soluzioni di bonifica) www.arpat.toscana.it(classificazione delle sostanze pericolose, sino al 28° adeguamento) www.epa.gov(Sito dell’Environmental Protection Agency) www.iarc.fr(International Agency Reserch on Cancer) www.inrs.fr(Institute National de Recherche et Securitè) www.hazard.com/msds(Schede di sicurezza) www.sis.nlm.nih.gov/sis1(database per informazioni su sostanze chimiche e cancerogene) www.cdc.gov/niosh (National Institute of Safety and Health) www.osha.gov(Occupational Safety Health Administration) ……..

  24. Valutazione del rischio chimico Ipotesi sui rischi Ipotesi di generazione Ipotesi di propagazione IDENTIFICAZIONE AREE DI RISCHIO Livello di esposizione LAVORATORI A RISCHIO PRIORITA’ PREVENZIONE E PROTEZIONE

  25. Agenti di rischio • Devono essere considerate: • le materie prime, intermedi, prodotti finali, ausiliari • la composizione chimica e caratteristiche tossicologiche (schede di sicurezza, banche dati, studi scientifici, ecc.) • le condizioni del processo (T, P, quantità, ecc.)

  26. Ipotesi di generazione • Devono essere considerate: • le proprietà chimico-fisiche delle sostanze (schede di sicurezza, banche dati, studi scientifici, ecc.) • le condizioni delle apparecchiature e modalità operative per ogni singola operazione

  27. Ipotesi di propagazione • Devono essere considerate: • le proprietà chimico-fisiche delle sostanze (schede di sicurezza, banche dati, studi scientifici, ecc.) • la struttura degli edifici • la ventilazione generale e/o localizzata, impianto di condizionamento

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