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INValSI. Referente provinciale. Servizio Nazionale di Valutazione Rilevazione degli apprendimenti Adriana Massi (da materiale Invalsi) Macerata 14 febbraio 2005.

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Presentation Transcript


  1. INValSI Referente provinciale Servizio Nazionale di Valutazione Rilevazione degli apprendimenti Adriana Massi (da materiale Invalsi) Macerata 14 febbraio 2005

  2. Rilevazione degli apprendimentia. s. 2004 -2005è parte della rilevazione annuale nazionale del sistema educativo di istruzione condotta dal SNV e si colloca: • all’interno di un Quadro normativo (nazionale); • in continuità con i progetti pilota PP1 (2001/02) PP2 (2002/03) PP3 (2003/04) • in accordo con gli obiettivi strategici di Lisbona (maggio 2000) • in concomitanza con esperienze in corso, nazionali ed internazionali, come OCSE-PISA, IEA-TIMSS

  3. QUADRO NORMATIVO Legge- delega n53 del 2003 art 3 “ sono dettate le norme generali sulla valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione e degli apprendimenti degli studenti… “

  4. Punto a art 3 , comma 1 «la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti del sistema educativo di istruzione e di formazione, e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti delle istituzioni di istruzione e formazione frequentate; agli stessi docenti è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo» Oggetto della valutazione competenze personali dell’allievo in riferimento alle unità di apprendimento ed al Portfolio Conoscenze ed abilità indicate come ingredienti culturali per promuovere le competenze Livelli della valutazione Punto b art 3 , comma 1 «ai fini del progressivo miglioramento e dell'armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e di formazione, l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative» Oggetto di valutazione conoscenze ed abilità degli allievi e qualità complessiva dell’offerta formativa delle Istituzioni scolastiche

  5. D.Lgs n286 del 2004 ai fini del progressivo miglioramento e dell'armonizzazione della qualità del sistema educativo è “istituito il Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione con l’obiettivo di valutarne l’efficienza e l’efficacia, inquadrando la valutazione nel contesto internazionale“

  6. Quali aspettative ? • far diventare i processi di valutazione esterna, strategia complessiva di miglioramento della qualità del sistema educativo in coerenza con i processi di auto-valutazione di Istituto • conseguire informazioni sempre più affidabili sulle conoscenze , abilità e competenze degli allievi , al fine di orientare la governance del sistema e di programmare le strategie e le politiche educative in maniera sempre più consapevole • costruire un sistema comune di paradgmi, di parametri , di pratiche valutative

  7. Direttiva n. 56 12/7/2004 • Programmazione dell’attività di valutazione dell’Invalsi per l’a.s.2004/05 • Oggetto di valutazione : • Il sistema con particolare riferimento al funzionamento delle istituzioni scolastiche, al Pof e, per le scuola del I ciclo all’articolazione delle attività connesse con la riforma (articolazione delle attività della quota nazionale del curricolo e delle attività opzionali, attivazione della funzione tutoriale) • Gli apprendimenti, nelle scuole pubbliche e paritarie, dell’italiano, della matematica e delle scienze con riferimento alla II e IV classe della scuola primaria, alla I classe della scuola secondaria di I grado, ed alle classi I e III della scuola secondaria di II grado.

  8. Organizzazione delle azioni valutative: • Obbligatorietà della valutazione nel primo ciclo, in quanto connessa all’avvio della riforma del sistema scolastico a seguito dell’entrata in vigore del D. lgs.n.59 del 2004 che ne disciplina i percorsi. • Partecipazione facoltativa delle scuole del secondo ciclo(previa adesione ). • Continuità con le sperimentazioni PP1, PP2, PP3 nell’elaborazione dei test • Deroga per questo anno dai tempi previsti dalle indicazioni nazionali ( inizio anno scolastico).

  9. Lisbona 2000 http://www.istruzione.it/buongiorno_europa/lisbona.shtml Nel marzo del 2000, a Lisbona, il Consiglio Europeo ha adottato un nuovo obiettivo strategico: "diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale." La strategia di Lisbona per l'istruzione e la formazioneNelle Conclusioni del vertice di Lisbona, i capi di Stato e di governo hanno riconosciuto il ruolo fondamentale di istruzione e formazione per la crescita e lo sviluppo economico. • Il Rapporto sugli obiettivi futuri e concreti dei sistemi di istruzione e di formazione è stato presentato al Consiglio europeo di Stoccolma nel marzo 2001. Esso definisce i tre obiettivi strategici seguenti: • aumentare la qualità e l'efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell'Unione europea; • facilitare l'accesso ai sistemi di istruzione e di formazione; • aprire i sistemi di istruzione e formazione. al mondo esterno.

  10. Aree prioritarie di intervento, nell’ambito degli obiettivi condivisi, e livelli da raggiungere entro il 2010: • diminuzione degli abbandoni precoci (percentuale non superiore al 10%); • aumento dei laureati in matematica, scienze e tecnologia (aumento almeno del 15% e al contempo diminuzione dello squilibrio fra sessi); • aumento dei giovani che completano gli studi secondari superiori (almeno l'85% della popolazione ventiduenne); • diminuzione della percentuale dei quindicenni con scarsa capacità di lettura (almeno del 20% rispetto al 2000); • aumento della media europea di partecipazione ad iniziative di lifelong learning (almeno fino al 12% della popolazione adulta in età lavorativa 25/64 anni)

  11. OCSE-PISA Programme for International Student Assessment http://www.invalsi.it/ri2003/pisa2003/ E’ un’indagine internazionale promossa dall’OCSE(Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che mira ad accertare con periodicità triennale conoscenze e capacità dei quindicenni scolarizzati dei principali Paesi industrializzati. In questo sito è presentata l’indagine OCSE/PISA e la sua realizzazione in Italia.

  12. IEA-TIMSS International Association for the Evaluation of Educational Achievement (IEA) è una associazione indipendente no-profit di centri di ricerca educativa (53 paesi) fondata nel 1958 con sede ad Amsterdam che conduce ricerche comparative internazionali nel campo della valutazione TIMSS: Rilevazione internazionale sugli apprendimenti in matematica e scienze in 50 paesi http://www.invalsi.it/ricerche-internazionali/iea-imss/2003/pdf/TIMSS_2003_conferenza_stampa.pdf

  13. Quali i vantaggi per le singole istituzioni scolastiche ed i singoli insegnanti? Riflettere autonomamente: • sulle abilità e conoscenze acquisite dai propri alunni (o che dovrebbero aver acquisito…), • sulla validità delle scelte didattiche effettuate, • sulla efficacia della offerta formativa programmata e sulla ampiezza, profondità e coerenza del curriculum educativo e disciplinare effettivamente svolto.

  14. Come può avvenire ? • confrontando correttamente gli esiti della valutazione che riguarda le singole scuole con quelli di altre scuole analoghe (individuate in base a opportune variabili), • tramite una analisi approfondita, sugli esiti di ogni singolo quesito, analisi che potrà portare, poi, a modificazioni positive, da parte delle scuole ed anche dei singoli insegnanti, nell’impostare la propria offerta formativa e nelle scelte didattiche.( guida per il miglioramento dell’insegnamento)

  15. Per riassumere : perché valutare LA SCUOLA? Perché : • non esiste miglioramento senza valutazione puntuale e costante dell’efficacia e dell’efficienza dell’offerta formativa • non esiste autonomia della scuola senza responsabilità dei soggetti che vi operano. Il processo decisionale ha bisogno di essere supportato da una valutazione per stabilire con chiarezza gli obiettivi da raggiungere e in quale misura siano stati raggiunti

  16. Rischio da evitare : pensare la formazione dell’alunno in funzione del superamento delle prove sulle conoscenze ed abilità dell’INVALSI Per evitare questo rischio sono stati posti tre vincoli: • Una sola volta ogni biennio per un tempo molto limitato • Non riguardano tutti gli obiettivi specifici di apprendimento, ma solo quelli afferenti ad alcune discipline • All’inizio del biennio ( possono al più essere utilizzate per la valutazione diagnostica e per l’autovalutazione)

  17. Obiettivi dei sistemi di istruzione e formazione in Europa(2002) • Lettura, scrittura e calcolo; • Matematica, scienze e tecnologia; • Lingue straniere; • Settore delle TIC e uso della tecnologia; • Apprendere ad apprendere; • Competenze sociali; • Spirito d’impresa; • Cultura generale.

  18. Oggetto da valutazione (….i livelli di padronanza mostrati dagli allievi nelle conoscenze e nelle abilità raccolte negli OSA ….) Gli Obiettivi Specifici di Apprendimento hanno lo scopo di indicare con la maggior chiarezza possibile i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le Scuole del Sistema Nazionale di Istruzione sono tenute, per garantire il diritto personale, sociale e civile all’istruzione e alla formazione di qualità

  19. Chi ha costruito le prove? (1/2) • Gruppo di lavoro (GdL), esperti disciplinari provenienti dal mondo accademico, dal mondo della scuola e da ricercatori INValSI: • presieduto dal Presidente dell’INValSI; • coordinato da alcuni membri del CTS e dall’INValSI; • in continuità con i PP ha utilizzato il medesimo gruppo di esperti integrandolo con esperti provenienti dal mondo della scuola;

  20. Chi ha costruito le prove? (2/2) • suddiviso per sottogruppi disciplinari: • Italiano, coordinato dal prof. Manzotti (Univ. Ginevra, 14 esperti); • Matematica, coordinato dal prof. Marchi (Univ. Cattolica, Brescia; 17 esperti); • Scienze, raggruppa 5 discipline, coordinato dai prof. Casati (Univ. Como) e Pallottino (Univ. La Sapienza, Roma) (19 esperti + 3 docenti universitari).

  21. Costruzione delle prove • Vincoli • predisposizione in continuità con esperienze pregresse (PP)(stesse discipline, stessi esperti, stesso metodo di lavoro) ; • necessità di restituzione dei risultati entro l’anno (prove chiuse per lettura ottica); • assenza di standard di prestazioni per cui definizione dei nuclei essenziali da parte del Gruppo di lavoro

  22. Criteri per la costruzione delle prove • analisi approfondita degli item PP3 (calibrazione degli item); • individuazione di un numero limitato di conoscenze ed abilità ritenute irrinunciabili (essenziali), acquisite nel biennio precedente, tenendo conto delle indicazioni nazionali, degli OSA (I ciclo) e dei “programmi” effettivamente e generalmente sviluppati; • ricorsività di alcune conoscenze ed abilità in più livelli ed esplorazione con complessità crescente (esempio ponendo una stessa “domanda” a livelli diversi con profondità diversa e con una formulazione più complessa dei quesiti e dei distrattori);

  23. Criteri per la costruzione delle prove • struttura dei quesiti per riflettere e non per rispondere meccanicamente; • uniformità della struttura (quesiti a scelta multipla per consentire la lettura ottica e restituire gli esiti alle Istituzioni scolastiche in tempi brevi); • durata della prova non superiore ad 1 ora e per la II primaria a 30 minuti ; • somministrazione delle prove in giorni diversi • taratura dei quesiti nel pretesting (per matematica e scienze, indice di facilità medio facile ed indice di discriminazione elevato);

  24. Criteri per la costruzione delle prove • per il I ciclo predisposizione di una prova per disciplina e per livello; • per la secondaria di II grado: • per la I classe, nessuna differenziazione (a regime somministrazione ad inizio di a. s., testano conoscenze ed abilità acquisite nella scuola secondaria di I grado);

  25. Criteri per la costruzione delle prove • per la classe III, diverso comportamento a seconda delle discipline: • Italiano, nessuna differenziazione perché si saggiano conoscenze ed abilità di base (linguistica e non “culturale”) che tutti gli studenti debbono possedere dopo 10 anni di scolarità; • Matematica, 2 forme della stessa prova: una di alfabetizzazione matematica (concetti di base, argomenti fondamentali ed applicazioni) ed una specialistica (prassi didattica consolidata, argomenti esplorati in profondità, liceo scientifico, ITI, ecc); • Scienze, 2 forme della stessa prova: una prova di alfabetizzazione scientifica (conoscenza ed abilità di carattere fondamentale); una specialistica che implica conoscenze ed abilità più specifiche (linguaggi specialistici) relative alla Chimica e Fisica (ITI e licei scientifici tecnologici).

  26. Prova di italiano Contesto europeo di riferimento Relazionedella Commissione Europea del maggio 2000 sulla qualità dell'istruzione centralità della lettura La capacità di leggere e di comprendere i testi è una condizione di base per lo sviluppo delle conoscenze per lo sviluppo personale per l'integrazione sociale degli individui.

  27. “Saper leggeresignifica capire e saper usare quelle forme di linguaggio scritto che la società ritiene indispensabili e che l’individuo apprezza come valori. I giovani lettori debbono saper ricavare il significato da testi di vario tipo. Debbono inoltre leggere allo scopo di apprendere, far parte di comunità di lettori a scuola e nella vita quotidiana, e per godimento personale”. Frameworkdello Studio IEA PIRLS-ICONADefinizione di“Reading literacy”

  28. Saper leggere equivale alla “capacità necessaria per capire, utilizzare e riflettere a partire da testi scritti e elettronici, perché il soggetto possa raggiungere i suoi obiettivi, sviluppare le sue conoscenze e il suo potenziale, e svolgere un ruolo attivo nella società”. Frameworkdel PISA Programme of International Student AssessmentDefinizione di“Reading literacy”

  29. Caratteristiche della prova a) Obiettivo dell’educazione linguistica, trasversale a tutte le discipline, è la competenza testuale, la capacità di comprendere e produrre testi, intesi come unità comunicative riconoscibili e, al tempo stesso, come sistemi articolati dal punto di vista contenutistico e formale. CENTRALITÀ DEL TESTO

  30. Caratteristiche della prova b) testa le abilità di comprensione di un testo nella sua globalità e nelle sue singole parti non testa le informazioni di natura culturale, letteraria o più genericamente enciclopedica

  31. Caratteristiche della prova d) Il numero delle prove: 1testo in II elementare 2 testi in IV elementare, I media e I superiore 3 testi in III superiore Il numero dei quesiti: da 10 a 15/20 per ciascun testo secondo il livello scolare 4 item (tre distrattori e una risposta esatta) 3 per la seconda elementare

  32. Tipologia dei testi

  33. Le operazioni logiche capacità di individuazione: comprende tutta l’area del riconoscimento di elementi linguistici e testuali (sapere) capacità di analisi: comprende l’area della ricerca di elementi in contesto, di relazioni interne al testo, dell’organizzazione testuale (saper fare) base conoscitiva essenziale per effettuare operazioni più complesse ( dedurre, correlare etc..)

  34. Criteri di selezione dei testia) • testi di lunghezza media, crescente dalla primaria alle superiori, che permettano prima di affrontare i quesiti una lettura approfondita; • testi o porzioni di testo che siano in certa misura ‘autonomi’, completi, autosufficienti; • testi non troppo correnti nella pratica didattica (al fine di evitare disparità tra studenti che abbiano / non abbiano già lavorato sul testo); • testi originariamente in italiano, non tradotti da altra lingua;

  35. testi (possibilmente) d’autore, e comunque di buona / elevata qualità di scrittura (italiano di registro medio o medio-alto); testi lessicalmente, concettualmente e formalmente (specie sul piano della sintassi del periodo e del testo) ‘densi’, ‘ricchi’, e in quanto tali relativamente (ma non troppo) complessi rispetto al rispettivo livello scolastico; testi di validità generale, che si sottraggano alla contingenza dell’attualità, e che veicolino una idea, un pensiero non banali Criteri di selezione dei testib)

  36. Comprensione particolare degli elementi del testo Comprensione globale

  37. Ambiti sottoposti a valutazione • Abilità grafiche (e di scrittura) di base • Morfologia e sintassi • Lessico • Sintassi della frase • Organizzazione logica entro e oltre la frase • Aspetti retorici e formali • Comprensione locale e globale del testo

  38. Italiano: mappa concettuale Come ha lavorato il Gruppo di lavoro Tema Idea principale Idea di fondo Personaggi principali Tratti caratteristici Funzione Ambientazione Espressioni chiave Contenuti Abilità Quesiti

  39. Italiano: contenuti Quesiti per una prova di IV primaria Categoria Frequenza quesiti Ortografia 2 Lessico 4 Morfo-sintassi 2 Organizzazione logico-semantica 1 Aspetti retorici e formali 2 Comprensione particolare del testo 5 Comprensione globale del testo 4 Quel che NON si testa conoscenze letterarie, culturali o “enciclopediche” abilità produttive scritte o orali

  40. Idea principale: il protagonista è mosso da pietà e non infierisce su un animale pericoloso, ma ormai ridotto allo stremo. Idea di fondo (messaggio/morale/ insegnamento): l’uomo sa essere pietoso quando comprende che la sofferenza è una condizione comune a tutti gli esseri viventi. Esempio di mappa concettuale Mappa del racconto Di fronte al lupo di M. Milani Tema

  41. 5. Che cosa significa: “Lo prese l’impulso di scappare” (riga 13)? □ A. Prese la decisione di scappare. □ B. Valutò l’opportunità di fuggire. □ C. Si sentì costretto a scappare. □ D. Provò l’istinto di fuggire. Esempi di quesiti

  42. Esempi di quesiti 6. Quanti articoli determinativi ci sono nella parte di testo: “Lo prese l’impulso di scappare, di buttarsi a correre gridando: – Il lupo, il lupo!”? □ A. Due. □ B. Tre. □ C. Quattro. □ D. Cinque.

  43. 18. Che cosa significa la frase: “guardava il ragazzo con occhi grandi e liquidi come di lacrime selvagge” (righe 38-39)? □ A. Il lupo piange incrociando lo sguardo attento del ragazzo. □ B. Il lupo rivolge a Enzo uno sguardo carico di risentimento. □ C. Con gli occhi il lupo esprime la sua forza di animale selvaggio. □ D. Il lupo riesce a comunicare a Enzo la propria sofferenza. Esempi di quesiti

  44. 1. Proprio quando Enzo decide che è inutile continuare ad esplorare il bosco alla ricerca del lupo, succede qualcosa che gli fa trattenere il respiro. Che cosa succede? • □ A. Nel bosco Enzo vede impronte di lupo sulla terra. • □ B. Il ragazzo sente un rumore insolito tra gli alberi. • □ C. Un odore strano, lì attorno, insospettisce il ragazzino. • □ D. Proprio in quell’istante Enzo riconosce l’odore del lupo. Esempi di quesiti

  45. 16. Enzo, fra l’altro, pensa: “Tu dai l’allarme, e sei quello che ha ucciso l’ultimo lupo, anche se non avrai sparato. Diventi famoso. Che cosa aspetti a gridare?”. E ancora: “Che cosa ti chiede, lo capisci?” (righe 48-54). A chi rivolge queste parole, il ragazzo? □ A. Enzo sta parlando a se stesso. □ B. Si rivolge col pensiero allo zio. □ C. Col pensiero si rivolge a Pietro. □ D. Non parla a nessuno in particolare. Esempi di quesiti

  46. Prova di matematica Ciò che si intende valutare è : • il possesso di una idea di matematica non appiattita sull’applicazione di regole e formule, ma ben ancorata ad un insieme di concetti fondamentali di base e di conoscenze a livello semplice, ma non banalizzate; una matematica dunque che si esprime con un linguaggio preciso e coerente, non vago e approssimato. • una matematica che è fattore di crescita per la persona, che è strumento di conoscenza della realtà, che è linguaggio preciso, univoco, obiettivo, utile, e anzi indispensabile, per descrivere tale realtà evitando tuttavia di eccedere in astrazione e formalismo, richiedendo cioè solo il formalismo comprensibile e apprezzabile ai diversi livelli di età in cui ci si colloca. • la conoscenza della disciplina matematica e dei suoi strumenti, intesa tale disciplina come conoscenza concettuale, frutto cioè di riflessione critica, e non di addestramento meccanico o di apprendimento mnemonico.

  47. In particolare questa capacità di uso degli strumenti matematici verrà sondata da diversi punti di vista: • saper usare in modo appropriato il linguaggio matematico, saper interpretare un testo; • saper eseguire calcoli (non eccessivamente complicati) / riconoscere operazioni e procedimenti; • saper effettuare formalizzazioni mediante l’uso di simboli opportuni / interpretare un formalismo in un contesto assegnato; • fare ed esprimere deduzioni / riconoscere i collegamenti logici; • dare rappresentazioni adeguate / “leggere” diverse forme di rappresentazione.

  48. Matematica – II primaria • 16 quesiti in 30 minuti (3 alternative di risposta), saggiano 2 nuclei di conoscenza

  49. Quale pezzo manca ? • A. • B. • C. Esempi di Prova pp3 • Quale segno manca nell’operazione seguente ? • 0 ? 16 = 16 • A - • B. + • C. X

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