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Dossier IRES sugli Effetti delle politiche fiscali 2001-2003 Salari e fisco: Famiglie e Lavoro

Dossier IRES sugli Effetti delle politiche fiscali 2001-2003 Salari e fisco: Famiglie e Lavoro. A cura di Agostino Megale - Presidente IRES-CGIL e Antonio Ruda - Ricercatore IRES-CGIL 31 marzo 2004. Indici delle ore effettivamente lavorate in Italia. 1995=100.

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Dossier IRES sugli Effetti delle politiche fiscali 2001-2003 Salari e fisco: Famiglie e Lavoro

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Presentation Transcript


  1. Dossier IRES sugli Effetti delle politiche fiscali 2001-2003Salari e fisco: Famiglie e Lavoro A cura di Agostino Megale - Presidente IRES-CGIL e Antonio Ruda - Ricercatore IRES-CGIL 31 marzo 2004

  2. Indici delle ore effettivamente lavorate in Italia 1995=100 Fonte: elaborazione IRES su dati OCSE 108,0 107,2 106,2 105,9 105,9 106,0 105,1 104,6 104,0 104,0 103,0 102,6 102,1 102,0 101,2 101,1 100,6 100,4 100,0 100,0 100,0 98,0 96,0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Italy EU-13, excluding Austria and Luxembourg

  3. Ore lavorate in media 2003 Fonte: Groningen Growth and Development centre su dati OCSE 1.650 1.618 1.581 1.600 1.550 1.519 1.483 1.500 1.441 1.450 1.400 1.350 Austria France Italy Sweden Germany

  4. Retribuzioni e potere di acquisto

  5. Dinamica delle retribuzioni lorde e inflazione. Variazioni percentuali sull’anno precedente(elaborazioni IRES su dati ISTAT) 4,0 3,7 3,5 3,2 3,0 2,7 2,5 2,3 2,2 2,1 2,1 1,9 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Retribuzioni di fatto per unità Retribuzioni di fatto Inflazione Retribuzioni contrattuali per di lavoro nel settore privato continuative nelle grandi (a) imprese dipendente 2002 2003

  6. Dinamica delle retribuzioni lorde e inflazione. Variazioni percentuali sull’anno precedente(elaborazioni IRES su dati Istat) 4,0 3,7 3,5 3-3,2 3,2 3,0 2,7 2,5 2,3 2,2 2,1 2,1 1,9 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Retribuzioni contrattuali Retribuzioni di fatto Nuovo deflatore (sulla base dipendente dei parametri europei dei continuative nelle grandi imprese consumi effetivi delle Retribuzioni di fatto per famiglie) Inflazione unità di lavoro nel settore privato (a) 2002 2003

  7. Retribuzioni contrattuali e di fatto lorde e inflazione anno 2003 4,0 3,5 3,0 2,7 2,5 2,2 2,1 2,0 1,9 1,5 1,0 0,5 0,0 Retribuzioni contrattuali per Retribuzioni di fatto per unità di lavoro Retribuzioni di fatto continuative nelle Deflatore dei consumi interni delle dipendente nel settore privato (a) grandi imprese famiglie (Contabilità nazionale) Fonte: ISTAT, Indagine OROS, lavoratori dipendenti "regolari" non agricoli (esclusi i dirigenti).

  8. Retribuzioni contrattuali lorde e inflazione. Incremento complessivo periodo 1996-2003 19,2 19,1 Come si vede, usando il 96 come base 100, anche le retribuzioni di fatto stanno sotto l’inflazione reale in considerazione della perdita del potere di acquisto che si determina nel 2003. 19,0 18,8 18,6 18,4 18,4 18,2 18,0 (inflazione Retribuzioni lorde di fatto per unità di lavoro totale economia Fonte: ISTAT, Indagine OROS, lavoratori dipendenti "regolari" non agricoli (esclusi i dirigenti).

  9. Industria in senso stretto. Principali dinamiche economiche: variazioni percentuali cumulate 1993-2003 inflazione 50,0 45,1 45,3 44,4 40,0 36,9 Retribuzioni e costo del lavoro • Tra il ‘93-’95 i salari perdono potere di acquisto • tra il ‘96-2000 guadagnano (+0,1% le retribuzioni contrattuali e + 0,4% i salari di fatto) • tra il 2001-2003 tornano a perdere tra lo 0,5% e l’1% del 2003 30,0 20,0 10,0 0,0 Indice delle retribuzioni contrattuali lorde per dipendente Retribuzioni lorde di fatto per unità di lavoro Costo del lavoro per unità di lavoro* Deflatore dei consumi interni delle famiglie (Contabilità nazionale) -10,0 * i dati sono stati rivisti per compensare la riduzione “apparente” del costo del lavoro determinata dalla riforma che introdusse l’IRAP e abolì alcuni oneri sociali a carico delle imprese (1998) (elaborazioni IRES su dati ISTAT)

  10. Industria in senso stretto. Principali dinamiche economiche: tassi di crescita medi annui nel periodo. Variazioni percentuali (elaborazioni IRES su dati ISTAT- Conti economici nazionali 1970-2003)

  11. Cosa è successo nel 2003 Retribuzione annua lorda media di fattoeuro 22.000 Perdita del potere di acquisto (1%)euro 220 Mancata restituzione fiscal drageuro 172 Totale perdita del potere di acquisto euro 392

  12. Pressione fiscale complessiva e composizione delle entrate

  13. La pressione fiscale in Italia (imposte sul reddito) supera di circa un punto quella dell’insieme dei paesi dell’UE Imposte correnti sul reddito in percentuale del PIL (pressione tributaria) in Italia e nell'Europa dei 15 19.12 16.48 14.24 12.00 9.36 7.12 4.48 2.24 0.00 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Europa 15 Italia Fonte: IRES su dati EUROSTAT

  14. Le entrate da condono hanno rappresentato nel 2003 il 3% di tutte le entrate fiscali (tributarie e contributive)(elab. IRES su dati ISTAT) Composizione delle entrate fiscali 2003 Condono Imposte in conto capitale 3% 1% Contributi 31% imposte dirette 32% imposte indirette 33%

  15. Senza i condoni il deficit 2003 si sarebbe attestato intorno al 3,9% del PIL, superando il parametro del 3% assegnato dal Patto di stabilità. Per il solo effetto effetto “una tantum” si può stimare, quindi, nello 0,9 - 1% del PIL l’ammontare delle risorse da reperire già nel 2004 per rispettare i vincoli di bilancio imposti dall’Unione europea (elab. IRES su dati ISTAT) Indebitamento netto sul PIL 2000 - 2003 0,00% 2001 2002 2003 2003* 2000 -2,00% -0,68% -2,33% -2,53% -2,77% -4,00% -3,89% -6,00% *) dato per il 2003 al netto dei condoni

  16. Famiglie e lavoro

  17. Pressione fiscale sulle famiglie 1990-2003 La pressione fiscale è passata dal 12,9 del 1990 al 15,4% nel 2003 • Il dato del 2003 evidenzia che negli ultimi 24 mesi la pressione fiscale non diminuisce • Solo nel caso di restituzione del fiscal drag e senza addizionali la pressione fiscalesi sarebbe ridotta dello 0,6%(elab. IRES su dati ISTAT) Con addizionali 16,0% IRPEF 15,5% 15,5% 15,5% 15,5% 15,5% 15,4% 15,2% 15,2% Con restituzione del fiscal drag 15,1% 15,1% 15,0% 15,1% 14,9% 14,8% 14,7% 14,6% 14,6% 14,5% 14,5% 14,5% Senza addizionali 14,0% 13,9% 13,9% 13,7% 13,7% 13,7% 13,7% 13,6% 13,6% 13,5% 13,0% 13,0% 13,0% 12,9% 12,9% 12,5% 12,0% 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

  18. La differenza fra la pressione fiscale effettiva e quella al netto delle addizionali mostra come queste abbiano contributo in maniera determinante alla mancata riduzione delle imposte. Relativamente minore appare il ruolo svolto dal fiscal drag.(elab. IRES su dati ISTAT e Ag. delle entrate) Pressione fiscale sulle famiglie 15,7% 15,5% 15,4% 15,5% 15,2% 15,2% 15,3% 15,1% 15,1% 15,1% 14,9% 14,8% 14,9% 14,7% 14,7% 14,5% 2001 2002 2003 al netto delle addizionali effettiva con restituzione fiscal drag (add. comprese)

  19. Le addizionali IRPEF regionali e comunali ammontano a circa 7,5 miliardi di euro. Nell’ultimo periodo è cresciuta in special modo l’addizionale comunale, più che raddoppiata nel periodo 2001-2003. (elab. IRES su dati Ag. delle entrate) Addizionali IRPEF regionali e comunali - Dati in milioni di euro correnti 7000 5878 6000 4822 4430 5000 4000 3000 1658 2000 1096 715 1000 0 2001 2002 2003 Regionale Comunale

  20. Nel periodo 2001 - 2003 la crescita della pressione fiscale si è spostata dal centro alla periferia: le imposte locali sono cresciute del 46,5% e quelle erariali soltanto del 4,4%.(elab. IRES su dati Ag. delle entrate) Addizionali IRPEF complessive e imposte erariali Indici 2001 - 100 170,0 146,5 115,0 104,4 100,3 100,0 100,0 120,0 70,0 20,0 2001 2002 2003 addizionali Imposte erariali

  21. Il ricorso alle addizionali è aumentato soprattutto per fronteggiare il taglio dei trasferimenti statali agli enti locali operati con le ultime leggi finanziarie. Nel periodo 2001 - 2004 i tagli ammontano a oltre 2 miliardi di euro (elab. IRES su dati Bilancio dello Stato e CNEL) Risorse statali trasferite agli enti locali (Regioni escluse) Valori in milioni di euro 16.000 15.000 14.000 13.000 12.000 11.000 2000 2001 2002 2003 2004 Valori correnti Valori costanti a prezzi 1999

  22. Il fiscal drag ha comportato, comunque, una riduzione del reddito disponibile delle famiglie di circa 3,5-3,8 miliardi di euro all’anno nel periodo 2001- 2003 (elab. IRES su dati ISTAT) Famiglie consumatrici: effetto del fiscal drag sul reddito disponibile *) NB : Con la manovra finanziaria del 2001 sono stati distribuiti a lavoratori dipendenti e ai pensionati circa 20. 000 miliardi di lire sotto forma di "bonus fiscale“ (pari, mediamente, a 350 mila delle vecchie lire) Dati in milioni di euro correnti -3.350,0 2001 2002 2003 -3.400,0 -3.450,0 -3.500,0 -3.550,0 -3.555,4 -3.600,0 -3.650,0 -3.700,0 -3.750,0 -3.800,0 -3.871,0* -3.850,0 -3.829,2 -3.900,0

  23. Per il lavoro dipendente il primo modulo della manovra IRPEF prevede una riduzione del carico fiscale soprattutto per i redditi compresi fra i 7.500 euro (reddito esente) e i 10.000 euro (elab. IRES) Primo modulo della manovra IRPEF: differenze delle aliquote medie per il lavoro dipendente rispetto alla vecchia IRPEF- Dati per reddito imponibile 1,0% 0,0% 7.500,00 10.000,00 12.500,00 15.000,00 25.000,00 27.000,00 27.500,00 33.500,00 40.000,00 45.000,00 17.500,00 20.000,00 22.500,00 30.000,00 32.500,00 33.000,00 50.000,00 60.000,00 70.000,00 100.000,00 -1,0% -2,0% -3,0% -4,0% -5,0% I redditi compresi fra i 7.500 e i 10.000 euro, maggiori beneficiari della riduzione dell’imposta, sono il 13% dei contribuenti IRPEF. A causa del basso livello dell’imponibile questi soggetti sono a rischio “incapienza” per detrazioni familiari o altro. Gli incapienti sono quei contribuenti con redditi così bassi da non poter beneficiare delle riduzioni di imposta. Per questo motivo, in molti di questi casi, la riduzione della pressione fiscale rimane un fatto virtuale. -6,0%

  24. Per il lavoro dipendente il fiscal drag comporta una maggiore imposizione compresa fra i 62 e i 204 euro per i redditi commpresi fra 10.000 e i 26.000 euro Fiscal drag sui redditi da lavoro dipendente: ammontare delle maggiori imposte pagate per reddito imponibile 250 204 200 188 172 157 150 141 125 Incremento delle imposte in valore assoluto 100 87 75 62 50 - 10000 12000 14000 16000 18000 20000 22000 24000 26000 Reddito imponibile in euro

  25. L’effetto combinato del Fiscal drag e delle addizionali IRPEF regionali e comunali ha determinato una riduzione e, a certi livelli di reddito, un aumento dell’imposta rispetto alla situazione precedente. Le minori imposte vengono annullate a partire dagli imponibili compresi fra i 15.000 e i 17.500 euro per trasformarsi in un aumento del carico fiscale per i redditi superiori Primo modulo manovra IRPEF: variazione delle aliquote rispetto alla situazione precedente al netto e al lordo dell'effetto di fiscal drag e tenendo conto delle addizionali Reddito imponibile 10.000 12.500 15.000 17.500 20.000 22.500 25.000 27.500 33.500 3,0% 2,2% 2,0% 1,7% 2,0% 1,5% 1,0% 0,9% 0,7% 1,0% 0,6% 0,3% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% -0,1% -0,3% -0,6% -1,0% -0,8% -0,8% -0,9% -1,4% -1,4% -1,6% -1,7% -2,0% -2,3% -3,0% -2,8% -4,0% -4,2% -4,5% -5,0% -5,2% -6,0% Al netto del fiscal drag Al lordo del fiscal drag Al lordo del f.drag e con addizionali

  26. Gli incapientiLa quasi totalità delle famiglie più povere (reddito medio pari a circa 9.500 euro) non è stato in alcun modo interessato dalla rimodulazione delle aliquote e detrazioni. Si tratta di un numero di famiglie compreso fra i 4 e i 5 milioni e che costituiscono i contribuenti “incapienti”, coloro, cioè, che dispongono di un reddito talmente basso da non poter usufruire di nessuna riduzione d’imposta Numero di famiglie per classi di reddito Stime IRES su dati Banca d’Italia E ISAE 5.912.500 4.816.000 3.542.000 3.354.000 2.596.000 1.452.000 9.500 16.735 46.912 65.500 88.662 88.662 Reddito medio in euro

  27. Perché non attuare il secondo modulo della manovra sull’IRPEF:- riduzione del gettito non sostenibile (finanziariamente e socialmente)- Si finisce per dare di più a chi ha già moltoCon due sole aliquote (23% per i redditi sino a 100 mila euro e 33% per i redditi superiori) avrebbe l’effetto di ridistribuzione regressiva. I calcoli dello stesso Governo stimano la perdita di gettito in circa 22 miliardi di euro (Elab. IRES) Confronto con delega fiscale a regime Beneficio medio per ventili di reddito 6000 • Rispetto alla situazione attuale per un contribuente con un reddito annuo di 18.000 euro si avrebbe una riduzione annua di imposta di circa 500 euro • Per i redditi oltre i 40.000 euro annui la riduzione di imposta sarebbe pari a circa 6.000 euro 5000 4000 3000 2000 1000 0 0-500 500- 2000- 5000- 7000- 8500- 9500- 10000- 11500- 13000- 15000- 16000- 17000- 18500- 20000- 22000- 24000- 27000- 31000- Oltre 2000 5000 7000 8500 9500 10000 11500 13000 15000 16000 17000 18500 20000 22000 24000 27000 31000 40500 40500

  28. L’onere per lo Stato relativo all’attuazione del secondo modulo della manovra IRPEF supererebbe il valore delle ultime due manovre di finanza pubblica Confronto fra le manovre finanziarie 2003 e 2004 e i costi dell'attuazione del secondo modulo della riforma IRPEF. Dati in miliardi di euro 22 20 16 Manovra 2003 Manovra 2004 2° modulo manovra IRPEF

  29. La perdita di gettito IRPEF per l’attuazione del secondo modulo della delega fiscale comporterebbe una riduzione delle entrate pari al 16% circa dell’IRPEF 2003 Entrate da IRPEF 2001 - 2003 - Milioni di euro correnti 128.884,2 140000 123.622,2 124.805,7 120000 22.000 100000 80000 106.884,3 60000 40000 20000 0 2001 2002 2003

  30. L’attuazione del secondo modulo della manovra IRPEF porterebbe a circa 20 miliardi di euro di mancate entrate. Si tratta di una cifra prossima all’1,5% del PIL* che, al contrario, potrebbe essere destinata all’incremento della spesa nel nostro sistema di protezione sociale per portare l’Italia al livello del resto dei Paesi UE Prestazioni sociali sul PIL (IRES su dati Eurostat). *) 1 punto di PIL equivale e circa 13 miliardi di euro 26,5 15 paesi UE 26 25,5 Italia 25 24,5 24 23,5 23

  31. Il contributo della lotta all’evasione fiscale e al sommerso (20% del PIL pari a 260 miliardi di euro che sfuggono al fisco e alla contribuzione) - Dati in miliardi di euro Stima dell'evasione fiscale e contributiva sulla base del lavoro irregolare Imposte dirette 35,4 Contributi 33,4 Totale imposte e contributi evasi 68,8 miliardi di euro • Insieme al costo del secondo modulo IRPEF si arriva a oltre 90 miliardi di euro pari al 70% del gettito IRPEF

  32. Fisco e imprese

  33. Nel 2002 la pressione fiscale sullle imprese è diminuita di oltre 3 punti in percentuale a causa principalmente della riduzione dell’IRPEG Pressione fiscale sulle imprese 1990 - 2002 al netto e al lordo dell’IRAP 45,0% Con IRAP 40,5% 36,4% 40,0% 35,6% 37,3% 36,0% 35,1% 34,8% 34,7% 33,7% 35,0% 31,6% 30,6% 29,2% 30,0% 28,4% 27,4% 24,2% 25,0% 23,1% 21,7% 21,1% 20,0% Al netto dell’ IRAP 15,0% 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

  34. IRPEG e IRAP sono passate dal 5,4% al 4,8% del valore aggiunto nel periodo 2001 - 2003 IRPEG e IRAP: gettito complessivo e incidenza sul valore aggiunto nazionale 64.500,0 5,5% 64.045,0 5,4% 64.000,0 5,4% 5,3% 63.500,0 5,2% IRPEG e IRAP in milioni di euro 63.000,0 5,1% 62.500,0 Sul VA 5,0% 5,0% 62.000,0 61.615,0 4,8% 4,9% 61.500,0 4,8% 61.411,3 61.000,0 4,7% 60.500,0 4,6% 60.000,0 4,5% 2001 2002 2003 IRPEG e IRAP IRPEG e IRAP sul V.A.

  35. Conclusioni • La pressione fiscale sulle famiglie nel 2003 è rimasta sugli stessi livelli del 1999. Le addizionali IRPEF regionali e comunali hanno accresciuto l’onere fiscale delle famiglie. • La mancata restituzione del Fiscal drag ha annullato di fatto gli effetti della rimodulazione delle aliquote IRPEF • Appare infondata, dunque, l’affermazione del Presidente del Consiglio di una riduzione delle imposte per 29 milioni di contribuenti ! • Una quota importante delle famiglie (compresa fra il 20 e il 25 % del totale, i cosiddetti “incapienti” ) è rimasta esclusa dalla riduzione delle aliquote • Il secondo modulo della manovra IRPEF avrebbe effetti regressivi e brucerebbe risorse che, al contrario, andrebbero dedicate all’estensione del welfare • le politiche fiscali del Governo continuano a rimanere scollegate dalle politiche di welfare con forti effetti negativi sulla ridistribuzione del reddito accrescendo le diseguaglianze sociali

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