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La Strategia UE per la Regione Adriatico-Ionica

La Strategia UE per la Regione Adriatico-Ionica. Roma, Dipartimento Sviluppo e Coesione Economica, MISE 9 maggio 2013

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La Strategia UE per la Regione Adriatico-Ionica

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Presentation Transcript


  1. La Strategia UE per la Regione Adriatico-Ionica Roma, Dipartimento Sviluppo e Coesione Economica, MISE 9 maggio 2013 NB: La presentazione è suscettibile di aggiornamento in base all’evoluzione della preparazione, coordinata dalla Commissione Europea, del Piano d’Azione della Strategia, e della definizione dell’Accordo di Partenariato

  2. Principi fondamentali di una Strategia macroregionale • Obiettivo della Strategia: un utilizzo più mirato ed efficiente di istituzioni, fondi e legislazione già esistenti. Occorre far convergere sinergicamente tutte le risorse finanziarie disponibili, siano esse di fonte comunitaria o nazionale. • Principio base: creare valore aggiunto agli interventi sia dell’UE che di attori nazionali, regionali, privati. • Idea di fondo: Il coordinamento complessivo delle azioni di diverse politiche permette di dare risposte a problemi comuni che non possono essere affrontati con il medesimo grado di efficacia da singoli Stati o regioni. Ad es. politiche ambientali e trasporti

  3. Elementi essenziali di una Strategia • Approccio multilivello: Nella definizione ed implementazione dei progetti di cooperazione partecipano attori nazionali, sub-nazionali e della società civile. • I c.d. “tre NO”: • Place-based: la Strategia si basa strettamente sulle esigenze del territorio dove opera. NO ad una legislazione ad hoc NO a nuove strutture istituzionali NO a fondi aggiuntivi

  4. RISULTATI RAGGIUNTI Primo riconoscimento formale Consiglio Europeo del 24 giugno 2011:Member States are invited to continue work in cooperation with the Commission on possible future macro-regional strategies, in particular as regards the Adriatic and Ionian region Mandato per il Piano d’Azione Consiglio Europeo del 14 dicembre 2012:Recalling its June 2011 conclusions, and subject to the evaluation of the concept of macro regional strategies as foreseen in the Council conclusions of 13 April 2011, the European Council looks forward to the presentation by the Commission of a new EU Strategy for the Adriatic and Ionian region before the end of 2014

  5. PROSSIMI PASSI In coerenza con il mandato conferito dal Consiglio Europeo alla Commissione il 14 dicembre 2012, i prossimi passi sono: • 12 - 13 giugno: prima riunione tecnica fra i Punti di Contatto Nazionali dei Ministeri degli Esteri e i Coordinatori per l’Accordo di Partenariato e, per i Paesi non membri dell’UE, per il programma IPA. La Commissione Europea presenterà uno schema aggiornato e finalmente integrato (mare-hinterland) di Piano d’Azione, incentrato prevedibilmente su infrastrutture; ambiente; turismo; pesca e economia del mare; ricerca e innovazione; “capacity building”. • Dall’estate: Incontri fra i Focal Point dei Ministeri settoriali dei Paesi della Strategia Consultazione degli stakeholders, co-organizzata dalla Commissione Europea – DG REGIO con Italia, Grecia e un Paese non membro UE. • Entro la fine del 2014: presentazione del Piano d’Azione da parte della Commissione al Consiglio Europeo. L’approvazione definitiva della Strategia avverrà quindi in significativa coincidenza con il Semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea (II Semestre 2014).

  6. Il ruolo della Commissione La Commissione ha un ruolo centrale: • Valuta l’impatto della Strategia, che deve essere chiaro, visibile e diretto a creare un valore aggiunto • Prepara i documenti base della Strategia • Assicura il monitoraggio della Strategia • Ha funzioni di coordinamento degli attori coinvolti in fase di esecuzione • Assicura il follow-up

  7. IL CONTRIBUTO ITALIANO AL PIANO D’AZIONE Il contributo nazionale al Piano d’Azione viene definito, in linea con le procedure dell’UE per le Strategie macro-regionali (non sono previsti Istituzioni, legislazione o fondi aggiuntivi), attraverso: • Il coordinamento del Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per l’Unione Europea (DGUE) e dell’Autorità nazionale in materia di fondi e programmi di cooperazione territoriale europea e di coesione (per l’Italia, Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del MISE), attraverso sessioni ad hoc del Gruppo Strategico di Cooperazione Territoriale Europea e un meccanismo di coordinamento con la predisposizione dei documenti programmatici relativi al “Partnership Agreement” e ai Programmi Operativi. • Un sistema di Focal Point dei Ministeri (a partire da: Ambiente; Infrastrutture e Trasporti; Politiche Agricole e Pesca; MIUR; Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Dipartimento per le Politiche del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri). • Un coordinamento tra le Regioni coinvolte, in pieno raccordo con l’Intergruppo adriatico - ionico del Comitato delle Regioni dell’UE presieduto dal Presidente della Regione Marche. Tale raccordo dovrà essere pertanto assicurato in primis da tale Regione. Il MAE-DGUE e il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del MISE attuano, fin dall’inizio, il coordinamento con il pieno coinvolgimento delle Regioni e dei territori, attuando pienamente il Codice di Condotta del Partenariato.

  8. ASPETTI OPERATIVI DEL CONTRIBUTO ITALIANO AL PIANO D’AZIONE IL METODO DI LAVORO: E’ essenziale che il contributo italiano al Piano d’Azione preveda proposte coerenti con: • La politica di sviluppo dei territori e i pertinenti fondi e programmi comunitari del Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione Europea 2014-2020. Come riferimento andrà utilizzato il Documento di indirizzo “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020”: www.coesioneterritoriale.gov.it/metodi-e-obiettivi-per-un-uso-efficace-nel-2014-2020/ e la sua successiva applicazione nel “Partnership Agreement”. Non sarà infatti un solo tipo di programma o di fondo comunitario a finanziare la “Strategia”, in coerenza con i 3 “No” delle Strategie Macro-regionali. • Le attività di competenza già esistenti in ambito nazionale e comunitario (esempio: Politica Marittima Integrata).

  9. IL RUOLO DEI TERRITORI Il ruolo dei territori, primi attori e beneficiari della Strategia adriatico-ionica, è centrale. Ci aspettiamo che i territori (attori pubblici e privati) giochino in pieno e per tempo questo ruolo attraverso : • L’identificazione di risultati e azioni coerenti con la definizione dell’Accordo di Partenariato. • L’inclusione della prospettiva e del metodo della Strategia Adriatico-Ionica nelle proposte progettuali riferite ai programmi comunitari e nazionali nei settori di riferimento. • La sinergia, in primis per evitare duplicazioni, con attori rappresentativi dei territori nell’area adriatico - ionica, quali ad esempio: l’Euroregione Adriatico-ionica; i tre “Fora” collegati all’Iniziativa Adriatico-Ionica: Forum delle Camere di Commercio adriatico-ioniche; UNIADRION; Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio. Auspichiamo vostri commenti entrovenerdì 31 maggio (rossella.rusca@tesoro.it; andrea.vitolo@esteri.it ) al documento che viene oggi presentato, d’intesa col MAE-DGUE, dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del MISE, e che rappresenta una base di lavoro con cui condividere metodi e obiettivi e poter proficuamente lavorare al Piano d’Azione anche con la Commissione Europea e gli altri Paesi e territori adriatico-ionici.

  10. Grazie per l’attenzione! Per informazioni e contatti Andrea VITOLO Punto di Contatto Nazionale per la Strategia UE per la Regione Adriatico-Ionica Ministero degli Affari Esteri Direzione Generale per l’Unione Europea Unità per i Paesi dei Balcani, InCE e IAI tel. +39 06 3691 3944 fax +39 06 3691 3609 E-mail andrea.vitolo@esteri.it

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