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LAVORARE IN GRUPPO COME E PERCHE'?

ROMA 20 GIUGNO 1999 GIORNATA PER FORMATORI ASSOCIATIVI. LAVORARE IN GRUPPO COME E PERCHE'?. Letizia Fassio Staff nazionale Scuola dell’Infanzia. IDEA DI PERSONA. LA PERSONA E’ INTESA COME ESSERE EMERGENTE IL SUO STATUTO ONTOLOGICO-ESISTENZIALE E’ STATUTO DI RELAZIONE L’UMANAZIONE

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LAVORARE IN GRUPPO COME E PERCHE'?

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Presentation Transcript


  1. ROMA 20 GIUGNO 1999 GIORNATA PER FORMATORI ASSOCIATIVI LAVORARE IN GRUPPO COME E PERCHE'? Letizia Fassio Staff nazionale Scuola dell’Infanzia

  2. IDEA DI PERSONA

  3. LA PERSONA E’ INTESA COME ESSERE EMERGENTE IL SUO STATUTO ONTOLOGICO-ESISTENZIALE E’ STATUTO DI RELAZIONE L’UMANAZIONE A CUI DEVE TENDERE IL PROCESSO EDUCATIVO SI INSCRIVE IN UN ORIZZONTE RELAZIONALE

  4. NECESSITA’ DI • “ABILITARSI UMANANTE • AL COMUNICARE” • ATTRAVERSO • Attenzione rispettosa • Rimozione del disprezzo per l’uomo • Conoscenza dei ritmi degli altri • Attenzione al “soffrire dell’uomo”

  5. IDEA DI RICERCA

  6. LA RICERCA NON E’ UN CAMMINO DAL SEMPLICE AL DIFFICILE MA UN SALTO DA COMPLESSITA’ IN COMPLESSITA’

  7. LA COMPLESSITA’ E’ “il riconoscimento della ricchezza e della diversità delle organizzazioni di ogni dimensione e di ogni natura” ( J.Melese- Vers l’entreprise à la complexitè humaine” FARE RICERCA E’ ORGANIZZARE UNO SPAZIO DI COMPLESSITA’

  8. LA SALA D’ASPETTO E’ LUOGO DI PASSAGGIO A VOLTE DI DISAGIO DI RIFLESSIONE ED ATTESA CHE PRODUCE E PRECEDE LA“RIVOLUZIONE” O “RIFORMULAZIONE DI CONOSCENZA” (“The Waiting Room”- Fabbri Montesano Munari)

  9. “ l’unico uomo che possa considerarsi educato è colui che ha imparato ad imparare, che ha imparato ad adattarsi e a mutare; che sa che nessuna conoscenza è certa e che solo il processo di ricerca della conoscenza costituisce una base di certezza. La disponibilità al mutamento la fiducia nel processo, piuttosto che nella conoscenza statica, costituisce l’unica meta sensata dell’educazione del mondo moderno”(C.Rogers)

  10. IDEA DI GRUPPO

  11. IL “FUNZIONAMENTO SOCIALE” • SI MISURA SU DIVERSI LIVELLI: • abilità di gestione di se stessi • abilità di gestione dei compiti di vita • abilità di apertura verso gli altri • abilità di rispetto degli altri nella loro storicità, libertà, responsabilità

  12. LA COMUNICAZIONE IN GRUPPO • SI SVILUPPA ATTRAVERSO • I CANALI DELLA • SINTASSI che si occupa dei canali di trasmissione dei messaggi • SEMANTICA che si occupa dei significati • PRAGMATICA che si occupa dei comportamenti indotti dalla interazione

  13. ALL’INIZIO DI OGNI PROCESSO VI E’ UN INCONTRO UMANO UN GRUPPO HA CONFINI APERTI E’ SOGGETTO A CONTRATTAZIONE CONTINUA E’ IN CONTINUA EVOLUZIONE LE REGOLE DEVONO POTER SUSSISTERE ALLA LORO TRASGRESSIONE

  14. CIASCUNO NEL GRUPPO • fa pratica di ruoli di organizzazione, comunicazione, • di corretti flussogrammi di lavoro articolati • dal principio del feed-back • sperimenta prassi attive di lavoro interattivo • dialoga con se stesso e con gli altri, conosce e si conosce • impara insieme • allarga il campo di coscienza e conoscenza • diviene sensibile agli altri • si costruisce una immagine di sé • si costruisce una pedagogia della rialimentazione e • della consapevolezza • si verifica come insegnante e come persona

  15. CIASCUNO NEL GRUPPO • COSCIENTIZZA IL VALORE: • del dialogo e del confronto • di un linguaggio comune • di una comunicazione controllata • di norme di lavoro e di vita di gruppo • di responsabilità • di consapevolezza del proprio ruolo • di un feed-back consapevole e leale • di trasformare le consuete prassi di vita • di essere testimone di valori

  16. NEL GRUPPO BISOGNA TENER • PRESENTI: • Il contratto • la dimensione emozionale • la realtà formativa IL GRUPPO E’ DI TUTTI MA NEL GRUPPO OGNUNO E’ UN “IO”

  17. Ognuno deve sentirsi responsabile della “MEMORIA” del gruppo, l’unica che consente di ricomporre e ricostruire percorsi e processi, analizzare forme e modi di relazione, prendere consapevolezza dei cambiamenti e riflettere su ciò che si era e su come si sta cambiando

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