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La gestione psicologica del gruppo di lavoro

La gestione psicologica del gruppo di lavoro. Aspettative di risultato Sentimenti di inadeguatezza, frustrazione, fallimento Demotivazione – Crollo di autostima e autoefficacia Sensazioni di impotenza – Disingaggio emotivo. Raffaella Cattelani

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La gestione psicologica del gruppo di lavoro

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Presentation Transcript


  1. La gestione psicologica del gruppo di lavoro • Aspettative di risultato • Sentimenti di inadeguatezza, frustrazione, fallimento • Demotivazione – Crollo di autostima e autoefficacia • Sensazioni di impotenza – Disingaggio emotivo Raffaella Cattelani Dipartimento di Neuroscienze – Sezione di Neurologia Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università di Parma

  2. gravità oggettiva e qualità degli esiti del TCE limitazioni sensitivo-motorie disfunzioni cognitive, comportamentali, psicosociali STRESSOR “Stress-Appraisal-Coping” (SAS) Godfrey et al., JHTR 1996 Harris et al., BI 2001 valutazione soggettiva della condizione in base a risorse individuali “interne” maturità dell’Io stili di coping soglia di resilienza esperienze di vita MEDIATORE ripercussioni sfavorevoli su singoli membri e sistema familiare modificazione ruoli incremento spese riduzione introiti … STRESSOR Risposte di STRESS depressione frustrazione crollo di autostima e autoefficacia percezione di efficacia delle risorse “esterne” supporto pratico opportunità di “sgravio” rete socio-assistenziale MODERATORE

  3. gravità oggettiva del quadro clinico generale del Paziente livello di responsività problemi internistici condizione neuropsicologica STRESSOR valutazione soggettiva della condizione in base a risorse individuali “interne” maturità dell’Io stili di coping soglia di resilienza esperienza professionale momento della vita competenza empatica MEDIATORE ripercussioni sui singoli operatori e sul team riabilitativo condizioni di incertezza e/o“emergenza” ruoli/funzioni difficilmente definibili multidisciplinarietà STRESSOR Risposte di STRESS tensione inadeguatezza frustrazione fallimento crollo di autostima e autoefficacia impotenza distacco emotivo percezione di efficacia delle risorse “esterne” supervisione sostegno/decompressione” “formazione alla relazione” caratteristiche strutturali del contesto organizzativo MODERATORE

  4. TCE: fattori predittivi di efficacia e adattamentoBen-Yishay, Prigatano, Truelle, Wood • Alleanza terapeutica = Condivisione di scelte e obiettivi • Livello minimo di competenza psicosociale • Consapevolezza di limiti/disabilità/disfunzioni • Accettazione/elaborazione della “perdita” Solida identità/coesione del sistema familiare • Qualità del caregiving - Disponibilità di case-management

  5. Team: fattori predittivi di buon funzionamento • Condivisione degli obiettivi = Alleanza interdisciplinare • Programmi/protocolli chiaramente identificati ed “esplicitati” all’interno e all’esterno del team • “Visibilità” e formalizzazione anche delle attività di ordine psicologico-psicosociale • Flessibilità nella gestione di problemi/aree “critiche” di ogni singolo caso – Distribuzione delle responsabilità

  6. Team: fattori predittivi di buon funzionamento • Competenza psicosociale = Competenza empatica • Rispetto delle naturali diversità professionali/culturali • Costante sforzo di porsi nella prospettiva degli altri, pur avendo esigenze ed opinioni diverse • Attenta autovalutazione di quanto ciascuno è in grado di condividere emotivamente

  7. Team: fattori predittivi di buon funzionamento • Consapevolezza / Accettazione di limiti, difficoltà, … • Problemi di ordine medico e psicosociale “umanamente” irrisolvibili • Inevitabile complessità di esigenze/bisogni degli utenti disfunzioni, incomprensioni, diffidenze, intense emozioni, rivendicazioni, … • Ricerca/approfondimento/esplicitazione dei bisogni individuali “latenti” e mediazione con le necessità “implicite” all’organizzazione multidisciplinare • Disponibilità a descrivere/comunicare/confrontare/rivedere i contenuti delle attività in termini di priorità, obiettivi, efficacia delle scelte operate

  8. Team: fattori predittivi di buon funzionamento • Identità di gruppo: elaborazione/condivisione di codici, conoscenze, preoccupazioni, curiosità, aspirazioni, ... • Inefficaci organizzazioni sanitarie ispirate a codici culturali di tipo “amministrativo-gerarchico” fondate su: • “rigida” divisione del lavoro e dei ruoli professionali • valutazione delle attività/prestazioni dei singoli in base a rigorose “misurazioni” dello scostamento da standard prestabiliti • Inopportune/sterili contrapposizioni tra differenti codici culturali di riferimento: • cultura sanitariascelte formalizzabili, procedure misurabili • cultura psicosociale umanistica, oblativa , meno “visibile”

  9. Team: fattori predittivi di buon funzionamento • Leadership in grado di favorire e garantire un efficiente “sistema curante” • Equa distribuzione e sostenibilità dei carichi di lavoro • Chiarificazione di ruoli e responsabilità • Contenimento di incertezze/impotenza/anonimato dell’essere minuscole parti di complicati ingranaggi burocratici • Attenzione verso eventuali conflitti/incomprensioni e bisogni “latenti” Potere decisionale ad équipe ristrette e multidisciplinari

  10. Équipe ristretta= laboratorio artigiano a conduzione familiare con spiccato senso di appartenenza • Solidità :buona resilienza a momenti disaggreganti/destabilizzanti/“critici” • Autonomia decisionale :escluse intrusioni di poteri non “legittimati” • Autosufficienza :capacità di auto-mutuo-aiuto e di gestione “interna” dei conflitti • Operatività :decisioni trasformate in fatti concreti e in attività stimolanti • Autenticità : valore a critiche/commenti/proposte nei tempi /luoghi opportuni • Responsabilizzazione : • decisioni/deleghe affidate a chi partecipa attivamente • rotazione nella gestione/responsabilità di progetti significativi • Informazione :costante monitoraggio del “clima” del Reparto/Unità Operativa

  11. “Formazione alla relazione”sostegno, supervisione, mentoring, tutoring, … • Per qualsiasi professionista che operi in ambito clinico-riabilitativo delle gravi cerebrolesioni indipendentemente da: • Tipo di formazione accademica • Esperienza pratica acquisita • Ruolo e ambito professionale • Percorsi programmati • Setting “ristretti” o “allargati”

  12. Funzioni Sollecitazione dell’interesse ad indagare le dinamiche individuali più profonde Sviluppo di valide “capacità riflessive” Potenziamento della conoscenza di sé / Modificazione di possibili stereotipi e convincimenti irrazionali Opportunità di: sostegno emotivo/decompressione delle tensioni sollecitazione/stimolo di competenze professionali feedback dal contesto interdisciplinare

  13. Se non sei in grado di comprendere una persona fino in fondo, non potrai annientarla Ma se la comprendi bene, quasi certamente non lo vorrai fare Chesterton

  14. BEN-YISHAY Y (1996): Reflections on the evolution of the therapeutic milieu concept. Neuropsychological Rehabilitation, 6: 241-260 • BEN-YISHAY Y, DANIELS-ZIDE E (2000): Examined lives: outcomes after holistic rehabilitation. Rehabilitation Psychology, 45: 112-130 • GODFREY HPD, KNIGHT RG, PARTRIDGE FM (1996): Emotional adjustment following traumatic brain injury: a stress-appraisal-coping formulation. Journal of Head Trauma Rehabilitation, 11: 29-40 • HARRIS JK, GODFREY HPD, PARTRIDGE FM (2001): Caregiver depression following traumatic brain injury (TBI): a consequence of adverse effect on family members? Brain Injury, 15(3): 223-238 • LUSTIG DC, STRAUSER DR, RICE ND (2002): The relationship between working alliance and rehabilitation outcomes. Rehabilitation Counseling Bulletin, 46: 24-32 • PRIGATANO GP (1999):Principles of Neuropsychological Rehabilitation. Oxford University Press, New York • PRIGATANO GP, PLISKIN NH (2003):Clinical Neuropsychology and cost outcome research. Psychology Press, New York • PRIGATANO GP, SCHACTER DL (1991):Awareness of deficit after brain injury. Clinical and theoretical issues. Oxford University Press, New York • RAMANAN R, DAVIS R, SILEN W (2002): Mentoring in medicine: keys to satisfaction. American Journal of Medicine, 112: 336-341 • SIMONI S (2003):Le culture organizzative dei servizi. Carocci Faber, Roma • WEINBERG A, CREED A (1999): Stress and psychiatric disorder in healthcare professionals and hospital staff. Lancet, 355: 533-537 • WOOD RL, MCMILLAN TM (2001):Neurobehavioural disability and social handicap following traumatic brain injury. Psychology Press, Hove

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