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Alcuni richiami psicobiologici sull’alimentazione

Alcuni richiami psicobiologici sull’alimentazione. Da Pinel J. Psicobiologia, Il Mulino, (2000). Perché si è spinti a mangiare?. Teoria della soglia (fame= abbassamento di una soglia di riferimento energetica; l’alimentazione riporta l’equilibro omeostatico) S. Glucostatica S. Lipostatica.

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Alcuni richiami psicobiologici sull’alimentazione

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Presentation Transcript


  1. Alcuni richiami psicobiologici sull’alimentazione Da Pinel J. Psicobiologia, Il Mulino, (2000)

  2. Perché si è spinti a mangiare? • Teoria della soglia (fame= abbassamento di una soglia di riferimento energetica; l’alimentazione riporta l’equilibro omeostatico) • S. Glucostatica • S. Lipostatica

  3. Critiche • 1) Non sarebbe valido per gli animali a sangue caldo un sistema che risponde solo a esigenze del momento (come dare continuità rispetto alle situazioni differenti di abbondanza disponibilità • 2) In realtà, i livelli ematici e lipidici si mantengono a lungo anche se si va a tavola a certe ore (del resto, una bevanda ipercalorica riduce la quantità di cibo che si ingerisce: sembra di no) • 3) Non si considerano effetti diretti di variabili come: gusti, apprendimento, stili, influenze sociali..

  4. Teoria dell’incentivo • Si è spinti a mangiare non tanto da deficit energetico, ma dall’anticipazione di effetti piacevoli del cibo (valore incentivante degli alimenti) • Quindi si mangia per una combinazione di fattori: • anticipazione del sapore, distanza ora dei pasti, tipo di cibo presente nell’intestino in precedenza, altre persone che stanno mangiando, valori ematici

  5. Fattori che influenzano COSA mangiare • 1) preferenze e avversioni individuali (associazioni legate a benessere/malessere, energia, ecc.; initazione (modeling), influenze culturali (e.: insetti non tossici) • 2) carenze dietetiche (ricerca del sale, attenzione cibi gustosi, ma poveri di nutrienti; difficoltà di riconoscimento)

  6. Fattori che influenzano QUANDO mangiare • Sperimentalmente si è osservato che i mammiferi in presenza di scorte abbondanti tendono a mangiare poco e spesso • 1) Regole sociali (tempi di lavoro, status, abitudini familiari) • 2) Regole individuali (abitudini, preferenze) • 3) Effetti preprandiali (fase cefalica preparataoria dell’alimentazione: odori, vista, aspettative) • 4) Effetti di condizionamento

  7. Fattori che influenzano QUANTO mangiare • Sazietà: stato motivazionale che determina l’interruzione del pasto (non è solo un fatto energetico) • 1) Falsa alimentazione e sazietà • 2) Densità nutritiva • 3) L’effetto aperitivo (attivaz. fase cefalica) • 4) Influenza sociale • 5) la “Dieta ristorante”

  8. N.B: La sazietà è specifica per un certo gusto (senso-specifica), cioè cala il valore incentivante del singolo cibo che si sta mangiando • Ciò spiega: la scelta delle variazioni della dieta (è anche un correttivo per le malnutrizioni); la scelta dei dosaggi diversi • REGOLAZIONI FISIOLOGICHE • Centri superiori: a) della sazietà (ipotalamo ventrale; se leso= iperfagia); b) della fame (ipotalamo laterale; se leso= afagia) • Centri periferici: distensione pareti stomaco; peptidi per via ematica (glucagone, somatostatina, colecistochinina…); variazioni ematiche dell’insulina.

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