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ATTIVITA’ FISICA ADATTATA IN RSA

ATTIVITA’ FISICA ADATTATA IN RSA. Dott. Massimo Venturelli. APA per l’anziano fragile in RSA. Studio pubblicato su assistenza anziani e svolto in collaborazione tra l’Università degli studi di Verona e la fondazione Onlus Mons. Mazzali.

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ATTIVITA’ FISICA ADATTATA IN RSA

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Presentation Transcript


  1. ATTIVITA’ FISICA ADATTATAIN RSA Dott. Massimo Venturelli

  2. APA per l’anziano fragile in RSA • Studio pubblicato su assistenza anziani e svolto in collaborazione tra l’Università degli studi di Verona e la fondazione Onlus Mons. Mazzali. • Attività fisica adattata come fitness adattato localizzato sugli arti superiori. • Esercizi eseguiti sulla sedia a rotelle con piccoli attrezzi come manubri, elastici, bastoni, palloni.

  3. APA per l’anziano fragile in RSA • Le linee guida dell’ACSM sull’attività fisica da proporre in una popolazione di anziani sottolineano quanto l’esercizio fisico possa incrementarne il livello di Fitness attraverso il miglioramento della forza, resistenza, flessibilità ed equilibrio. • Tra i molti protocolli di lavoro fisico sperimentati, i programmi di circuit-training si sono dimostrati molto efficaci se applicati in una popolazione di anziani autosufficiente, tali esercizi però coinvolgono soprattutto gli arti inferiori e la deambulazione di conseguenza poco efficaci dagli anziani residenti in RSA

  4. APA per l’anziano fragile in RSA • Infatti la popolazione di anziani fragili che risiede nelle RSA è soprattutto costituita da soggetti non più autosufficienti, che non riescono a deambulare o che per diverse patologie fisiche e cognitive non possono eseguire programmi di attività fisica generale. • L’attività fisica che questi soggetti fanno autonomamente è praticamente nulla, mentre quella dedicata loro attraverso le cure fisioterapiche (avendo obiettivi terapeutici e non di fitness) non è assolutamente sufficiente per poter migliorare la forza, la flessibilità, la resistenza e l’equilibrio

  5. APA per l’anziano fragile in RSA • Dopo molti anni di assoluta chiusura nei confronti delle scienze motorie le amministrazioni delle RSA ed i comitati scientifici che ne fanno parte hanno percepito la necessità di dover inserire all’interno dell’iter terapeutico l’attività fisica adattata, con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei residenti. • L’attività fisica che dovrebbe essere proposta per queste tipologie di soggetti deve necessariamente concentrarsi sulle capacità residue che possono essere allenate e che avrebbero altrimenti un declino funzionale causato dalla inattività. • Il miglioramento dei parametri fisiologici (forza, resistenza, flessibilità, equilibrio) sono obiettivi correlati ai valori di qualità della vita, ADL e capacità cognitive

  6. APA per l’anziano fragile in RSA • L’attività fisica adattata perciò non deve essere intesa come allenamento per il miglioramento della performance fisica, ma piuttosto come ausilio attraverso il quale è possibile migliorare la qualità della vita e diminuire il progressivo decadimento cognitivo di soggetti non più autosufficienti.

  7. APA per l’anziano fragile in RSA • Per soggetti non autosufficienti MMSE (22.4±5.4) ADL (22.9±10.4) che non riescono a deambulare autonomamente o con patologie degenerative età correlate (Alzheimer). • Le sedute di allenamento dovrebbero durare circa 45 min 3 volte la settimana per un tempo non inferiore a 12 settimane. • Per poter mantenere una sufficiente aderenza al programma ed evitare il fisiologico drop-out sarebbe importante impostare l’attività in piccoli gruppi con numerosità non superiori a 6-7 persone.

  8. APA per l’anziano fragile in RSA • L’attività fisica proposta dovrebbe essere svolta in posizione seduta, considerando le dimensioni e gli ingombri delle sedie a rotelle. • L’attrezzatura da utilizzare dovrebbe essere trasportabile, lavabile e conforme alle norme CE: • Palloni di spugna, bastoni, bande elastiche, palloni leggeri, palline da tennis, serie di manubri da 0.5 fino a 3 Kg. • Per monitorare i soggetti è possibile servirsi di cardiofrequenzimentri avendo l’accortezza di farli utilizzare a soggetti non in cura con betabloccanti e ricordandosi che la risposta della frequenza cardiaca durante l’esercizio con le braccia è inferiore rispetto all’uso delle gambe.

  9. APA per l’anziano fragile in RSA • La RPE potrebbe essere un ulteriore metodo di monitoraggio sempre che i valori cognitivi dei soggetti lo permettano. • Il circuit-training dovrebbe essere impostato con una prima fase di riscaldamento dove eseguire esercizi di mobilizzazione attiva delle articolazione della mano, del braccio e della spalla. • Dopo il riscaldamento potranno essere eseguiti esercizi di flessione delle braccia, abduzione, elevazione e distensione con l’ausilio di piccoli attrezzi (bande elastiche e manubri).

  10. APA per l’anziano fragile in RSA • La fase centrale del training dovrebbe essere svolta a stazioni (circuit-training) il tempo di permanenza in ogni stazione dovrebbe essere di circa 45-60 sec in modo che i soggetti possano eseguire 15-20 ripetizioni. • Il recupero tra le diverse stazioni dovrebbe essere di circa 45-60 sec, sarebbe importante eseguire almeno 3 rotazioni del circuito. • L’ultima parte dell’allenamento dovrebbe essere costituita da esercizi di allungamento statico, rilassamento e respirazione.

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