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L’Analisi della Varianza ANOVA (ANalysis Of VAriance)

L’Analisi della Varianza ANOVA (ANalysis Of VAriance). Concetti generali (1/3):. Confronto simultaneo tra più di due popolazioni , esempi..... La analisi della varianza estende il confronto a p gruppi con p>2. Concetti generali (2/3).

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L’Analisi della Varianza ANOVA (ANalysis Of VAriance)

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Presentation Transcript


  1. L’Analisi della Varianza ANOVA (ANalysis Of VAriance)

  2. Concetti generali (1/3): • Confronto simultaneo tra più di due popolazioni, esempi..... • La analisi della varianza estende il confronto a p gruppi con p>2.

  3. Concetti generali (2/3) • Fattore: variabile utilizzata per differenziare un gruppo da un altro gruppo. • Livello (o trattamento): uno dei possibili valori/stati/caratteristiche che il fattore può assumere • Variabile risposta: variabile quantitativa oggetto dello studio Esempio: Si vuole verificare se la razza dei vitelli (FATTORE) considerando tre razze (LIVELLI) influenza il peso (VARIABILE RISPOSTA) di 20 vitelli :

  4. Il disegno completamente randomizzato • E’ il disegno sperimentale più semplice • Si utilizza quando si considera un solo fattoresperimentale a più livelli. • I trattamenti/livelli sono assegnati alle unità sperimentali in modo casuale (randomizzazione). • Se il numero di repliche è uguale per tutti i trattamenti il disegno è detto bilanciato (preferibile), altrimenti è detto sbilanciato.

  5. Concetti generali (3/3) In genere i livelli o gruppi possono essere non solo numerici ma anche qualitativi. I fattori che definiscono i gruppi possono essere più di uno. Con un solo fattore  analisi della varianza ad un fattore o ad una via Con due (o più) fattori  analisi della varianza a due ( o più) fattori o a due vie (o più vie)

  6. Predisposizione dei dati

  7. ESEMPIO: peso di 20 vitelli

  8. Il modello lineare:

  9. Il modello lineare Il modello può essere rappresentato in questa forma: Yij =  + αi + εij • con μmedia di tutte le popolazioni rappresentate nell’esperimento • αi = μ − μieffettodell’i-esimo trattamento/livello Generalmente si assume: • i = 1, . . . , p (p numero dei livelli) • j = 1, . . . , ni (ninumero di repliche all’interno di un livello) • nt= n.ro totale di osservazioni Se il disegno è bilanciato, n1 = n2 = . . . = np

  10. IDEA DI FONDO: Scomposizione della variabilità totale Variabilità all’interno dei gruppi (SSE)  errore sperimentale Variabilità tra i gruppi (SSA)  effetti del trattamento/livello Si ha che: SST = SSA + SSE

  11. Come fare inferenza Assumendo che i p gruppi (popolazioni) da cui vengono estratte casualmente le osservazioni siano distribuiti normalmente e abbiano uguali varianze, l’ipotesi sottoposta a verifica è: H0: m1 = m2 = … = mp oppureH0 : αi= 0 HA: non tutte le mi sono uguali

  12. Come costruire il test? Il test è basato sulle seguenti considerazioni: • Se è vera l’ipotesi nulla, i dati differiscono tra loro per il solo effetto della variabilità casuale. • Se invece è vera l’ipotesi alternativa (quindi rifiuto l’H0), entrambe le fonti di variabilità contribuiscono a determinare la variabilità complessiva. • Il test è quindi basato sull’analisi della variabilità complessiva in funzione delle diverse cause (da cui il termine Analisi della Varianza).

  13. Scomposizione della variabilità totale La VARIABILITA’ TOTALE è descritta dalla SST: Devianza totale:

  14. Scomposizione della variabilità totale La VARIABILITA’ TRA I GRUPPI è descritta dalla SSA (devianza tra i gruppi) Devianza tra i gruppi: FORMULA CALCOLATORIA:

  15. Scomposizione della variabilità totale FORMULA CALCOLATORIA La VARIABILITA’ NEI GRUPPI (o ENTRO I GRUPPI) è descritta dalla SSE: devianza entro i gruppi Devianza entro i gruppi:

  16. Cosa ci aspettiamo? • Se l’ipotesi nulla è vera, ci possiamo attendere uno scarso contributo della devianza tra gruppi alla devianza totale. • Sell’ipotesi nulla è falsa, ci possiamo attendere che entrambe le devianze contribuiscano a determinare la devianza totale. • A questo livello non è però possibile fare confronti, perchè le devianze hanno un numero di addendi diverso. • Dobbiamo quindi rendere confrontabili le devianze....

  17. I gradi di libertà Ad ognuna delle devianze sono associati i gradi di libertà: • la devianza totaleha nt − 1 gradi di libertà • la devianza tra gruppiha p − 1 gradi di libertà • la devianza entro i gruppiha nt - p gradi di libertà Dividendo ciascuna devianza per i rispettivi gradi di libertà si ottengono le VARIANZE, cioè le medie dei quadrati: Varianza tra i gruppi Varianza entro i gruppi

  18. Test F per la ANOVA a un fattore Per verificare l’ipotesi di uguaglianza delle medie utilizzo il test F che confronta MSA e MSE. Il test F segue una distribuzione F di Fisher con (p-1, nt-p) gradi di libertà. La regola decisionale è: Rifiuto H0 se F>Fα

  19. I valori critici si individuano nelle tavole della distribuzione F in base ai gradi di libertà e al livello di significatività scelto Test F per la ANOVA a un fattore Il valore critico della F viene determinato in funzione del livello di significatività a del test. Se H0 è falsa ci aspettiamo che F assuma valori maggiori rispetto ai valori tabulati nella tavola della F  la variabilità totale è dovuta soprattutto all’effetto del trattamento/fattore. Se H0 è vera ci aspettiamo che il valore osservato di F sia minore al valore tabulato.

  20. Test F per la ANOVA a un fattore I risultati del test F per la ANOVA a un fattore vengono sintetizzati in una tabella come quella seguente:

  21. Esempio Esempio:Peso dei vitelli di 3 razze diverse: Output di excel:

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