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Il mercato dei beni in economia aperta

Il mercato dei beni in economia aperta. Lezione 18. Lezione 17. Corso di Macroeconomia (L-Z) Prof. Andrea Fumagalli, Università di Pavia. La curva IS in economia aperta. Distinguiamo fra : Domanda di beni nazionali Domanda nazionale o domanda interna (compresi quindi anche i beni esteri).

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Il mercato dei beni in economia aperta

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Presentation Transcript


  1. Il mercato dei beniin economia aperta Lezione 18 Lezione 17 Corso di Macroeconomia (L-Z) Prof. Andrea Fumagalli, Università di Pavia

  2. La curva IS in economia aperta Distinguiamo fra : • Domanda di beni nazionali • Domanda nazionale o domanda interna (compresi quindi anche i beni esteri)

  3. La curva IS in economia aperta Domanda di beni nazionali: + domanda nazionale di beni (C+I+G) - importazioni (domanda nazionale di beni esteri) + esportazioni (domanda estera di beni nazionali) = domanda di beni nazionali

  4. Il valore delle importazioni è espresso in termini di prezzi dei beni nazionali, per questo motivo la quantità di importazioni è divisa per il tasso di cambio reale Determinanti di C, I, G • Il consumo dipende dal reddito disponibile • L’investimento dipende dal livello di reddito e dal tasso di interesse reale • La spesa pubblica è una variabile esogena N.B. Torniamo al modello IS-LM base: 1) breve periodo = prezzi fissi; 2) senza analisi ruolo delle aspettative

  5. LA DOMANDA NAZIONALE (O INTERNA) La domanda nazionale è data da : Il tasso di cambio reale influenza certamente la composizione della spesa per consumi tra beni nazionali e beni esteri, ma non c’è alcuna ragione perché esso debba influenzare il livello.

  6. Importazioni La quantità di importazioni dipende: • positivamente dal livello di reddito Y • positivamente dal tasso di cambio reale  Quanto maggiore è il prezzo dei beni nazionali rispetto ai beni esteri, tanto maggiore sarà la domanda di beni esteri e tanto maggiori saranno le importazioni

  7. Esportazioni La quantità delle esportazioni dipende: • positivamente dalla produzione estera Y* • negativamente dal tasso di cambio reale Quanto maggiore è il prezzo dei beni nazionali rispetto ai beni esteri, tanto minore sarà la domanda estera di beni nazionali

  8. Produzione di equilibrio e bilancia dei pagamenti Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione interna è pari alla domanda di beni nazionali La domanda di beni nazionali è positivamente inclinata, ma più piatta della domanda interna (= o domanda nazionale di beni = C+I+G) => all’aumentare del reddito la domanda di beni nazionali aumenta meno della domanda interna totale => perché?

  9. 1.5. Uniamo tutte le determinanti della domanda di beni nazionali Fig. 17.1. La domanda di beni nazionali e le esportazioni nette. La domanda nazionale di beni è funzione crescente del reddito (a). La differenza tra DD e AA è data dalle importazioni (b). 9

  10. La DD rappresenta la domanda nazionale, C+I+G, come funzione di produzione. La domanda di beni nazionali si ottiene innanzitutto sottraendo le importazioni e questo ci porta sulla retta AA: la distanza tra DD e AA è infatti data dalle importazioni, IM/. Infine, dobbiamo aggiungere le esportazioni. Questo ci porta sulla retta ZZ: la distanza tra la ZZ e la AA rappresenta le esportazioni. YTB (TB per trade balance) rappresenta il livello di produzione in corrispondenza del quale il valore delle importazioni è uguale alle esportazioni, per cui le esportazioni nette sono pari a zero.

  11. 1.5. Uniamo tutte le determinanti della domanda di beni nazionali Fig. 17.1. La domanda di beni nazionali e le esportazioni nette. Aggiungendo alla AA le esportazioni si ottiene la ZZ (c). Il saldo commerciale è funzione decrescente della produzione (d). 11

  12. Il livello di produzione in corrispondenza del quale si ha equilibrio della bilancia commerciale è dato dalla condizione: => ZZ=DD È importante ricordare che... Il livello di equilibrio della produzione (che è sulla retta 45°) non deve essere necessariamente uguale al livello di produzione che pareggia la bilancia commerciale => Y = ZZ

  13. 2. Produzione di equilibrio e bilancia dei pagamenti Fig. 17.2. Produzione di equilibrio ed esportazioni. Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione è uguale alla domanda di beni nazionali. Al livello di equilibrio della produzione, la bilancia commerciale può esibire un avanzo o un disavanzo. 13

  14. Aumento della spesa pubblica Quali sono gli effetti sulla produzionee sulla bilancia commerciale? • Assumiamo che inizialmente la bilancia commerciale sia in equilibrio • G • domanda aumenta • produzione aumenta • le esportazioni nette non sono direttamente dipendenti dalla spesa pubblica • l’incremento della prodotto genera un disavanzo commerciale

  15. 3.1. Un aumento della domanda interna Fig. 17.3. Gli effetti di un aumento della spesa pubblica. Un aumento della spesa pubblica provoca un aumento della produzione e del disavanzo commerciale. Domanda: la produzione aumenta di più/uguale/di meno rispetto al caso di economia chiusa? 15

  16. Un aumento della spesa pubblica, in un’economia aperta genera: • disavanzo commerciale • l’effetto sulla produzione è inferiore rispetto all’effetto in un’economia chiusa (ZZ + piatta) • il moltiplicatore ha un valore inferiore, dato che i consumatori possono scegliere tra i beni nazionali e i beni esteri • quanto più aperta l’economia, tanto minore sarà l’effetto sulla produzione e tanto maggiore l’effetto negativo sulla bilancia commerciale

  17. Aumento della domanda estera Assumiamo che la bilancia commerciale sia in equilibrio all’inizio del periodo Y*  aumento delle esportazioni, X   aumento della domanda di beni nazionali  (per ogni livello di produzione)  produzione   la bilancia commerciale migliora

  18. La domanda nazionale di beni = C+I+G non dipende dalla domanda estera

  19. Un aumento della domanda nazionale provoca un incremento della produzione, ma anche un peggioramento del saldo commerciale • Un aumento della domanda estera provoca un incremento della produzione, ma anche un miglioramento del saldo commerciale • => in economia aperta le politiche economiche di un paese hanno effetti anche sugli altri paesi,in particolare sui partner commerciali

  20. => questo rende più complicato il compito della politica economica, specialmente fiscale • => necessità di coordinamento => G8 • Difficoltà del coordinamento • Potrebbe richiedere ad alcuni paesi di intervenire più di altri e non è detto che vogliano farlo • Incentivo a deviare dalla politica di coordinamento • Beggar-thy-neighbor

  21. Deprezzamento e bilancia commerciale Ricordiamo l’espressione delle esportazioni nette:

  22. Un deprezzamento reale (una diminuzione di ) influenza la bilancia commerciale attraverso tre canali:   • X: i beni nazionali diventano relativamente meno costosi • IM : un aumento della domanda interna di beni nazionali e una riduzione delle importazioni • il prezzo relativo delle importazioni : il valore delle importazioni aumenta => Risultato finale su NX = X – IM/ è ambiguo

  23. Condizione di Marshall-Lerner Un deprezzamento reale provoca un aumento delleesportazioni nette

  24. Gli effetti di un deprezzamento Un deprezzamento reale genera una variazione della domanda, estera e nazionale, a favore dei beni nazionali che risultano relativamente meno costosi Aumento della produzione interna e miglioramento della bilancia commerciale

  25. Supponiamo: • produzione = livello naturale • Disavanzo commerciale Come può un governo ridurre il disavanzo senza variare il livello di produzione?

  26. Politiche fiscali e di cambio Per ridurre il disavanzo commerciale senza variare il livello di produzione aggregata è necessario usare una combinazione di politiche fiscali e di cambio. • Deprezzamento in grado di eliminare il disavanzo commerciale al livello iniziale di produzione. Il deprezzamento genera però un aumento della produzione. • Per evitare l’effetto espansivo, generato dalla politica di cambio, il governo deve ridurre la spesa pubblica.

  27. 4.3. La combinazione di politiche fiscali e di cambio Fig. 17.5. Come ridurre il disavanzo commerciale senza variare la produzione. Per ridurre il disavanzo commerciale senza variare la produzione, il governo deve operare un deprezzamento e ridurre la spesa pubblica. 27

  28. 4.3. La combinazione di politiche fiscali e di cambio 28

  29. La curva di J Un deprezzamento reale provoca prima un deterioramento e poi un miglioramento del saldo della bilancia commerciale

  30. Dinamica L’effetto di un deprezzamento si riflette prima sui prezzi e poi sulle quantità - A seguito di un deprezzamento reale, d’impatto né le importazioni né le esportazioni variano significativamente - Le esportazioni nette diminuiscono Successivamente, le esportazioni aumentano e le importazioni diminuiscono. Se la condizione di Marshall-Lerner è soddisfatta, l’effetto finale del deprezzamento è di un aumento delle esportazioni nette.

  31. 5. Uno sguardo alla dinamica: la curva J Fig. 17.6. La curva J. 31

  32. Risparmio, investimento e disavanzo commerciale • Condizione di equilibrio: • Sottraendo da entrambi i i lati (C-T) • Riordinando i termini: NX = S+(T-G)-I

  33. Tre considerazioni: 1. un aumento dell’investimento deve riflettersi in un aumento del risparmio privato, del risparmio pubblico o in un peggioramento del saldo commerciale 2. un aumento del disavanzo di bilancio deve riflettersi in un aumento del risparmio privato o in un peggioramento del saldo commerciale 3. un paese con elevato tasso di risparmio, pubblico e privato, deve avere un elevato tasso di investimento o un significativo avanzo commerciale 4. L’equazione sembra inoltre implicare che un paese non possa ridurre il disavanzo commerciale con un deprezzamento, che non influisce su S+(T-G)-I => dov’è l’errore?

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