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Relazione: IL PORTFOLIO delle COMPETENZE dello STUDENTE un primo bilancio

Relazione: IL PORTFOLIO delle COMPETENZE dello STUDENTE un primo bilancio Piero Cattaneo Università Cattolica S. Cuore - Mi S.M.S. Griffini – Casalpusterlengo (LO). IL PORTFOLIO nella RIFORMA: dubbi e perplessità.

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Relazione: IL PORTFOLIO delle COMPETENZE dello STUDENTE un primo bilancio

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Presentation Transcript


  1. Relazione: IL PORTFOLIO delle COMPETENZE dello STUDENTE un primo bilancio Piero Cattaneo Università Cattolica S. Cuore - Mi S.M.S. Griffini – Casalpusterlengo (LO)

  2. IL PORTFOLIO nella RIFORMA: dubbi e perplessità Alcune domande ricorrenti relative al PORTFOLIO • Perché? • Che cos’è? • Che struttura? • Quali funzioni? • Che cosa contiene? • A chi è diretto? • Chi lo compila e aggiorna? • Quale rapporto con la scheda di valutazione?

  3. Legge n° 53/2003 Le “INNOVAZIONI” della riforma d. lgs. n° 59200 • sul piano della PROGETTUALITA’ • sul piano della ORGANIZZAZIONE • sul piano della PORTFOLIO VALUTAZIONE POF PECUP PSP (Piani di Studio personalizzati) UdA (Unità di Apprendimento) Orario obbligatorio Orario opzionale facoltativo Scheda di valutazione Attestato finale Certificazione delle competenze Registri

  4. Qual è l’impatto del Portfolio sull’attività didattica? • semplice CONTENITORE dei risultati (Prodotti) del lavoro degli allievi. • strumento ORGANIZZATORE dell’azione valutativa dei docenti e di quella autovalutativa degli allievi. • innovazione che incide sulla progettazione didattica: dal Piano di Studio Personalizzato alle Unità di Apprendimento. • opportunità per una differente responsabilizzazione degli allievi e delle loro famiglie nel “controllo” del processo di insegnamento – apprendimento.

  5. Portfolio: strumento di personalizzazione e/o di individualizzazione? B.M. Varisco La personalizzazione di un intervento educativo e di istruzione – apprendimento si differenzia dall’individualizzazione in quanto la prima è almeno in parte autogestita dall’educando o dallo studente, mentre la seconda resta sempre tradizionalmente etero-gestita, pur rimanendo entrambe tagliate sul soggetto”ma nella normativa: • nella scuola dell’infanzia non si fa alcun accenno al soggetto in formazione; • nella scuola primaria il portfolio riporterebbe annotazioni sia dei docenti, sia dei genitori, sia, se del caso, degli alunni; • nella secondaria di primo grado addirittura le annotazioni degli studenti trovano ospitalità (se necessario)

  6. Piano di Studio Personalizzato:Consuntivo o preventivo? “L’insieme delle Unità di Apprendimento effettivamente realizzate, con le eventuali differenziazioni che si fossero rese opportune per singoli alunni, dà origine al PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO che resta a disposizione dalle famiglie e da cui si ricava anche la documentazione utile per la compilazione del PORTFOLIO delle COMPETENZE INDIVIDUALI” Quindi il PORTFOLIO è costruito a posteriori (con funzioni sommativa e certificativa) o in itinere (con funzione formativa)?

  7. Portfolio e cultura valutativa nella riforma Sono compresenti nella normativa due ORIENTAMENTI VALUTIVI, epistemologicamente opposti: ATTENZIONE alla QUALITA’ del SISTEMA Centrata su dati quantitativi e di prodotto e rilevata con strumenti standardizzati (testing somministrati con modalità standardizzata da INVALSI, tramite scuole) INTRODUZIONE del PORTFOLIO Strumento della tradizione qualitativa, centrato sul processo e sulla dimensione individuale e micro dell’educazione

  8. Portfolio e Scheda di Valutazione:un rapporto da chiarire La C.M. n° 85/2004 suggerisce di allegare la scheda di valutazione personale dell’alunno (costruita in autonomia dei singoli istituti) che è strumento di valutazione formativa sommativa e certificativa, al portfolio delle competenze, strumento di valutazione formativa e formante, o farne parte strutturalmente nell’apposita sezione dedicata alla valutazione.

  9. PORTFOLIO COME SCELTA della VALUTAZIONE FORMANTE Il PORTFOLIO va oltre la VALUTAZIONE FORMATIVA si spinge verso una forma di VALUTAZIONE FORMANTE La VALUTAZIONE FORMANTE fa riferimento all’idea di una VALUTAZIONE che non è SEMPLICE GIUDIZIO • sul PRODOTTO (VALUTAZIONE SOMMATIVA) • sul PROCESSO di FORMAZIONE (VALUTAZIONE FORMATIVA) ma si pone essa stessa come • PROCESSO FORMATIVO La valutazione formante, mentre valuta la formazione, partecipa alla formazione stessa.

  10. PROPOSTA DI UNA PROCEDURA GENERALIZZABILE PER LA COSTRUZIONE DEL PORTFOLIO I “Verbi – guida” per la costruzione di un PORTFOLIO

  11. SINTESI del PERCORSO DI COSTRUZIONE del PORTFOLIO Fase di raccolta Quali dimensioni dello sviluppo sono più significative? (riferimento agli obiettivi) Come possono essere documentate? (quali materiali, registrazioni, osservazioni?) Come possono essere organizzate? (quale forma dare al raccoglitore?) Quali soggetti possono essere coinvolti? Fase di interpretazione Quale percorso – evoluzione (cambiamenti) posso descrivere a partire dai documenti raccolti? (quali i passi compiuti?) Come posso spiegare i documenti e il percorso da essi testimoniato? Come posso intervenire per lo sviluppo formativo futuro? (quali i passi da compiere?) Naturalmente la raccolta e l’analisi interpretativa del materiale (insegnanti – bambini – genitori) non sono in rigida sequenza, ma si intrecciano e si alternano durante tutto il corso dell’anno.

  12. VANTAGGI FORMATIVI del PORTFOLIO • documenta la storia dell’alunno • consente all’alunno di conoscersi e costruire un progetto di vita • fornisce un maggior numero di informazioni a: alunno, insegnante, genitori • è occasione di autovalutazione per l’alunno, l’insegnante, i genitori • favorisce la continuità verticale e orizzontale • accresce la motivazione

  13. RISCHI e DIFFICOLTA’ nell’uso del Portfolio • può essere difficile trovare un punto di incontro quando i diversi soggetti • danno interpretazioni diverse dei medesimi fatti educativi; • è complesso definire i limiti del materiale da raccogliere (difficile scegliere); • si rischia di essere travolti da molto materiale cui non si riesce a dare un senso; • è uno strumento che richiede molto tempo; • il suo uso comporta cambiamenti anche a livello di didattica e di modalità organizzative; • chiede che si trovino punti di raccordo nelL’équipe pedagogica nelle diverse discipline;

  14. RISCHI e DIFFICOLTA’ nell’uso del Portfolio • è delicato chiarire i ruoli e la misura del contributo specifico dei genitori; • non è chiaro il rapporto tra il portfolio e il documento di valutazione • la possibilità di protagonismo e di coinvolgimento di bambini piccoli • resta probabilmente al di sotto delle reali potenzialità dello strumento; • rischio di eccessiva schematizzazione; • rischio di burocratizzazione; • rischio che sia sentito come imposto dall’alto; • rischio che resti uno strumento solo dell’insegnante; • rischio di violare la privacy attraverso il coinvolgimento diretto di altri • educatori che interagiscono con l’alunno (allenatore sportivo, educatore, catechista…); • rischio di contribuire alla formazione di pregiudizi negli insegnanti del grado di scuola successivo.

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