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Indicatori di sviluppo

Indicatori di sviluppo. Wealth Year 2015. Prevalgono gli occupati nel settore primario Alta disoccupazione Forti contrasti sociali Speranza di vita alla nascita bassa Mancanza di pari opportunità per le donne Mortalità infantile elevata.

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Indicatori di sviluppo

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Presentation Transcript


  1. Indicatori di sviluppo Wealth Year 2015

  2. Prevalgono gli occupati nel settore primario Alta disoccupazione Forti contrasti sociali Speranza di vita alla nascita bassa Mancanza di pari opportunità per le donne Mortalità infantile elevata Gli economisti hanno cercato di misurare il grado di sviluppo dei paesi I paesi in via di sviluppo

  3. Il PIL e il PNL =in inglese GNP, Gross National Product = Gross Domestic Product in inglese • significa ‘Prodotto Interno Lordo” ‘Prodotto’ = valore dei prodotti finali, che equivale anche a redditi ‘Interno’ = valutato sul territorio geografico ‘Lordo’ = (al lordo degli ammortamenti) • include redditi pagati a persone non residenti ma che operano temporaneamente all’interno • esclude redditi pagati all’estero a nostri residenti che temporaneamente lavorano là. • Se al PIL sottraiamo la prima delle due poste, e sommiamo invece la seconda, ecco che troviamo i redditi dei soli residenti, e questo si chiama Prodotto Nazionale Lordo

  4. Il PIL pro Capite • Per confrontare il valore del PIL con quello di altri Paesi occorre tenere conto del numero dei residenti • Perciò si calcola il PIL pro Capite

  5. Dati ISTAT PIL pro Capite

  6. Il Pil pro capite non tiene conto degli squilibri Si tratta di un valore medio

  7. Il Pil misura un'economia ma non è in grado di quantificare benessere e felicità Chi lo ha detto? Lo stesso Simon Kuznets che nel 1934 inventò il Pil.

  8. Robert Kennedy • discorso del 18 marzo del 1968, tre mesi prima di cadere vittima in un attentato Il nostro Pil ha superato 800 miliardi di dollari l'anno, ma quel PIL - se giudichiamo gli USA in base ad esso - comprende anche l'inquinamento dell'aria, la pubblicità per le sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine settimana. Il Pil mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende il fucile di Whitman e il coltello di Speck, ed i programmi televisivi che esaltano la violenza al fine di vendere giocattoli ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Comprende le auto blindate della polizia per fronteggiare le rivolte urbane. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori famigliari o l'intelligenza del nostro dibattere. Il Pil non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in poche parole, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani

  9. Robert Kennedy http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=e_RBopgiV8E

  10. Pil e paesi in via di sviluppo • Il PIL viene usarto per fare proiezioni e confronti, ma si rivela inadeguato per analizzare l’economia e lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo. • Non tiene infatti conto di • Economia informale (baratto, mercato nero, autoproduzione) • Speranza di vita alla nascita...

  11. Occorrono indici alternativi che calcolino il grado di sviluppo

  12. Negli anni '90 conquista spazio l'indice di sviluppo umano • Dal 1993 l'Onu affianca al Pil l'Hdi, l'Human development index (indice di sviluppo umano). • Nell'algoritmo ideato per la prima volta nel 1990 dall'economista pakistano Mahbub ul Haq (e successivamente integrato) si tiene conto di tre fattori: • reddito lordo pro-capite, • aspettativa di vita • grado di accesso alla conoscenza (alfabetizzazione)

  13. Fil sta per Felicità interna lorda • In inglese l'acronimo cambia: Gnh, ovvero Gross national happiness. • L'indicatore non si focalizza sulla capacità di un'economia di produrre beni e servizi in un determinato arco temporale (ciò su cui è orientato il Pil) ma tiene conto • della qualità dell'aria, • della salute dei cittadini, • oltre a rapporti sociali • istruzione • Il Fil è il principale indicatore utilizzato dal Buthan, piccolo stato ai piedi dell'Himalaya. Da quelle parti l'articolo 1 della costituzione recita: «Tutti i cittadini hanno diritto a essere felici».

  14. Bhutan • La Felicità Interna Lorda pone la persona al centro dello sviluppo riconoscendo che l'individuo ha bisogni di natura materiale, spirituale ed emozionale. • Sono cinque le tematiche o gli obiettivi che vengono considerati come potenti strumenti per dirigere il processo di cambiamento: • lo sviluppo umano, • la governance, • lo sviluppo equilibrato ed equo, • il patrimonio culturale e • la conservazione dell'ambiente

  15. Pil al netto dell'inquinamento • Le imprese producono e fanno muovere il Pil. La produzione è anche causa di inquinamento ambientale è non si può non tenerne conto. • È questa la filosofia che ha ispirato la creazione del Gpi (Genuine progress indicator) conosciuto in Italia come "indicatore del progresso autentico". • Alla base della misurazione c'è la differenza tra spese positive (produzione di beni e servizi) e spese negative (inquinamento, incidenti stradali). • Queste ultime infatti muovono comunque in positivo la fredda logica del Pil (l'inquinamento fa aumentare la produzione di maschere anti-batteriche così come un incidente stradale fa lievitare le entrate sanitarie).

  16. L’Indicatore di impronta ecologica • misura il consumo umano di risorse naturali in relazione alla capacità della Terra di riprodurle. • Al momento ci sono circa 7 miliardi di abitanti sul pianeta Terra. In poco più di 100 anni la gran parte dei combustili fossili (il petrolio) è stata consumata. Inoltre molti Paesi produttori hanno già raggiunto il picco sui livelli di estrazione. Alcuni profetizzano che se non verrà trovata quanto prima una fonte energetica di massa alternativa l'attuale modello di società non si potrà sostenere.

  17. Impronta ecologica • In pratica la Terra ha bisogno di un anno e mezzo per ricreare quello che l'uomo, ai ritmi attuali, consuma in un anno. • Di questo passo, nel 2030 ci sarà bisogno di due pianeti per sfamare la richiesta di beni ed energie.

  18. L'Istat lancia il Bes: riuscirà a superare il Pil? • Enrico Giovannini lo aveva preannunciato ed è arrivato. Nel marzo 2013 il presidente dell'Istituto nazionale di statistica ISTAT ha presentato il Bes, l'indice che misura il "Benessere equo e sostenibile". • Tra le variabili di cui tiene conto il nuovo paniere c'è anche il benessere economico ma a questo si aggiungono: • salute, istruzione e formazione, • rapporto tra lavoro e tempo libero, • relazioni sociali, benessere soggettivo, • ricerca e innovazione, • qualità dei servizi, ambiente. • Secondo Giovannini si tratta di «un punto di partenza per realizzare un cambiamento culturale che, mi auguro, aiuterà a migliorare in concreto il benessere della generazione attuale e di quelle future».

  19. Il BES • Il Bes messo a punto da Istat e Cnel è uno strumento importante, perchè "il Pil misura la crescita, ma non il benessere da garantire anche alle generazioni future - spiega Giovannini – • Non tutto ha un prezzo: il sorriso di chi ci circonda, la solitudine, l’ansia di non avere un lavoro, l’aria che respiriamo, la biodiversità. A livello globale gli economisti e gli statistici lo hanno capito da tempo".

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