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La scuola delle competenze: dalle Linee guida ai curricoli

La scuola delle competenze: dalle Linee guida ai curricoli. Avellino, 16 dicembre 2010. LO SCENARIO EUROPEO. Raccomandazioni Lisbona 2000 Conclusioni Consiglio europeo del 2004 sulla validazione apprendimenti formali, non formali e informali

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La scuola delle competenze: dalle Linee guida ai curricoli

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Presentation Transcript


  1. La scuola delle competenze:dalle Linee guida ai curricoli Avellino, 16 dicembre 2010

  2. LO SCENARIO EUROPEO • Raccomandazioni Lisbona 2000 • Conclusioni Consiglio europeo del 2004 sulla validazione apprendimenti formali, non formali e informali • Raccomandazione Parlamento europeo del 18 dicembre 2006 (competenze chiave per l’apprendimento permanente). 1) Comunicazione madrelingua; scienza e tecnologia 2) Comunicazione nelle lingue straniere; 3) Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4) Competenza digitale; 5) Imparare ad imparare 6) Competenze sociali e civiche 79 Spirito di iniziativa e imprenditorialità 8) Consapevolezza ed espressione culturale

  3. IL CONCETTO EUROPEO DI COMPETENZA Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 – Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli • “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. • “Abilità” indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.

  4. LO SCENARIO ITALIANO • ALLEGATO 1 del D.M. 139 del 2007 in cui sono declinati i saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità, con l’indicazione degli assi culturali di riferimento. Essi assicurano l’equivalenza formativa di tutti i percorsi, nel rispetto dell’identità dell’offerta formativa e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, titoli e indirizzi di studio. • ALLEGATO 2 del D.M. 139 del 2007 in cui sono elencate le otto competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria 1. Imparare ad imparare, 2. Progettare, 3. Comunicare; 4. Collaborare e partecipare; 5. Agire in modo autonomo e responsabile, 6. Risolvere problemi; 7. Individuare collegamenti e relazioni, 8. Acquisire e interpretare l’informazione.

  5. IL DOCUMENTO TECNICO SULNUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE • Riunisce discipline diverse in ASSI CULTURALI epistemologicamente omogenei • Definisce le competenze chiave per ogni disciplina • Definisce le abilità e le conoscenze essenziali per ogni competenza • Definisce le competenze di cittadinanza da conseguire alla fine dell’obbligo di istruzione

  6. I RISULTATI DI APPRENDIMENTO NEI NUOVI ORDINAMENTI • Le competenze, articolate in abilità/capacità e conoscenze, rappresentano i traguardi dei percorsi formativi che puntano a formare persone consapevoli, critiche, in grado di intervenire attivamente nel reale assumendo precise responsabilità in modo autonomo, orientando le proprie capacità al bene comune. • Sono elaborati secondo la struttura del modello EQF • Essi si comprendono alla luce del Profilo educativo culturale e professionale (Pecup) che indica le caratteristiche che la persona deve avere per poter essere cittadino. • Tali traguardi formativi sono di responsabilità dello Stato che - nella concezione attuale dell’autonomia – non prescrive più programmi, ma indica le mete finali dei percorsi formativi. • È un sistema knowledge outcome, ovvero centrato sugli apprendimenti in uscita dai percorsi formativi.

  7. L’area generale nel primo biennio degli istituti professionali NUOVO ORDINAMENTO • Offre ai giovani una preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo d’istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale; • su questi assi si innestano saperi e competenze proprie delle aree di indirizzo che caratterizzano il settore di riferimento.

  8. Raccordi assi culturali, discipline e competenze chiave Discipline Lingua italiana Lingua inglese Matematica Scienze integrate Storia Diritto ed economia Otto Competenze chiave cittadinanza Assi culturali Obbligo istruzione Linguaggi Matematico Scientifico e tecnologico Storico-sociale

  9. Format di descrizione dei risultati di apprendimento relativi alla singola disciplina • Denominazione della disciplina • Risultati di apprendimento di riferimento della disciplina previsti al termine del percorso (desunti dal profilo dell’indirizzo) • Conoscenze da raggiungere al termine del biennio • Abilità da raggiungere al termine del biennio

  10. FORMARE PERSONE COMPETENTI • La competenza non è più intesa come nel passato come una somma di componenti (sapere, saper fare e saper essere), cioè un’aggiunta esterna alla persona, ma come una qualità della stessa ovvero la padronanza della persona dimostrata nell’azione. • La competenza,secondo il EQF (European Qualification Framework), indica la “capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale”. • Nel EQF le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

  11. MODELLO EQF: 8 LIVELLI DI COMPETENZE

  12. Schema EQF

  13. GESTIRE LA COMPLESSITà NUOVO ISTITUTO PROFESSIONALE

  14. Occorre un ripensamento di tipo culturale per accompagnare il cambiamento5 punti dell’innovazione didattica

  15. PROGETTARE PER COMPETENZE • Adozione di una serie di requisiti organizzativi centrati sull’aggregazione delle varie discipline in assi e in aree, salvaguardando la dimensione unitaria del percorso formativo. • La didattica per competenze: è - per definizione - interdisciplinare consegna agli studenti un compito autentico da realizzare e documentare chiede agli studenti di agire in autonomia e responsabilità privilegia compiti reali (o simulati) e relativi prodotti che lo studentie è chiamato a realizzare ed indica le risorse (capacità, conoscenze, abilità) che occorre mobilitare per diventare competente.

  16. GLI ATTORI DEL PROCESSO: la centralità del CONSIGLIO DI CLASSE • 2 PROBLEMI: come garantire un percorso unitario e coerente, un miglioramento reale • Qual è il percorso di apprendimento più produttivo per sviluppare le competenze definite nel PROFILO? • Come garantire che tutte le competenze dichiarate siano oggetto di adeguato intervento formativo? • Come fare in modo che tutte le competenze dichiarate siano assunte come compito condiviso da tutti i docenti del consiglio di classe? • Come sviluppare una didattica per lo sviluppo delle competenze che utilizzi in modo coerente le metodologie e gli strumenti indicati nel regolamento?

  17. Per ogni classe: • 1) individuare per ciascuna competenza gli elementi che la definiscono (obbligo istruzione, PECUP, profili, linee guida, scelte dell’isitituto, la specificità del corso ecc.); • 2) Attribuire le responsabilità dello sviluppo delle competenze, individuando: • la disciplina di riferimento, che assume la responsabilità primaria dello sviluppo della competenza; • Le discipline che concorrono con specifiche attività allo sviluppo della competenza • 3) Definire il piano di lavoro della disciplina (Unità di apprendimento) • Le diverse unità di apprendimento devono sempre mirare a sviluppare almeno una competenza tra quelle presenti nel repertorio di riferimento. Possiamo avere UdA ad ampiezza massima (tutti i docenti), media (alcuni) o minima (asse culturale).

  18. SVILUPPO DEL PIANO FORMATIVO

  19. VALUTAZIONE Il processo di valutazione consiste nella raccolta sistematica delle evidenze che, al termine delle varie UdA realizzate, segnalano il progresso degli apprendimenti della persona, ovvero: prodotti, processi, linguaggi, riflessioni, comportamenti… Tali evidenze sono osservate tramite una griglia unitaria di valutazione, concordata nell’ambito del consiglio di classe, che fornisce i criteri della ricognizione dei fattori utili al compito valutativo. La valutazione coinvolge tutto il consiglio di classe, così che il giudizio viene espresso con il contributo di tutti.

  20. RUBRICA DELLE COMPETENZE • È uno strumento che articola la specifica competenza in indicatori o compiti essenziali ed indispensabili che “attivano” la competenza stessa, così da sostenere una formazione efficace ed una valutazione attendibile. • Inoltre indica, per ogni livello EQF previsto, le descrizioni delle performance dell’allievo, così da poter attribuire ad esso il livello appropriato, tenuto conto delle evidenze della sua azione (prodotti, processi, linguaggi, riflessioni, comportamenti…).

  21. SCHEDA RUBRICA DELLA COMPETENZA

  22. CERTIFICAZIONE • Momento in cui, a seguito della valutazione, si passa alla loro registrazione entro una scheda che ne indichi il livello di padronanza e le altre informazioni utili alla comprensione del giudizio. • Occorrere garantire il criterio della attendibilità dando al giudizio espresso una efficacia dimostrativa ed un riscontro probatorio. • La certificazione – riferita ad ogni studente e svolta dall’intera équipe dei docenti - si svolge nei seguenti modi: • si indicano le situazioni di apprendimento più significative traendole dal portfolio e dall’attività didattica; • si attribuisce il livello della competenza (se positivo), specificandone eventualmente il grado tramite delle note. D.M._9_27-1-10_certificato_obbligo.doc

  23. Scheda di certificazione delle competenze

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