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“Chi sa amare supera felicemente le onde del mare in tempesta e vive nella gioia” (Santa Teresa)

Non c’é felicità più grande di quella di colui che si sente amato incondizionatamente e che sa amare in modo incondizionato. Zumaia. “Chi sa amare supera felicemente le onde del mare in tempesta e vive nella gioia” (Santa Teresa). Giovanni 15, 9-17 // 6º Pasqua –B- // 17-5-09.

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“Chi sa amare supera felicemente le onde del mare in tempesta e vive nella gioia” (Santa Teresa)

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Presentation Transcript


  1. Non c’é felicità più grande di quella di colui che si sente amato incondizionatamente e che sa amare in modo incondizionato. Zumaia “Chi sa amare supera felicemente le onde del mare in tempesta e vive nella gioia” (Santa Teresa) Giovanni 15, 9-17 // 6º Pasqua –B- // 17-5-09

  2. 9 Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Gesù, quando si accommiata, quando dice le sue ultime parole ai discepoli, svela ciò che ha guidato e ha dato impulso a tutta la sua vita: l’amore. Parla di ciò che fa piacere all’essere umano e di quanto ha bisogno: delle relazioni umane, dell’amore, della felicità, dell’amicizia. Seguire Gesú é un fatto di amore. L’amore divino ci mostra un volto visible e pieno di calore umano in Gesú.

  3. 10 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11 Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Il capitolo quindici del quarto vangelo é marchiato dalla tenerezza di Gesú verso tutti gli uomini. L’amore che ha per noi é lo stesso che il Padre ha per Lui. Ci assicura qualcosa di grande: la possibilità di condividere la gioia stessa di Gesù. Forse meditiamo poche volte sulla gioia di Gesù e sulla nostra gioia, forse non abbiamo ancora appreso a percorrere la nostra vita seguendo i suoi passi. A volte possiamo dare la sensazione che abbiamo paura di essere persone di gioia. La letizia e la felicità sono caratteristiche essenziali dei discepoli di Gesú. E’ felice chi rende il mondo più capace di gioia. Conosce la gioia solo chi la sa donare. Vive solo chi fa vivere. Come Gesú.

  4. 12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. 13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Amare, essere amato é un grido e un dono che come persone portiamo dentro. Ciò che ci fa felici é l’amore vissuto, fatto realtà quotidiana. Ciò che più ci fa soffrire é l’assenza di amore, l’indifferenza. Gesù aggiunge una “piccola” sfumatura: “come io vi ho amato”. Abbiamo un modello e un livello di amore: amare come Gesú ama. Dobbiamo restare di continuo di fronte a Gesù per cogliere il suo modo di amare,per percepire la profondità del suo amore. Amare come Gesú é qualcosa di totalmente nuovo, é quanto Gesù voleva rivelarci. Niente di più. Lo stiamo apprendendo guardando Lui.

  5. 14 Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. 15 Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Gesù manifesta la sua relazione con noi usando una parola chiave: amicizia. Essere cristiani é essere amici di Gesù. Amici, non servi. I servi agiscono perché ricevono un comando. L’amicizia suppone comunicazione, condividere la gioia dell’impegno comune, sentire come propri gli obiettivi e i sentimenti di chi amiamo e apprezziamo. Gesù ci hacomunicato ciò che Lui sa: che Dio é Amore. In Gesù conosciamo il Padre, vicino, gentile, pieno di tenerezza.

  6. 14 Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. 15 Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Il nostro amore é la risposta alla sua iniziativa libera e gratuita. Chi si spende per i bisogni e le aspirazioni altrui é vicino a Dio. Conosce Dio. Dà frutto. Chi ama, sia cattolico o no, incluso chi si confessa agnostico o ateo, “conosce Dio”. Chi non ama, sia cattolico praticante, agnostico o ateo, “non ha conosciuto Dio”. Lo afferma Gesù nella parabola del giudizio finale: non ci chiederà se siamo stati uomo o donna, sposati, “single”, religiosi, monache o monaci, né gli interesserà la nostra professione, né le nostre idee politiche, né ci interrogherà sui concetti teologici o dogmatici. Gli importerà solo la qualità del nostro amore:“quanto avete fatto ai miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

  7. 17 Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri. Il comando di Gesù é: AMARE. L’amore non é questione di obbedienza o di dovere.Basta chiederlo a una madre o a un innamorato. E’ la risposta grata e gioiosa all’amore incondizionato di Dio, non una legge.L’amore di Dio é amore incarnato. Dicendo: “che vi amiate”, Gesú ci indica la direzione. Il Padre ci ama, non solo perché Lo amiamo, ma affinché ci amiamo. Non solamente perché corrispondiamo al suo amore, ma affinché prolunghiamo il suo amore in direzione degli altri. Vivo amando o “cercando soddisfazioni”?

  8. Così é Lui, fratello e sorella, così é Lui. Gli sprizza tenerezza da tutti i pori,ci innalza fino ai suoi occhi, ci bacia,ci fa solletico, carezze e strizzatine d’occhio,e sogna grandi cose per noipiù delle madri più buone e appassionate. Dio ha posto in noi la sua speranza. Dio ci ha affidato suo Figlio, Ci ha affidato la sua casa, la sua Buona Notizia,e tutte le sue attese;e noi non poniamo in Lui le nostre speranze? Dobbiamo aver fede nella vitanonostante tutto il male che ci sta attorno. Dobbiamo avere speranza nelle persone,in tutte! “Solamente in qualcuna”, solo i fariseie gli stolti la pongono... Dobbiamo fidarci di più di Dioe lasciarci strigere dalle sue braccia e riposare nel suo cuore. Bisogna sperare IN Dio. Meglio: bisogna affidare la speranza A Dio. E se tutto questo lo fai già e ne godi,una cosa ti manca, però:devi sperare CON Dio! Ulibarri, Fl. Così Lui é

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