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I conflitti e la teoria di “campo” di Kurt Lewin

I conflitti e la teoria di “campo” di Kurt Lewin. Per una lettura in chiave psicoanalitica dei capp.IX-XIV dei Promessi Sposi Prof.ssa Celeste Sebastiani – aprile 2009. Il conflitto.

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I conflitti e la teoria di “campo” di Kurt Lewin

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Presentation Transcript


  1. I conflitti e la teoria di “campo” di Kurt Lewin Per una lettura in chiave psicoanalitica dei capp.IX-XIV dei Promessi Sposi Prof.ssa Celeste Sebastiani – aprile 2009 Celeste Sebastiani - aprile 2009

  2. Il conflitto * “una situazione in cui forze di valore approssimativamente uguale ma dirette in senso opposto, agiscono simultaneamente sull’individuo” (Lewin, 1965)* “La reciproca interferenza di reazioni incompatibili” (Cameron e al., 1962) NOTE • Molte situazioni di conflitto non sono di natura spaziale ma psicologica - Per difendersi dal conflitto, spesso si ricorre all’esaltazione di un obiettivo e alla contemporanea svalutazione dell’oggetto da abbandonare (per negare e cancellare che esista un conflitto interiore) Celeste Sebastiani - aprile 2009

  3. 4 possibilità di conflitto • Conflitto fra due tendenze appetitive 2) Conflitto fra una tendenza appetitiva e una avversativa rivolta sullo stesso oggetto 3) Conflitto fra due tendenze avversative 4) Conflitto composto fra più tendenze appetitive e avversative I più acuti conflitti si hanno tra due tendenze incompatibili ma di uguale valore Celeste Sebastiani - aprile 2009

  4. Tabella tipi conflitto + S + 1 + S 2 - - S - 3 + + S 4 - - Celeste Sebastiani - aprile 2009

  5. Definizioni • Tendenza appetitiva = rivolta al raggiungimento di un obiettivo (o di attrazione); di seguito indicata con il segno + • Tendenza avversativa = rivolta a evitare eventi indesiderabili; indicata con segno – Celeste Sebastiani - aprile 2009

  6. 1- Conflitto tra due tendenze appetitive (attrazione-attrazione) • Due obiettivi positivi, attraenti, ma la natura della situazione è che il soggetto può raggiungere uno solo dei due. - I due termini di conflitto apparentemente si equivalgono (ma nella realtà non si equivalgono completamente!) • Conflitto innocuo: il soggetto è sotto l’effetto di due forze, dirette in senso contrario Es: asino di Buridano; gita/uscire con amici/offerte lavoro; casa paterna/esistenza indipendente Soluzioni: intenzionali/casuali/preferenza Celeste Sebastiani - aprile 2009

  7. 2- Conflitto tra una tendenza appetitiva e una avversativa(attrazione-avversione) • Una situazione (o un soggetto) ha sia caratteristiche positive che negative (provoca avvicinamento e allontanamento insieme) - Il soggetto rimane sospeso, privo di movimento (se le tendenze hanno forza ± uguale) • Il soddisfacimento del desiderio è condizionato o implica un “prezzo”da pagare, o uno sforzo considerevole, o il rischio (e una eventuale punizione) Es:golosità/punizione; protrarre un gioco/minacce esterne; reagire a una prepotenza/temere insuccesso; avanzare in battaglia/restare al sicuro; incertezza e tensione di un timido che a una festa osserva la ragazza desiderata ma non riesce a invitarla a ballare. Celeste Sebastiani - aprile 2009

  8. 3- Conflitto tra due tendenze avversative • Due oggetti o situazioni negative, spiacevoli; questa condizione condurrebbe alla ritirata, ammesso che sia possibile. Se non lo fosse, si possono avere gravi disturbi del comportamento. • Si impone la scelta del male minore. Es: non un lavoro che non piace/punizione del capo; ragazza che non vuole restare sola/proposta matrimonio da un uomo che non gradisce; scegliere di soffrire in malattia/accettare cure pesanti o un intervento chirurgico; accettare le regole degli adulti/imposizione minaccia punizioni Celeste Sebastiani - aprile 2009

  9. 4- Conflitto tra due tendenze in sé sia appetitive che avversative (Hovland e Sears) • Oggetti o situazioni non evocano solo attrazione o repulsione, ma più di queste cose contemporaneamente; è una situazione di conflitto caratterizzata da forte tendenza attrattiva e da attrettanto forte tendenza avversativa per ognuno dei due oggetti (es: offerte di lavoro). NOTA 1: STATI DI CONFLITTO POSSONO GENERARE DISTURBI NEUROTICI o ANGOSCIA NOTA 2: NEL CONFLITTO ATTRAZIONE/AVVERSIONE, SECONDO FREUD, IL SOGGETTO ATTUA UNA DISLOCAZIONE O UN TRASFERIMENTO (se non puoi ottenere la donna del tuo desiderio, ti rivolgi a una meno graziosa, che sta “meno a cuore”, come sostituzione del vero obiettivo. NOTA 3: OGNI CONFLITTO INTERIORE GENERA INIBIZIONE Celeste Sebastiani - aprile 2009

  10. Conseguenze degli stati di conflitto • Turbe del comportamento → agitazione, insonnia, prostrazione, disturbi dell’alimentazione, aumento emotività, condotte “fobiche” (=ansia, diretta all’oggetto causa o, per spostamento, ad altri); riti ossessivi (ripetere abitudini, assumere particolari posizioni o posture); allucinazioni (illudersi di qualcosa) • Turbe dei rapporti sociali → A) comportamento sessuale (scomparsa di attività sessuale o ipereccitabilità; omosessualità; masturbazione) → B) cambiamenti posizioni gerarchiche nel gruppo sociale (rinuncia alla lotta; isolarsi dai giochi o dai pasti comuni; stare in disparte; diventare aggressivi per difendersi dal timore) → C) alterazione rapporti interpersonali (paura, timore, aggressività con i familiari) • Manifestazioni viscerali e psicosomatiche (= eczemi, caduta capelli, foruncolosi, contratture, otiti, adenomi, perfino alcuni tipi di cancro) Celeste Sebastiani - aprile 2009

  11. ...E quindi? Che fare? Ogni situazione di conflitto: • richiede pazienza • implica leggere in se stessi • necessita un confronto C’è sempre una via d’uscita e questa equivale sempre a una crescita, non a un di meno! Subire una situazione interiore conflittuale equivale invece a star male o a “perdersi”o a perdere qualcosa di positivo. Celeste Sebastiani - aprile 2009

  12. La teoria di “campo” di Kurt Lewin DEFINIZIONE DI “CAMPO” • Deriva dal concetto fisico di campo di forze in cui ogni parte del campo è influenzata dal tutto in cui la parte è inserita • In psicologia (della Gestalt), si ritiene che la percezione della realtà sia un tutto organizzato - Lewin trasporta questa impostazione anche allo studio dell’individuo e alle sue relazioni con l’ambiente Celeste Sebastiani - aprile 2009

  13. Il modello detto galileiano di Lewin • Intende spiegare il comportamento di una persona, studiando le forze che agiscono su di essa in quel determinato luogo e in quel determinato momento. Lo spazio vitale, quindi, di quella persona • Lo spazio vitale è la rappresentazione psicologica della situazione ambientale in cui la persona vive e delle alternative che gli si pongono Celeste Sebastiani - aprile 2009

  14. Il soggetto è un punto in movimento • È sottoposto all’azione delle forze che operano intorno a lui (= respinto da attività spiacevoli, attratto dalle preferite, incontra barriere, le aggira, si muove..). - Questa è la locomozione dello spazio vitale, indipendentemente dal fatto che la soluzione ai problemi abbia luogo nella immaginazione o nei fatti Celeste Sebastiani - aprile 2009

  15. Ma anche dentro la persona c’è movimento...! • Ogni persona infatti ha una propria struttura, composta da fattori anch’essi in moto, quasi geometricamente definiti • Zona motoria e zona percettiva interagiscono con l’ambiente (è la nostra superficie) - La regione personale interiore è posta in settori profondi, più periferici, ma centrali per noi stessi Celeste Sebastiani - aprile 2009

  16. La struttura della personalità Lo sviluppo della personalità è connesso alla differenziazione tra le varie regioni, che restano però interconnesse attraverso confini che variano, da persona a persona (in rigidezza e permeabilità) (es: la personalità di un bambino è poco differenziata, non riesce a distinguere se stesso dall’ambiente e a leggere al proprio interno) Celeste Sebastiani - aprile 2009

  17. La persona e il mondo: un sistema • Ogni individuo posto nel mondo interagisce con esso; con esso entrano in rapporto le varie aree della personalità • Individuo e realtà circostante tendono a formare un sistema. • Intendiamo per sistema il “complesso di elementi che, mantenendo le proprie caratteristiche, formano un tutto organico, integrandosi” (Gabrielli, Dizionario Della lingua italiana, C.Signorelli Editore) • Tra individuo e realtà circostante possiamo verificare l’attuarsi di forze che reciprocamente stabiliscono un particolare tipo di rapporto Celeste Sebastiani - aprile 2009

  18. I sistemi di tensione • Tra le varie aree della personalità possono fluire tensioni o energia tali da produrre una de-differenziazione (come accade in momenti di frustrazione o di conflitto) • La descrizione di questi sistemi di tensione può aprire la strada per caratterizzare gli individui fra loro (o la persona stessa) in diverse situazioni sociali • Interessante un approccio duplice di indagine: l’individuo e i suoi conflitti; l’individuo e la realtà circostante visti come sistema. Celeste Sebastiani - aprile 2009

  19. Applicazione testuale 1Capitoli IX e X Forze che esercitano pressione su Gertrude Attrazioni, repulsioni nell’animo di Gertrude Celeste Sebastiani - aprile 2009

  20. Applicazione testuale 1 –esercizio 1 Completa il grafico precedente: * inserendo le “voci” che appartengono ai due campi, esterno e interno • Inserendo frecce con vettori che segnalino la direzione tra i due campi * Indica con A o con R se si tratta di forze di attrazione o repulsione Celeste Sebastiani - aprile 2009

  21. Applicazione testuale 1 – esercizio 2 E quelle parole frizzarono sull’animo della poveretta, come lo scorrere d’una mano ruvida sur una ferita (rr.18-20, cap.X) • Individua azioni e strategie del padre di Gertrude (A) • Deduci dal testo i bisogni dell’animo di Gertrude (B) - Prova a riempire il grafico precedente con le segnalazioni A e B Celeste Sebastiani - aprile 2009

  22. Applicazione testuale 2Capitolo XII-XIIIAnche la folla ha dei volti... La folla e l'assalto ai forni RENZO Celeste Sebastiani - aprile 2009

  23. Applicazione testuale 2 – esercizio 1 Non mancava altro che un’occasione,una spinta, un avvisamento qualunque, per ridurre le parole a fatti; e non tardò molto. (rr.123-124, cap.XII) • Che vuol dire? • Dove accade questa occasione? Attraverso quale circostanza? - Come si sviluppa? Celeste Sebastiani - aprile 2009

  24. Applicazione testuale 2 – esercizio 2 Elenca le fasi concitate dell’assalto ai forni, cercando di individuare: • i fattori scatenanti • intorno a quali figure si sviluppano - interrelazioni Celeste Sebastiani - aprile 2009

  25. Applicazione testuale 2 – esercizio 3 • Come si colloca Renzo rispetto alla folla? • Sviluppa una tua riflessione sul rapporto individuo/ambiente circostante - Sviluppa una tua riflessione in merito al rapporto pensiero individuale/mentalità comune Celeste Sebastiani - aprile 2009

  26. Applicazione testuale 3Capitolo XIVI volti della folla e Renzo... • Osserva i vari chi dell’esordio cap.XIV e ricavane delle tipologie umane: un sostantivo per ognuna • Il debol parere di Renzo (r.45): chi per lui i buoni e i cattivi? In base a cosa? - Renzo e lo sconosciuto (r.117 e sgg.): come fa lo sconosciuto ad avere la meglio? Quali parole e azioni vengono messe in atto? Quali i punti di debolezza di Renzo? Celeste Sebastiani - aprile 2009

  27. Per finire … DOMANDE DAL TESTO • Conseguenze della guerra erano circostanze particolari (…) più dell’ordinario. (rr.11-18, cap.XII) Conosci circostanze simili dei nostri tempi? 2. A un certo segno (…) nasce un’opinione né molti (…); supposizioni che non stanno né in cielo né in terra; ma che lusingano a un tempo la collera e la speranza. (rr.23-28, ib) Potresti individuare supposizioni come quelle descritte nella realtà odierna? Celeste Sebastiani - aprile 2009

  28. E per sua sventura, trovò l’uomo secondo il suo cuore.(rr.50-51, cap. XII); ricorda “la sventurata rispose” (r. 533, cap.X).Le strade e le piazze brulicavano d’uomini, che trasportati da una rabbia comune, predominati da un pensiero comune, conoscenti o estranei, si riunivano in crocchi, senza essersi dati l’intesa, quasi senza avvedersene, come gocciole sparse sullo stesso pendio. (rr.105-109, cap.XII)- Che tipo di intesa qui viene delineata?- Per quali motivi, a tuo parere, questa intesa ha generato conflitti sociali? Celeste Sebastiani - aprile 2009

  29. Riferimenti Canestrari R., Psicologia generale e dello sviluppo, Ed. CLUEB 1986 • http://www.psicopolis.com/Kurt/tcampo.htm (K.Lewin) • http://www.eduprof.unito.it/programmi/MATERIALI/miglietta/lezione8.pdf (interessante ppt!) • http://www.centrodiascolto.org/articoli/La%20gestione%20dei%20conflitti.pdf (ppt su conflitti e mediazione nei conflitti) Celeste Sebastiani - aprile 2009

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