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IO e i NUMERI Dalla scuola dell’infanzia ad oggi

IO e i NUMERI Dalla scuola dell’infanzia ad oggi. Pensando al mio rapporto con i numeri e la matematica….

juan
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IO e i NUMERI Dalla scuola dell’infanzia ad oggi

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Presentation Transcript


  1. IO e i NUMERIDalla scuola dell’infanzia ad oggi

  2. Pensando al mio rapporto con i numeri e la matematica… Potrei iniziare la mia presentazione con frasi d’effetto , esprimendo il mio odio e la mia insofferenza verso questa materia, criticando gli insegnanti che ho avuto durante il mio percorso scolastico ma…… NON RISPECCHIEREBBERO LA REALTA’!!

  3. Con la matematica ho sempre avuto un rapporto sereno e pacifico, con pochi alti e bassi, dovuti a qualche problemino con la geometria. Quindi posso dire che… … MATEMATICA MI PIACEVAAA!!!!

  4. Alla scuola dell’infanzia… Devo ammettere che i ricordi riguardo la mia infanzia sono abbastanza sfocati ma vi sono alcune immagini che mi sono rimaste impresse nella mente. Il mio rapporto con i numeri inizia proprio dalla scuola materna grazie alla piccola, nel fisico, ma grande, nel cuore, Suor BERNARDINA

  5. Ci faceva giocare, tutti seduti in cerchio, al gioco dell’ OROLOGIO: lei nascondeva l’orologio e noi bambini dovevamo dire dei numeri per indovinare che ore erano. Era un gioco semplice, ma a cui tutti partecipavano con entusiasmo.

  6. Inoltre alla scuola materna adoravo giocare al banco del mercato e a fare la spesa («costa 3 soldini», «ecco 2 soldini»)… E ogni mattina ci contavamo («1,2,3,4……oggi siamo in…..ne mancano…») Preludio alle grandi operazioni matematiche della vita quotidiana!!

  7. L’asilo era anche il mondo delle CONTE, per decidere i turni di gioco: A bi bone buccia di limone, Buccia d’arancia, Oh che mal di pancia! Bevo il tè, non ce n’è, Vado in bagno e conto fino a tre, UNO, DUE, TRE, Tocca proprio a te!

  8. Alla scuola primaria… Ecco il luogo dove si iniziava a fare la matematica «seria» Durante la scuola elementare ho avuto la fortuna di avere un’insegnante fantastica: la maestra Arianna, che tuttora insegna nella mia vecchia scuola. Allora era giovane, alla prima esperienza lavorativa e noi eravamo la prima classe in cui insegnava, forse per questo ha messo tanta passione nel trasmetterci la materia. Anche a distanza di anni, provo ancora un grande affetto nei suoi confronti.

  9. Di quelle lezioni da scolaretta con il grembiulino bianco ricordo il piacere di fare i conti e le numerazioni, per me vissute come un gioco, poiché la maestra riusciva a farcele apparire così. Ad esempio utilizzando nei primi anni disegni e storielle. Ricordo anche che mi divertivo ad utilizzare i regoli, quei rettangolini colorati con cui era possibile non solo contare ma anche costruire tante cose diverse, oppure ancora fare i compiti a casa disegnando le palline colorate dell’abaco.

  10. Dopo pochi anni, però, matematica ha cominciato a voler dire: IMPARARE LE TABELLINE A MEMORIA. Qui la faccenda si è fatta un po’ più noiosa…ma presto sono riuscita a renderla più divertente. Ricordo che per memorizzarle le ripetevo cantando e sfidavo familiari e compagni a chi ne indovinava di più, come se fosse un quiz!

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