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La previdenza pubblica e privata e la riforma delle pensioni

La previdenza pubblica e privata e la riforma delle pensioni. A cura di: Antonio Bruzzese. Struttura della ricerca:. Classificazione dei piani e dei fondi previdenziali Caratteristiche Dei Sistemi Previdenziali Le riforme in corso Appendici:

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La previdenza pubblica e privata e la riforma delle pensioni

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Presentation Transcript


  1. La previdenza pubblica e privata e la riforma delle pensioni A cura di: Antonio Bruzzese

  2. Struttura della ricerca: • Classificazione dei piani e dei fondi previdenziali • Caratteristiche Dei Sistemi Previdenziali • Le riforme in corso • Appendici: • Classificazione dei sistemi previdenziali paesi OCSE • La Previdenza privata in Italia

  3. Classificazione dei piani e dei fondi previdenziali • Piano pensione Un piano pensionistico è un contratto che ha la finalità di garantire la pensione ovvero una rendita vitalizia i cui sussidi o indennità non possono essere versati al lavoratore senza un’ingente penale fino al raggiungimento di un’età, detta età pensionabile. • Fondo pensione è un insieme di attività gestite da un’entità legalmente indipendente che sono comprate con i contributi versati ad un piano pensione allo scopo di finanziare il pagamento delle pensioni e dei benefits previdenziali. I membri del piano che gestiscono il fondo hanno diritti regolati in base condizioni contrattuali sulle attività detenute nel fondo pensione; diritti che di solito esercitano sotto forma di commissione sui profitti e sulle spese di gestione del portafoglio.

  4. Piani pensione privati: quadro funzionale

  5. Piani pensione privati: quadro istituzionale

  6. Caratteristiche Dei Sistemi Previdenziali In quasi tutti i paesi è presente un sistema di sicurezza sociale fondato su tre pilastri: • La garanzia di un reddito minimo per anziani e indigenti • Un sistema previdenziale obbligatorio basato sui reddito che garantisce il pagamento di una pensione dopo un certo numero di anni di versamenti • Un sistema previdenziale integrativo su base volontaria.

  7. Le Riforme Si parla per lo più di due tipologie di riforme: parametriche e sistemiche. Le prime riguardano la modifica di alcuni parametri di base che regolano la previdenza. Le seconde si concentrano su cambiamenti all’intero quadro previdenziale, l’attenzione è posta in genere, sui seguenti temi: • sistema contributivo o retributivo • gestione pubblica o privata • contributi definiti o prestazioni definite

  8. Sistema contributivo o retributivo Pregi: • I piani pensione possono essere finanziati con un livello di contributi inferiori rispetto a quelli necessari per mantenere il sistema contributivo. • Aumenta le fonti di finanziamento per la previdenza. • Aumenta il tasso di risparmio di una nazione. • Rende i mercati dei capitali più efficienti. Difetti: • Lenta fase di avvio. • Alti costi di transizione. Non è vero che: • Riduce i costi di una popolazione che invecchia. • Aumenta il rendimento dei contributi versati.

  9. Gestione pubblica o privata Pregi: • Isolamento dalla politica nella scelta degli investimenti dei fondi pensione. • Migliori servizi. • Maggiore efficienza operativa. • Possibilità per i lavoratori di scegliere i fornitori. Difetti: • Eccessivi costi pubblicitari. • Necessità di regole chiare.

  10. Contributi definiti o prestazioni definite Pregi: • Aumenta la portabilità. • Sviluppa la competizione tra i manager e aumenta le possibili strategie di investimento. • Rinforza l’isolamento dalla politica. Difetti • I lavoratori si assumono rischi maggiori. • Passività contingenti a carico del Governo. • Difficoltà nei pagamenti delle rendite.

  11. Modelli di gestione privata

  12. Modelli di gestione e confronti lo spazio per i costi amministrativi in un sistema retributivo sono i valori nell’ultima colonna.

  13. I modelli basati su un approccio decentralizzato, hanno costi maggiori anche superiori ai differenziali tra salario e portafoglio misto

  14. Con un divario tra salari ed investimenti simile a quello americano e con un modello di gestione della previdenza sociale a costi ridotti è sufficiente una contribuzione mensile del 7% per ottenere una pensione pari al 50% dell’ultimo salario. Con un modello più costoso (decentralizzato) e con un divario tra salario e rendimento simile a quello di Germania o Giappone sarà necessario un tasso di contribuzione pari almeno all’ 11% del salario.

  15. Conclusioni: La privatizzazione dei piani previdenziali non dovrebbe avvenire senza il ruolo dello Stato. Solo se il governo provvede a distribuire i contributi ai fondi previdenziali, si può avere una riduzione dei costi e aumentare la redditività dei fondi. Dovrebbe essere garantita la trasparenza nei flussi finanziari e la vigilanza della gestione privata. Fare in modo che i fondi siano un mezzo attivo per finanziare investimenti privati, sarebbe poi una delle chiavi per ridurre i costi e aumentare i benefici,

  16. F I N E !

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