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TUMORI NELL’UOMO. Antonio Contu / Sara Marredda S.C. di Oncologia Medica Sassari. 25 MAGGIO 2012 CAGLIARI. Negli ultimi vent’anni, la prognosi di molti tumori è nettamente migliorata. http://www.cancer.org. Attesa di vita in Europa.
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TUMORI NELL’UOMO Antonio Contu/ Sara Marredda S.C. di Oncologia Medica Sassari 25 MAGGIO 2012 CAGLIARI
Negli ultimi vent’anni, la prognosi di molti tumori è nettamente migliorata http://www.cancer.org
Attesa di vita in Europa Dati: Population Division of the Department of Economic and Social Affairs of the United Nations Secretariat (2003). World Population Prospects: The 2002 Revision
Cancer Survivors: dati americani attualmente 10 milioni di americani che sono considerati " sopravvissuti al cancro, e le loro file sono in rapida crescita come più di un milione di nuovi casi di cancro sono diagnosticati ogni anno." “There are currently10 million Americans who are considered cancer survivors, and their ranks are growing rapidly as more than a million new cases of cancer are diagnosed each year.” Drawn from From Cancer Patient to Cancer Survivor: Lost in Transition, 2006 Institute of Medicine •www.iom.edu
Cancer Survivors: dati italiani Anni 90’:sopravivenza mediaa 5 annimediamente del 23% in più rispettoa coloro che si ammalavano negli anni 80’ • Uomini 41% • Donne 56% • Picchi massimi • Tumore del testicolo (94%) • Tumore della mammella (81%) Taranto M., “Comunicato stampa n° 33”, Istituto Superiore di Sanità, 2003
Cancer Survivors: dati italiani Se in Italia nel 2000 si sono diagnosticati 240.000nuovi casi di tumore, possiamo quindi stimare che oggicirca 116.000 di questi malati sia ancora vivo
La preservazionedellaqualità della vitadei pazienti, a breve termine così come a distanza, deve essereparte integrantedel trattamento
I sopravviventi “Promoting health and physical function among cancer survivors” Gritz et al . JCO novembre 2006 1)problematiche lavorative 2)prevenzione degli effetti collaterali a lungo termine 3)interventi psico-sociali
I sopravviventi e il lavoro • 20% in media dei pazienti che tornano al lavoro hanno limitazioni delle loro abilita’ • 18% : difficolta’ a gestire sforzi fisici prolungati • 22% condividere il proprio spazio con altri • 12% a mantenere la concentrazione • 14% ad apprendere cose nuove (WHO/ ICF 2001: impairment, activity limitation, participation restriction) Tutto ciò richiede dei servizi di gestione del lavoro “ elastici e comprensivi” Esempio : linfedema all’arto superiore nelle donne mastectomizzate
I sopravviventi e la chemioterapia/ radioterapia / ormonoterapia
DISTURBI SESSUALI NEI PAZIENTI ONCOLOGICILa dimensione del problema • Il 40-100% dei pazienti con tumore soffre di disfunzioni sessuali dopo il trattamento chemioterapico, ormonale e/o radioterapico • Le morbidità preesistenti sono in grado di produrre effetti devastanti sulla sessualità Numero 2 estate 2009 - www.sicp.it
L’impatto PSICO-SESSUALEdei trattamenti e della malattia non può più essere ignorato
I disturbi della sessualità • Disturbi del desiderio sessuale diminuzione o perdita del desiderio sessuale • evitamento della sessualità • Disturbi dell'eccitamento sessuale • difetto della risposta genitale femminile (diminuzione o perdita della lubrificazione) • difetto della risposta genitale maschile (impotenza e disturbo dell'erezione) • Disturbi dell'orgasmo • inibizioni dell'orgasmo maschile e femminile • eiaculazione precoce • Disturbi da dolore sessuale • vaginismo e dispareunia
DisturbiSessualinellapopolazione • 43% donne e 31% uomini • Problemi più frequenti nelle donne • 33.4% perdita di interesse sessuale • 24.1% incapacità di raggiungere l’orgasmo • 21.2% diminuzione piacere sessuale • 18.8% difficoltà nel rapporto sessuale • 14.4% rapporti sessuali dolorosi [Laumann EO, Paik A, Rosen RC: JAMA 1999;281:537-544]
DisturbiSessualinellapopolazione • Problemi più frequenti negli uomini • 28.5% eiaculazione precoce • 17% ansia da prestazione • 15.8% perdita di interesse sessuale • 10.4% incapacità a mantenere l’erezione [Laumann EO, Paik A, Rosen RC: JAMA 1999;281:537-544]
Fattoricheinterferisconosullasessualità • Fattori di Base • Fatori demografici: ad es. età, sesso, fattori etnici • Fattori psicologici: ad es. ansia, depressione, immagine corporea • Problemi di salute cronica: ad es. diabete, patologie cardiache • Fattori relazionali: qualità del rapporto col partner • Fattori legati all’età: ad es. scarsa lubrificazone vaginale, disfunzione erettile
Cancro e sessualità • Neoplasie prostatiche • Disfunzione erettile (85%) • Problemi di riduzione o assenza di orgasmo, riduzione rigidità erettile. • Climacturia • Neoplasie del testicolo • Perdita del desiderio (20%), • disfunzione erettile (11.5%), • disturbo dell’orgasmo (20%) e dell’eiaculazione (44%), • diminuzione dell’ attività sessuale (44%), e del • piacere sessuale (19%)
Cancro e sessualità • Neoplasie testa-collo • Neoplasie apparato gastro-enterico • Neopalsie ematologiche • Neoplasie vescica • Neopalsie polmone • Neoplasie urogenitali
Fattoricheinterferisconosullasessualità • Dopo la diagnosi di cancro • Fattori demografici: non modificati • Fattori psicologici: non modificati, migliorati, peggiorati • Problemi di salute cronica: non modificati, peggiorati • Fattori relazioniali: non modificati, migliorati, peggiorati • Fattori legati al tumore: menopausa indotta, immagine corporea, disfunzione erettile
Il medico e la sessualità del paziente • 50 pazienti affetti da diversi tipi di tumore • 32 medici oncologi o palliativisti Hordern A, Street A, MJA 2007; 186: 224–227
Il medico e la sessualità del paziente Mentre la maggior parte dei professionisti ha incentrato la sua attenzione sulla lotta alla malattiaindipendentemente dal costo fisico ed emozionale del paziente, i pazienti richiedevano informazioni e sostegno per vivere la propria intimità, anche in assenza di alterazioni della fertilità o sessualità Hordern A, Street A, MJA 2007; 186: 224–227
Miti da sfatare Le problematiche sessuali non riguardano solo le donne mastectomizzate ! Edouard Manet, 1876
FERMARE IL TUMORE SALA CONVEGNI OSPEDALE CIVILE novembre 2005 SESSUALITA’ E TUMORE DELLA MAMMELLA CAMERA DI COMMERCIO novembre 2006 UN FIGLIO DOPO LA CHEMIOTERAPIA OSPEDALE SAN CAMILLO maggio 2008 DIAGNOSI DI TUMORE: Come cambia il mondo attorno a te CAMERA DI COMMERCIO novembre 2009 ONCOLOGIA AL FEMMINILE CAMERA DI COMMERCIO 12 novembre 2010
Peraltro quando fai una ricerca sugli studi pubblicati difficilmente trovi qualcosa che non riguardi il tumore della mammella
Incidenza del Ca-Prostatico Tassi (per 100.000 ab.) Cina Italia India Oceania Giappone U.S.A. neri Africa, neri Europa, Est Europa, Sud Europa, Nord U.S.A. bianchi America, Centro, Sud
Incidenza dei Tumori nella Popolazione Maschile in Italia e negli U.S.A. %
Incidenza e Mortalità in Italia Tassi (per 100.000 ab.)
Incidenza e Prevalenza del Ca-Prostatico per Età, in Italia Tassi (per 100.000 ab.)
Sopravvivenza generale del Ca-Prostatico 100 80 60 % di casi sopravviventi 40 20 0 0 1 2 3 4 5 Anni dalla diagnosi
FATTORI DIETETICI • L’aumento dell’apporto calorico può condurre ad un aumento del rischio di CaP • L’obesità è un fattore di rischio del CaP • Gli uomini con BMI (Indice di Massa Corporea)di oltre26 kg/mq (20-25 val. normale)presentano un significativo aumento del rischio.(Gromberg e coll. 1996)
FATTORI DIETETICI • I livelli di grassi pro capite sono strettamente collegati al rischio di incidenza di CaP • Dati ottenuti su animali suggeriscono che la dieta non dovrebbe contenere piu’ del 20% di apporto calorico in forma di grassi • Gli acidi grassi saturi (concentrati nei grassi di origine animale) sono correlati ad una aumentata incidenza e crescita di CaP
FATTORI DIETETICI • Tra i grassi che sembrano avere una azione protettivaannoveriamo: • 1) L’olio d’oliva(che ha un’elevato contenuto in acidi grassi monoinsaturi) • 2) L’olio di pesce(acidi grassi omega 3) • Gli acidi grassi omega 6 (per es. l’acido linoleico e l’acido arachidonico) comunemente usati nella dieta americana sembra al contrario che possano stimolare la proliferazione del CaP
FATTORI DIETETICI • ALTRI FATTORI CON EFFETTO PROTETTIVO • Proteine della soia contenente isoflavinoidi (fitoestrogeni) • Tè verde • Licopeni (carotenoidi contenuto nei pomodori e nella salsa di pomodoro) • Selenio • Vitamine E e D
Variazione di incidenza del CaP con l’emigrazione e il cambio di abitudini dietetiche
DIAGNOSI PRECOCE • ESPLORAZIONE RETTALE • BUON UTILIZZO DEL PSA
ESPLORAZIONE RETTALE Per anni è stata la sola tecnica diagnostica Permette il riconoscimento in base alla consistenza
BUON UTILIZZO DEL PSA Attualmente il 70-80% viene diagnosticato quando ancora la malattia è confinata all’organo (contro il 20-30% dell’epoca pre-PSA) Tradizionalmente il valore massimo considerato normale è di 4ng/ml.
ULTERIORI INDAGINI 1)Ecografia transrettale 2)Biopsie multiple ecoguidate 3)Scintigrafia ossea 4)R.M.N. 5)T.C.
Disponiamo ora di queste informazioni: 1) Valori del PSA 2) Esplorazione rettale 3) Ecografia transrettale 4) Mappaggio prostatico: istotipo della neoplasia grado istologico sec.Gleason lunghezza del singolo frustolo di tessuto percentuale di tumore in ogni singolo frustolo presenza di strutture microvascolari o neurali infiltrate dalla neoplasia presenza di lesioni precancerose quali la neoplasia prostatica intraepiteliale di alto grado (HGPIN).
APPROCCIO TERAPEUTICO • Prostatectomia radicale • Radioterapia • Deprivazione androgenica • Vigile attesa (watchful waiting) 5. Strategie alternative
1.PROSTATECTOMIA RADICALE • A cielo aperto-retropubica • Laparoscopica • Laparoscopica robot assistita
1.PROSTATECTOMIA RADICALE VANTAGGI: Procedura che si conclude in unica seduta Asportazione in toto della ghiandola Follow-up semplificato Disponibilità dei risultati a lungo termine Bassi costi SVANTAGGI: Procedura invasiva di chirurgia maggiore Ospedalizzazione dai 6 ai 14 giorni Maggior durata dell’anestesia Catetere vescicale a dimora per 5-14 giorni Tardivo ritorno alla normale vita lavorativa (4-8 settimane) Rischio di complicanze tra 7% e 18%
Complicanze della prostatectomia radicale Intra e perioperatori: Mortalità operatoria :< 0.5% Mortalità perioperatoria:0-1.5% Tromboembolie:0.7-2.6% Problematiche cardiovascolari:0.4-1.4% Lesioni della parete del retto:0.1-2% Infezioni della ferita:0.9-1.3% Post-operatori Deficit erettile: 10-75% Incontinenza urinaria: minima 6-17% severa 0-12.5%
FINALITA' DELLA RT • RADICALE • RT esclusiva • RT in associazione all’ormonoterapia • COMPLEMENTARE ( postoperatoria ) • RT precauzionale • RT di necessità • PALLIATIVA o SINTOMATICA
Radioterapia Esterna Tecniche Brachiterapia (I125, Pd103, Ir192)
BRACHITERAPIA • Impiego limitato alle forme intracapsulari • Diffusione più limitata • Costi elevati • Possibilità di raggiungere dosi elevate con risparmio organi circostanti • Tempi di trattamento ridotti