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Associazione Italiana Maestri Cattolici

Associazione Italiana Maestri Cattolici. Valutazione per l’ orientamento: criteri e strumenti. Anna Maria Bianchi. Firenze, 17 dicembre 2008. Dall’intervento di L. Rondanini su VALUTAZIONE DIDATTICA. IL SENSO COERENTE rispetto ad obiettivi di miglioramento. IL FINE

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Presentation Transcript


  1. Associazione Italiana Maestri Cattolici Valutazione per l’orientamento: criteri e strumenti Anna Maria Bianchi Firenze, 17 dicembre 2008

  2. Dall’intervento di L. Rondanini su VALUTAZIONE DIDATTICA IL SENSO COERENTE rispetto ad obiettivi di miglioramento IL FINE Si valuta per MIGLIORARE IL RAPPORTO fra valutazione del docente e “oggetto” valutato Elaborare una INTERPRETAZIONE: prevale una dimensione ermeneutica ( quale processo mentale ha impiegato l’alunno?)

  3. LE COORDINATE DELLA VALUTAZIONE DIDATTICA PROMUOVERE LE CONDIZIONI DELL’APPRENDIMENTO migliorando le modalità della progettazione didattica collegialità L’organizzazione e le strategie didattiche continuità Le pratiche di riflessione e di consapevolezza dell’alunno orientamento

  4. Valutazione autentica • si basa sul coinvolgimento dell’alunno che deve essere aiutato a PRENDERSI CURA del proprio apprendimento • rileva capacità e competenze che l’alunno spesso può DIRETTAMENTE scoprire e controllare • utilizza proveCONTESTUALIZZATE COMPLESSE (autentiche) che si avvalgono di rubriche, schede di autoriflessione… • domanda guida: quale RUOLO gioca il soggetto in apprendimento nell’evento valutativo?

  5. Dall’intervento di D. Cristanini su CURRICOLO E VALUTAZIONE FINALITA’ Elaborare il senso della propria esperienza Praticare consapevolmente la cittadinanza attiva Acquisire gli alfabeti di base della cultura DEFINIZIONE di COMPETENZA “La competenza … si manifesta come capacità di affrontare e padroneggiare i problemi della vita attraverso l’uso di abilità cognitive e sociali” (Pietro Boscolo) VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA Ideare una situazione problematica, aperta, verosimile, che stimoli l’allievo e utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite

  6. Valutazione autentica • Una prova autentica in genere comprende: • la situazione • il ruolo (sei…) • il prodotto da realizzare • i destinatari del prodotto

  7. LE RUBRICHE

  8. Implicazioni operative Problematizzazione Metacognizioni Valutazione autentica Quali vantaggi per l’alunno? Quali vantaggi per i docenti?

  9. SE LO SVILUPPO è ... LA SCUOLA ... üPONE ATTENZIONE AGLI STILI DI APPRENDIMENTO • UTILIZZA MOLTEPLICI MEDIATORI • CONSENTE LA REALIZZAIZONE DI PERCORSI PERSONALIZZANTI • GARANTISCE ESPERIENZE DI NEGOZIAZIONE DI SIGNIFICATO • ATTIVA UNA VALUTAZIONE ATTENTA AI PROCESSI E ALLE DIVERSITA’ • üPERCORSO MODULARE • üPERCORSO DISTINTIVO DEL • SOGGETTO • üPERCORSO DI RIFLESSIONE • METACOGNITIVA • PERCORSO INCENTRATO SUI PROCESSI CONNESSIONI RETICOLARI

  10. Flavell: tipi di conoscenze metacognitive Conoscenze su sé stesso Stili cognitivi privilegiati Emozioni personali verso le attività Fattori che favoriscono/sfavoriscono il proprio apprendere

  11. L’attività metacognitiva nella quotidianità L’apprendista tende a: • Porre certi tipi di domanda Ragionare prima di agire • Fermarsi durante l’attività per: • Riflettere su quanto svolto • Riflettere sul risultato intermedio raggiunto • Confrontare, chiedere ai compagni, al docente • Aggiustare l’attività Riflettere sull’errore Riflettere sulle incomprensioni Verificare prima di consegnare

  12. L’attività metacognitiva nella quotidianità Il versante docente: • L’attenzione ai processi non solo ai risultati • La richiesta di una pianificazione preventiva delle attività • La riflessione sull’errore • L’attenzione alla mente dell’allievo • L’intervento durante l’attività dell’allievo

  13. Il confronto fra le strategie seguite dagli allievi • Il diario dell’apprendimento (cosa ho imparato, come ho imparato, cosa mi ha facilitato, cosa mi ha messo in difficoltà, come posso fare in seguito) • Le occasioni strutturate di riflessione sul proprio apprendere: . I test sugli stili cognitivi . La presentazione di metodi, tecniche di studio • I metodi volti a favorire l’autovalutazione • Il coinvolgimento attivo degli allievi nella regolazione dell’attività didattica

  14. Il lavoro dell’insegnante… Manovrare vela e timone… Ma è il ragazzo che ha tra le mani la propria formazione e crescita

  15. Una ipotesi di classificazione degli stili cognitivi Per STERNBERG lo stile è il modo che ognuno utilizza per usare le abilità possedute Ogni persona possiede infatti un profilo di stili, ma utilizza un modo di pensare preferito.

  16. Le persone con stile giudiziario • Amano valutare regole e procedure, • Possiedono capacità di scomporre, fare confronti e contrasti, valutare. • Preferiscono problemi in cui si analizzano cose o idee esistenti. • Preferiscono scrivere critiche, esprimere opinioni, giudicare le persone ed il loro lavoro, valutare programmi. Alcuni lavori congruenti possono essere: giudice, critico, consulente, valutatore di programmi, analista di sistemi, ispettore…

  17. Le persone con stile esecutivo • Amano seguire le regole, applicarle, sono abili ad utilizzare strumenti e ad organizzare • Preferiscono problemi prestrutturati • Amano risolvere problemi matematici, parlare o tenere lezioni su idee altrui, applicare e far rispettare regole. Alcuni lavori congruenti possono essere: :ufficiale di polizia, soldato ,avvocato, costruttore, amministratore…

  18. Le persone con stile legislativo • Amano fare le cose a modo loro, preferiscono decidere da sole come e quando agire. • Amano creare autonomamente le regole e risolvere problemi non prestrutturati o prefabbricati. • Piace loro scoprire ,produrre novità ,immaginare, intuire. • Preferiscono scrivere testi creativi, fare progetti innovativi, creare nuovi sistemi commerciali o educativi, inventare cose nuove. Alcuni lavori congruenti possono essere:scrittore creativo, scienziato, artista, finanziere, architetto….

  19. Un esempio per la scuola dell’infanzia Lo scoiattolino Pic, il coniglietto Toc e il riccio Mac vivono nel grande bosco di Mai Mai. Sono molto amici e frequentano la scuola del prato fiorito dove tutti gli animali de bosco si trovano per giocare e imparare. Un giorno la maestra Civetta porta la classe a vedere il film “Tarzan”. Quando tornano in classe ogni animaletto deve fare un disegno. Pic decide di inventare un disegno pensando al film visto Toc chiede alla maestra il libro di “Tarzan” per copiare un disegno. Mac guarda il disegno di Pic, guarda il disegno di Toc e dice quale è il più bello Colora il muso di Pic se fai come lui. Colora il muso di Toc se fai come lui. Colora il muso di Mac se fai come lui.

  20. Ancora per la scuola dell’infanzia Obiettivo:rilevare modalità di lavoro scolastico preferite (consuete) del bambino Racconto: Ci sono molti modi in cui Bibi lavora per imparare: ad esempio quando fa un disegno a scuola, oppure quando con la maestra fa una visita nel bosco oppure a casa quando fa i suoi lavori con la mamma Domanda: Quali di queste attività Bibi pensa sia più utile per imparare? Scelte: 1 - lavoro individuale (in contrapposizione con gli altri); 2 - visita guidata con l’insegnante; 3 - lavoro a casa con la mamma Modalità di risposta: colora di rosso la sciarpa di Bibi nella vignetta scelta

  21. Un esempio per la scuola primaria Nome ____________ Data ___________ Sui fogli seguenti sono descritte alcune situazioni. Ognuna di esse può concludersi in modi diversi. Indica con una crocetta quello che secondo te succederà. 1 – Luigi ha completato un disegno. E’ contento perché… [ ] l’ha fatto insieme ai compagni [ ] l’ha fatto tutto da solo 2 – La classe è divisa in gruppi per un lavoro. In ogni gruppo i bambini… [ ] pensano che è meglio che ognuno lavori da solo [ ] sono sicuri che è meglio lavorare insieme 3 – Enzo non riesce a finire un lavoro. Secondo te… [ ] chiederà aiuto ai compagni [ ] si sforzerà di farcela da solo 4 - _______

  22. Oggi … (data) in occasione di … ho scoperto che… Parole e frasi-chiave A cosa si riferisce ……… Un esercizio di matematica Capisco di più se al pomeriggio riguardo gli appunti presi in classe al mattino Rivedere appunti a casa Strategie ………. Una lezione di tennis Imparo meglio se ho tempo di osservare con calma l’istrut-tore Osservo poi faccio Stili ………. Una discussione con i compagni A volte sottovaluto le mie capacità Sottovaluto capacità Convinzioni, atteggiamen-ti Un esempio per la scuola secondaria di primo grado BIOGRAFIA DI APPRENDIMENTO scheda adattata daMariani L. (2000). Portfolio. Strumenti per documentare e valutare cosa si impara e come si impara. Zanichelli, Milano 2000

  23. Strategie Stili IL MIO PROFILO DINAMICO Rivedere appunti a casa Osservo poi faccio Convinzioni, atteggiamenti Sottovaluto capacità Inserendo le parole-chiave in un diagramma a ragno, si ottiene un profilo aperto, che può essere aggiornato ogni volta che il soggetto scopre qualcosa di nuovo su di sé in ambiente scolastico o extrascolastico. Approfondimenti in merito sono presenti su http:// www.learningpaths.org

  24. Questioni aperte Modificabilità degli stili attraverso l’istruzione Interazione degli stili degli alunni con quelli degli insegnanti

  25. Implicazioni operative Problematizzazione Metacognizioni Valutazione autentica Quali vantaggi per l’alunno? Quali vantaggi per i docenti?

  26. Che cosa significa APPRENDERE PRENDERE (azione dell’afferrare un oggetto per tenerlo con sé o spostarlo a piacimento) AZIONE (fisica o mentale) APPRENDERE (prendere “per sé”, cioè far proprio, assimilare) COMPRENDERE (“prendere con” … cioè con un’altra cosa. Per comprendere bisogna confrontare ciò che si prende con un’altra cosa già presente dentro di noi… “Essere preso con…” [coinvolgimento])

  27. UNITARIETA’ DELL’APPRENDIMENTO LO SGUARDO E L’ATTENZIONE SONO IN RIFERIMENTO ALL’ALUNNO-CHE-APPRENDE IN UN PRECISO CONTESTO E CON PARTICOLARI CAPACITA’ ED ATTITUTDINI

  28. L'APPRENDIMENTO VERO, PROFONDO, CHE PERMETTE DI ESPRIMERSI E SVILUPPARE COMPETENZE REALI MIGLIORA SEMPRE LA COMPRENSIONE DI CIÓ CHE SI FA (AZIONE) META-COGNI-EMOZIONE

  29. Centratura sul soggetto: “competenti si è …” (Damiano, 2004; Nanni, 2003; Bertagna, 2001; Guasti, 1999; Meghnagi, 1999…) Competenza come traguardo formativo

  30. La competenza inerisce al soggetto - in quanto qualitàche lo denota non-superficialmente; - perché non tollera una scomposizione analitica in abilità elementari ‘discrete’; • in quanto “saper fare” che è espressione manifesta del “saper essere”.

  31. Competenza come: • insieme di risorse soggettive (a carattere cognitivo e non) • che un soggetto può mobilitare (rete) • per affrontare una situazione-problema. ELABORAZIONE INTERNA DEL PROBLEMA – SINTESI PERSONALE DELLE RISOSE DISPONIBILI – ATTUALIZZAZIONE DELLA RISPOSTA

  32. Competenza come possibilità di utilizzare quanto appreso in situazioni e secondo modalità differenti rispetto da quelle nelle quali è avvenuto l’apprendimento (disciplinari e adisciplinari, mono e pluridisciplinari)

  33. CONOSCENZA DICHIARATIVA conoscenza di nomi, date, eventi, etc… è legata alle precomprensioni CONOSCENZA CONDIZIONALE conoscenza che lega eventi, compie inferenze, permette di predire cosa succederà (se… allora..) CONOSCENZA PROCEDURALE conoscenza che include le prime due e mette in moto un’attività di problem solving in vista di uno obiettivo-scopo da raggiungere con selezione delle azioni da compiere valutazione TOCCA TUTTI E TRE I LIVELLI E PERCIO’ SONO IMPORTANTI OLTRE ALLE VERIFICHE LE PROVE CONTESTUALIZZATE COMPLESSE

  34. Inevitabilmente la riflessione viene condotta sulle modalità di rilevazione di competenza La valutazione delle competenze non può prendere in esame la loro utilizzazione in ambito puramente scolastico, ma non può neppure allargare il campo di osservazione in modo tale da non essere controllato. Per questo oggi si pone l’accento sulla rilevazioni di prassi reali e perciò sulla costruzione di prove “autentiche” che hanno a che fare con situazioni di vita reali (o simulate), con rubriche, con la descrizione di un evento.

  35. Valutazione standardizzata e valutazione autentica M. Comoglio La valutazione autentica in Orientamenti pedagogici vol. 49, n.1 gennaio-febbraio 2002

  36. Quante sono le monete inferiori a 1 euro? Hai nel portamonete cinque monete da 10 centesimi, tre da 20 centesimi, due da 50 centesimi, venti da 1 centesimo, tredici da 2 centesimi e sette da 5 centesimi. In quanti modi puoi mettere insieme le monete per “fare” 1 euro e comprare una penna? Spiega come fai. appropriazione significativa assimilazione e riproduzione a c d e f h i m n o p r t z Quali di queste lettere è una vocale e quale di esse è una consonante? Quali consonanti e quali vocali mancano per completare l’elenco? Scrivi il nome dei tuoi compagni di classe utilizzando soltanto queste lettere dell’alfabeto: a c d e f h i m n o p r t z. Se qualche nome è composto di lettere che ti mancano, scrivilo lo stesso, segnando con un colore diverso le lettere mancanti. Quali lettere e suoni ti sono mancati?

  37. VALUTAZIONE “AUTENTICA” proposta da Grant Wiggins (l993) sta a indicare una valutazione che intende verificare non solo ciò che uno studente sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondata su una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento.

  38. LE CARATTERISTICHE della valutazione autentICA 1.      È realisticaIl compito o i compiti replicano i modi nei quali la conoscenza della persona e le abilità sono “controllate” in situazione di mondo reale2.      Richiede giudizio e innovazioneLo studente deve usare la conoscenza e le abilità saggiamente e in modo efficace per risolvere problemi non strutturati, ad esempio progettare un piano la cui soluzione richiede di più che seguire una routine, una procedura stabilita o l’inserimento di una conoscenza.3.      Richiede agli studenti di “costruire” la disciplinaInvece di ridire, di riaffermare o di replicare attraverso una dimostrazione ciò che gli è stato insegnato o ciò che già conosce, lo studente deve portare a termine una esplorazione e lavora “dentro” la disciplina di scienze, di storia e dentro ogni altra disciplina. 1

  39. LE CARATTERISTICHE della valutazione autentICA 4. Replica o simula i contesti nei quali gli adulti sono “controllati” sul luogo di lavoro, nella vita civile e nella vita personaleI contesti richiedono situazioni specifiche che hanno costrizioni, finalità e spettatori particolari. I tipici test scolastici sono senza contesto. Gli studenti hanno bisogno di sperimentare che cosa vuol dire fare un compito in un posto di lavoro e in altri contesti di vita reale che tendono ad essere disordinati e poco chiari: in altre parole i compiti veri richiedono un buon giudizio. I compiti autentici capovolgono quella segretezza, quel silenzio che alla fine sono dannosi e quell’assenza di feedback che segna il testing tradizionale. 5.     Accerta l’abilità dello studente a usare efficacemente e realmente un repertorio di conoscenze e di abilità per negoziare un compito complessoLa maggior parte degli item del test convenzionale sono elementi isolati di una prestazione - simile agli esercizi preatletici svolti dagli atleti prima di entrare in gara - piuttosto che l’uso integrato di abilità che una gara richiede. Anche qui è richiesto un buon giudizio. Sebbene ci sia uno spazio per gli esercizi pre-gara, la prestazione è sempre più della somma di questi esercizi. 2

  40. LE CARATTERISTICHE della valutazione autentICA 6.     Permette appropriate opportunità di ripetere, di praticare, di consultare le risorse e di avere feedback e di perfezionare la prestazione e i prodotti.Per essere educativa una valutazione deve tendere a migliorare la prestazione degli studenti. Il classico test convenzionale manca di questa prerogativa in quanto mantiene le domande segrete e i materiali di risorsa lontani dagli studenti fino a che dura la prova. Se dobbiamo focalizzarci sull’apprendimento degli studenti attraverso cicli di prestazione - feedback - revisione - prestazione, sulla produzione di prodotti e di standard conosciuti di qualità elevata, e se dobbiamo ancora aiutare gli studenti ad apprendere ad usare le informazioni, le risorse e le annotazioni per eseguire una prestazione reale in un contesto, i test convenzionali non sono utili allo scopo”. 3

  41. LA DIVERSITA’ E’ UNA RISORSA

  42. LA DIVERSITA’ E’ UNA RISORSA

  43. LA DIVERSITA’ E’ UNA RISORSA LA DIVERSITA’ E’ UNA RISORSA

  44. L’esperienza di una scuola dell’infanzia FASE DI PROGRAMMAZIONE di competenza dell'insegnante. Alla base di tutto il lavoro occorre sviluppare una mappa che racchiuda tutti gli argomenti che potranno dar vita alle diverse unità di apprendimento che ci porteranno allo svolgimento delle PROVE AUTENTICHE. Per poter giungere ad una prova autentica, occorre programmare l'unità di apprendimento che si desidera svolgere tenendo conto della mappa "argomentativa" sviluppata. Gli obiettividevono essere ben chiari ed anche i risultati attesi sia quelli dei docenti che quelli dell'alunno. Le risorse e i materiali usati dipendono dalla scelta delle intelligenze che si vogliono andare a rilevare. Nella scheda programmatica della Prova Autentica grande rilevanza è data al compito assegnato che deve essere semplice e chiaro poiché il bambino deve ben comprendere ciò che gli viene chiesto.

  45. SCHEDA PROGRAMMAZIONE UNITÀ DI APPRENDIMENTO Unità tematica: Il tempo che fa (meteorologico) Unità di apprendimento: Nuvolone (Il mago del tempo; L’omino della pioggia) Intelligenza/e coinvolte: linguistica, interpersonale, visivo-spaziale, logico-matematica Obiettivo/i dell’unità di apprendimento: Percepire, osservare e conoscere eventi atmosferici. Percepire, osservare e manifestare come i cambiamenti atmosferici influenzano il comportamento delle persone e degli animali Registrare e verbalizzare fatti ed eventi atmosferici Risultati attesi da chi apprende: Ascoltare e comprendere un racconto Verbalizzare una storia Utilizzare i connettivi logici Utilizzare per esprimere frasi complete Esprimere verbalmente le proprie emozioni Intervenire positivamente in una discussione di gruppo Rappresentare con immagini i fenomeni naturali Saper associare simboli a situazioni atmosferiche reali Costruire tabelle a doppia entrata con i dati rilevati Risorse o materiali della sezione: Racconti; schede per domande stimolo; schede prestrutturate e non

  46. Attività di apprendimento - intelligenze coinvolte

  47. SCHEDA DI OSSERVAZIONE E VALUTAZIONE Unità tematica: il tempo che fa (meteorologico) Unità di apprendimento: Nuvolone (Il mago del tempo) Obiettivo/i di percorso: ascoltare; comprendere e verbalizzare Attività di apprendimento:ascolto, comprensione, esposizione del racconto; utilizzo dei connettivi logici Intelligenza/e coinvolte: linguistica a.s. …………/………… Data ……/……/…… LIVELLI DIMENSIONI

  48. SCHEDA DELLA PRESTAZIONE AUTENTICA Unità tematica: Il tempo che fa (meteorologico) Unità di apprendimento: Previsioni meteorologiche Intelligenza/e coinvolte: linguistica, interpersonale, visivo-spaziale, logico-matematica Obiettivo/i dell’unità di apprendimento: Comunicare nel gruppo Descrivere un’esperienza Leggere simboli atmosferici e una tabella a doppia entrata Risultati attesi da chi apprende: Capacità di comunicare serenamente nel grande gruppo Capacità linguistiche corrette Capacità di riconoscimento di simboli atmosferici nonché di lettura e utilizzo di tabelle a doppia entrata Risorse o materiali della sezione: Cartellone del ciclo dell’acqua, dei giorni della settimana e cartelone a doppia entrata con i simboli atmosferici e i giorni della settimana.

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