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LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO NELLA SCUOLA: DALL’OBBLIGO ALLA RISORSA

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO NELLA SCUOLA: DALL’OBBLIGO ALLA RISORSA Dott.ssa Francesca Pierattelli S. Ambrogio 5 Maggio 2014. Cos’è lo STRESS ?. “ È una reazione aspecifica dell’organismo a quasi ogni tipo di esposizione, stimolo, sollecitazione ” Seyle 1936

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LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO NELLA SCUOLA: DALL’OBBLIGO ALLA RISORSA

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Presentation Transcript


  1. LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO NELLA SCUOLA: DALL’OBBLIGO ALLA RISORSA Dott.ssa Francesca Pierattelli S. Ambrogio 5 Maggio 2014

  2. Cos’è lo STRESS ? “È una reazione aspecifica dell’organismo a quasi ogni tipo di esposizione, stimolo, sollecitazione” Seyle 1936 E’ dunque un meccanismo perfetto: ad ogni cambiamento si attiva il sistema nervoso simpatico, cessato il pericolo si attiva il sistema nervoso parasimpatico! 2

  3. IN REALTA’ ESISTE EUSTRESS Stress positivo, fisiologico, la giusta tensione che permette di adattarci alle situazioni DISTRESS Stress negativo, troppo elevato o cronico, l’individuo non riesce più ad adattarsi e diventa vulnerabile allo sviluppo di patologie RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base 3

  4. STRESS E ….. STRESS E MALATTIA STRESS E PRESTAZIONE STRESS E PRODUZIONE RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base 4

  5. RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base Stress e malattia Lo stress non è una malattia: anche se può causare problemi di salute. Lo stress coinvolge totalmente il sistema endocrino e, attraverso questo, il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario inducendo una serie infinita di effetti a catena. 5

  6. Stress e malattia Asse ipotalamo-ipofisi-surrene: sintesi e liberazione di ormoni steroidei provocano un aumento dell’attività metabolica con la possibilità di affrontare un momento di difficoltà. Lo stress prolungato, con la produzione di cortisolo ha effetti sul sistema immunitario (diminuzione risposta immunitaria) e sul sistema nervoso centrale (alterazione meccanismi mnestici) Asse ipotalamo-ipofisi-gonadi: alterazione delle funzioni riproduttive, ciclo mestruale, diminuzione della libido e impotenza Per cui serve alla prestazione ma alla lunga però ammala il fisico!! RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base 6

  7. RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base Stress e malattia - reazioni emotive • Irritabilità • Dist. d’ansia • Dist. del sonno • Depressione • Ipocondria • Spossatezza • Problemi relazionali 7

  8. RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base Stress e malattia - reazioni fisiologiche • Dist. Gastroenterici (ulcera e colite) • Dist. Cardiocircolatori (ipertensione, ischemia) • Dist. Respiratori (asma bronchiale) • Dist. Urogenitali (amenorrea, incontinenza) • Dist. Sessuali (impotenza,infertilità) • Dist. Locomotori (dolori lombari) • Dist. Dermatologici • tumore 8

  9. RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base Stress e malattia - reazioni comportamentali • Abuso di sostanze stupefacenti • Abuso di alcool e tabacco • Comportamenti distruttivi • Uso e abuso di psicofarmaci 9

  10. RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base Stress e malattia - reazioni cognitive • Difficoltà di concentrazione • Difficoltà della memoria BT • Scarsa propensione all’apprendimento • Scarsa capacità decisionale 10

  11. RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base Stress e produttività Aumento dei giorni di assenza per malattia Rallentamento dei ritmi lavorativi Aumento del rischio di errori e infortuni Peggioramento della qualità dei prodotti Peggioramento della qualità dei servizi Burn-out Turn over Spese di formazione 11

  12. LO STRESS LAVORO CORRELATO “Reazione ad aspetti avversi e nocivi del contenuto, dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro” Commissione Europea RISCHI DI NATURA PSICOSOCIALE concetti tecnici di base 12

  13. … dunque si riferisce non solo all’individuo ma soprattutto all’ organizzazione del lavoro!

  14. La valutazione dei rischi stress lavoro correlato è obbligatoria anche per le scuole Cosi come è obbligatorio, nei casi in cui si dimostri necessario, adottare specifiche ed adeguate misure di prevenzione e protezione

  15. LEGISLAZIONE • Dlgs 9 Aprile 2008, n.81 • Accordo quadro europeo 8 Ottobre 2004 • Accordo interconfederale 9 Giugno 2008 • Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18.11.2010

  16. IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA Dlg 9 Aprile 2008 n.81 ARTICOLO 28 – Oggetto della valutazione dei rischi ”La valutazione di cui all’art. 17, comma 1, lettera a (obblighi del datore di lavoro non delegabili) deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo Europeo dell’8 Ottobre 2004..”

  17. ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO 8.10.2004Accordo siglato da CES sindacato europeo, UNICE confindustria europea, UEAPME associazione europea artigianato e PMI, CEEP associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale • Introduzione • Oggetto • Descrizione dello stress e dello stress da lavoro • Individuazione dei problemi di stress da lavoro • Responsabilità dei datori di lavoro e dei lavoratori • Prevenire, eliminare o ridurre i problemi di stress da lavoro • Attuazione e controllo nel tempo

  18. ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO 8.10.2004 • Considerare il problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme • L’accordo non riguarda né la violenza sul lavoro, né la sopraffazione sul lavoro, né lo stress post-traumatico

  19. ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO 8.10.2004 • Invita all’analisi di fattori quali • l’organizzazione e i processi di lavoro • Le condizioni e l’ambiente di lavoro • La comunicazione • I fattori soggettivi Per prevenire, eliminare o ridurre questi problemi si può ricorrere a varie misure: collettive, individuali o tutte e due insieme.

  20. Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18.11.2010Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato Valutazione preliminare (necessaria). 3 famiglie di indicatori oggettivi: • Eventi sentinella: indici infortunistici, assenze per malattie, turnover, frequenti lamentele formalizzate dei lavoratori • Fattori di contenuto del lavoro: ambiente di lavoro e attrezzature, carichi e ritmi di lavoro, orari e turni, corrispondenza tra competenze e requisiti richieste • Fattori di contesto di lavoro: ruolo nell’ambito dell’organizzazione, autonomia decisionale e controllo, conflitti interpersonali, evoluzione di carriera, comunicazione Per i punti 2 – 3 occorre sentire i lavoratori e/o il RLS/RLST Se si rilevano elementi di rischio si provvede a pianificare e attuare misure correttive

  21. Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18.11.2010 Ove gli interventi correttivi risultino inefficaci, si procede alla fase di valutazione approfondita. Questa prevede la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori attraverso questionari, focus group, interviste semi-strutturate sulle famiglie/indicatori di cui all’elenco sopra riportato. 31 Dicembre 2010 intesa come data di avvio delle attività di valutazione ai sensi delle presenti indicazioni metodologiche.

  22. Per prevenire, ridurre o eliminare lo stress lavoro correlatoPRIMO PASSO:UNA BUONA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO

  23. NON ESISTEAD OGGI UN PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE DEFINITO

  24. Una proposta Metodo operativo completo di valutazione e gestione (versione 2-2012) prodotto da: Ufficio scolastico Regionale del Veneto Gruppo Regionale SPISAL sullo SL-C

  25. GV GRUPPO DI VALUTAZIONEcomposto da: • Dirigente scolastico o il suo vicario • Responsabile SPP • RLS • Medico competente (se nominato) • Responsabile della qualità ( scuole certificate) • Almeno un insegnante, un amministrativo, un tecnico e un collaboratore scolastico

  26. Laddove le istituzioni scolastiche siano suddivise in più plessi, la valutazione può essere organizzata sede per sede a discrezione del dirigente scolastico.

  27. Metodo suddiviso in due fasi FASE 1:VALUTAZIONE A CARICO del GV Applicazione periodica di : - RACCOLTA DI DATI OGGETTIVI (sentinella) richieste di trasferimento, esposti o segnalazioni da parte del personale, di classi o genitori, indici infortunistici, indice delle assenze , assenze per malattia - CHECK LIST (AMBIENTE CONTENUTO E CONTESTO DI LAVORO)

  28. CHECK LIST suddivisa in 3 aree A – AMBIENTE DI LAVORO: parametrici microclimatici e alcuni fattori di tipo fisico (illuminazione, rumore ecc) B - CONTESTO DEL LAVORO: parametri riferiti all’organizzazione del lavoro, trasparenza modello organizzativo, stile leadership DS, modalità processi decisionali C -CONTENUTO DEL LAVORO: (4 aree) mansioni e il loro svolgimento, specificità del ruolo, tempi e ritmi di lavoro, ambiguità e conflitti di ruolo, rapporti interpersonali

  29. Metodo suddiviso in due fasi FASE 2 GESTIONALE - QUESTIONARIO SOGGETTIVO / FOCUS GROUP da somministrare al personale scolastico qualora le misure correttive poste in essere dopo una prima valutazione risultino inefficaci

  30. Metodo suddiviso in due fasi FASE 2 GESTIONALE • FORMAZIONE dei lavoratori E’ obbligatoria anche per le scuole ai sensi dell’art. 37 D.Lgs. 81/2008. Deve coinvolgere tutto il personale

  31. LO STUDIO GETSEMANI Vittorio Lodolo D’Oria 3.049 accertamenti della condizione di inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro nell’ASL Citta’ di Milano Periodo: 1/92 – 12/01 Osservazione di 4 macrocategorie professionali (insegnanti, personale sanitario, operai, impiegati) iscritti alle Casse Pensioni INPDAP Focus sulle patologie psichiatriche nelle 4 macrocategorie

  32. LO STUDIO GETSEMANI: RISULTATI • INSEGNANTI (n.696) patologie psichiatriche nel 49,2% (disturbi dell’umore e disturbi d’ ansia) • IMPIEGATI (n.595) patologie psichiatriche nel 34,9% • SANITARI (n.418) patologie psichiatriche nel 26, 5% degli accertamenti d’inabilità al lavoro • COLLETTI BLU (n.1340) patologie psichiatriche nel 15,7%

  33. STRESS LAVORO CORRELATO E BURN-OUT Una delle conseguenze più studiate dell’esposizione prolungata a situazioni lavorative dove i rischi SL-C sono elevati è la SINDROME DA BURN-OUT la quale, secondo l’analisi del dr. Lodolo D’Oria, in ambito scolastico sembra colpire prevalentemente il personale insegnante

  34. LA SINDROME DA BURN-OUT Disturbo causato da eventi stressogeni protratti nel tempo e caratterizzato da sintomi quali: • l’affaticamento fisico ed emotivo (ansia, indifferenza, irritabilità, sfiducia e somatizzazioni) • atteggiamento apatico e distaccato • frustrazione • perdita di controllodegli impulsi (autocontrollo) all’interno della propria professione .

  35. La sindrome del burnout conduce, nel tempo, a : • calo nell’impegno • tentativi di evitamento • disfunzioni personali: maggior consumo di fumo, alcool, farmaci, psicofarmaci • Atteggiamento cinico

  36. FATTORI CHE PORTANO AL BURN OUT - rapporti e le relazioni con colleghi, studenti e genitori • collasso comunanza di lavoro (conflittualità tra colleghi) • precarietà di molti insegnanti • classi numerose e presenza in aula di studenti portatori di handicap • aspetti legati alla società multietnica e multiculturale • delega educativa della famiglia • avvento dell’era informatica • Insufficiente riconoscimento economico e sociale

  37. QUALE DESTINO PER L’INSEGNANTE? L’UOMO NERO PATOLOGIA PSICHIATRICA

  38. Misure preventive e correttivea livello organizzativo Le misure possono essere collettive, individuali o tutte e due insieme • Misure di gestione e di comunicazione in grado di assicurare sostegno adeguato a ciascun lavoratore, migliorare l’organizzazione, le condizioni e l’ambiente di lavoro • Formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e comprensione nei confronti dello stress • l’attivazione di gruppi di auto-aiuto, l’inserimento di èquipe psicologiche di sostegno, l’introduzione di corsi che aiutino a superare lo stress • Informazione e consultazione dei lavoratori

  39. Misure preventive e correttivea livello individuale • Acquisire consapevolezza di cosa realmente induce stress • prendersi cura di sé, ascoltarsi , ascoltare il proprio corpo. Adottare “reazioni di adattamento positive”. • condividere le proprie difficoltà con i colleghi, non restare da soli • chiedere aiuto se in difficoltà

  40. Non esistono modelli di intervento rigidi e precostituiti, ogni scuola deve innescare il proprio processo di crescita, partendo da un’analisi attenta della situazione e da una conoscenza completa delle prassi e delle consuetudini interne.

  41. Il benessere organizzativo si basa su: • Confort ambientale • Chiarezza e condivisione degli obiettivi • Valorizzazione e ascolto delle persone • Attenzione ai flussi informativi • Relazioni interpersonali e riduzione della conflittualità • Operatività e chiarezza dei ruoli • Equità nelle regole e nei giudizi

  42. Grazie per l’attenzione ! f.pierattelli@libero.it

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