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L’ EVOLUZIONE DELL’ UOMO

L’ EVOLUZIONE DELL’ UOMO. LAVORO SVOLTO DALLA CLASSE IV B. SCIMMIA ANTROPOMORFA.

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L’ EVOLUZIONE DELL’ UOMO

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Presentation Transcript


  1. L’ EVOLUZIONE DELL’ UOMO LAVORO SVOLTO DALLA CLASSE IV B SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  2. SCIMMIA ANTROPOMORFA 4 milioni di anni fa, nelle foreste africane, vivevano le SCIMMIE ANTROPOMORFE. .Stavano preferibilmente sugli alberi per difendersi dai predatori e si spostavano da un ramo all'altro con le loro mani prensili . Si nutrivano di frutti spontanei ma cacciavano anche piccoli insetti al suolo . Il loro muso era schiacciato: non avevano la mascella sporgente e i canini erano quasi assenti . Queste scimmie sono considerate nostre antenate perché alcune di loro cominciarono a spostarsi sulla terraferma. • Circa 20 milioni di anni fa, in Africa, il clima cambiò e le foreste si diradarono; per raggiungere gli alberi a volte era necessario attraversare spazi molto estesi. • La posizione eretta risultò quindi comoda sia per gli spostamenti che per trasportare cibo SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  3. AUSTRALOPITECO Dalle impronte trovate sul terreno, gli antropologi hanno potuto stabilire che l'australopiteco iniziò a camminare su due piedi, cominciando il processo di evoluzione che lo allontanerà dall'aspetto scimmiesco (al quale ancora assomiglia) per avvicinarlo a quello umano. Un'importantissima scoperta, avvenuta nel 1974, ha permesso agli scenziati di ricostruire uno scheletro quasi completo di australopiteco femmina, divenuta famosa con il nome di Lucy. Grazie a lei sappiamo che aspetto avessero: alti poco più di un metro e con il corpo ricoperto di peli, avevano un'arcata sopraccigliare sporgente e la fronte bassa, la mandibola pronunciata e la dentatura molto sviluppata, anche perchè si nutrivano di radici, bacche e frutti selvatici, cibi che richiedevano una lunga masticazione SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  4. HOMO HABILIS • L'homo habilis visse circa due milioni di anni fa in Africa. Rispetto al suo antenato l’ australopiteco l’ homo habilis presentava già i segni di un'evoluzione fisica e mentale, era infatti più alto e aveva un cervello più grande. Sviluppando maggiormente il cervello, l'homo habilis comprese che poteva utilizzare i materiali a sua disposizione per creare degli strumenti che l'avrebbero aiutato nella vita quotidiana, per cui iniziò a lavorare la pietra per creare dei chopper, ovvero delle lame più o meno affilate. SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  5. HOMO ERECTUS • L'homo erectus si sviluppò in Africa circa un milione e mezzo di anni fa, a differenza dei suoi antenati non visse stabilmente nei luoghi nati ma si spinse in esplorazione spostandosi in Asia e in Europa. L'Homo Erectus viene così chiamato perché finalmente la struttura del corpo ha assunto una forma eretta, avvicinandosi decisamente all'aspetto fisico degli uomini attuali. Come già fece l’ homo habilis utilizzò pietre e altri materiali per creare strumenti sempre più sofisticati, come le lame, le asce o le lance. Con l'homo erectus si assiste ad un grande passo in avanti nella civiltà in quanto si raggiungono degli obiettivi importantissimi: la scoperta del fuoco . SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  6. HOMO SAPIENS • Sulle origini dell'homo sapiens le teorie sono molteplici: c'è chi sostiene che l'homo sapiens sia sia evoluto in Africa circa 125.000 anni fa e chi invece ritiene che l'homo sapiens sia una diretta evoluzione interregionale avvenuta dall'homo erectus che già si era spostato in Europa, e che, vivendo in gruppi isolati uno dall'altro per mezzo di deserti, ghiacciai e altri limiti territoriali, aveva assunto conformazioni proprie, tanto da determinare anche l'evoluzione nell'uomo di Neanderthal, così chiamato per la valle tedesca in cui furono ritrovati i resti fossili a prova della loro esistenza. La conformazione fisica dell'homo sapiens e dell'uomo di Neanderthal era comunque un po' diversa: l'homo sapiens aveva faccia piatta, mento sporgente, fronte alta e cranio in espansione, l'homo di Neanderthal aveva sviluppato invece caratteristiche genetiche assolutamente anomale, fisicamente avevano i capelli rossi e una pigmentazione della pelle molto chiara, ma queste caratteristiche, studiate recentemente dagli scienziati, hanno evidenziato un dna molto differente dal nostro. SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  7. HOMO SAPIENS SAPIENS Gli scienziati poterono presto confrontare quegli scheletri con altri nel frattempo rinvenuti: tutti vennero attribuiti ad un tipo di uomo più evoluto dell' uomo di Neandertal , che fu chiamato uomo di Cro - Magnon. Seguendo la classificazione ora correntemente adottata dai antropologi, questi uomini appartengono alla sottospecie Homo sapiens sapiens, cioè in altre parole non differiscono dall'umanità attuale se non per particolari morfologici trascurabili. SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  8. PALEOLITICO • Il Paleolitico dal greco significa “età della pietra antica” fu il primo periodo in cui si sviluppò la tecnologia umana con l'introduzione dei primi strumenti in pietrada parte di diverse specie di ominidi (circa 2,5 milioni di anni fa), e terminando con l'introduzione dell'agricoltura. • VITA NEL PALEOLITICO • I gruppi umani, prevalentemente nomadi , erano caratterizzati da un'economia di caccia e raccolta che si andò evolvendo con lo sviluppo di forme di caccia specializzata e con l'apparizione della pesca. • Alcune teorie sostengono che soprattutto le donne con i bambini andassero a raccogliere erbe, radici e frutti selvatici. Invece gli uomini organizzavano battute di caccia in gruppo per animali di grossa taglia o si dedicavano alla pesca. • Le abitazioni erano inizialmente semplici ripari naturali, a cui si aggiunsero capanne costruite con pelli di animali. • In questo periodo si iniziò a controllare il fuoco e poi ad accenderlo. Il fuoco venne utilizzato come protezione dagli animali, ma anche per illuminare e per cucinare. SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  9. Il Neolitico è un’epoca che ebbe inizio circa nel 8000 a. C. . In quest'epoca preistoria l'uomo cominciò ad utilizzare una nuova tecnica di lavorazione della pietra levigata. Lo stesso nome neolitico prende il nome da questa rivoluzione ed è composto dalla parola neo (nuovo) e lithos (pietra). Nel neolitico si svilupparono anche forme culturali e produttive particolari, come l’uso comune di addomesticare gli animali in attività di allevamento (capre, pecore, maiali e nell'agricoltura di coltivare i cereali grano ed orzo).Iniziò a diffondersi anche l’arte della ceramica, lentamente l'uomo abbandonò lo stile di vita nomade delle culture dei cacciatori-agricoltori a favore di una vita seminomade. La terra veniva messa a coltura per produrre grano e orzo. Quando la terra iniziava a diventare improduttiva l'uomo, non conoscendo la rotazione delle colture, era costretto ad abbandonarla per cercarne un'altra. Nei villaggi, sempre più grandi, si diffuse la divisione del lavoro. La religione era ancora legata agli eventi naturali. In particolar modo era molto diffuso il culto della dea Madre legato alla fertilità della terra. Neolitico SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  10. LINEA DEL TEMPO ... PALEOLITICO SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  11. LINEA DEL TEMPO … NEOLITICO SACCO GIULIA DOCENTI ZENI BUONANNO

  12. I LAVORI DEGLI UOMINI DEL NEOLITICO

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