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Dottrina sociale della Chiesa: perché serve a chi fa politica?

Dottrina sociale della Chiesa: perché serve a chi fa politica?. Simona Beretta 3 marzo 2012. Cosa è la DSC (cosa dice di sé). Un sapere illuminato dalla fede, in dialogo cordiale con le discipline ( Compendio ) Un impianto antropologico espressamente riferito a Cristo ( Gaudium et spes )

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Dottrina sociale della Chiesa: perché serve a chi fa politica?

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Presentation Transcript


  1. Dottrina sociale della Chiesa:perché serve a chi fa politica? Simona Beretta 3 marzo 2012

  2. Cosa è la DSC (cosa dice di sé) • Un sapere illuminato dalla fede, in dialogo cordiale con le discipline (Compendio) • Un impianto antropologico espressamente riferito a Cristo (Gaudium et spes) • La trattazione di temi scottanti, sempre bisognosi di sviluppo e di apertura al nuovo (nella “fedeltà dinamica a una luce ricevuta”, CV 12) • Insomma, un “cantiere aperto” (Compendio, 86)

  3. “Caritas in veritate in re sociali” La carità nella verità, di cui Gesù Cristo s'è fatto testimone con la sua vita terrena e, soprattutto, con la sua morte e risurrezione, è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell'umanità intera. L'amore — « caritas » — è una forza straordinaria, che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace. È una forza che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Verità assoluta. (CV 1)

  4. Il “cantiere” della DSC nella storia • Riposa sull’annuncio integrale del Vangelo • Mostra le implicazioni dei misteri fondamentali della vita cristiana (quelli del “Credo”, dalla Trinità alla communio alla vita eterna) a livello: • antropologico • cosmologico • Sociale • Il mistero non è l’ignoto, ma l’inesauribile

  5. Chi “fa” la dottrina sociale della Chiesa? • La Chiesa! Carisma e istituzione insieme • A partire dall’esperienza cristiana vissuta, cioè dall’impegno missionario normale • che diventa riflessione critica e sistematica, in dialogo con la filosofia e le scienze umane • trovando nel Magistero la sua garanzia • … “milioni e milioni di persone”!

  6. Milioni e milioni di persone … la grande corrente della Tradizione della Chiesa, che contiene le «cose antiche» ricevute e trasmesse da sempre, e permette di leggere le «cose nuove»… Di tali cose … fa parte anche l'operosità feconda di milioni e milioni di uomini, che, stimolati dal Magistero sociale, si sono sforzati di ispirarsi ad esso in ordine al proprio impegno nel mondo. Agendo individualmente, o variamente coordinati in gruppi, associazioni ed organizzazioni, essi hanno costituito come un grande movimento per la difesa della persona umana e la tutela della sua dignità, il che nelle alterne vicende della storia ha contribuito a costruire una società più giusta o, almeno, a porre argini e limiti all'ingiustizia. (Centesimus annus, 3)

  7. Come si incontra la DSC • Nella dinamica della testimonianza di persone che fanno esperienza del compimento di sé (vita eterna, libertà) • Nella natura tipicamente paradossale della esperienza cristiana: “lieti nel dolore”, “sperando contro ogni speranza”,“amate i nemici”…

  8. La DSC alla prova: serve o no? • Si intercettano e si valorizzano le domande di fondo di ogni essere umano, nostro contemporaneo • Si incontra chi tiene aperta la questione della verità (dialogo ecumenico e interreligioso) • Si riscopre il “potere dei senza potere” (Vaclav Havel), la forza delle “minoranze creative”

  9. La logica dell’Incarnazione: carità e verità presenti qui e ora “La carità nella verità pone l'uomo davanti alla stupefacente esperienza del dono … assolutamente gratuito, (che) irrompe nella nostra vita come qualcosa di non dovuto, che trascende ogni legge di giustizia. Il dono per sua natura oltrepassa il merito, la sua regola è l'eccedenza.”(CV 34)

  10. Incarnazione e questione politica • la questione centrale della DSC è quella del “posto di Dio”, in un mondo che vuole costruirsi senza Dio (storia vecchia quanto Adamo ed Eva …) • Dio è “indispensabile” • Il lavoro e la politica: risposta della libertà di ciascuno alla chiamata a collaborare col Creatore, “prendendo da Lui la misura” (Benedetto XVI al Collège des Bernardins, 12 settembre 2008)

  11. La Caritas è questione pubblica • La carità è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici (CV,2) • Nella consapevolezza degli sviamenti e degli svuotamenti di senso a cui la carità è andata e va incontro!!

  12. L’ineludibile questione della verità • senza la verità l’amore diventa un “guscio vuoto” (CV, 3) • La verità libera la carità … dall’emotivismo e dal fideismo(CV, 3) • Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti (CV, 4) • La verità preserva ed esprime la forza di liberazione della carità nelle vicende sempre nuove della storia (CV, 5) • Senza verità, senza fiducia e amore per il vero … l’agire sociale cade in balìa di privati interessi e logiche di potere (CV, 5; anche B XVI alla Sapienza)

  13. Giustizia e bene comune • “Caritas in veritate” è principio … che prende forma operativa in criteri orientativi dell’azione morale. … Due in particolare … : la giustizia e il bene comune (CV, 6) • La giustizia innanzitutto. La carità eccede la giustizia, … ma non è mai senza la giustizia. (CV, 6) • C’è un bene legato al vivere sociale delle persone: il bene comune (CV, 7) (il bene che è il fatto stesso di vivere insieme, la “vita buona”)

  14. Le istituzioni: necessarie per il bene comune, ma non sufficienti • … si è riposta un'eccessiva fiducia (nelle) istituzioni, quasi che esse potessero conseguire l'obiettivo desiderato in maniera automatica. In realtà, le istituzioni da sole non bastano, perché lo sviluppo umano integrale è anzitutto vocazione e … comporta una libera e solidale assunzione di responsabilità da parte di tutti. (CV, 11) • … nessuna struttura può garantire tale sviluppo al di fuori e al di sopra della responsabilità umana… Strutture … e istituzioni sono strumenti della libertà umana (CV, 17)

  15. Un sano realismo • Ignorare che l’uomo ha una natura ferita è causa di gravi errori, anche in politica (CV 34 e Centesimus annus 25) • Carattere paradossale dell’etica nell’azione politica e nell’esercizio del potere politico: la verità di tale azione è direttamente proporzionale alla coscienza dei propri limiti (Scola) • Persona, “capax Dei”: nessun potere politico può sostenere la portata delle esigenze e delle speranze umane

  16. Cristianesimo e “vita buona” • Ecco perché “Il Cristianesimo è elemento non solo utile, ma indispensabile per la costruzione di una buona società” (CV 4) • « Non vi è dunque umanesimo vero se non aperto verso l'Assoluto, nel riconoscimento d'una vocazione, che offre l'idea vera della vita umana» (Populorum progressio)

  17. La Chiesa ha un ruolo pubblico • La Chiesa, in tutto il suo essere e il suo agire, quando annuncia, celebra e opera nella carità, è tesa a promuovere lo sviluppo integrale dell'uomo. Essa ha un ruolo pubblico che non si esaurisce nelle sue attività di assistenza o di educazione, ma rivela tutte le proprie energie a servizio della promozione dell'uomo e della fraternità universale quando può valersi di un regime di libertà. (CV, 11) • Nota bene: non si fa riferimento ad un generico “sfondo religioso” (CV, 55), ma di una istituzione con la pretesa di essere la forma incontrabile della presenza dell’eterno, qui e ora

  18. Una presenza comunitaria pubblica • La religione, essendo anche organizzata in strutture visibili, va riconosciuta come presenza comunitaria pubblica. L’esclusione della religione dalla vita sociale mina le basi stesse della convivenza umana. (discorsi “politici” di BXVI, a partire dal “non-discorso” alla Sapienza) • Dinamica della testimonianza, • per un ideale (passione per la verità del reale), non per una utopia

  19. L’utopia politica e la sua violenza Quando gli uomini ritengono di possedere il segreto di un’organizzazione sociale perfetta che renda impossibile il male, ritengono anche di poter usare tutti i mezzi, anche la violenza e la menzogna, per realizzarla (Centesimus annus, 25) Coloro che … promettono alle misere genti una vita scevra di dolore e di pene, tutta pace e diletto, illudono il popolo e lo trascinano per una via che conduce a dolori più grandi di quelli attuali (Rerum Novarum, 14)

  20. La Chiesa non ha modelli da proporre • I modelli reali e veramente efficaci possono solo nascere nel quadro delle diverse situazioni storiche, grazie allo sforzo di tutti i responsabili che affrontino i problemi concreti in tutti i loro aspetti sociali, economici, politici e culturali che si intrecciano.. (CA 43) • Non è compito della Chiesa far essa stessa valere politicamente questa dottrina: essa vuole servire la formazione delle coscienze nella politica … anche quando ciò contrastasse con le situazioni di interesse personale (Deus caritas est, 28)

  21. Una sfida di libertà • La libertà dell’uomo è sempre nuova … ogni uomo, ogni generazione è un nuovo inizio. .. Ma ciò significa che: • a) il retto stato delle cose umane non può mai essere garantito mediante strutture … anche le strutture migliori funzionano soltanto se in una comunità sono vive delle convinzioni in grado di motivare una libera adesione all’ordinamento comunitario • b) non esisterà mai in questo mondo il regno del bene definitivamente consolidato (Spe salvi 24)

  22. Il compito di ogni generazione • Deus caritas, 28: … la costruzione di un giusto ordinamento sociale e statale, mediante il quale a ciascuno venga dato ciò che gli spetta, è un compito fondamentale che ogni generazione deve di nuovo affrontare. • Spe salvi, 25: la sempre nuova faticosa ricerca di retti ordinamenti per le cose umane è compito di ogni generazione.

  23. La responsabilità della nostra generazione • Per una nuova generazione di cristiani in politica (BXVI, Cagliari, 7 settembre 2008) • Una dimensione vitale della attuale emergenza educativa (che non riguarda primariamente il “come”, ma il “perché”) • I diversi tentativi, fra cui • le Settimane Sociali (la 46esima a Reggio Calabria, ottobre 2010)

  24. L’etica politica come “vita buona” • La buona convivenza sociale si regge su una visione: non separazione, ma tensione dialogica fra individuo e società (dimensione relazionale) • E su una pratica dell’agire degli uomini inteso come un tutto • senza ingenui corto-circuiti !!! • Che consentono il nascere e l’esprimersi nella polis di uomini e comunità di virtù • Una civitas che dà vita a una democrazia sostanziale nel dialogo tra persone e comunità intermedie vitali

  25. La questione delle appartenenze • L’appartenenza è vista come un pericolo per la persona (attentato alla “individualità”) e per la società (“fondamentalismi”) • Le differenti appartenenze nella “vita buona in comune”: non tollerate, ma sinfonicamente valorizzate

  26. Alcuni nodi politici nella CV • La globalizzazione: ci rende vicini, ma non fratelli! (CV, 21); richiede un’autorità organizzata in modo sussidiario e poliarchico • Il nuovo ruolo dei poteri pubblici, nella crisi delle forme tradizionali dello stato sociale (CV, 25) e delle reti tradizionali di solidarietà istituzionale, quali il sindacato • Sussidiarietà: un aiuto alla persona … con finalità emancipatrici, perché favorisce la libertà e la partecipazione (CV, 57)

  27. Innanzitutto, però, un problema di “conoscenza affettiva” Spesso si ritiene che … i provvedimenti socio-economici … richiedano solo di essere attuati quale frutto di un agire comune. Questo agire comune, però, ha bisogno di essere orientato … Il fare è cieco senza il sapere e il sapere è sterile senza l'amore. La carità nella verità richiede prima di tutto di conoscere e di capire … . Non c'è l'intelligenza e poi l'amore: ci sono l'amore ricco di intelligenza e l'intelligenza piena di amore. (CV, 30; vedi anche 33)

  28. La verità unisce La verità, facendo uscire gli uomini dalle opinioni e dalle sensazioni soggettive, consente loro di portarsi al di là delle determinazioni culturali e storiche e di incontrarsi nella valutazione del valore e della sostanza delle cose. La verità apre e unisce le intelligenze nel lógos dell'amore (CV, 4) Infatti: quando Dio viene eclissato, la realtà diventa un “enigma indecifrabile” (B XVI, Aparecida)

  29. Conclusione • Perché la DSC dovrebbe mai interessare ai politici? • C’è solo la prova del budino …

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