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LA PERMANENZA DELLE PERSONE FRAGILI NEL PROPRIO AMBIENTE DI VITA:

LA PERMANENZA DELLE PERSONE FRAGILI NEL PROPRIO AMBIENTE DI VITA:. LA FUNZIONE DELLE COOPERATIVE SOCIALI DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA. LE DOMANDE DI SENSO. Quale è la “specificità” della cooperazione sociale?

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LA PERMANENZA DELLE PERSONE FRAGILI NEL PROPRIO AMBIENTE DI VITA:

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Presentation Transcript


  1. LA PERMANENZA DELLE PERSONE FRAGILI NEL PROPRIO AMBIENTE DI VITA: LA FUNZIONE DELLE COOPERATIVE SOCIALI DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

  2. LE DOMANDE DI SENSO • Quale è la “specificità” della cooperazione sociale? • Come viene resa concreta questa specificità negli interventi a favore di soggetti fragili per la permanenza nel proprio ambiente di vita? • Per quale abitare ……?

  3. LA SPECIFICITA’ DELLA COOPERAZIONE SOCIALE • Scopo mutualistico: “l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini” (art. 1, comma 1, Legge 381/91); • L’orientamento democratico nella gestione dell’impresa e la dimensione multistakeholder della stessa (art 1, comma 4, lett.a) LR 20/2006 • Il legame costitutivo con il territorio di riferimento (art 1, comma 4, lett. b) LR 20/2006); • La cooperativa sociale è una impresa civile ed in quanto tale è tesa a realizzare la sfida dell’economia civile: far coesistere, all’interno del medesimo sistema sociale (e anche all’interno della propria organizzazione), i tre principi regolativi dell’economia: • Lo scambio di equivalenti (contratto): l’efficienza; • La re-distribuzione di ricchezza (welfare): l’equità; • La reciprocità (fraternità): la gratuità;

  4. FUNZIONE OBIETTIVO DELLA IMPRESA CIVILE Produrre, intenzionalmente, nell’ammontare più elevato possibile, esternalità sociali positive, che rappresentano uno dei più rilevanti fattori di accumulo di capitale sociale.

  5. COME RENDERE CONCRETA QUESTA SPECIALITA’ NEGLI INTERVENTI A FAVORE DELLA DOMICILIARITA’ DELLE PERSONE FRAGILI? • L’ approccio dal basso: il lavoro con i territori, con le organizzazioni della società civile, con i cittadini beneficiari degli interventi; • Lavorare per rendere competente e responsabile il lato della “domanda”; • La formazione degli operatori: non solo operatori competenti professionalmente ma capaci di “produrre relazioni significative” con le persone.

  6. … PER QUALE ABITARE?... • La propria abitazione può essere anche luogo di esclusione, di degrado, di solitudine … • Può essere anche un luogo pieno di tecnologie avanzate ma altrettanto istituzionalizzante di una anonima stanza in una casa di riposo … … e a volte persino con un servizio di assistenza domiciliare.

  7. … PER QUALE ABITARE?... • Abitare è anche l’essere abitato da relazioni significative, da una comunità che conosci e che ti riconosce. • Abitare è anche poter scegliere di aprire la porta del proprio privato e lasciarsi attraversare dalla comunità.

  8. Alcuni orientamenti di sistema per sviluppare le potenzialità della cooperazione sociale regionale negli interventi a favore della permanenza delle persone fragili nel proprio domicilio. Dall’ordine del giorno n. 10 del Consiglio regionale del 18.12.2009: Il Consiglio regionale impegna la Giunta affinchè: • Adotti tutte quelle iniziative e provvedimenti finalizzati a promuovere e sostenere le imprese civili; • Venga individuato l’assessorato regionale alla salute e servizi sociali quale assessorato di riferimento per la cooperazione sociale; • Semplifichi le norme che prevedono duplicità di competenze e che non sono ispirate ai principi della sussidiarietà; • La programmazione socio-sanitaria e sociale regionale tenga adeguatamente conto del terzo settore e della cooperazione sociale, riconoscendone il ruolo e favorendone la partecipazione in sede di programmazione locale dei servizi.

  9. Alcuni orientamenti di sistema per sviluppare le potenzialità della cooperazione sociale regionale negli interventi a favore della permanenza delle persone fragili nel proprio domicilio. • Emanazione dell’atto di indirizzo per gli affidamenti dei servizi alle organizzazioni del terzo settore, previsto dall’art. 56 della LR 20/2006; • Attivazione di un canale di informazione e comunicazione tra l’amministrazione regionale, le associazioni di rappresentanza della cooperazione sociale ed i sindacati per segnalare bandi di gara che non sono conformi o sono elusivi della normativa nazionale o regionale in materia di affidamento di servizi, sia per quanto concerne la congruità delle basi d’asta sia per le modalità di aggiudicazione degli appalti

  10. LA COOPERAZIONE SOCIALE NEL FRIULI VENEZIA GIULIA (n. coop. iscritte all’Albo Regionale al 31.3.2009) Fonte Bur Regione Fvg 15.4.2009

  11. LA COOPERAZIONE SOCIALE NEL FRIULI VENEZIA GIULIA ( soci, addetti e fatturato al 31.12.2007) Fonte Confcooperative Fvg e Legacoop Fvg

  12. La felicità pubblica:” il nostro più forte desiderio è quello della felicità privata … Di una più nobile origine è un altro desiderio, il benessere della società, la felicità pubblica. Il primo è originato dalla natura, il secondo dalla virtù”. (Ludovico Antonio Muratori – Della Pubblica Felicità – 1749)

  13. Grazie per l’attenzione • Confcooperative Federsolidarietà Fvg Via Marsala, 66 - 33100 Udine (Italy) Tel. n. +39 0432 600548 fax n. +39 0432 526963 • Interland Consorzio Via dei Burlo, 1 – 34123 Trieste (Italy) Tel n. +39 040 369016 fax n. +39 040 360020 e-mail parisini@interlandconsorzio.it

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