1 / 58

“ PROGETTO DI FORMAZIONE IN RETE RIVOLTO AGLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE” ANN

“ PROGETTO DI FORMAZIONE IN RETE RIVOLTO AGLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE” ANNI SCOLASTICI 2007/2008 – 2008/2009 Istituzioni Scolastiche Statali e Paritarie del Comprensorio delle Terre d’Argine : Comuni di Campogalliano, Carpi, Novi e Soliera

yukio
Télécharger la présentation

“ PROGETTO DI FORMAZIONE IN RETE RIVOLTO AGLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE” ANN

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. “PROGETTO DI FORMAZIONE IN RETE RIVOLTO AGLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE” • ANNI SCOLASTICI 2007/2008 – 2008/2009 • Istituzioni Scolastiche Statali e Paritarie del Comprensorio delle Terre d’Argine : • Comuni di Campogalliano, Carpi, Novi e Soliera • Responsabile del Corso: Prof. Rosario D’Amico

  2. Sommario • Corso di formazione rivolto ai docenti: organizzazione e linee guida • Andamento dei lavori • Considerazioni a cura del Coordinatore del corso • Contributo dei gruppi di lavoro delle varie aree

  3. Gli Obiettivi del Progetto sono stati enucleati secondo Assi di Azione: • sostenere le professionalità dei docenti • potenziare pratiche riflessive e operative • raccogliere e far circolare materiali e proposte di lavoro • incrementare rapporti e intese con gli Enti Locali

  4. Temi: • il primo dei tre incontri darà le coordinate teoriche e metodologiche per una progettazione curricolare, definirà i nuclei fondanti delle discipline dell’area e i traguardi di competenza in verticale. • Nel secondo e il terzo incontro, si proverà ad elaborare ipotesi curricolari e modelli di unità di apprendimento in orizzontale, individuabili in ciascun grado scolastico

  5. L’Organizzazione del Corso si articola in tre moduli: • Cultura Scuola Persona: un incontro di 2 ore rivolto a tutti i docenti delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo . • L’Organizzazione del Curricolo: tre incontri di approfondimento di 2 ore ciascuno rivolti ad un gruppo ristretto di docenti, appartenenti ai diversi cicli dell’istruzione, suddivisi per Aree Disciplinari.

  6. Materiali di studio : • sintesi delle premesse teoriche relative agli assunti disciplinari enunciati dagli esperti; • schemi ed esemplificazioni di possibili curricoli disciplinari • testo del Ministero della Pubblica Istruzione “Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo d’istruzione, Roma settembre 2007. • Periodo: 26 Novembre 2008 – 28 Gennaio 2009 – 25 Febbraio 2009 • Insegnanti Referenti: • uno per ciascuna delle 4 aree disciplinari individuate. • Coordinatore: • Sandonà Mariacristina • Sede: Scuola Media Statale • “Odoardo Focherini” Carpi

  7. Condivisione delle proposte curricolari: • Un incontro di 2 ore rivolto ai docenti di ciascun Istituto. • La socializzazione e la condivisione dei Curricoli, contribuisce a dare una valutazione metacognitiva dell’esperienza e arricchisce il dibattito formativo dei partecipanti. • Periodo : Giugno-Settembre 2009

  8. ANDAMENTO DEI LAVORI Dopo la breve fase di introduzione teorica, la riflessione sul possibile raccordo tra scuole dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione nell’elaborazione del Curricolo, è approfondita nei gruppi di Area Disciplinare, con momenti di lavoro di gruppo e/o sottogruppo e di studio individuale. Nei tre incontri di 2 ore ciascuno, sono state prese in considerazione le “Indicazioni per il Curricolo” e selezionati alcuni tra i traguardi essenziali per lo sviluppo delle competenze relative a ciascuna Area considerata, al termine dei diversi gradi scolastici.

  9. Azioni di documentazione: • sono stati forniti ai corsisti le dispense degli incontri con gli esperti; • nei momenti collegiali si sono condivise le linee disciplinari assunte nei gruppi; • Sono stati enucleati i bisogni e le risorse appartenute a ogni singolo Collegio.

  10. Le richieste dei partecipanti, indicano in modo pressante l’interesse e la disponibilità a continuare lo studio e la progettazione, convinte che non sia possibile avviare un processo di rinnovamento, se non se ne conoscono e si condividono i principi educativi, l’impostazione dei contenuti disciplinari, e le metodologie, per dare una risposta solida alle esperienze e alle aspettative cognitive dei nostri ragazzi e delle loro famiglie.

  11. ALCUNE CONSIDERAZIONI A cura del coordinatore del corso

  12. “ DARE SENSO ALLA FRAMMENTAZIONE DEL SAPERE “ Una delle fondamentali funzioni della scuola è quella di produrre significati: costruire una rete di credenze e conoscenze che mettano ordine fra i domini della realtà: quelli familiari già noti, quelli esperiti attraverso la quotidianità e quelli da esplorare e dotare di significati. E’ la costruzione di questa rete di sensoche consente al bambino, prima, all’adolescente, poi, di partecipare alla costruzione e progressione delle conoscenze nella condivisione di esperienze didattiche che facilitino e orientino l’organizzazione dei saperi.

  13. La Legge sul riordino dei cicli, passa attraverso il superamento delle cesure fra i vari gradi scolastici, ma spesso gli insuccessi dimostrano che , fatta salva per alcuni casi sporadici, per lo piu’ affidati alla cura di insegnanti motivati, questo processo di rinnovamento non ha trovato una stabilità e una visibilità misurabile.

  14. Le fondamenta del progetto contenuto nel documento delle “Indicazioni per il Curricolo”, potrebbero ricercarsi nella riorganizzazione del curricolo all’interno della scuola di base, che assicuri unitarietà, coerenza ed evoluzione e progressione da una parte e periodizzazioni nell’ambito delle quali i saperi si approfondiscono, si complessificano in ragione dell’evolvere del quadro psico-affettivo e relazionale dell’alunno.

  15. Nelle fasi del rapporto insegnamento-apprendimento gli elementi fondativi delle discipline sono sempre gli stessi, la progressione, invece si costruisce, da una parte sull’approfondimento epistemologico del sapere, dall’altra sui mutamenti delle condizioni di elaborazione e appropriazione del sapere stesso.

  16. Dalla riflessione sui contenuti generali del documento, indicati nel capitolo “Cultura, scuola” che pone le basi pedagogiche e le finalità educative del progetto ministeriale, potrebbe cogliersi l’idea che non siano tanto i saperi che caratterizzano il ciclo unitario della Riforma a dover cambiare, introducendo nuove discipline e oggetti culturali, ma ciò che può e deve cambiare è l’approccio didattico, che deve armonizzare e adeguare le forme di ricostruzione culturale e didattica dei saperi al quadro evolutivo, psicologico, affettivo e cognitivo dell’alunno.

  17. Solo una visione ampia, che copra tutto il percorso scolastico dai 3 ai 14 anni consente di privilegiare i nuclei fondanti delle discipline, cioè gli argomenti che possono crescere attraverso generalizzazioni e approfondimenti successivi, sfrondando le discipline di tutto ciò che è ripetizione o ridondanza, evitando sovrapposizioni e rendendo, nel contempo, l’attività piu’ distesa ed efficace.

  18. Siamo del parere che tutto questo abbia una ricaduta importante sulla professionalità del docente: gli insegnanti dovrebbero riconoscere a quale punto del percorso si trovano rispetto alle programmazioni, dalla scuola dell’infanzia al ciclo superiore, quindi costruire il Curricolo fondandolo su quello che viene prima e pensando agli sviluppi futuri, dando un nuovo senso alla loro professione

  19. La riflessione progressiva sulle regole interne dei saperi , sulle metodologie e sui linguaggi specifici servirà, nel contempo, a far percepire la specificità e la ricchezza di ogni disciplina, non tanto sul piano della quantità delle informazioni trasmesse, quanto su quello della sistematicità, profondità, criticità delle conoscenze e trasferibilità delle competenze maturate. Da una rilettura essenziale e continua del curricolo emergono via via anche quelle tracce ed indicazioni di percorsi trasversali che costituiscono approfondimenti e qualificazioni integrative senza essere aggiuntive degli ordinari percorsi disciplinari.

  20. A noi sembra che questo tipo di impostazione voglia superare gli attuali curricoli, ritenuti dagli stessi insegnanti eccessivamente enciclopedici e nozionistici, per privilegiare, invece, percorsi didattici finalizzati ad una piu’ veritiera acquisizione dei concetti fondanti le discipline. L’obiettivo è quello che ogni alunno, con la sua individualità, il suo repertorio di esperienze e conoscenze, le sue emozioni, la sua affettività e i suoi ritmi di apprendimento possa riconoscersi nella consapevolezze di sè e delle proprie potenzialità.

  21. L’elaborazione del curricolo, quale snodo fondamentale della progettazione didattica, spetta agli insegnanti che traducono in attività didattiche concrete i percorsi e le finalità delle indicazioni ministeriali. Nel documento ministeriale, vengono indicate, chiaramente, alcune “impostazioni metodologiche di fondo” che dovrebbero avere le attività didattiche per “garantire il successo formativo”

  22. L’ambiente ideale per sviluppare attività di questo tipo, è il laboratorio, dove i bambini e i ragazzi utilizzano gli strumenti e i linguaggi specifici delle discipline e si impadroniscono delle loro strutture attraverso l’azione. Questi temi vengono rafforzati dal richiamo della responsabilità dello studente nella costruzione della propria conoscenza, che deve consentire la maturazione della dimensione sociale dell’apprendimento, che consente di affinare ed esercitare le competenze necessarie alla formazione del cittadino consapevole, quali la partecipazione, la collaborazione, la condivisione, l’integrazione e la ricerca di obiettivi comuni.

  23. Un percorso didattico progressivo con contenuti essenziali esplicitati in modo chiaro è certamente importante, ma andrebbe sostenuto da tempi e spazi adeguati, a cui corrisponda una organizzazione oraria che risponda anch’essa alla logica di tempi lunghi e non frammentati.

  24. AREA LOGICO-MATEMATICA

  25. AREA LOGICO MATEMATICA AMBITI/ TRAGUARDI DA RAGGIUNGERE

  26. CRITICITA’

  27. Riferite al documento ministeriale

  28. Le “Indicazioni” hanno trovato sostanzialmente delle conferme tra i docenti dei primi 2 ordini di scuole mentre nella Scuola Secondaria risulta difficile affrontare tutti i nuclei così come vengono proposti.

  29. Meglio specificare le Relazioni anche per la Scuola Primaria?

  30. 2. Dal lavoro sul campo…

  31. Tempo: il tempo scuola dedicato al pensiero logico-mat. si accorcia sempre più passando dalla scuola dell’infanzia alla scuola sec. (7-8 ore settimanali nella Primaria, 4 ore nella Secondaria).

  32. Alla Scuola Secondaria arrivano spesso ragazzi che in geometria risultano poco competenti

  33. In ogni ordine di scuola non è importante imparare in funzione di ciò che si affronterà nell’ordine successivo ma è necessario dedicare più tempo a ciò che si ritiene importante per quell’età e in quel particolare momento o contesto…

  34. AREA LINGUA/LINGUE

  35. IPOTESI DI CURRICOLO IN VERTICALE DI L 1, L 2 e L 3 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Interazione Conversare per sé Conversare per conoscersi Conversare per stare insieme agli altri

  36. Ricezione Ascoltare/leggere

  37. Produzione Parlare/Scrivere

  38. Manipolazione

  39. Traduzione

  40. Riflessione sulla lingua Utilizzare la lingua in modo creativo Riconoscere e utilizzare la lingua nelle sue molteplici variazioni: - per se stessi - per interagire con gli altri - per apprendere

  41. CRITICITA’ CURRICOLI : LINGUA/E ° Trasversalità della lingua : le capacità linguistiche si sviluppano attraverso l’uso, esplicitano il pensiero e ne da’ forma, prima attraverso la lingua naturale che diventa man, mano più ricca e articolata e poi con linguaggi piu’ specifici; ° Riflessione sulla lingua come indagine sugli aspetti metalinguistici della costruzione di significati;

  42. ° Per superare una visione statica della lingua che, come enunciato nel documento dei Curricoli, coinvolga più abilità linguistiche (ascoltare, parlare, leggere, scrivere), la comunicazione , anche conseguentemente la diffusione dei mezzi telematici, supporta la riflessione sulla realtà quotidiana, integrandone le varie forme e i differenti linguaggi; ° Un richiamo alla didattica ludica per sviluppare consapevolezza rispetto alla ricchezza, la flessibilità e la creatività della lingua stessa, si configura nella produzione scritta che coinvolge tutti gli ambiti come a significare che esisto° L’impostazione del curricolo di lingua straniera, che fa riferimento alle situazioni comunicative più comuni, °

  43. L’impostazione del curricolo di lingua straniera, che fa riferimento alle situazioni comunicative più comuni,ci sembra suggerisca un’integrazione fra i vari usi linguistici, senza dimenticare che imparandone una seconda e una terza si diventa sempre più consapevoli della struttura della propria.

  44. Area dei linguaggi

  45. AREA DEI LINGUAGGI E DELLA MULTIMEDIALITA’ Traguardi curricolari e temi essenziali per una programmazione in verticale dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria di I°grado.

  46. SCUOLA PRIMARIA

  47. CONSIDERAZIONI L’interdisciplinarietà è una proposta didattica che si attua da diversi anni nella Scuola dell’Infanzia, nella Scuola Primaria e nella Scuola Secondaria di 1° grado,ma in quest’ultima non è stata completamente attuata. Per riorganizzare l’offerta formativa è necessario ragionare e investire sulla ricerca e sull’individuazione dei saperi essenziali delle discipline.

  48. SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO • MUSICA • L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. • (“Fa uso di diversi sistemi di notazione”: in questa forma risulta essere un obiettivo troppo alto per la scuola secondaria di I°grado) • Conosce e utilizza gli elementi essenziali della notazione tradizionale, non tradizionale e intuitiva funzionali alla lettura, all’apprendimento e alla riproduzione di brani musicali. • (L’obiettivo risulta essere piuttosto alto, soprattutto se legato al “ confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale”, dove – inoltre - non è chiaro cosa si intende per patrimonio: solo storico o in senso più ampio e onnicomprensivo? Interessante risulta essere l’uso della multimedialità e dei sistemi informatici, ma risulta non perseguibile se non si prevede una formazione seria, specifica e approfondita degli insegnanti sull’argomento, oltre che un’adeguata strumentazione tecnica per i laboratori. Non è possibile fare affidamento solo su eventuali competenze acquisite per interesse personale da qualche insegnante già pratico del settore.) • E’ in grado di rielaborare materiali musicali in semplici produzioni sonore individuali e collettive, con modalità improvvisative e/o in forma di strutture organizzate. • E’ in grado di gestire materiali musicali anche attraverso sistemi informatici (possibile solo dopo la pianificazione e la realizzazione dell’aggiornamento dei docenti).

  49. Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione al contesto storico-culturale. • Sa analizzare gli aspetti formali e strutturali essenziali e più significativi insiti negli eventi e nei materiali musicali, facendo uso di un lessico appropriato e adottando codici rappresentativi diversi (se questo significa l’uso di diverse strategie di analisi: schemi, rappresentazioni grafiche, pittoriche, gestuali, confronti, verbalizzazioni, … . Non è chiaro invece: “ponendo in interazione musiche di tradizione orale e scritta”, se si vuole riferirsi al confronto tra espressioni musicali di culture diverse o altro.) • (Formulato in questo modo l’obiettivo risulta piuttosto alto: una competenza legata alla valutazione estetica ha bisogno di approfondimenti più complessi; si può comunque avviare un processo di affinamento del gusto estetico che passa attraverso una comprensione partecipativa dei patrimoni delle diverse civiltà musicali, in senso storico, geografico, sociale.) • Sa percepire e apprezzare i valori espressivo-linguistici della musica e le sue funzioni nella realtà contemporanea.

  50. Mette in relazione le proprie esperienze musicali con altri saperi e altre pratiche artistiche. (”servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica”: l’uso di linguaggi specifici integrati fra loro è abbastanza complesso) • (L’auto-orientamento, la consapevolezza di sé, la costruzione di una propria identità - in questo caso – musicale, sono finalità verso le quali orientare il lavoro educativo in un’ottica di processo di progressiva maturazione, non risolvibile nell’arco di un triennio)

More Related