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CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI GESTIRE SCUOLE INTERCULTURALI

CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI GESTIRE SCUOLE INTERCULTURALI “ L ’ unica razza che conosco è quella umana. Gli stranieri sono cultura ” A. Einstein ACCOGLIENZA: COSTRUZIONE DI UN PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA CONDIVISO GENOVA, 12/10/2010.

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CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI GESTIRE SCUOLE INTERCULTURALI

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Presentation Transcript


  1. CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI GESTIRE SCUOLE INTERCULTURALI “L’unica razza che conosco è quella umana. Gli stranieri sono cultura” A. Einstein ACCOGLIENZA: COSTRUZIONE DI UN PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA CONDIVISO GENOVA, 12/10/2010

  2. GRUPPO DI LAVORO DIRIGENTI SCOLASTICI DELLA SPEZIA Istituto Comprensivo N.5 La Spezia Istituto Comprensivo Vezzano Ligure Istituto Comprensivo Arcola - Ameglia Istituto Comprensivo .Ortonovo Istituto Comprensivo Levanto Istituto Comprensivo Lerici Scuola Media 1° grado “Poggi – Carducci” Sarzana Istituto Alberghiero “CASINI” La Spezia IstitutoTecnico “Arzelà” Sarzana Istituto Tecnico “Fossati – Da Passano” La Spezia Liceo linguistico “U. Mazzini” La Spezia Liceo Classico “Costa” La Spezia • HANNO PARTECIPATO AI LAVORI: • REFERENTE PER L’USR LIGURIA AMBITO TERRITORIALE V • RAPPRESENTANTI DEL COMUNE DELLA SPEZIA

  3. Analisi della Normativa di riferimento È ricca la legislazione internazionale e nazionale finalizzata ad ogni forma di convivenza e di integrazione. Si sono analizzati in particolare • DPR n. 394/1999 che garantisce unitamente al diritto all’istruzione, il mantenimento della lingua e cultura di origine, la formazione dei docenti e l’integrazione sociale. • All’art.45 attribuisce al Collegio dei Docenti compiti deliberativi per l’inserimento e l’iscrizione degli alunni stranieri nelle classi • Circolare Ministeriale n. 24 del 1 marzo 2006 • “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” riconfermando i compiti, previsti dal DPR 394/99 suggerisce di definire e deliberare, unitamente al P.O.F., un Protocollo Accoglienza • Le linee guida del MIUR sono tese a due obiettivi: • 1.      una equilibrata distribuzione degli alunni (con possibilità di deroga) • 2.      dare una omogeneità quantitativa non qualitativa Circolare Ministeriale n. 2 dell’ 8 gennaio 2010 “Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana” Linee guida della Direzione Scolastica per la Liguria del 2 marzo 2010 in riferimento alla C.M. n.2 /2010 E’ di grande rilevanza la definizione alunni di cittadinanza “non italiana”non più alunni “stranieri” perché pone l’accento su un problema sociale e non solo scolastico ed introduce un approccio metodologico diverso

  4. PROVINCIA ALUNNI ISCRITTI DI CUI STRANIERI % GENOVA 87.723 10.328 11,77 IMPERIA 24.468 2.927 11,96 LA SPEZIA 23.828 2.204 9,25 SAVONA 31.483 3.197 10,28 TOTALE REGIONALE 167502 18656 11,1378 ANALISI DEI DATI Iscritti nelle Scuole Statali della Liguria con cittadinanza italiana e non A. S. 2010/11 Dati per provincia Fonte USR

  5. PROVINCIA DELLA SPEZIA - DATI A.S. 2010/2011 FONTE I.S.A. - USR

  6. Gli studenti più numerosi sono albanesi seguono: dominicani, marocchini, rumeni questi ultimi in costante aumento

  7. ATTI ED ESPERIENZE PREESISTENTI IN PROVINCIA DELLA SPEZIA (1) • Protocollo d’Intesa per l’accoglienza, la tutela, la formazione e l’educazione dei minori stranieri del 6/6/2008 e tacitamente rinnovato • sottoscritto da: • 1.      Prefettura della Spezia • 2.      Provincia della Spezia • 3.      Comune della Spezia • 4.      Ufficio Scolastico Regionale della Liguria • 5.      Distretti Socio-Sanitari del territorio • 6.      ASL5 Spezzino • 7.      Istituzioni Scolastiche Autonome.

  8. ATTI ED ESPERIENZE PREESISTENTI IN PROVINCIA DELLA SPEZIA (2) • Istituzione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione • Comune della Spezia: Progetto ASSI • Provincia della Spezia: Progetto Borse Amicali • Provincia della Spezia: Progetto in rete “La lingua per lo studio” • Centro Risorse Alunni Stranieri (CRAS) • Protocollo di comportamento tra CTP, Agenzie di Formazione Professionale, • Istituti di Istruzione Secondaria di 2° grado per l’accoglienza, per l’inserimento • oil rientro nei percorsi di istruzione e formazione • Reti di collaborazione tra le Scuole. Enti del territorio e terzo Settore • Reti di collaborazione tra Scuole • Commissioni Integrazione - Intercultura delle Scuole • Protocolli di Accoglienza delle singole Scuole • Patto Formativo con famiglie di alunni con cittadinanza non italiana • Servizio di Mediazione – Mondo Aperto. • Rapporti con i Mediatori culturali ed i referenti delle diverse Comunità presenti • sul territorio

  9. ESPERIENZE SIGNIFICATIVE GIÀ PRATICATE IN PROVINCIA: Corsi di alfabetizzazione per neo-arrivati finanziati dal Comune e gestiti dalle Scuole Centri estivi dove i ragazzi partecipando da pari ad attività laboratoriali, ludiche, ricreative e di studio hanno l’opportunità di approfondire la conoscenza della Lingua. Attivita’ curriculari ed extracurriculari delle I.S.A che hanno presenze pari osuperiori al 10% degli iscritti finanziati dal MIUR (art. 9 CCNNL). Tale finanziamento per l’a.s. 2010/11 per tutte le scuole della Provincia della Spezia è pari a € 40839,08

  10. Compiti della Commissione Integrazione-Intercultura • Aggiorna ed integra il POF • Programma specifici interventi di insegnamento dell’italiano come L2 e di recupero delle difficoltà scolastiche, utilizzando le risorse interne e i finanziamenti a disposizione • Opera un monitoraggio costante della situazione numerica e della validità dei progetti avviati • Analizza e propone materiale didattico-operativo per facilitare l’inserimento e l’integrazione nelle attività della classe di appartenenza e nel plesso • Mantiene un collegamento con gli insegnanti del plesso di appartenenza, mettendo a disposizione ditutti, i materiali condivisi e creando in ogni scuola uno “scaffale interculturale • Cerca di instaurare rapporti con referenti di altre Scuole.

  11. IL PROTOCOLLOD’ACCOGLIENZA PREMESSA 1. FINALITÀ 2. CONTENUTI 3. COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA 4.a) Domanda di iscrizione 4.b) Colloqui con genitori e alunno 4.c) Approfondimento della conoscenza 5. INSERIMENTO DEGLI ALUNNI NELLE CLASSI 5.a) Proposta di assegnazione alla classe 5.b) Scelta della sezione 6. INDICAZIONI AI CONSIGLI DI CLASSE 6.a) Prima accoglienza nella classe 6.b) Compiti del Consiglio di Classe 7. STRUMENTI E RISORSE 8. VALUTAZIONE

  12. PREMESSA Per uno studente non italiano di qualsiasi età iscriversi non è solo un atto formale. Si tratta di uno dei primissimi contatti con le istituzioni cittadine e spesso italiane. E’ un momento in cui la parola “accoglienza” diventa o no concreta e assume il significato sicuramente meno poetico, ma assai chiaro di “organizzazione”. Le nostre Scuole diventeranno capaci di accoglienza quanto più saranno organizzate per darla. Accogliere un alunno non italiano non significa preoccuparsi solo per lui, ma cercare di rispondere alle esigenze di tutti.

  13. Il Protocollo Accoglienza intende presentare un modelloche illustri una prassi condivisa, corretta e pianificata, con la quale affrontare e facilitare l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri. Una prassi che non lascia spazio all’improvvisazione e dove l’integrazione è compito di tutti i docenti che operano nella scuola e che collegialmente contribuiscono al pieno successo scolastico. Tale documento può essere considerato un punto di partenza comune all’interno del percorso dei vari Consigli di classe, ma anche uno strumento di lavoro flessibile, aperto a successive revisioni ed integrazioni sulla base delle esperienze realizzate, dei bisogni individuati e delle risorse della scuola.

  14. 1. FINALITÀ • Accogliere le diversità quali risorse di ogni comunità educativa • Costruire un contesto favorevole all’incontro con altre culture e con le “storie” di ogni alunno • Definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza e integrazione di alunni stranieri • Sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase delicata di adattamento al nuovo contestofavorendo un clima d’accoglienza e di attenzione per rimuovere gli ostacoli alla piena integrazione e per facilitare i processi di apprendimento • Valorizzare la cultura d’origine e la storia personale di ogni alunno • Facilitare la relazione con la famiglia immigrata; • Costruire reti collaborative tra scuole e tra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza,dell’integrazione e dell’educazione inter-culturale nell’ottica di un sistema formativo integrato.

  15. 2. CONTENUTI Il Protocollo Accoglienza delinea prassi di ordine:  ·Amministrativo - burocratico (iscrizione, documentazione) ·Comunicativo - relazionale (fase di prima accoglienza) ·Educativo - didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, insegnamento Italiano L2, curriculum, collaborazione genitori, educazione interculturale) ·Sociale (attività integrate con il territorio) come da “Linee guida per l’integrazione e l’accoglienza di alunni stranieri” (C.M. n. 24/2006).

  16. 2. CONTENUTI • Il Protocollo Accoglienza in particolare: • prevede la costituzione di una Commissione Accoglienza; • contiene criteri e indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri neo arrivati • traccia fasi e modalità dell’accoglienza a scuola, definendo compiti e ruoli degli operatori scolastici e di coloro che partecipano a tale processo • prevede scritte plurilingue di accoglienza in vari punti dell’Istituto scolastico • prevede l’individuazione di un piccolo gruppo di alunni stranieri senior con funzioni tutoriali verso i compagni neo-arrivati; • prevede la costituzione di uno “scaffale interculturale” - archivio (cartaceo e/o informatico) di schede informative sui paesi di origine prevalenti nell’Istituto, vocabolari bilingue, “di pronto soccorso plurilingue” parole per accogliere, testi semplificati di argomenti di varie discipline, esercitazioni, schemi e sintesi, testi di lezioni tradotti in altre lingue (inglese, francese, …), testi di narrativa bilingue, libri di educazione interculturale, di italiano come lingua 2 e indicazioni bibliografiche; • prevede percorsi formativi che, inserendosi nel curriculum, contribuiscano alla formazione interculturale degli studenti

  17. 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA • La Commissione Accoglienza, a tutti gli effetti articolazione del Collegio, è formata : • dal Dirigente scolastico, o da un suo Collaboratore, che la presiede • dal docente referente per gli alunni stranieri e/o da uno o più componenti della CommissioneIntercultura (nominata dal Collegio ad inizio d’anno); • da un rappresentante designato della Segreteria didattica; • È aperta alla collaborazione • del mediatore linguistico - culturale e /o del facilitatore linguistico • di alunni stranieri con funzione di tutor che possano assistere il nuovo compagno grazie alla conoscenza della lingua di origine • di genitori e di quanti si rendano disponibili a dare un contributo per l’accoglienza.

  18. 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA • Ha il compito, in collaborazione con i Consigli di Classe, di •   seguire le varie fasi dell’inserimento degli alunni neo-arrivati • fornire al Consiglio di classe interessato, le schede ed i materiali derivanti dalla prima fase di accoglienza e le schede informative del paese di origine degli alunni immigrati • monitorare le attività programmate per gli alunni stranieri, rilevando le difficoltà da loro incontrate ed i risultati ottenuti • Le competenze della Commissione hanno carattere consultivo, gestionale e progettuale, le proposte effettuate sono sottoposte a delibera del Collegio • La Commissione riferisce al Collegio dei Docenti gli esiti nei diversi settori di intervento al fine di • progettare azioni comuni • monitorare i progetti esistenti • operare un raccordo tra le varie attività scolastiche e tra le diverse realtà

  19. AZIONI REFERENTE TEMPI MATERIALI a. Domanda d’iscrizione - Fornire informazioni e indicazioni generali sulla scuola - Richiedere la necessaria documentazione anagrafica, sanitaria . Modello per rilevare il curriculum scolastico pregresso Personale designato della Segreteria didattica o, eventualmente, il docente referente della Commissione accoglienza Al momento del primo contatto con la scuola Materiale informativo plurilingue b. Colloquio con i genitori e l’alunno/a - Raccolta informazioni sull’alunno e la famiglia, sulla storia scolastica e sul progetto migratorio dei genitori Docente della Commissione Accoglienza (eventualmente affiancato dal mediatore linguistico-culturale) Su appuntamento, nei giorni successivi al primo contatto con la scuola Scheda rilevazione dati Opuscolo plurilingue informativo sugli indirizzi dell’Istituto c. Approfondimento della conoscenza - Rilevazione della situazione di partenza dell’alunno tramite test di livello - Presentazione dell’organizzazione della scuola (orari, attività…) e visita all’ambiente scolastico Docente della Commissione (eventualmente affiancato dal mediatore linguistico culturale o da un alunno della scuola che conosce la lingua d’origine) Uno o più incontri nell’arco della prima settimana dall’ingresso a scuola dell’alunno - Modello per accertamento linguistico - prove logico-matematiche - test sulla conoscenza della lingua straniera Patto formativo con la famiglia 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA(per alunni neo-arrivati)

  20. 5. INSERIMENTO DEGLI ALUNNI NEOARRIVATI NELLE CLASSI • 5.a Proposta di assegnazione alla classe • La Commissione Accoglienza, tenuto conto delle disposizioni legislative e delle informazioni raccolte durante la prima fase di accoglienza (vedi punto 4), propone l’assegnazione alla classe. L’inserimento in una classe di coetanei appare la scelta da privilegiare, in quanto consente al neo-arrivato di instaurare rapporti più significativi, “alla pari” con i nuovi compagni, di evitare un pesante ritardo scolastico e di ridurre il rischio di dispersione scolastica. • 5.b Scelta della sezione • La Commissione Accoglienza valuta poi tutte le informazioni utili sulle classi della stessa fascia. Sono presi in considerazione : • Numero degli studenti per classe • Fattori utili ad un inserimento proficuo • Presenza nella classe di altri alunni provenienti dallo stesso paese; • Complessità delle classi (disagio, handicap, dispersione, …); • Ripartizione degli alunni nelle classi per evitare la costituzione di sezioni con • predominanza di alunni stranieri provenienti dallo stesso paese

  21. 6. INDICAZIONI AI CONSIGLI DI CLASSE 6.a Prima accoglienza nella classe Si sottolinea l’importanza della prima accoglienza di un alunno straniero nella classe, specialmente se arriva in corso d’anno (come in effetti la legge consente), al fine di creare rapporti di collaborazione da parte dei compagni, in modo che si sentano anch’essi coinvolti. L’insegnante coordinatore, preventivamente contattato da un membro della Commissione Accoglienza, informa del nuovo inserimento il Consiglio di Classe, che, sovrano nelle decisioni per la didattica delle discipline, attiverà tutte le strategie educative possibili per un intervento adeguato. L’insegnante in servizio accoglie il nuovo alunno e lo presenta alla classe. Docenti e compagni cercheranno giornalmente forme di comunicazione e modi per facilitare l’inserimento ( vedi es. tabella)

  22. 6.b Compiti del Consiglio di classe • Favorisce l’integrazione nella classe del nuovo alunno • Elabora un percorso formativo che, considerate le competenze possedute, punti all’alfabetizzazione completa anche attraverso il recupero, per una lingua non solo per la comunicazione, ma anche per lo studio • Individua modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina in relazione alle competenze del nuovo alunno • Prende informazioni sui percorsi di alfabetizzazione o di consolida-mento linguistico che potranno essere attuati • Programma la possibilità di momenti di uscita dall’aula per interventi individualizzati anche in piccolo gruppo, insieme ad alunni di altre classi • Programma attività laboratoriali extracurriculari • Mantiene i contatti con i docenti che seguono l’alunno nelle attività di recupero e con il Mediatore Culturale

  23. 7. STRUMENTI E RISORSE • Il Mediatore Culturale che ha seguito l’alunno e la famiglia all’ingresso nella scuola • L’alunno della stessa nazionalità che ha assistito il compagno neo-arrivato durante la prima fase di accoglienza con la funzione di tutor • Gli altri alunni della classe con competenze diverse che svolgono funzione di tutor • Modulistica per rilevare le informazioni e il curriculum scolastico pregresso al momento dell’iscrizione di ciascun alunno straniero.

  24. 8. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI E PERCORSI INDIVIDUALIZZATI 8.a Premessa Le Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, (Circolare Ministeriale n. 24 del 1 marzo 2006), così recitano in merito ai tempi per l’apprendimento dell’italiano L2, quale lingua per comunicare e quale lingua per studiare: “La lingua per comunicare può essere appresa in un arco di tempo che può oscillare da un mese a un anno, in relazione all’età, alla lingua d’origine, all’utilizzo in ambiente extrascolastico. Per apprendere la lingua dello studio, invece, possono essere necessari alcuni anni, considerato che si tratta di competenze specifiche. Lo studio della lingua italiana deve essere inserito nella quotidianità dell’apprendimento e della vita scolastica degli alunni stranieri, con attività di laboratorio linguistico e con percorsi e strumenti per l’insegnamento intensivo dell’italiano. L’apprendimento e lo sviluppo della lingua italiana come seconda lingua deve essere al centro dell’azione didattica. Occorre, quindi,che tutti gli insegnanti della classe, di qualsivoglia disciplina, siano coinvolti.”

  25. 8.b Indicazioni • È cura dei Consigli di Classe operare affinché gli alunni stranieri di recente immigrazione che hanno una conoscenza più o meno limitata della lingua italiana e che dunque partono da una evidente situazione di svantaggio, possano avere una valutazione almeno nelle materie meno condizionate dalla competenza in Italiano L2 • Il Consiglio di Classe può prevedere un percorso individualizzato che svolga attività di alfabetizzazione o consolidamento linguistico propedeutico ai linguaggi specialistici disciplinari • Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche di altre discipline, nel caso in cui durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti. • L’attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari, è oggetto di verifiche da svolgere in classe predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curriculare.

  26. 8.b Indicazioni (segue) • Quando sarà possibile affrontare i contenuti delle discipline curriculari essi dovranno essere opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici irrinunciabili, e semplificati in modo da permettere almeno il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione. Ogni scelta del Consiglio di classe deve essere verbalizzata • Si ricorda che per tutti gli alunni, e quindi anche per gli alunni stranieri, il voto/valutazione sommativa non può essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove, ma deve tener conto del raggiungimento degli obiettivi trasversali che sono comunque disciplinari quali impegno, partecipazione, progressione nell’apprendi-mento e di eventuali condizioni particolari. Per la valutazione degli alunni stranieri, inoltre, è opportuno prendere in considerazione la situazione di possibile svantaggio linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell’italiano L2, come da Premessa.

  27. CONCLUSIONI - PROBLEMI APERTI • Necessità di estendere il Protocollo della Provincia anche ai Comuni • della Val di Magra e dellaVal di Vara • Mancanza della Mediazione Culturale alla Scuola Superiore ed in • Val di Vara • Mancanza in Val di Magra di insegnanti che fanno formazione • Necessità di maggior coinvolgimento delle Associazioni degli Stranieri • Necessità di ripensare il CRAS anche in vista dell’orientamento per • le scuole superiori • Ripensare l’Orientamento per la Scuola Sec. di 2° grado • Necessità di trovare prassi valide non solo per la Lingua per • comunicare, ma anche per la Lingua per lo studio.

  28. CONCLUSIONI - PROPOSTE DI SOLUZIONE • Pensare una rete di Scuole finalizzata a: • condividere le buone prassi delle singole I.S.A. • preparare test di ingresso uguali per fasce di età • ( primaria, media, superiore) • preparare una modulistica comune tradotta in tutte le lingue • unire risorse per programmare una formazione docenti basata • sulla ricerca-azione e una formazione linguistica per il personale • di segreteria • recuperare le esperienze dei CTP dei corsi di lingua e dei • progetti contro la dispersione

  29. GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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