1 / 32

Il ruolo dell’epidemiologia nell’individuazione del rischio cancerogeno occupazionale ieri e oggi

“IL RISCHIO CANCEROGENO OCCUPAZIONALE OGGI” Milano 4-5 dicembre 2008 Camera del Lavoro, Sala Buozzi Corso di Porta Vittoria, 43. Il ruolo dell’epidemiologia nell’individuazione del rischio cancerogeno occupazionale ieri e oggi. Benedetto Terracini.

elda
Télécharger la présentation

Il ruolo dell’epidemiologia nell’individuazione del rischio cancerogeno occupazionale ieri e oggi

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. “IL RISCHIO CANCEROGENO OCCUPAZIONALE OGGI” Milano 4-5 dicembre 2008 Camera del Lavoro, Sala Buozzi Corso di Porta Vittoria, 43 Il ruolo dell’epidemiologia nell’individuazione del rischio cancerogeno occupazionale ieri e oggi Benedetto Terracini

  2. Numero di citazioni in PubMed per determinate parole chiave per periodo

  3. Siemiatycki et al

  4. The “negative seesaw” between significance and irrelevance of epidemiological and experimental data on carcinogenesis

  5. Due allarmi precoci (negli USA) • Fine anni 30: 4-dimethylaminoazobenzene (“giallo burro”) proibito come additivo alimentare per la sua proprietà di produrre cancro epatico nei ratti. • 1941: 2-acetylaminofluorene non autorizzato per produzione commerciale come insetticida per la sua cancerogenicità nei ratti.

  6. Extrapolation of animal experiments to man (WHO Techn Rep series 220, 1961) …. It is conceivable that dose levels (of a carcinogen) exist that would not induce cancer. However, carcinogenesis is a complex process and this may vitiate such predictions … The uncertainty of the extrapolation of the safe dose to man, and the lack of knowledge of the possible summating or potentiating effects of different carcinogens in the total human environment, preclude the establishment of a safe dose … on grounds of prudence.

  7. The preamble of IARC Monographs, 1971 and 1977 • The critical assessment of the validity of the animal data should help national and/or international authorities to make decisions concerning preventive measures or legislation …..(1971) • In the presence of appropriate positive carcinogenicity animal data and in the absence of adequate human data, it is reasonable to regard such chemicals as if they were carcinogenic to humans (1977)

  8. Gli insostenibili dogmi retrostanti il ricorrente atteggiamento critico verso i saggi di cancerogenicità a lungo termine • Vengono usate dosi eccessivamente alte in confronto alle esposizioni umane • Le vie di somministrazione non corrispondono alle circostanze in cui esseri umani sono esposti • Vi è mancanza di concordanza tra organi bersaglio • I tentativi di produrre cancro facendo fumare attivamente animali in laboratorio sono falliti (??) • Alcuni modelli sperimentali non sono estrapolabili alla specie umana

  9. Gli ostacoli alla conduzione di studi epidemiologici sui cancerogeni nell’ambiente di lavoro. I • Bassa potenza statistica: negli studi di coorte l’outcome può essere molto troppo raro, negli studicaso-controllo, la prevalenza di esposti può essere troppo piccola. • Le aziende riluttano alla fornitura dei libri matricola. • L’informazione sulle mansioni contenuta nei libri matricola non è adeguata per caratterizzare le esposizioni individuali.

  10. Gli ostacoli alla conduzione di studi epidemiologici sui cancerogeni nell’ambiente di lavoro. II • Non sempre è possibile controllare il confondimento per esposizioni non occupazionali. • Il controllo del confondimento da parte di altri agenti presenti nell’ambiente di lavoro è spesso problematico. • Spesso, lo studio dei modificatori di effetto è difficile per le dimensioni della base di dati.

  11. « Quelle conclusion peut-on tirer de cette brève enquête interrompue par suite du départ forcé, par la direction de l’usine, de l’un de nous? » Desoille , Hochfeld M, Aboulker P Le dépistage des tumeurs vésicales chez les travailleurs des produits colorants. Premiers résultats de cystoscopie systématique. Arch Mal Prof 1948; 9:149 (quoted by Clayson,1962)

  12. La preoccupazione di Renzo • Non saranno mica gli epidemiologi ossessionati dalla purezza dei loro metodi? • Soprattutto dalla standardizzazione? • Nell’ambito della strategia della “protezione dei vulnerabili”, non dovrebbero prestare più attenzione all’interazione tra diversi agenti ambientali e tra agenti ambientali, pressione sociale, comportamenti, (e in alcune circostanze, fattori di scuscettibilità individuale)?

  13. A warning for epidemiologists TOOMUCH STANDARDIZATION MAKESYOUBLIND

  14. Il deplorabile caso della melamina: una scusa dovuta da tempo a Renzo Tomatis

  15. Guidelines for Observersat IARC Monograph Meetings

  16. Given the general paucity of epidemiological data and the low probability that agents listed in group 2B …. are attractive subjects for epidemiological studies, indiscriminate downgrading of the results of tests in experimental animals would result in elimination of the only indication of potential hazard for humans for a considerable number of environmental chemicals and chemical mixtures Tomatis L Ann Ist Super Sanità 2006;42:113-117

  17. Due argomenti di moda • Gli screening rivolti a soggetti asintomatici • La suscettibilità genetica al cancro occupazionale

  18. Qualche punto fermo sugli screening oncologici • Un protocollo è proponibile se è documentata l’efficacia dell’intervento. • L’opportunità dell’intervento dipende anche dalla possibile maleficenza (falsi positivi). • La distinzione tra indagine e intervento è fondamentale dal punto di vista etico. • L’esperienza insegna l’importanza di conoscere i conflitti di interesse di chi propone un intervento.

  19. Proporzione di studi italiani tra le citazioni in PubMed entrando con: genetic, susceptibility, epidemiology e… Asbestos 15 / 49 Vinyl chloride 0 /8 Dioxin 3 / 0 Benzo[a]pyrene 3 / 47

  20. Una affermazione presentata come “fatto scientifico” dai consulenti della difesa nei tribunali italiani Affermazione Il mesotelioma da asbesto è una malattia geneticamente determinata. Implicazioni • Soltanto i geneticamente predisposti sono suscettibili alla cancerogenesi pleurica da amianto. • La medesima intensità e durata di esposizone non avrebbe causato mesotelioma in un soggetto non suscettibile. Contro-implicazioni • A tutt’oggi, non è stato identificato alcun tratto genetico sicuramente associato al rischio di mesotelioma da amianto. • In generale, q uando sono stati identificati tratti genetici associati al rischio di cancro ambientale, il rischio per I “non suscettibili” è ben superiore a zero.

  21. Quale ruolo ha l’epidemiologia nella prevenzione dei rischi cancerogeni professionali nel nuovo millenio?? Studiare: Le interazioni con fattori esterni all’ambiente di lavoro e con altri agenti presenti nell’ambiente di lavoro. Gli effetti sulla sulla salute del contributo delle attività produttive. .all’inquinamento dell’ambiente generale. Fornire: La dimensione del fenomeno dei tumori professionali. Il retroterra metodologico agli studi di biomonitoraggio. Un approccio scientifico alla valutazione di proposte di screening rivolto a lavoratori asintomatici. Contribuire a: Sviluppare strumenti per stimare le esposizioni (anche retrospettivamente). Approfondire i meccanismi d’azione dei cancerogeni.

More Related