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Geografia senza confini. Riflessioni e considerazioni per un’educazione geografica in chiave interculturale. di C. Brunelli Istituto Interfacoltà Geografia Università degli Studi "Carlo Bo" Urbino. “La geografia antropica è animata da una missione universale dello spazio.
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Geografia senza confini Riflessioni e considerazioni per un’educazione geografica in chiave interculturale di C. Brunelli Istituto Interfacoltà Geografia Università degli Studi "Carlo Bo" Urbino
“La geografia antropica è animata da una missione universale dello spazio. Ignora i confini e le nazioni e costituisce una delle poche discipline umanistiche che contempli, di fatto, la parità dei popoli e l’uguaglianza degli uomini.” Ortolani M., Geografia delle sedi, Padova, Piccin, 1984, p.5
… come viene insegnato il concetto di “confine”? e, soprattutto … come viene recepito?
Articolazione dell’incontro • Lavoro di gruppo • data un’UdA per la scuola secondaria di primo e/o di secondo grado e i materiali utilizzabili per lo svolgimento della stessa, PROCEDERE ALL’INTEGRAZIONE dell’itinerario educativo-didattico, in modo tale che lo stesso risulti innovativo, rispettoso delle “diversità” e in grado di veicolare il messaggio interculturale; • Socializzazione e confronto • Sistematizzazione delle conoscenze • Distribuzione del materiale
Qualche riflessione teoricaconfine/regione /stato/frontierae intercultura… perché ? • possiedono attinenze con questioni relative alle dinamiche, alle relazioni sociali, alle problematiche di integrazione sociale e, per questo, sono stati molto indagati dai geografi, i quali li considerano oggi argomenti di crescente interesse visti • i cambiamenti intervenuti nello scenario mondiale e relativi all’incremento della mobilità umana - migrazioni internazionali – • le emergenti questioni ambientali e/o geo-politiche sollevate dalla dissoluzione di alcuni Paesi– Ex-Jugoslavia, Repubbliche Baltiche ecc.
“Il confine da barriera a cerniera”stimoli e riflessioni • Il significato attribuito oggi al termine di confine risente di retaggi risalenti al periodo della storia moderna – XVIII e XIX sec. – che lo ha trasmesso con il senso di • linea di demarcazione delimitante uno spazio chiuso • linea di separazione tra contesti socio-ambientali e politico-culturali differenti, ma omogenei al loro interno (regione). questo dà luogo ad una frammentazione territoriale ad una riduzione dell’unitarietà geografica e ad un irrigidimento, del concetto di confine ad una perdita del senso di regione geografica
Questi significati di confine /regione oggi sono in crisi • il precedente ordine mondiale è stato spazzato via dagli eventi delle grandi guerre mondiali e dai conflitti interetnici che sono emersi dopo la Guerra Fredda; • sono insorti inaspettati problemi ambientali – concetto di frontiera ecologica - e inedite questioni socio-culturali e politiche che hanno reso necessario un approccio globalista • si assiste all’affermazione del “villaggio globale” che conferma la tendenza all’universalismo e che, negli individui, determina una • diffusa insofferenza per le ingerenze statali • proiezione verso una prospettiva glocalista
da ciò deriva l’esigenza di • non considerare più il confine in modo lineare/opaco quanto piuttosto in maniera areale/trasparente con il senso di frontiera recuperando il significato attribuitogli da alcuni gruppi umani del passato e del presente (es.Walser, Tuareg - e relativo concetto di confine portatile- , o Rom – per i quali i confini sono quelli che si stabiliscono tra comunità/spazio dei roma e dei gage – • riscattare il concetto di regione, recuperandone la complessità e la ricchezza di senso (regione geografica – cfr IC del MIUP, settembre 2007)
Testimonianze delle tendenze in attole nuove realtà geografiche transfrontaliere • nascita e affermazione di organismi sovranazionali quali l’ONU, UE, ONG – ma anche, sul fronte negativo, multinazionali, associazioni malavitose • istituzione di parchi regionali, nazionali o aree protette di natura interistituzionale e interregionale • nascita delle Euroregioni – vale a dire aree transfrontaliere e territori posti a cavallo di uno o di più confini, di recente fondazione, basate su una gestione interistituzionale
obiettivi delle euroregioni e delle fasce confinarie • superare, collaborando, i problemi legati alla presenza nel loro territorio di un confine • sanare la frattura dell’unitarietà per penarsi come unità territoriali aperte, polisemantiche e poliprospettiche • riconoscere prerogative, diritti, norme del paese vicino confinante • regolare le ingerenze degli stati limitrofi • disciplinare i contatti diretti e indiretti tra enti e organismi inferiori che ricadono nell’area di frontiera • diluire nello spazio il processo di passaggio da un sistema all’altro, da un’identità all’altra.
novità del significato dei concetti di confine e regione e mondo della scuola A fronte di queste positive esperienze di modifica di senso dei concetti, l’educazione geografica a scuola tende ancora a promuovere un’idea di confine come linea di demarcazione/separazione e di regione con l’accezione di regione amministrativo/politica, e ciò anche grazie a conoscenze mutuate da • altre discipline (matematica, geometria, scienze motorie) • una cartografia trasmessa con metodologie tradizionali e sostenuta da scelte - anche inconsapevolmente – etnocentriche • libri di testo, che tendono a consolidare l’idea del confine e della regione con il senso di divisioni, piuttosto che di orientare al dialogo
Esempio di materiali educativo-didattici e di attività scolastiche che tentanoil superamento dell’idea di confine e regione come divisione Confine, stato, regione:un’esemplificazione didattica unità di lavoro - impostata su un’attività ludica (testata in una classe I della scuola secondaria di primo grado), finalizzata all’interiorizzazione dei concetti di confine e di regione geografica, considerandone, preservandone e valorizzandone • la plasticità dei significati recentemente introdotta dalle trasformazioni semantiche • la carica interculturale diretta alla promozione della solidarietà e della cooperazione tra i popoli
Materiali per il gioco • 1 carta muta dell’Europa – riportata su un cartellone di grandi dimensioni - con dei taglietti in corrispondenza dei vari Paesi membri che permettono l’inserimento delle rispettive bandierine • una scheda per ciascun alunno contenente una tabella a doppia entrata recante da un lato dei criteri selettori per i Paesi • 25 carte-profilo di un Paese dell’UE recante indicazioni relative a forma istituzionale, densità demografica, capitale, gruppi etnici presenti, lingua/e parlata/e; religione; moneta; PIL pro capite; anno di adesione all’UE ecc. • 25 carte-bandiera e nome del Paese • 25 bandierine da inserire nel cartellone in cui è rappresentata una carta muta dell’Europa
Carta-profilo AUSTRIA Carta-bandiera Carta muta dell’Europa
PRIMA FASE. Concetti di STATO – CONFINE (POLITICO) Obiettivo Promuovere la conoscenza dei paesi facenti parte dell’U.E., associandone correttamente nome, la posizione geografica, la bandiera; comprendere il concetto di confine, stato. Svolgimento degli stadi della prima fase • Distribuzione delle cinquanta carte in modo casuale – alcuni alunni prendono quelle dotate del profilo dei paesi e ad altri quelle contenenti la bandiera e il nome dello Stato. • Lettura, da parte degli alunni che hanno ricevuto una carta-profilo e riconoscimento del paese da parte degli altri con la carta-bandiera. Quando il riconoscimento avviene, realizzazione della coppia profilo-bandiera. • Inserimento della bandierina nel cartellone dell’Europa da parte della coppia neoformata e relativa visualizzazione dell’ubicazione del territorio rispetto agli altri paesi, in rapporto ai confini. • Una volta realizzate tutte e venticinque le coppie, osservazione e memorizzazione dei nomi dei paesi attualmente membri dell’U.E., della loro collocazione nell’ambito del territorio europeo, della rispettiva bandiera.
SECONDA FASEConcetti di STATO – CONFINE - REGIONE - SISTEMA Obiettivi • far acquisire alcune delle caratteristiche ambientali, sociali, economiche, politiche dei paesi membri dell’UE, introducendo il concetto di regione geografica e superando la rigidità del confine dello stato • stimolare la capacità di confrontare e correlare i dati, ragionando secondo una prospettiva sistemica Svolgimento degli stadi della seconda fase • Distribuzione ad ogni alunno di una scheda di rilevamento su cui annotare il nome dei paesi che risultano far parte del gruppo individuato da un criterio selettore stabilito, di volt in volta, dal docente (paesi in cui parla l’ idioma …. slavo? di derivazione neolatina, germanica? paesi in cui il PIL non supera i 10 $ pro capite ecc.).
Controllo nella carta-profilo, da parte delle coppie, per verificare se le caratteristiche dello Stato che hanno a disposizione possono farlo rientrare nella rosa di quelli che hanno la peculiarità enunciata dal docente. Nel caso lo stato rientri, la bandierina viene di nuovo inserita nella giusta posizione nel cartellone d’Europa. • Restituzione, di volta in volta, delle bandierine e scelta di un nuovo criterio selettore; annotazione nella scheda di rilevamento dei nomi dei relativi stati interessati. • Osservazione, nel cartellone, della configurazione che emerge, ogni volta che vengono posizionate nuove bandierine e riflessione su • concetto di regione linguistica, climatica, religiosa ecc. • differenza intercorrente tra stato e regione • corrispondenza/non corrispondenza tra regione geografica e stato • frequente compenetrazione di regioni e sulla loro peculiare facoltà di relazionarsi con altri sistemi territoriali • interdipendenza tra i fenomeni – concetto di sistema
Poiché il mancato riconoscimento della dinamicità di questi - come di altri - concetti geografici porta • al misconoscimento delle loro molteplici valenze interculturali • alla tendenza ad insegnare geografia, consolidando significati e messaggi etnocentrici, favorenti atteggiamenti di intolleranza • al proseguimento di un insegnamento tradizionalmente inadeguato dal punto di vista della formazione del cittadino cosmopolita • all’incremento della percezione negativa della disciplina che si estende dalla scuola e si consolida nella società, corrodendo, o in tal modo, l’interesse nei confronti delle sue tematiche e dei suoi contenuti è inderogabile un cambiamento del canone di insegnamento
Quali linee di riferimento per attuare il cambiamento? • occorre conoscere/scoprire e valorizzare tali valenze formative presenti in tutti i concetti geografici, sia in quelli di “vecchia” così come in quelli di “nuova” generazione e fare scelte metodologiche-didattiche valorizzanti tale potenziale infatti tutti i concetti geografici hanno una connaturata e spiccatapredisposizione interculturale
E non potrebbe essere altrimenti dal momento che l’epistemologia della disciplina ci dice che la geografia • Ha per oggetto di studio il rapporto uomo-ambiente • Si pone come finalità il raggiungimento del paesaggio ideale in cui tale rapporto tende ad un equilibrio necessariamente dinamico • Ha funzioni che vanno dalla descrizione e conoscenza del territorio, alla sua relativa interpretazione finalizzata alla progettazione e gestione responsabile e sostenibile • È dotata di specificità quali la cronospazialità, la trasversalità, una predisposizione allo studio del cambiamento e alla promozione dell’attivismo • Possiede un metodo di studio che non può prescindere da una continua rimessa in discussione e verifica di precedenti acquisizioni e che, pertanto, si basa - e favorisce, contestualmente – su apertura mentale, gioco delle ipotesi, considerazione di diversi e molteplici punti di vista
Esempio: messa in evidenza della valenza interculturale in uno dei concetti geografici di vecchia generazione: paesaggio = sistema antropofisico È • un insieme di elementi fisici e antropici legati tra loro da rapporti diretti e indiretti, interrelati e interdipendenti con altri sistemi territoriali dell’oggi e del passato • un’entità sistemica e olistica, aperta e interagente con altri sistemi derivanti dal dinamico rapporto uomo-ambiente, reattiva, recettiva e sensibile agli stimoli interni dei suoi componenti come a quelli esterni provenienti da altre realtà geografiche. Glocalismo Relativismo Possibilismo Interdipendenza Rispetto incondizionato Sistema Responsabilità e corresponsabilità
esempio: messa in evidenza della valenza interculturale dei concetti geografici di nuova generazione • biodiversità fisico-culturale • sviluppo sostenibile • impronta ecologica • globalizzazione • migrazioni internazionali che, in realtà, hanno già fatto la loro comparsa da qualche anno nei curricoli nazionali e in vari libri di testo, anche se raramente vengono inseriti nelle programmazioni di classe e adeguatamente trattati nella prassi didattica ...
Oltre alla riflessione sul significato e sulle opportunità interculturali offerte dai concetti geografici, il rinnovamento del canone di insegnamento della disciplina non può prescindere da una revisione delle • metodologie utilizzate nello svolgimento delle unità di lavoro; • finalità di cui proporre il raggiungimento; • funzioni della geografia sulla base delle quali articolare l’azione didattica • specificità della disciplina da porre in evidenza questo consente di mettere in luce la ricchezza della disciplina, permettendo il passaggio da una
La direzione del cambiamento suggerito dall’IGU e le linee guida della International Charter on GeographicalEducation MIRA A FAR CHIAREZZA IN MERITO • alle finalità, alle funzioni, ai principi, alle specificità, alle tematiche e ai concetti di specifica competenza geografica, fornendo in tal modo il quadro di una geografia maggiormente rispondente alle inedite esigenze della modernità. OFFRE PRECISI SUGGERIMENTI RELATIVAMENTE • alle scelte più opportune da compiere a livello metodologico-didattico, per promuovere un insegnamento geografico che sia più conforme alla formazione del cittadino del mondo futuro. propone, in sintesi, una geografia senza confini
OGGETTO DI STUDIO FUNZIONI OBIETTIVI
Qualche cosa sta cambiando … • il testo della bozza delle Nuove Indicazioni Ministeriali • Il proliferare di momenti di studio e di incontro tra esponenti di diversi segmenti formativi per promuovere la revisione del canone d’insegnamento • Ma occorre non dimenticare il ruolo di assoluta centralità che nella messa in atto del cambiamento hanno • la professionalità dei docenti • La consapevolezza dell’importanza dell’assunzione di una responsabilità formativa
“Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all’estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indoeuropeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto nascere .....cento per cento americano.” Linton R., lo studio dell’uomo, il Mulino, Bologna, 1973, pp. 359-60