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Istituto di Istruzione Superiore “E.Majorana “ Con sezioni associate I.T.I . e I.T.A.S.

Istituto di Istruzione Superiore “E.Majorana “ Con sezioni associate I.T.I . e I.T.A.S. Luoghi di culto e religioni a confronto.

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Istituto di Istruzione Superiore “E.Majorana “ Con sezioni associate I.T.I . e I.T.A.S.

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Presentation Transcript


  1. Istituto di Istruzione Superiore “E.Majorana “Con sezioni associate I.T.I . e I.T.A.S. Luoghi di culto e religioni a confronto

  2. Il buddismo è una religione sorta in India alla fine del VI sec. a. C. Le sue origini e i suoi fondamenti sono da ricercarsi nella predicazione dell'asceta indiano Buddha (Siddharta Gautama). Non è incentrata sul culto di una divinità creatrice, bensì su una dottrina filosofico morale che suggerisce il modo per conquistare la salvezza attraverso l'annullamento del dolore nel nirvana. Religione buddista

  3. Buddha • La letteratura buddista attribuisce la nascita del movimento al principe indiano Siddharta, poi conosciuto col nome di Gotama, che sarebbe vissuto nel VI sec. a.C. (pare sia nato intorno al 563 a.C.), Siddartha era figlio del governatore di uno dei piccoli e bellicosi regni dell'India). Egli trascorre la prima parte della sua esistenza nel lusso e nella mondanità della casa paterna. • A 16 anni il padre lo fa sposare e dopo 13 anni ha un figlio, ma proprio all'età di 29 anni decide di abbandonare tutto e tutti.

  4. Buddha • Il Buddha dunque visse per sette anni nella foresta, sottoponendosi, sotto la guida di vari maestri, a digiuni, sofferenze e privazioni d'ogni genere, al fine di conseguire la pace interiore e la conoscenza della verità. Abbandonò ogni maestro e decise di ricercare da solo la via della Liberazione (mukti). A 35 anni, giunto alla soglia della morte per esaurimento, una notte, secondo la tradizione, mentre era seduto ai piedi di un albero, sprofondò nei suoi pensieri pervenendo all’Illuminazione (Buddha infatti significa "illuminato" o "risvegliato"). Essa consisteva nel rifiutare sia una vita di piaceri, perché troppo effimera, che una vita di sofferenza volontaria, perché fonte di orgoglio.

  5. Simbolo del BuddismoRuota del Dharma La ruota “cakra “ , è il simbolo dell’impermanenza: poggia su un piccolo punto che muta continuamente. Così l’uomo non può fermare la sua vita . Né ricchezza, né onori, né successi possono compiere la vita e renderla stabile. I dharma costituiscono l'infinita varietà dei modi della realtà e quindi gli infiniti accadimenti della nostra esistenza, frutto di azioni compiute in passato e semi di eventi futuri.

  6. Quattro Nobili Verità Al momento del “ Risveglio " Siddartha credette di riconoscere quattro verità fondamentali dell'esistenza: • La Verità del dolore • La Verità dell'origine del dolore • La Verità della cessazione del dolore • La Verità della via che porta alla cessazione del dolore è il Dharma (cioè l'Ottuplice Sentiero).

  7. L'Ottuplice Sentiero Sul piano pratico il buddista, per arrivare all'eliminazione dei desideri, deve seguire le otto vie fondamentali del Dharma: • retta visione, per cui si contempla la realtà com'è, senza inquinarla coi propri complessi inconsci, abitudini inveterate, pregiudizi, ripugnanze innate, limitazioni caratteriali, memoria automatica ecc.; • retto pensiero, possibile solo con un esercizio ininterrotto del controllo della propria rappresentazione concettuale; • retta parola, cioè sua perfetta corrispondenza, senza enfasi né sciatteria, con l'oggetto enunciato; • retta azione, che è l'agire esattamente quando e quanto sia necessario;

  8. L'Ottuplice Sentiero • retta forma di vita, cioè il saper mediare fra le necessità della vita fisica sulla terra e i fini spirituali che ognuno si propone di conseguire; • retto sforzo, cioè saper adeguare esattamente ogni iniziativa all'importanza dello scopo da conseguire; • retta presenza di spirito, cioè costante ricordo di quanto si pensa, si fa e si sente, in modo da essere continuamente presente a se stesso; • retta pratica della meditazione, senza sostare con la mente in stati d'animo depressi o esaltati.

  9. Sutra del Loto E' la più alta visione di Purezza e Bellezza. Nella loro simmetria i petali hanno sempre rappresentato l'armonia del Cosmo (il loto a otto petali è l'equivalente della ruota del Dharma a otto raggi). Il fango è il simbolo della sofferenza e della difficoltà dell’ essere nell'acquisire una “ chiara visione ” , ciò si può raggiungere solo con la pratica della Dottrina (lo stelo) che permetterà di elevarsi sopra tutte le contaminazioni del mondo. Il Loto è simbolo anche della purezza del corpo, della parola e della mente.

  10. Il buddismo non ricusa l'esistenza dell‘io individuale, ma sostiene che la piena comprensione di esso passi attraverso il suo superamento; accetta una purificazione dell'anima tramite la reincarnazione. Quando l'uomo muore, muoiono con lui gli elementi materiali e spirituali mentre il flusso della vita cosciente, sostenuto dal karma (la forza delle azioni), prosegue oltre la morte e fonda la base per la costituzione di un nuovo essere. Strumento principe per camminare nella via è la meditazione.

  11. Scoperta la vera via, Buddha, che intanto si è già circondato di vari discepoli, comincia con loro a predicare il Dharma (legge, regola della dottrina buddista) per tutta l'India, rivolgendosi (diversamente dai brahmani) alla gente comune e usando i loro idiomi locali. Si forma anche una comunità femminile. • Dopo circa 40 anni di pellegrinaggio e di insegnamento, egli morì, avvelenato da cibi guasti, e fu cremato dai suoi discepoli secondo il rito indiano (circa 480 a.C.).

  12. I punti salienti della visione buddhista della "realtà percettiva" indirizzata dall'insegnamento del Buddha, sono: • I cinque divieti sono: • non uccidere alcun essere vivente; • non prendere l'altrui proprietà; • non toccare la donna altrui; • non dire menzogne; • non bere bevande inebrianti. • Gli otto comandamenti includono i suddetti cinque divieti, cui se ne aggiungono altri tre: • non mangiare cibo nei tempi non dovuti; • astieniti dal canto, dalla danza, dalla musica e da ogni spettacolo indecente; non ornare la tua persona con ghirlande, profumi e unguenti; • non usare sedili alti e lussuosi. • Gli ultimi due precetti morali sono: • non adoperare letti grandi e confortevoli; • non commerciare cose d'oro e d'argento.

  13. I precetti di Buddha vennero in un primo tempo diffusi oralmente dai suoi discepoli e dai monaci nel corso del III sec. a. C., durante il regno di Asoka (272-232 a. C.) che, convertitosi al buddismo, ne fece la religione di Stato dell'impero indiano. Gradatamente il buddismo si propagò anche oltre i confini di quell' impero, in Cina (I sec.), in Birmania e Corea (IV sec.), in Indocina (primi secoli dell'era volgare), in Giappone (VI sec., ove assunse la forma di Zen). Nel Tibet assunse le caratteristiche del buddismo tibetano, o lamaismo.

  14. Le diverse sette e scuole buddiste diedero vita a due grandi correnti • Quella antica del Piccolo Veicolo, o Hinayana, che, più aderente alla predicazione del Buddha, ne coltivava il lato ascetico e filosofico (Ceylon, Birmania, Indocina). • Quella del Grande Veicolo, o Mahayana, che coltivava invece il lato mistico e religioso (Tibet, Cina, Giappone).

  15. Templi buddisti

  16. Tempio buddista a Comiso La Pagoda di Comiso, simbolo per la pace, è stata consacrata il 7 luglio 1997. Essa si colloca davanti alla ex base missilistica di Comiso, su di una collina. E’ alta 16 metri con un diametro di 15.

  17. Religione islamica L’islamismo sorge nel VII secolo d.C., in Arabia , si basa su un totale “ affidamento ad Allah , che è visto come il solo dio, rigidissimo che si fa conoscere attraverso il Corano rivelato da Maometto che ne è il Profeta . Il termine deriva dal verbo “ aslama” che vuol dire completa sottomissione del fedele a Dio (Allah). La parola musulmano proviene da “ muslim”, cioè credente, dedito a Dio

  18. La Mecca, la Kaaba e la Pietra nera • La Mecca è la città santa perché ospita il santuario ”harem” che racchiude la Kaaba (Cubo). La mecca è anche il punto focale verso cui i musulmani volgono il viso e la mente durante le 5 preghiere quotidiane. • KAABA, edificio che ha questa forma e che al suo interno conserva “la Pietra nera”, forse un meteorite, che si crede mandato da Dio • La pietra nera, venerata dai musulmani è incastonata in un quadro in argento nell’angolo orientale della Kaaba • La Mecca • la Kaaba , • La pietra nera

  19. I simboli dell’islamismo sono : un minareto un fedele inginocchiato rivolto verso la Mecca 3. la mezzaluna e la stella Minareto Il muezzin è colui che chiama alla preghiera dall’alto del minareto Fedeli inginocchiati all’interno della moschea

  20. Il minaretoLa tradizione narra che una notte un compagno del Profeta fu visitato in sogno da due personaggi vestiti di verde (colore simbolo dell'Islam ) Bilal fa il primo adhan della storia Dio è il più grande (4 volte). Allahu akbar! (4x) Sono testimone che non vi é alcun dio all'infuori di Iddio. Ashhadu an la ilaha ill-Allah.(2x) Sono testimone che Muhammad é il Profeta di Allah. Ashhadu anna Muhammadan Rasalu-Llah.(2x) Affrettatevi alla preghiera. Hayya ‘ala s-salah. (2x) Affrettatevi al successo. Hayya ‘ala l-falah. (2x) (Solo all'alba) (Solo in fajr)[La preghiera é meglio del sonno]. (2x) [As-salatu khayrun mina n-nawm]. (2x) Dio è il più grande (2 volte). Allahu akbar! (2x Non vi é alcun dio all'infuori di Iddio La ilaha ill-Allah. • ll minareto, al-manara (“ torre lucente"), sovrasta la moschea, ma può apparire anche isolato per richiamare i fedeli alle preghiere. Minareto della moschea di Medina

  21. Il corano • Il corano ( ispirato al vecchio e nuovo testamento) è il testo rivelato da Allah a Maometto, che contiene i comandamenti di Dio per i fedeli; esso costituisce il bene più alto per i musulmani; • il corano si compone di 114 “ sure ” (parti o capitoli) formate a loro volta da “ versi ”. • Ogni “ sura”, tranne la 9, si apre con la formula “ nel nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso, Compassionale e così via … Sono 99 “ i bei nomi di Dio ” che i fedeli ripetono a memoria e che costituiscono i 99 grani di un rosario. • Il Corano è scritto in arabo e viene insegnato e fatto imparare nelle scuole. • La Torah ebraica costituisce una fonte del Corano, nell’islamismo non ci sono né dogmi né sacramenti. Moschea nel Cairo

  22. “ I cinque pilastri “ di questa religione • La professione di fede o “ shahada ” : non vi è Dio oltre Dio; Maometto è il Profeta di Dio “ tale principio esprime l’unicità di Allah e il monoteismo assoluto”; • La preghiera canonica o “ salat ” ossia un insieme di gesti rituali, movimenti e posizioni del corpo, accompagnati da formule religiose, ripetute 5 volte al giorno, in direzione della Mecca, e preceduti da purificazione simbolica ( si lavano le mani e le braccia fino al gomito, i piedi fino al malleolo, si sciacqua la bocca e si bagna la testa). Tutto ciò viene eseguito di norma, nella moschea, in particolare al venerdì a mezzogiorno ( il venerdì è il giorno festivo per i musulmani). Nel caso in cui non sia possibile trovarsi in una moschea , il rituale della preghiera viene comunque rispettato ed eseguito, a corpo scoperto ed a piedi scalzi, su un tappeto od una stuoia , che serve a delimitare lo spazio sacro e sempre in direzione della Mecca;

  23. “ I cinque pilastri “ di questa religione • Il digiuno nel mese del Ramadan Ramadan è il nome del nono mese del calendario musulmano che non ha cadenza fissa) è l’unico mese citato esplicitamente nel Corano e la notte tra il 26 e il 27 in quanto è la ricorrenza di quella “ notte sacra” in cui il Corano viene calato nel cuore di Maometto; il digiuno e l’astinenza sessuale vanno rispettate dall’alba al tramonto; • L’elemosina o Zakat è la beneficenza prescritta dal Corano. Tale elemosina , con passar del tempo, si è trasformata in un’imposta al fine di attenuare i dislivelli trai più ricchi ei più poveri; • Il pellegrinaggio alla Mecca o “ hagg” deve essere compiuto almeno una volta nella vita, da ogni musulmano maggiorenne, senza distinzione di sesso.

  24. Altre osservanze e obbligazioni culturali rilevate dal punto di vista religioso : • I riti di nascita • Il rito della circoncisione • L’astensione dalla carne di maiale • Il rito matrimoniale ( il fedele può aver diritto a 4 mogli , ma le condizioni economiche costringono la maggioranza dei musulmani alla monogamia) • I riti funebri.

  25. La MoscheaMasgid (moschea) viene dalla radice araba Sa-gia-da, che vuole dire prostrarsi, quindi in senso etimologico la moschea è il luogo di culto e della prostrazione per i musulmani . • Il modello della prima moschea nasce in Arabia: un edificio semplice, privo di oggetti di culto, con una sala di preghiera e una corte aperta. Questo edificio è stata la riproduzione, in scala più vasta, della casa araba con il cortile abitata da Maometto, in seguito si sono aggiunti elementi architettonici come: colonne e pilastri • Negli anni sono state trasformate in moschee chiese a cupola bizantine o altri edifici sacri esistenti. • Uno o più minareti caratterizzano la moschea. Dall’alto della torre il “ muezzin” chiama i fedeli alla preghiera ; • Per insegnare e interpretare il Corano, vengono fondate accanto alle moschee numerose madrasa, scuole, conventi e università. La moschea di Omar a Gerusalemme

  26. Interno della moschea Il minbar Il minbarè l’elemento della moschea che in arabo indica il pulpito che, con un numero variabile di gradini (originariamente tre) mediante una scala stretta e ripida, si raggiunge una piattaforma, spesso sormontata da un baldacchino. Dall’alto del minbaruna persona, chiamata Khatib, rivolge all’assemblea degli oranti della “salãt” a mezzogiorno del venerdì, una allocazione (Khutba) che può avere valore religioso, commentare un passaggio del Corano o anche avere un significato puramente politico o fornire un’indicazione di valore etico Il pavimento Ipavimenti sono interamente ricoperti da tappeti e i fedeli entrano scalzi nella moschea . Questi luoghi di culto sono ornati da motivi geometrici arabeschi e raramente da piante ed animali stilizzati; È vietata la rappresentazione della divinità perchè Dio non si è mai manifestato mentre Cristo si è incarnato

  27. Interno della moschea Il mihrab Il mihrabè una nicchia inserita nel muro orientato verso la qibla(la direzione della Mecca); generalmente di piccole dimensioni è sormontata da una semicupola formando il sancta sanctorum della moschea.E' da qui che l'Imam (colui che guida) conduce la preghiera congregazionale (salat). Mihrab nella moschea di Damasco Mihrab nella moschea della Roccia di Gerusalemme

  28. La preghiera La preghiera inizia col N.1 takbir, vale a dire il portare le mani vicino al capo, le palme aperte e rivolte in avanti, pronunciando la formula Allah akbar (Iddio è il più grande), che verrà poi ripetuta ogni volta che si cambia posizione e recitando: N..2 In piedi e con le mani incrociate sul ventre si recitano quindi il capitolo (sura) iniziale del Corano ed altri versetti. N.4 Dopo aver recitato Allahu akbar (Dio è il più grande) si ritorna in posizione eretta fermandosi un attimo dicendo:Sami' Allahu liman hamida (Allah ascolta coloro che lo lodano) e Râbbana lakal hamd(O nostro Signore, tua è la lode). N.3 L'orante, dopo aver recitato Allahu akbar (Dio è il più grande) si inchina ad angolo retto (ruku'), con le mani su!le ginocchia, ripetendo tre volte la formula  Subhana Rabbi al-'Azim(Sia glorificato il Signore l'Eccelso).

  29. La preghiera N.5 Poi ci si inginocchia e si pongono le mani e la faccia a terra (sujûd), ripetendo tre volte la formula:Subhana Rabbi al-A'la(Sia glorificato il Signore, l'Altissimo N.6 Ci si mette quindi a sedere sui talloni e si resta un attimo fermi, ripetendo una volta la formula:Rabbi-ghfirli ua-rhamniO mio Sig nore, perdonami e abbi misericordia di me. N.7 Si compie poi una prostrazione del tutto uguale alla prima, omettendo però la recitazione di:Subhânaka Allahumma wa bihamdika .... N.8 Si torna in piedi per ricominciare da capo la serie dei movimenti. Questo è il ciclo completo di una raka'at.

  30. Istanbul Fontana delle abluzioni Fedeli presso la fontana delle abluzioni nella moschea di Istanbul Immam con dei fedeli

  31. Moschea di Solimano Istanbul Alla morte di Maometto si verificano delle scissioni, causate dal problema della successione al profeta nella guida religiosa e politica della comunità musulmana. Attualmente la grande maggioranza del popolo islamico è rappresentato da: Sunniti (90% quasi), Sciiti(circa 9%) e altre sette (1%) .

  32. Moschea di santa sofia istanbul Tondi calligrafici islamici Interno della moschea

  33. Moschea blu istanbul Fontana delle abluzioni Fedeli in preghiera

  34. Moschea di hassan II Marocco Interno della moschea

  35. Religione cristiana • Nasce duemila anni fa nella terra di Israele in seguito alla predicazione di un ebreo, Gesù di Nazareth. Il Cristianesimo è una religione monoteista e assieme a Ebraismo e Islam viene classificato come religione abramitica.

  36. Cristianesimo, è suddiviso in quattro grandi gruppi di chiese principali: • Le chiese ortodosse (tra le quali si distinguono quelle storicamente riconducibili al patriarcato di Costantinopoli e quelle riconducibili al Patriarcato di Mosca); Lo Scisma d’Oriente del 1054 divise la Cristianità Calcedoniana fra la Chiesa Cattolica romana e la Chiesa Ortodossa. • La chiesa cattolica (che nella sua origine dipende dalla chiesa di Roma e rappresenta il Cristianesimo latino), • Le chiese orientali (come, ad esempio, la chiesa apostolica armena che risale al III secolo e quella copta); • Le chiese protestanti nate da una scissione all'interno della chiesa latina all'inizio del XVI secolo. In seguito alla riflessione teologica di martin lutero, Giovanni Calvino e altri .

  37. Testi sacri Il testo sacro del Cristianesimo è la Bibbia cristiana composta di due parti: l'Antico e il Nuovo Testamento. L'Antico Testamento è essenzialmente costituito dalle sacre Scritture dell' Ebraismo mentre il Nuovo Testamento è composto da 27 opere realizzate dai cristiani prevalentemente nel I secolo e.v.. Fra esse sono fondamentali i quattro vangeli quello di Matteo, di Marco, di Luca e di Giovanni.

  38. verità principali della fede cristiana I SETTE DONI DELLO SPIRITO SANTO • Sapienza. • Intelletto. • Consiglio. • Fortezza. • Scienza. • Pietà. • Timor di Dio I CINQUE PRECETTI GENERALIDELLA CHIESA Partecipare all Messa domenicale e le altre feste di precetto. Santificare i giorni di penitenza, come dispone la Chiesa. Confessarsi almeno una volta all’anno e comunicarsi almeno nel periodo pasquale. Soccorrere alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi e le usanze. Non celebrare solennemente le nozze nei tempi proibiti (quaresima e avvento). LE TRE VIRTU’ TEOLOGALI Fede. Speranza. Carità.

  39. Principi fondamentali • Gli aderenti al Cristianesimo sono chiamati cristiani. I cristiani si riferiscono al messaggio di Gesù Cristo; con il termine “ vangelo " ("buona notizia") si definiscono i primi testi scritti sulla sua vita e predicazione di Gesù di Nazareth. • I cristiani infatti credono che esista un solo Dio. Si manifesta nella persona del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è la dottrina della Trinità. Di questa dottrina fa parte anche la credenza forse più caratteristica del Cristianesimo, quella della doppia natura, umana e divina, di Cristo: Gesù, pur essendo un uomo vero, nato dalla Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, era anche veramente Dio.

  40. I sette sacramenti I sacramenti “ sono i segni e gli strumenti mediante i quali lo Spirito Santo diffonde la grazia di Cristo, che è il Capo, nella Chiesa, che è il suo corpo ". • battesimo; • riconciliazione o confessione; • eucarestia o comunione; • confermazione o cresima; • unzione degli infermi; • Ordine sacro • matrimonio.

  41. Preghiere PADRE NOSTRO Padre Nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno e sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. Amen  Ave o Maria Ave, o Maria ,piena di graziail Signore è con te.Tu sei benedetta fra le donnee benedetto è il fruttodel tuo seno, Gesù.Santa Maria, Madre di Dio,prega per noi peccatori,adesso e nell'ora della nostra morte.Amen

  42. La Chiesa cattolica La Chiesa cattolica celebra l’eucarestia o la messa in modo particolare la domenica e gli altri giorni festivi come celebrazione solenne e festosa della resurrezione di cristo, considerata conseguenza diretta del suo sacrificio sul Calvario. Messe feriali sono celebrate tutti i giorni a parte il venerdìsanto e il sabato (giorni aliturgici)

  43. I dieci comandamenti I 10 comandamenti detti Decalogo sono alla base della religione ebraica e cristiana.Dio li diede a Mosè sul monte Sinai Io sono il Signore , tuo Dio: • Non avrai altro Dio all'infuori di me. • Non nominare il nome di Dio invano. • Ricordati di santificare le feste. • Onora il padre e la madre. • Non uccidere. • Non commettere atti impuri. • Non rubare. • Non dire falsa testimonianza. • Non desiderare la donna d'altri. • Non desiderare la roba d'altri.

  44. Chiese cattoliche Cattedrale di Palermo Chiesa di St. Mary A Mosta ( Malta ) Chiesa del vaticano

  45. festa di Maria SS. Della Visitazione ENNA Duomo di Enna Madonna Maria S.S. della Visitazione

  46. Religione ortodossa Gli ortodossi hanno duemila anni di storia (ortodossia vuol dire "retta dottrina" o "giusta fede"). La separazione tra ortodossi e cattolici è avvenuta nel 1054, in maniera ufficiale, con le reciproche scomuniche. Solo nel 1967 sono state abolite in un incontro fra il papa Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora. Dal 1054 sono stati fatti alcuni tentativi di riconciliazione: a Lione nel 1274 e a Firenze nel 1438, ma senza risultati. Anzi, a causa di questi tentativi, la chiesa greca (con sede a Costantinopoli) è caduta in discredito, tanto che la chiesa ortodossa di Mosca ha preso a considerarsi, nel 1589, sua legittima erede (la "terza Roma").

  47. La chiesa ortodossa La Chiesa ortodossa crede che Dio sia il Creatore del cielo e della terra, presente nella Sua opera attraverso le Sue energie creative. Ciò significa che il mondo materiale, prezioso e buono, e’ un mezzo importante attraverso il quale Dio si manifesta. La Chiesa ortodossa afferma questa convinzione tramite l'ampio uso della creazione materiale non solo per l'abbellimento dei suoi luoghi di culto, ma anche nei suoi sacramenti e funzioni sacre. Dal momento che sono fruibili tutti i doni della creazione, l'interno di una chiesa ortodossa e’ di solito molto bello. Progettato per creare un'atmosfera che e’ di intimità con il divino, l'edificio e’ pieno di un senso di gioia e di gratitudine per la bontà’ di Dio.

  48. Chiesa Ortodossa L’interno della chiesa e’ molto importante per il culto ortodosso. L'architettura e l'arte sono funzionali all'esperienza totale del culto che coinvolge intelletto, sentimenti e sensi. L'Eucaristia e gli altri sacramenti e funzioni sacre si svolgono alla presenza di Dio, rendendo testimonianza della Sua presenza e della Sua opera. L'Ortodossia riconosce cosi’ che la bellezza e’ una dimensione fondamentale della vita umana. Tramite l'iconografia e le cerimonie liturgiche della Chiesa, la bellezza della creazione diventa un mezzo importantissimo per lodare Dio. I doni divini del mondo materiale vengono modellati dalle mani umane in un'espressione di bellezza che glorifica il Creatore. Come la pia donna verso’ il suo olio profumato sui piedi di Gesu’, nostro Signore, cosi’ l'Ortodossia cerca sempre di offrire a Dio quanto di meglio e di piu’ bello esiste.

  49. L'iconostasi L'iconostasi ha tre porte, usate durante le funzioni: la porta diaconale d'ambedue i lati e al centro la Porta Reale. Di solito vi e’ una tenda o una porta che nasconde l'Altare quando non vengono celebrate le funzioni. Nella parte destra dell'iconostasi si trovano sempre le icone di Cristo e di San Giovanni Battista. Nella parte sinistra vi sono sempre le icone della Teotoca (Genitrice di Dio) e del santo patrono o dell'evento sacro al quale la chiesa e’ dedicata. Oltre a queste icone, se ne possono aggiungere altre, secondo la tradizione e lo spazio. L'iconostasi e’ il pannello di icone che separa il santuario dalla navata. L'origine di questa parte caratteristica di una chiesa ortodossa risale all'antico uso di porre le icone su un muro basso davanti al santuario. Con il tempo le icone furono fissate diritte sul muro, da lì il nome iconostasi. Nella pratica contemporanea l'iconostasi può essere assai elaborata e nascondere la maggior parte del santuario, o molto semplice e aperta. Maria Teotoca Icona di Cristo

  50. Icona L'icona, immagine sacra, e’ l'espressione tipica dell'arte della Chiesa ortodossa. Nella pratica attuale l'icona puo’ essere realizzata su legno, su tela, in mosaico o affresco. Le icone rappresentano Cristo, Maria la Teotoco, i santi e gli angeli, personaggi o avvenimenti della Bibbia o della storia della Chiesa, le grandi feste dell'anno liturgico quali Natale, Pasqua, ecc. L'icona occupa un posto importantissimo nel culto e nella teologia della Chiesa ortodossa. Essa non ha semplicemente funzione decorativa o educativa. Innanzitutto rende presente il soggetto raffigurato. L'icona e’ come una finestra che unisce il cielo e la terra. San Paolo Iconastasi Icona di cristo San Simeone

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