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LE EQUIPES DI FORMAZIONE

LE EQUIPES DI FORMAZIONE. 23 GENNAIO 2011 Parrocchia San Giuseppe Cafasso A cura di Rosalba e Vito Fiorentino Eq.Pa4 Hanno collaborato: Marisa e Vittorio Alfisi Eq.Pa2 Nunzia e Stefano Carollo Eq.Bagheria2 Rosalia e Pippo La Barba Eq.Pa8 Carla e Renzo Sanseverino Eq.Pa3. Un po’ di storia

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LE EQUIPES DI FORMAZIONE

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Presentation Transcript


  1. LE EQUIPES DI FORMAZIONE 23 GENNAIO 2011 Parrocchia San Giuseppe Cafasso A cura di Rosalba e Vito Fiorentino Eq.Pa4 Hanno collaborato: Marisa e Vittorio Alfisi Eq.Pa2 Nunzia e Stefano Carollo Eq.Bagheria2 Rosalia e Pippo La Barba Eq.Pa8 Carla e Renzo Sanseverino Eq.Pa3

  2. Un po’ di storia Nel nostro Settore*, le Equipes di Formazione* hanno occupato sempre un posto importante, sia nella mente di chi organizzava (l’Equipe di Settore*) che in quella di chi si proponeva di parteciparvi (le coppie di équipiers*): decisa la data, la prima indagine riguardava le abitazioni che avrebbero potuto offrire ospitalità - quelle più difficili da raggiungere naturalmente venivano escluse – e i Responsabili di Settore* facevano la conta di quelli che si dichiaravano certi di poter partecipare, e si impegnavano nella distribuzione delle coppie, in modo che in ogni èquipe di formazione non vi fossero coppie appartenenti alla medesima equipe di base; la distanza da Santa Caterina e in seguito anche da Caltanissetta, non consentiva che anche le equipes di queste sedi potessero partecipare all’esperienza; l’organizzione di queste equipes di formazione o miste già allora avveniva in maniera autonoma. Note *SETTORE: può essere costituito da 5 a 20 èquipes ed è la prima espansione dopo l’equipe. L’area geografica di espansione è regolata dal numero di èquipes che lo formano. In Italia al momento esistono 55 settori; in Sicilia 2: settore A e settore B. Il settore A comprende l’area cittadina di Palermo con 7 èquipes, l’area di Bagheria, Casteldaccia, Aspra, Altavilla e Misilmeri con 5 èquipes, 1 sola equipe a Marsala. 2 equipes stanno facendo il percorso del “pilotaggio” ad Altavilla, 1 lo sta facendo a Marsala *EQUIPES DI FORMAZIONE O MISTE: organizzate 1 o 2 volte all’anno, prevedono che le coppie di un settore si incontrino, non rispettando la formazione dell’equipe di base. *EQUIPE DI SETTORE: è un’èquipe di “servizio” che si assume la responsabilità di animare e organizzare il settore. È’ formata dalla Coppia Responsabile del Settore (CRS), dalle Coppie di Collegamento (CRC), dalla Coppia Responsabile della Diffusione, dalla Coppia Responsabile della Cultura. l'Equipe di Settore lavora in maniera collegiale e vive in una vera comunione: il “servizio dei membri “chiamati” a farne parte ha una durata triennale. Il sacerdote, consigliere spirituale, accompagna l’equipe nella sua riflessione, nella sua azione di discernimento e animazione Le Equipes di Formazione23 Gennaio 2011

  3. Il tema degli incontri era deciso naturalmente dall’Equipe di Settore e di solito riguardava o un argomento dibattuto durante la Sessione Nazionale* o una tematica che si riteneva in sintonia con le esigenze del settore. Lo scopo di questi incontri rientrava nella sfera affettiva e della comunicazione - il bisogno di conoscersi fra i diversi membri delle diverse équipes, affrontando argomenti di reciproco interesse - ma anche nell’esigenza di superamento dei limiti del settore, per cercare nelle riflessioni del “Movimento, nel suo respiro nazionale, il senso della profezia che l’Equipe Notre Dame ha rivelato sin dal suo primo sorgere e svilupparsi. *Sessione Nazionale: in primavera e in estate équipiers provenienti da tutta Italia si incontrano e si confrontano su tematiche che interessano la coppia, … è una festa dai risvolti spirituali, di comunicazione, di confronto, di dono e comunione. La riflessione di una coppia sull’esperienza di EQUIPES DI FORMAZIONE alle Sessioni: “Siamo nelle END da 23 anni ed abbiamo partecipato a numerose èquipes di formazione proposte dal Movimento, sia in occasione di giornate di settore che di sessioni nazionali e internazionali. Quello che ci ha sempre colpito di questi incontri è stato il rapporto straordinario che si realizza fra i partecipanti e lo scambio fraterno e profondo che avviene nel gruppo, dove si parla con tanta sincerità e ciò che si riceve è di gran lunga superiore a quello che si dà. Ogni volta ci portiamo a casa i volti degli amici incontrati, le loro gioie, le loro ansie, le loro toccanti testimonianze che ci arricchiscono enormemente. Siamo convinti che noi siamo ciò che gli altri ci hanno aiutato ad essere e per questo li ringraziamo tanto, ma soprattutto ringraziamo il Signore per la sua chiamata.” Carla e Renzo ( Eq Pa 3) Ogni 6 anni le Equipes Notre dame si danno appuntamento per un RADUNO INTERNAZIONALE: le coppie convergono da tutto il mondo nella città scelta e si confrontano e riflettono su temi e problemi inerenti alla vita matrimoniale in Cristo

  4. Testimonianza di un’esperienza di Equipe di Formazione ad un RADUNO INTERNAZIONALE “E’ difficile scegliere, fra le tante equipes di formazione, a cui abbiamo partecipato durante i numerosi anni vissuti nel movimento dell’E.N.D. Ognuna di esse ha avuto peculiarità uniche, irripetibili ed ha lasciato un profondo segno nella nostra vita di coppia, di famiglia, di cristiani, di equipiers: esprimeremo solo qualche pensiero su quella vissuta ad un raduno internazionale .L’Equipe di Formazione di Santiago • è stata “Spazio - Tempo” cardine dei nostri quattro giorni di incontro vissuti alla sessione, che ha avuto risonanza e risultati estremamente vitali per la nostra coppia sia dal punto di vista affettivo - relazionale che formativo e conoscitivo • ha fatto un pò da “Specchio” al nostro essere persone e coppie con debolezze, fragilità ma anche con potenzialità, capacità, doni da mettere a disposizione per il “Bene”, che è di tutti Nell’Equipe di Formazione di Santiago • si è interagito, ci si è confrontati, ci si è fatti dono reciproco della vita di ciascuna coppia partecipante, nel modo più semplice e naturale possibile, senza riserve, pregiudizi, con simpatia, sicuri soltanto di essere compresi, sorretti, amati del “Vero Amore”. • abbiamo percepito da parte di tutti la premura, l’attenzione, l’interesse all’ascolto, al dialogo. • si è formata vera famiglia, pur manifestando ognuno propri dissensi, divergenze, opinioni, propri modi di vedere su personali stili di vita ma anche sulle bellissime relazioni ascoltate, in un confronto costruttivo e molto positivo. • si è vissuta l’esperienza dell’internazionalità della chiesa, del nostro movimento e della forte presenza dello Spirito Santo tra noi partecipanti, provenienti veramente da ogni parte del mondo (Brasile, Germania, Libano, Portogallo, Francia, Italia, Spagna). • Pur parlando lingue diverse (nessuno di noi era poliglotta: si balbettava qualche parola in lingua differente dalla nostra), pur avendo gusti, stili, modalità di vita differenti gli uni dagli altri, si sono vissuti, nella massima comprensione e compenetrazione, momenti di preghiera, di comunione, di fraternità. • E’ stato facile mettere in comune le nostre vite, compartecipare tentativi o risultati più o meno positivi della crescita spirituale di ciascuno in adesione ai punti concreti d’impegno, tanto cari al nostro fondatore, Padre Kaffarel. • Unico scopo, unico orientamento, unica meta è stata quella di vivere quei giorni nel nome di Cristo e di continuare a farlo nel futuro, forti dell’aiuto della preghiera, del sostegno di splendide coppie, unite a noi in una catena di “Amore”. • Questa nostra unione a Cristo ha fatto dell’ Equipe di Formazione di Santiago una esperienza stupenda, speciale che porteremo sempre in noi.” Nunzia e Stefano Eq. Bagheria 2 .

  5. APPROFONDIMENTO dunque e PROFEZIA dentro la Chiesa* di cui siamo membra per fortificarci ed esportare nelle diverse realtà “la ricchezza di essere coppie unite nel Sacramento del Matrimonio” e il carisma* del Movimento di cui abbiamo scelto di far parte o a cui siamo stati chiamati, insieme ai sacerdoti, - Consiglieri Spirituali*, - che accompagnano il nostro cammino. il tema dell’anno 2008/09 della Diocesi di Palermo, informato alla bella frase di San Paolo, “Guai a voi se non evangelizzo”, ha sollecitato l’Equipe di Settore a cercare tematiche che consentissero alle Equipes di Formazione di misurarsi con i problemi del nostro territorio e rintracciare l’occasione per una più diretta presa di coscienza della vita della nostra diocesi. Con questo spirito le Equipes di Formazione negli ultimi anni si sono trasformate o, meglio, hanno sviluppato le suggestioni da cui erano nate, proponendosi in maniera dinamica all’interno della Chiesa: Note Dalla conferenza che l’abbate Caffarel tenne ai pellegrini di Lourdes il 7 giugno 1965 “In seno alla Chiesa anche i movimenti di laici, e non solo gli ordini religiosi, hanno una vocazione. Con questo voglio dire che ciascuno di essi è chiamato da Dio ad un servizio ecclesiiale originale, ad una funzione insostituibile…. Qual è la vocazione delle Equipes Notre dame? In altri termini, che cosa attende Dio da esse? Mi è parso che a questa domanda si potessero dare risposte diverse, poiché gli aspetti della vocazione delle Equipes Notre Dame sono molteplici …. Dopo la lettura e il rapido commento di san Matteo (18,20) e dei tre passi di san Giovanni, (Gv.15,9 10,12; 17,23; 13,35) … ci appare uno degli aspetti esenziali della vocazione delle Equipes; esercitarsi fra coppie a praticare il Comandamento Nuovo, affinchè esso sia sempre meglio osservato in quella duplice comunità che formano la coppia e la famiglia. E’ questa ben lo capite una vocazione particolarmente grande” (tratto da “Due di loro erano in cammino” pagg 51, 56) Dal discorso pronunciato da Paolo Vi il 4 maggio 1970 alle END:: “… voi siete pienamente convinti che, vivendo le grazie del sacramento, camminate con amore costante e generoso verso quella santità a cui tutti siamo chiamati per grazia, e non già da una esigenza arbitraria, ma dall’amore di un Padre che vuole la completa pienezza e la totale felicità dei suoi figli …” (tratto da “Due di loro erano in cammino” pag.73

  6. Anche le tematiche delle SESSIONI NAZIONALI* a Ciampino o a Nocera, per il triennio iniziato, avrebbero stimolato le coppie a confrontarsi e a chiedersi in che modo la Parola di Dio continuamente rinnovi e concretizzi la nostra chiamata in coppia, attualizzi le nostre esistenze in relazione alla vita degli altri. In linea con questo percorso attorno al “Pozzo di Sichar”*, l’Equipe di Settore si interrogava se non fosse opportuno uscire dalle nostre case, portarci fuori ed essere più visibili per collegare le nostre scelte evangeliche con la realtà che ci circonda e comunicare il metodo dell’END, come strumento possibile per cercare Cristo in coppia *SESSIONE 2008 *Al pozzo di Sichar a mezzogiorno verso una "nuova" comunicazione Anche quest’anno Equipe Italia, nel proporre le Sessioni Nazionali, vuole offrire alle coppie l’opportunità di vivere più pienamente la dimensione del Movimento Italiano, e vuole farlo inaugurando una nuova trilogia. Proprio gli orientamenti emersi dal recente Raduno Internazionale di Lourdes, e confluiti nella “Lettera agli équipiers del mondo intero”, hanno permesso di mettere a fuoco tre aspetti da tenere in particolare considerazione, ovvero quelli della comunione, del servizio e della testimonianza, per coniugarli con i bisogni e le problematiche che le Equipes italiane stanno esprimendo in questi anni. Dopo il momento di riflessione sulla profezia del carisma originale che ha caratterizzato il 2006 con il “Pellegrinaggio alle sorgenti”, dopo la meditazione sul significato della chiamata alla sequela di Cristo delle Sessioni 2007, Equipe Italia desidera ora sollecitare le coppie a confrontarsi su come la Parola di Dio continuamente rinnovi, precisi, concretizzi la chiamata, cambi la vita in relazione agli altri. (tratto dalla newsletter Marzo 2008)

  7. Le Equipes di formazione laboratori di comunità Per la seconda volta nella stessa parrocchia di San Giuseppe Cafasso, quest’anno le Equipes di Formazione, trasformate in “laboratorio della vita ecclesiale”, affrontano, insieme ai gruppi famiglia, gli argomenti sollecitati dalla relazione di apertura del Convegno diocesano di Mons Bregantini e dalla sintesi del prof. Savagnone, successiva ai lavori nei singoli vicariati. Laboratori di idee a partire dalla coppia, i 4 gruppi costituiti si interrogano sul progetto di coppia, sulle dinamiche delle relazioni con gli altri, credenti e non-credenti, nella Diocesi, nella Chiesa, nella realtà in cui siamo “immersi”. Note Consiglieri Spirituali,:in Italia, ce ne sono 606 fra preti secolari, preti regolari e religiose; non occupano un posto privilegiato all’interno dell’equipe di cui fanno parte, ma in essa sono chiamati ad esprimere pienamente il loro ministero sacerdotale. Affiancandosi al cammino delle coppie di una èquipe, imparano “ad ascoltare, condividere, metter in comune intuizioni e sensazioni, sentire il peso della vita ma anche la felicità che si può sperimentare nella relazione, nel dialogo sincero dentro l’équipe”come dice nella relazione alla sessione per Consiglieri Spirituali tenutasi a Sassone nel novembre del 2010 padre Pierluigi Cabri, da dieci anno C.S. di un’Equipe, Lasciare, per questa breve esperienza, le nostre case e aprirci al territorio attraverso le Parrocchie dei consiglieri spirituali, divenne allora la proposta vincente e le Equipes di Formazione scelsero la parrocchia di p. Silvio, consigliere spirituale dell‘equipe 8 di Palermo, come luogo in cui realizzarsi.

  8. Le seguenti domande guidano le equipes nella riflessione: • Che significato assume per la nostra coppia far parte della “comunità ecclesiale”? • In che senso le nostre comunità (Equipe…Associazioni …. Movimenti ….Parrocchie) possono essere comunità educanti ed evangelizzatrici? • La Chiesa, comunità reale di persone, trova nell’Incarnazione il suo modello educante: “disponibilità interiore, ascolto e vicinanza, pazienza e accoglienza” in che modo costituiscono per noi coppie atteggiamenti costanti di vita? Questi nostri atteggiamenti sono riconducibili alla Parola di Dio? In che modo la Parola di Dio è riconosciuta attraverso le realtà in cui siamo “immersi”?

  9. Distribuite negli ambienti della parrocchia, dopo un momento di preghiera, tutti insieme davanti al Signore, le coppie di èquipiers del Settore Sicilia A* e le coppie dei gruppi-famiglia, si confrontano in maniera semplice e aperta: gli argomenti non mancano: g lo stile delle END si rivela nello spirito di libertà, di rispetto reciproco in cui ogni gruppo può chiedersi quanto la Parola di Dio sia presente concretamente nelle realtà quotidiane e nelle scelte di vita di ciascuna coppia, quale sia la relazione di ciascuno con la Chiesa di Cristo. Come preghiamo? Il cap.12 della lettera ai Romani di Paolo ci introduce al tema, “…Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto…” esortandoci a non valutarci più di quanto è conveniente valutarci, “secondo la misura di fede che Dio ha dato”. Con chiarezza sono delineate le caratterisiche di una Comunità che vive nella comunione: “La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità” A turno una voce si leva nel silenzio della Chiesa • Dio non fa tutto da solo, ma chiede anche la nostra parte. • Dio sta lavorando per trasformare la nostra vita per renderla meno deludente, però, desidera avere anche delle risposte da noi • Al dono si risponde col dono, non ci sono altre leggi relazionali. • Dio non ha bisogno delle nostre misere osservanze morali, per manifestare la sua bontà e i suoi valori • L’offerta comincia quando esco dall’assemblea. … e infine a cori alterni il salmo 73

  10. Riuniti di nuovo in assemblea, gli animatori dei quattro gruppi presentano i cartelloni, come sintesi dei lavori svolti, che qui di seguito sono riportati, piccolo dono per chi non ha potuto partecipare estrumento di memoria per chi vuole ricordare l’esperienza. Rosalia e Pippo,( Eq.Pa 8) animatori di uno dei quattro gruppi così sintetizzano il lavoro della loro èquipe: “Per quanto riguarda l’appartenenza alla comunità ecclesiale, la coppia deve avere un doppio ruolo: all’interno della relazione coniugale e familiare, in cui molto spesso si trascina o si è trascinati per una crescita continua, e all’esterno, in quanto la crescita della coppia ha una ricaduta sulla comunità. Infatti, come si evince dai documenti suggeriti per l’occasione dal Settore, la Chiesa, costituita per continuare la missione di Cristo, indica la via maestra per comprendere la nostra “marginalità”, ricostruire l’identità e quindi la reciprocità, in un processo circolare. Nella prospettiva indicata dal documento “Educare alla vita buona del Vangelo”, le nostre comunità di appartenenza (associazioni, movimenti...) non possono rimanere chiuse, fine a se stesse, ma debbono concorrere a realizzare, ognuna con il proprio carisma, la missionarietà della Chiesa attuando uno stile di vita vissuta che si avvicini sempre più a quello evangelico e ponendosi così come comunità educanti ed evangelizzatrici. Infatti la testimonianza, se autentica, deve avere sempre una ricaduta sul piano educativo, poichè l’aspetto educativo e missioanario della trasmissione della Fede comporta necessariamente una testimonianza attiva e responsabile.

  11. Quindi non si può parlare di educazione se non a partire dall’Amore, che è il fondamento del sacrificio della Croce destinato alla salvezza di tutti. Una autentica educazione all’Amore non può non attenzionare il rispetto e l’esercizio della libertà individuale e la capacità di donarsi. Per realizzare questo dobbiamo lasciarci educare dalla Parola rinnovandoci continuamente. Anima tutto il processo la speranza, che ci proietta nella realizzazione di di qualcosa che non vediamo immediatamente ma che fa parte della missionarietà della Chiesa.”Rosalia e Pippo Eq Pa 8 • II CARTELLONE

  12. III Cartellone

  13. LA COMUNITà ECCLESIALE ESEMPIO EDUCANTE Innanzi tutto la necessità di educarci, prima come coppia e poi come comunità e viceversa, attraverso la Parola che porta ad una disponibilità e ad una apertura fraterna verso gli altri. La coppia cresce spiritualmente quando ascolta la Parola, si forma all'amore con il confronto, con il dialogo e l'apertura verso gli altri. Questa crescita spirituale produrrà frutti di evangelizzazione e la coppia che si sarà educata nell'amore, diverrà educante nella comunità. Ugualmente una comunità che vive l'amore sarà una comunità evangelizzante per la coppia e per tutti gli altri membri della comunità. L'evangelizzazione avviene attraverso il servizio che ciascun componente svolge verso gli altri. Ma per essere educatori occorre coerenza, unità e pazienza; una comunità è unita quando non critica i suoi membri, i sacerdoti e tutta la Chiesa, quando non giudica, ma riesce a correggere amorevolmente non assumendo atteggiamenti di distacco o del non voler parlare per non correre rischi di "rifiuto". La correzione fraterna è un dovere: siamo responsabili della salvezza del fratello. Il punto centrale a cui guardare sempre è Cristo, l'educatore per eccellenza che ha vissuto “l'essere educato” nella sua famiglia e si è fatto sempre obbediente al Padre. Cristo ci ha insegnato, che educare è entrare nel vissuto dell'altro, chinandosi verso di lui per comprendere i suoi bisogni e fargli scoprire la speranza che è in lui, standogli accanto con pazienza: il brano dei due di Emmaus ce lo presenta La Parola ha un ruolo importante e determinante nel percorso di crescita di tutta la comunità. Se l'ascoltiamo l'accogliamo e se l'accogliamo la potremo attuare nel comportamento uscendo dal nostro io per andare incontro alla persona. L'educazione è un cammino continuo per migliorare, per costruire relazioni in uno scambio reciproco di esperienze educanti. E' assolutamente necessario, in questo tempo di perdita di senso dei Valori dell'educazione, della vita, lasciare le cose futili (e a volte anche quelle che ci sembrano non futili) per mettersi all'ascolto del Grande Educatore, per pregare, dialogare, per meditare. "E' ormai tempo di svegliarvi dal sonno .gettiamo via perciò le opere Delle tenebre e indossiamo le armi della luce ." (Rm 13,11.12-13) . Marisa e Vittorio Eq.Pa 2 Marisa e Vittorio, animatori di uno dei gruppi, così presentano il lavoro sintetizzato nel III cartellone

  14. La COMUNITA’ ecclesiale è educante ed evangelizzatrice se non rimane chiusa, se è laboratorio fra i suoi membri di dono gratuito, di presa a carico, di speranza, di carità e amore. Diviene segno di evangelizzazione al suo interno e verso l’umanità intera se – in modo radicale – vive Cristo La COPPIA di sposi in Cristo, piccola COMUNITA’ nella COMUNITA’ ECCLESIALE percorre il suo cammino spirituale di santità responsabile, l’uno, della fede dell’altro catechisti l’uno dell’altra, reciprocamente nel perdono reciproco è Parola vivente è Lectio attiva “E' lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Questo affinchè non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità” (Ef.4,11-16) IV CARTELLONE: lo presentano Rosalba e Vito

  15. NELLA CHIESA IN RELAZIONE DI COMUNIONE Credenti e non credenti immigrati Movimenti Associazioni famiglia fidanzati atei Chiesa giovani poveri vocazioni sposati pastorale Cristiani e non cristiani divorziati ricchi integrati emarginati

  16. Dalle schede di valutazione I partecipanti sono stati invitati a inviare le schede di valutazione da cui sono state scelte alcune frasi significative che definiscono le EQUIPES DI FORMAZIONE, raccolgono alcune osservazioni o propongono qualche variazione • Confronto proficuo tra coppie del movimento e non. • Mancata partecipazione dei Consiglieri spirituali. • La scelta del TEMA, collegato al convegno diocesano, è ritenuta valida. • Le èquipes di FORMAZIONE andrebbero incrementate. • Costituiscono comunque un momento di riflessione con ricaduta sulla coppia e di apertura e confronto con altre coppie. • Proposta: Incontri aperti con una metodologia diversa : relazione o tavola rotonda con interventi curati e preparati, lavori di gruppo, condivisione dei lavori. • Proposta : Incontri fra coppie End su temi diversi dai temi di studio delle equipes da preparare secondo le modalità previste dal movimento: incontri preparatori tra i coordinatori e un Consigliere spirituale, con formulazione di domande da inviare alle singole coppie prima (se possibile) o da far girare durante l’incontro perché le coppie possano fornire delle risposte che saranno poi motivo di confronto all’interno dei gruppi e oggetto di valutazione da parte dell’Equipe di Settore. • Confrontarsi fra coppie su qualsiasi tematica risulta essere sempre un momento arricchente e proficuo. • L’esperienza va certamente ripetuta perché consente principalmente di ampliare gli orizzonti della vita di equipe, fermi semplicemente sui suoi componenti. • Avere incontrato coppie con un’esperienza maggiore della nostra che ci ha fornito nuovi spunti sulla vita di coppia. • Affrontare il tema scelto con un approccio più alla portata di tutti, tenendo presente che alcune coppie partecipano già ai gruppi coppie formatesi da poco tempo.

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