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Caratteristiche generali della motricità

Caratteristiche generali della motricità. Interazioni funzionali di tipo psicopedagogico nella costituzione della competenza motoria. Funzioni affettive e emotive. Funzioni organiche. AREA MOTORIA. Funzioni cognitive. Funzioni sociali. L’APPRENDIMENTO MOTORIO. L’apprendimento motorio

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Caratteristiche generali della motricità

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Presentation Transcript


  1. Caratteristiche generali della motricità

  2. Interazioni funzionali di tipo psicopedagogico nella costituzione della competenza motoria Funzioni affettive e emotive Funzioni organiche AREA MOTORIA Funzioni cognitive Funzioni sociali

  3. L’APPRENDIMENTO MOTORIO L’apprendimento motorio può essere definito come: “l’acquisizione, il consolidamento, il perfezionamento e l’utilizzazione di abilità motorie”

  4. LE ABILITÀ MOTORIE • Sono AZIONI INTERE o PARTE DI ESSE che si automatizzano con la ripetizione. • Automatizzando un gesto il soggetto può concentrarsi sullo scopo dell’azione. • Le ABILITÀ MOTORIE sono tante quante se ne apprendono.

  5. I FATTORI DELLA MOTRICITÀ SISTEMA SENSO MOTORIO SCHEMI MOTORI E POSTURALI Capacità condizionali Capacità coordinative ABILITÀ MOTORIE

  6. SISTEMA SENSO MOTORIO CAPACITA’ SENSO PERCETTIVE insieme degli aspetti sensoriali, percettivi e neurologici finalizzati in ambito motorio PERCEZIONE È l’aspetto relativo alla presa di coscienza psichica da parte del soggetto Costituisce il momento intellettivo che trova sede nelle aree associative dell’encefalo SENSAZIONE È l’aspetto relativo al rapporto sensoriale tra soggetto e mondo esterno Costituisce il momento biologico che trova sede negli analizzatori

  7. I RECETTORI SENSORIALI La coordinazione motoria è determinata anche dallacapacità del Sistema Nervoso di integrare, elaborare e tradurre leinformazioni, provenienti dall’esterno (esterocettori: analizzatori o organi di senso) edall’interno (propriocettori: tendini, muscoli, articolazioni ed enterocettori: organi interni) delnostro corpo ed inviarle ai settori muscolari per lacreazione di un nuovo atto motorio.

  8. ANALIZZATORIo organi informatori Analizzatore vestibolare Analizzatore tattile Analizzatore acustico Analizzatore visivo Analizzatore cinestetico

  9. SCHEMA CORPOREO Percezione istintiva del proprio corpo e delle sue diverse parti in relazione allo spazio, agli oggetti e agli individui circostanti, sia in condizioni di movimento sia statiche L’immagine corporea di sé stesso non è propria del bambino alla nascita, ma si delinea attraverso un percorso che si protrae fino agli 11-12 anni

  10. UNITÀ BASICHE DEL MOVIMENTO Schemi posturali (statici) Schemi motori (dinamici) Camminare, correre, saltare, afferrare, lanciare, rotolare, strisciare, calciare ….. Piegare, flettere, circondurre, ruotare, abdurre, addurre, slanciare ….. Costituiscono le forme fondamentali del movimento e sono chiamate “di base” perché appaiono per prime nello sviluppo dell’individuo e diventano patrimonio originario dell’adulto

  11. Schemi motori di base Camminare (avanti, indietro, lateralmente), Correre (in tutte le direzioni), Saltare (in alto e in basso), Calciare (destro, sinistro), Ricevere, afferrare, lanciare (a una o due mani, da sopra e da sotto), Rotolare (avanti e indietro), Strisciare, arrampicare, Trasportare, trascinare, Salire Scansare ……..

  12. Schemi motori di base Rotolare Lanciare Arrampicare Strisciare Soffiare Correre Saltare camminare

  13. Schemi motori di base Gli schemi motori maturano secondo un processo ben definito di stadi progressivi in cui ciascuno stadio include quello precedente. Es.: il LANCIARE evolve nei seguenti stadi di sviluppo afferrare/lasciare gettare lancio non lateralizzato lancio lateralizzato

  14. CAPACITÀ MOTORIE Capacità condizionali Mobilità articolare o flessibilità Capacità coordinative forza resistenza velocità generali speciali La mobilità articolare o flessibilità presenta elementi comuni alle capacità condizionali e coordinative.

  15. LE CAPACITÀ CONDIZIONALI • La FORZA, cioè la capacità di superare una resistenza per mezzo del lavoro muscolare; • La RESISTENZA, cioè la capacità di protrarre nel tempo un lavoro motorio senza che vi sia un calo di rendimento; • La VELOCITÀ, cioè la capacità di eseguire in tempo breve una sequenza motoria. Determinano la prestazione fisica utilizzando le fonti energetiche e strutturali disponibili nell’organismo

  16. LE CAPACITÀ COORDINATIVE Le Capacità Coordinative permettono di: • ORGANIZZARE • REGOLARE • CONTROLLARE il MOVIMENTO Si basano su condizioni neurologiche, fisiologiche e psicologiche.

  17. LE CAPACITÀ COORDINATIVE • Si basano sull’assunzione ed elaborazione delle informazioni. • Sul controllo dell’esecuzione dei movimenti. • Sulle operazioni svolte dagli analizzatori.

  18. LE CAPACITÀ COORDINATIVE nell’atto motorio permettono: • Di rendere più coincidente possibile il modello di movimento al movimento reale. • Di realizzare i programmi motori decisi grazie alle precise informazioni degli analizzatori. • Di automatizzare movimenti utilizzando il controllo cosciente nella gestione tattica del movimento.

  19. LE CAPACITÀ COORDINATIVE LE CAPACITÀ COORDINATIVE SI DIVIDONO IN : GENERALI SPECIALI

  20. CAPACITÀ COORDINATIVE GENERALI CONTROLLO e DIREZIONE DEL MOVIMENTO APPRENDIMENTO MOTORIO ADATTAMENTO e TRASFORMAZIONE DEL MOVIMENTO

  21. CAPACITÀ COORDINATIVE SPECIALI ACCOPPIAMENTO e COMBINAZIONE di schemi motori (es: corsa + salto) ORIENTAMENTO gestire la posizione e il movimento del corpo nello spazio DIFFERENZIAZIONE CINESTETICA del movimento (quanto forte? Quanto rapido?) EQUILIBRIO mantenere il corpo in postura d’equilibrio ANTICIPAZIONE (data dall’esperienza) REAZIONE reagire a stimoli eseguendo azioni motorie adeguate TRASFORMAZIONE riorganizzare un movimento già in attuazione RITMIZZAZIONE organizzare cronologicamente le contrazioni muscolari

  22. UNA BUONA COORDINAZIONE MOTORIA NASCE... • da uno schema corporeo ben strutturato • dal possesso di tanti schemi motori di base • da analizzatori che funzionano bene (senso-percezione)

  23. RELAZIONE TRA CAPACITÀ E ABILITÀ • Apprendere nuove ABILITÀ MOTORIE contribuisce a sviluppare le CAPACITÀ COORDINATIVE. • Le ABILITÀ MOTORIE si costruiscono sulle CAPACITÀ COORDINATIVE. • Il livello iniziale delle CAPACITÀ COORDINATIVE determina in modo significativo lo sviluppo delle ABILITÀ MOTORIE.

  24. LO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE avviene in modo naturale e secondo l’opinione generale quattro sono i periodi importanti: • 0-1 anno: fase della motricità riflessa; • 1-2 anni: fase della motricità grezza; • 2-6 anni: fase della motricità fondamentale, di base; • 7-14 anni: fase della motricità sportiva.

  25. LO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE Dalle capacità coordinative dipende la CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO MOTORIO, influenzata però anche dai periodi di sviluppo morfologico (statura, peso). In linea di massima il periodo più favorevole per il miglioramento delle capacità coordinative è quello che va dai 7-8 anni fino ai 12-13 anni di età.

  26. LO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE • sviluppo della coordinazione grezza: grossolana esecuzione, ritmo e struttura del movimento; • sviluppo della coordinazione fine: il movimento viene migliorato, raffinato, automatizzato, ma è ancora condizionato da variabili (ambiente, fatica, emozioni, ecc.); • consolidamento della coordinazione fine e sviluppo delle abilità ad alto livello: ovvero la stabilizzazione del movimento che non richiede più grande attenzione (abilità motoria) e la capacità di eseguirlo risolvendo anche situazioni adattative difficili.

  27. LO SVILUPPO DELLECAPACITÀ COORDINATIVE PRINCIPI METODOLOGICI: • Variare l’esecuzione del movimento. • Cambiare le condizioni esterne. • Modificare le abitudini di allenamento. • Modificare le regole di gioco. • Combinare più abilità motorie già automatizzate. • Eseguire gli esercizi in tempi stabiliti. • Eseguire esercizi in stato di affaticamento.

  28. VARIANTI DI TIPO SPAZIALE • avanti/indietro • destra/sinistra • vicino/lontano • dentro/fuori • sopra/sotto • lungo/corto • alto/basso • largo/stretto • aperto/chiuso • grande/piccolo Tali varianti e combinazioni saranno riferite a movimenti effettuati in relazione a: persone, oggetti, attrezzi, spazi, direzioni, suoni, colori, forme, luci, corpo proprio o parti di esso, ostacoli/corsie, limiti di campo, aree, percorsi, settori di campo, traiettorie, gruppi, schieramenti ….

  29. VARIANTI DI TIPO TEMPORALE • prima/dopo • contemporaneamente • veloce/lento Tali varianti e combinazioni saranno riferite a movimenti effettuati in relazione a: stimoli (visivi, uditivi, tattili), spazi (settori, aree, corsie, ecc), corpo o parti di esso, persone, traiettorie, attrezzi ….

  30. VARIANTI DI TIPO QUALITATIVO • pesante/leggero • duro/morbido • ruvido/liscio • forte/piano Tali varianti e combinazioni saranno riferite a movimenti effettuati in relazione a: persone, corpo o parti di esso, oggetti, attrezzi, superfici di appoggio, suoni, rumori, segnali….

  31. VARIANTI DI TIPO QUANTITATIVO • tanto/poco • tutto/parte • solo/insieme Tali varianti e combinazioni saranno riferite a movimenti effettuati in relazione a: tempo, spazio, persone, corpo o parti di esso, oggetti, attrezzi …..

  32. VARIANTI DI TIPO AMBIENTALE • spazi aperti o chiusi • superfici diverse • ambiente acquatico

  33. E’ bene ribadire che la base essenziale di questo processo è costituita dalle esperienze motorie di ogni tipo che l’allievo deve compiere e delle opportunità di apprendimento, sempre più complesse, che gli devono essere offerte sistematicamente

  34. http://www.scuoleprimiero.it/spip.php?article375 http://www.ciamassociazione.it/glossario_di_educazione_motoria.html http://www.sportraining.net/progallenatest.htm http://www.icbernareggio.it/elementari/motoria.php http://www.edscuola.it/archivio/norme/edfisica /nuovi_programmi.htm

  35. Esempio di percorso per le capacità coordinative

  36. COMPETENZE INIZIALI

  37. COMPETENZE INIZIALI

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