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La pediatria extraospedaliera: il il punto di vista della Medicina di Famiglia

La pediatria extraospedaliera: il il punto di vista della Medicina di Famiglia Dott. Alberto Ferrando Pediatra di famiglia Past President SIP Liguria Vice Presidente Ass. pediatri Extraospedalieri liguri (APEL) Pres. Fed. Regionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Liguria

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La pediatria extraospedaliera: il il punto di vista della Medicina di Famiglia

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Presentation Transcript


  1. La pediatria extraospedaliera: il il punto di vista della Medicina di Famiglia Dott. Alberto Ferrando Pediatra di famiglia Past President SIP Liguria Vice Presidente Ass. pediatri Extraospedalieri liguri (APEL) Pres. Fed. Regionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Liguria Vicepresidente Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Genova

  2. DICOTOMIA Atteggiamento orientato alla malattia Atteggiamento orientato al Paziente

  3. Platone • Due specie di quelli che si chiamano medici: • I Medici degli schiavi • I Medici degli uomini liberi I PRIMI CURANO SENZA DARE SPIEGAZIONI MENTRE I SECONDI INFORMANO IL MALATO.

  4. Ruolo e uso del pediatra • Pediatria “passiva” • (ovvero orientata per vari motivi , soprattutto di demagogia, alla customer satisfaction e alla soddisfazione di tutte le richieste del singolo, della società e della burocrazia) • Pediatria “intercettiva” • (miglior organizzazione dell’attività e attivazione di filtri che permettono di intervenire in modo più efficace quando una famiglia si reca in studio: es: tosse e si verifica stato delle vaccinazioni, rendimento scolastico ecc.) • Pediatria “attiva” • (massima organizzazione dell’ambulatorio con cartella clinica informatizzata e richiamo delle famiglie che non si recano in studio. L’ambulatorio è integrato con i servizi del distretto sociosanitario e con la scuola)

  5. Misurare ciò che è Misurabile e rendere Misurabile ciò che non lo è

  6. Manichino • Saturimetro • Sonde • Boel Test • Spirometro • Stick urine • Prick test • Immunocap • PCR semiq. • Strept test • Urocoltura • Palmare • Otosc pneum • Sfingmo • Gibbometro • Orchidometro 4 3 7 6 5 8 2 9 1 12 10 11 14 13 15 17 16 17) Fonendo Littmann 4000 con registrazione suoni

  7. DIAGNOSTICA STRUMENTALE La diagnosi corretta • Confermare o meno un sospetto clinico • Aiutare nella diagnostica differenziale evita spese inutili • Fornire parametri obiettivi a supporto dei dati clinici che sono soggettivi (e autoreferenziali) e potenziali danni al pz • Fornire parametri funzionali non ottenibili solo in base alla valutazione clinica

  8. CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA 16 DICEMBRE 2006 Art. 33 - Informazione al cittadino - Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate. Il medico dovrà comunicare con il soggetto tenendo conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima partecipazione alle scelte decisionali e l’adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche. Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deve essere soddisfatta………….

  9. Invito a recarsi dal pediatra • Sempre se il bambino ha meno di 1 anno (indicazione categorica sotto i 3 mesi di età) • Se non si ottengono miglioramenti in alcuni giorni nei bambini di oltre 1-2 anni • Se c'è affanno e difficoltà respiratoria o dolore toracico • Se si sospettano situazioni di disagio sociale o se la famiglia non appare “affidabile”

  10. http://www.webmm.ahrq.gov/

  11. http://www.webmm.ahrq.gov/

  12. Submitters of selected cases will receive $300, paid anonymously through PayPal. Please click here for more information on selection criteria and honorarium. When a case is selected, the editors invite an expert author to write a commentary based on the case

  13. Bambino di 9 mesi: visita per febbre e riduzione dell'appetito. Diagnosi OMA prescritta amoxicillina per via orale. Il medico somministra la prima dose al bambino, in ambulatorio, e illustra passo-a-passo come somministrare il farmaco tramite siringa. http://webmm.ahrq.gov/

  14. http://webmm.ahrq.gov/ A domicilio il padre somministra la dose successiva senza togliere il cappuccio della siringa. Il bambino presenta improvvisamente difficoltà respiratoria e collasso. Il servizio di medicina di emergenza rapidamente intervenuto intuba il b. e lo trasporta in ospedale. Nonostante l’intubazione, non si riesce a ventilare adeguatamente

  15. Il bambino viene trasportato in sala operatoria broncoscopia. Viene rimosso il cappuccio della siringa depositato in trachea. Il giorno successivo morte cerebrale. http://webmm.ahrq.gov/

  16. http://webmm.ahrq.gov/ • Questo è un tragico caso di “malinteso” di istruzioni per quanto riguarda la somministrazione di farmaci. Il caso solleva tre domande. • “Malinteso” delle istruzioni sulla somministrazione dei farmaci • Il pediatra poteva evitare quanto avvenuto? • Il sistema sanitario può essere re-ingegnerizzata per ridurre l'incidenza di eventi di questo tipo?

  17. occorre fare molta attenzione perché non tutto quello che viene comunicato arriva al ricevente. Anzi, di solito: Si pensa di avere detto 100 in realtà si dice 80 il ricevente sente 50 (a causa dei disturbi dell'ambiente) capisce 30 ricorda 20

  18. RICORDARSI SEMPRE CHE SI STA PARLANCO CON UNA PERSONA E NON A UNA PERSONA

  19. La possibilità di dare una buona prima impressione NON SI PRESENTA UNA SECONDA VOLTA

  20. LA COMUNICAZIONE La comunicazione è lo strumento principale di relazione che l’uomo ha a disposizione per creare e mantenere l’interazione con i suoi simili Quadrio, Venini, 1997

  21. Gorgia da Lentini (400 a.C.) “In medicina la parola può abolire il dolore, instillare la gioia, esaltare la pietà” Balint (1960) “Il medico stesso è un farmaco per il proprio paziente” Il medico può Guarire …….. qualche volta Alleviare il dolore spesso Consolare sempre La comunicazione in medicina

  22. SAPER OSSERVARE e saper ascoltare APRITE GLI OCCHI E OSSERVATE CON ATTENZIONE. USATE, METAFORICAMENTE, I 5 SENSI E, IN PARTICOLARE, RICORDATE CHE: CI PERMETTE DI UTILIZZARE GLI STRUMENTI FONDAMENTALI DELLA DINAMICA RELAZIONALE.

  23. IL PARAVERBALE, CIOE’ I SEGNALI DELLA VOCE (VOCE ACUTA, PARLARE VELOCEMENTE, ECC.) 1 LA MIMICA, CIOE’ I SEGNALI DEL VISO (SORRISO, SOPRACCIGLIE AGGROTTATE, ECC.) 2 • RIEPILOGANDO, I SEGNALI DEL CORPO SONO: LA POSTURA, CIOE’ I SEGNALI DEL BUSTO, DELLE GAMBE E DEI PIEDI (ACCAVALLARE LE GAMBE, BUSTO PROTESO IN AVANTI, ECC.) 3 LA GESTUALITA’, CIOE’ I SEGNALI DELLE BRACCIA E DELLE MANI (GRATTARSI, STARE A BRCCIA CONSERTE, ECC.) 4 LA PROSSEMICA, DISTANZA DALL’ INTERLOCUTORE 5 I SEGNALI SOCIALI, COME L’ ABBIGLIAMENTO, LA COSMESI 6 LA PELLE, IL SUO CALORE, LA FREDDEZZA O LA RUVIDEZZA 7 I SEGNALI AUTOMATICI, COME L’ ARROSSIRE, IL SOSPIRARE, IL SUDARE, LA DILATAZIONE DELLA PUPILLA 8 PIU’ NE RACCOGLIAMO (COLLEGANDOLI) NELLA RELAZIONE, PIU’ AFFIDABILITA’ INTERPRETATIVA AVREMO

  24. Parlare e comunicare: Linguaggio e comportamento Non c’è nulla di più nobile che riuscire a catturare l’attenzione delle persone con la parola, indirizzare le loro opinioni, distoglierle da ciò che riteniamo sbagliato e condurle verso ciò che apprezziamo Marcus Tullius Cicero 3 gennaio 106 AC- 7 dicembre 43 AC Tratte da “De Oratore”, “De Inventione”, “Orator”, “Brutus”

  25. Requisiti per la comunicazione: • Conoscenza di quanto si parla • Selezione dei termini da usare • Conoscenza e comprensione di colui, coloro, a cui si parla • Gradevolezza e acume • Buona formazione culturale • Prontezza e capacità di sintesi nel rispondere

  26. Requisiti per la comunicazione: • CAPACITA’ COMUNICATIVA: • Movimenti del corpo • Gesti • Espressione del volto • Controllo e modulazione della voce

  27. Rapporto medico - paziente Recuperare gli aspetti umani e comunicativi Personalizzare le cure Pazienza Ascolto umiltà

  28. Non-aderenza: le dimensioni del problema Pazienti che necessitano di una trattamento per un problema acuto 20% Pazienti con una patologia cronica sintomatica 50% Pazienti con una patologia cronica asintomatica 70%

  29. Costruire una relazione terapeutica con il paziente Come? • sorridere • guardare negli occhi • dire qualcosa di non correlato alla malattia

  30. Atteggiamento mentale Ascoltare, prima di dire o fare Non convincerci troppo presto di aver capito tutto Non dare nulla per scontato Non contrapporsi Non dare giudizi di valore Essere disposti a credere che quello che il pz. ci dice abbia un senso

  31. Quali sono le situazioni potenzialmente più difficili? Pazienti che non accettano, non si fidano Pazienti che reagiscono in modo emotivo Famigliari aggressivi, polemici Pazienti che non capiscono Familiari ansiosi

  32. Che cosa si può fare a livello relazionale? MinacceColpevolizzazione Demoralizzazione Evitamento Incapacità e incontrollabilità Diminuzione dell’autostima Aumento dell’ansia

  33. Che cosa non fare a livello relazionale Essere freddi, distaccati Essere o sembrare molto impegnati Setting caotico Usare un gergo medico Domande chiuse Interrompere il paziente

  34. Che cosa non fare a livello relazionale Ignorare le domande del paziente Non permettere al pz di raccontare il suo problema Non considerare aspettative e preoccupazioni Attenzione alla malattia e non al paziente Feedback Atteggiamento ostile, sospettoso

  35. Che cosa non fare a livello relazionale Atteggiamento a bassa empatia e ad alto potere Fornire poco supporto

  36. Inoltre….. Saper ascoltare

  37. L’ascolto La capacità di ascolto è indispensabile perché la comunicazione sia tale: si manifesta nella reattività di posture, gesti, atteggiamenti nell’evitare di interrompere nel riassumere ogni tanto con altre parole ciò che l’interlocutore sta dicendo.

  38. I livelli di ascolto Ignorare Fingere di ascoltare Ascoltare a tratti Sentire le parole Porre attenzione Ascoltare empaticamente

  39. Pediatra e farmacista: confronto, collaborazione e comunicazione ? • Comunicazione con i cittadini • Comunicazione tra professionisti • Educazione sanitaria • Farmacosorveglianza e farmacocultura • Formazione • Appropriatezza

  40. SCHEMA CONSUETO PER LA SOLUZIONE DI QUALSIASI PROBLEMA (GENOA popular school of maneggiament modificato da Trieste popular school of maneggiament) SI U VA BEN?? NO Nun tucca TE UN BELINUN! TI LE TUCCOU? SI NO U SA QUALCUN? U PO’ DA DE PRUBLEMMI? TI PO DA A CULPA A UN ATRU? SI NO SI NO TE FREGOU NO SI CUNTINUA CUSCI’ NUN TI GHE NESSUN PRUBLEMMA r. cian, 2006

  41. Pediatra e farmacista: confronto, collaborazione e comunicazione ? • Comunicazione con i cittadini • Comunicazione tra professionisti • Educazione sanitaria • Farmacosorveglianza e farmacocultura • Formazione • Appropriatezza

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