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Bologna 10 novembre 2009

GLI APPALTI IN EMILIA-ROMAGNA E IL MONITORAGGIO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI IL SISTEMA CUP MIP: CENNI SULLA SITUAZIONE DELLE BANCHE DATI CUP E SULLA PROGETTAZIONE DEL MIP Dott.ssa Isabella IMPERATO. Bologna 10 novembre 2009.

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Bologna 10 novembre 2009

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  1. GLI APPALTI IN EMILIA-ROMAGNA E IL MONITORAGGIO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI IL SISTEMA CUP MIP: CENNI SULLA SITUAZIONE DELLE BANCHE DATI CUP E SULLA PROGETTAZIONE DEL MIP Dott.ssa Isabella IMPERATO Bologna 10 novembre 2009 Materiale edito a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica

  2. a. Il sistema CUP MIP Il sistema CUP MIP (Codice Unico di Progetto / Monitoraggio Investimenti Pubblici) ha l’obiettivo di rendere disponibili, a livello sia nazionale sia locale, dati credibili e tempestivi sull’evoluzione - per singolo progetto - della “spesa pubblica per lo sviluppo”.

  3. segue a. Il sistema CUP MIP La spesa per lo sviluppo è articolata essenzialmente in - lavori pubblici, - incentivi alle imprese, - formazione, - ricerca

  4. segue a. Il sistema CUP MIP Il progetto del sistema CUP MIP si prefigge anche gli obiettivi: della semplificazione dell’attività amministrativa, del contenimento dei costi dei sistemi di monitoraggio, della riduzione delle possibilità di errore.

  5. segue a. Il sistema CUP MIP A questo scopo, il sistema CUP / MIP ha l’obiettivo di richiedere che i dati vengano comunicati una sola volta, usando lo strumento informatico innovativo della “cooperazione applicativa” per la ricezione degli stessi e la messa a disposizione delle varie Amministrazioni centrali e locali interessate, ai fini delle elaborazioni di rispettiva competenza

  6. b. Il CUP, Codice Unico di Progetto Il CUP è stato istituito a fronte della necessità di individuare e codificare, per ogni occasione di spesa per lo sviluppo, una “unità di rilevazione” comune ai sistemi di monitoraggio delle amministrazioni centrali e locali: il “progetto d’investimento pubblico”.

  7. segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto Il CUP – stringa alfanumerica di 15 posizioni – è associato in modo biunivoco al corredo informativo del singolo progetto: ha una funzione simile al nostro “codice fiscale”. Il corredo informativo è la “fotografia” dei dati del progetto al momento della decisione del soggetto responsabile di realizzare quell’intervento.

  8. segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto Il sistema CUP dispone di due banche dati, relative una ai progetti per cui è stato richiesto il codice, l’altra ai soggetti responsabili di detti progetti, ed ai relativi utenti(l’utente è il funzionario dell’ente “soggetto responsabile” che si è registrato al sistema) Di seguito sono riportate: - le situazioni delle due banche dati, aggiornate al 6 novembre scorso, - alcuni grafici che ne evidenziano la situazione alla fine del I semestre 2009

  9. segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto Per quanto riguarda i progetti: I soggetti accreditati sono 15.300. Gli utenti sono oltre 29.600.

  10. segue b. Il CUP, Codice Unico di ProgettoPer consentire di seguire l’evoluzione della banca dati progetti, nel grafico sono riportati i codici richiesti per anno:

  11. segue b. Il CUP, Codice Unico di ProgettoIn quest’altro grafico è evidenziata la ripartizione dei progetti per natura:

  12. segue b. Il CUP, Codice Unico di ProgettoQuesto grafico evidenzia la ripartizione dei progetti per settore:

  13. segue b. Il CUP, Codice Unico di ProgettoQuesto grafico evidenzia la ripartizione dei progetti per localizzazione:

  14. segue b. Il CUP, Codice Unico di ProgettoPassando ai soggetti ed agli utenti, questo grafico ne evidenzia la ripartizione regione:

  15. c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici Per quanto riguarda il MIP, a seguito della delibera CIPE n. 151/2006 è stata avviata nel 2007 la progettazione per il settore dei lavori pubblici, con la stipula, da parte del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio (DIPE – PCM), di specifici protocolli d'intesa con i Ministeri delle infrastrutture e trasporti, dello sviluppo economico e dell’ambiente, la Ragioneria Generale dello Stato, alcune Regioni ed Enti locali.

  16. c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici I gruppi di lavoro, previsti dai vari protocolli, hanno provveduto congiuntamente all’individuazione delle informazioni che devono essere rese disponibili al sistema in occasione degli eventi principali che caratterizzano l’evoluzione dei vari progetti.

  17. c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici Questa attività è stata sviluppata con il vincolo di scegliere il set minimo di informazioni necessario e sufficiente a seguire l’evoluzione del progetto: inoltre dette informazioni devono essere disponibili presso le varie stazioni appaltanti, e devono essere comprese fra quelle richieste dagli altri sistemi di monitoraggio nazionale.

  18. segue c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici E’interessante rilevare lo stato di avanzata realizzazione del programma di lavoro previsto dal Protocollo d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e trasporti e ANAS, che dovrebbe concludersi entro la fine del prossimo semestre. L’obiettivo è che dall’inizio del 2010 ANAS renda disponibili i dati dei progetti di sua competenza con modalità coerenti con il sistema MIP.

  19. segue c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici Un lavoro analogo si sta iniziando con RFI ed alcune Regioni, cui dovrebbe aggiungersi l’Emilia-Romagna.

  20. GLI APPALTI IN EMILIA-ROMAGNA E IL MONITORAGGIO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI IL SISTEMA CUP MIP: CENNI SULLA NORMATIVA, SUL RUOLO DEI CONCENTRATORI E SUL RAPPORTO CON SIOPE Arch Gemma GIGLI Bologna 10 novembre 2009 Materiale edito a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica

  21. a. La normativa Alla base del sistema CUP ci sono: la legge n. 144/1999, che, all’art. 1, prevede, tra l’altro, la costituzione presso il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica - CIPE - del sistema di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici (MIP) e della relativa banca dati; la legge n. 3/2003, che, all’art. 11, prevede l’obbligatorietà del codice CUP per tutti i progetti d’investimento pubblico.

  22. segue a. La normativa Per quanto riguarda l’attuazione, occorre ricordare le seguenti delibere CIPE: - la n. 143 del 27 dicembre 2002, che disciplina le modalità e le procedure per l’avvio a regime del sistema CUP, - la n. 24 del 29 settembre 2004, che, fra l’altro, esplicita l’obbligatorietà dell’utilizzo del codice su tutta la documentazione inerente il progetto d’investimento.

  23. segue a. La normativa Di interesse, per il settore dei lavori pubblici, è anche la delibera CIPE n. 34/2009, che estende l’obbligatorietà della richiesta del CUP anche al costo di progetti finanziati con operazioni di finanza di progetto “pura” (senza cioè coinvolgimento diretto di fondi pubblici).

  24. b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE L’art. 28 della legge 289/2002, legge finanziaria 2003, prevede:- l’ obbligatorietà della codificazione della spesa pubblicaper garantire la rispondenza dei conti pubblici all’art. 104 del trattato istitutivo della Comunità europea;- che le banche incaricate dei servizi di tesoreria e di cassa, e gli uffici postali che svolgono analoghi servizi, non possono accettare disposizioni di pagamento prive della codificazione prevista dalla stessa norma

  25. segue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE Dal citato art. 28 della legge finanziaria per il 2003, trae origine il progettoSIOPE(SistemaInformativo sulleOperazionidegliEntipubblici), ideato per rilevare ed elaborare informazioni sulle riscossioni e sui pagamenti delle Amministrazioni pubbliche senza incidere sui diversi sistemi di bilancio adottati dagli enti.  Tramite i codici – tra i quali il CUP – presenti sul mandato informatico, sarà possibile disporre tempestivamente delle informazioni su incassi e pagamenti delle Amministrazioni pubbliche, mediante un archivio informatico gestito da Banca d’Italia.

  26. Segue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE Nel progetto del MIP particolare rilievo assume il rapportodel sistema CUP con SIOPE, in quanto dall’implementazione di tale rapporto si possono ottenere “automaticamente” i dati relativi alla spesa per progetto Registrando infatti ancheil CUP sui mandati informaticirelativi ai pagamenti si otterrà in automatico l’avanzamento della spesa per progetto, si disporrà cioè deidati finanziarinecessari per il MIP.

  27. Segue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE La delibera CIPE 151/2006 Al punto 2 del deliberato prevede: “In coerenza con la propria delibera 29 settembre 2004, n. 25 (G.U. n. 24/2004), il Servizio centrale di segreteria del CIPE attiverà un’opportuna fase di sperimentazione del MIP, basata sul collegamento tra il sistema CUP, il SIOPE ed i principali sistemi di monitoraggio che seguono le infrastrutture d’interesse nazionale, stipulando specifici protocolli d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato -, il Ministero delle infrastrutture e con le Amministrazioni che gestiscono i predetti sistemi. A tal fine, il Ministero dell’economia e delle finanze attiverà la fase sperimentale relativa all’inserimento del CUP nel SIOPE, in coerenza con quanto previsto dal comma 5, articolo 28 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003).”

  28. segue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE Oggi è attiva la sperimentazione del rapporto SIOPE / CUP, grazie al protocollo firmato – nel conteswto della progettazione del MIP – fra Presidenza del Consiglio e Ministero dell’economia / Ragioneria Generale dello Stato.RGS fornisce dei flussi a MIP, con le informazioni di interesse MIP desumibili dai mandati in cui è compilato il campo CUP

  29. c. Il sistema CUP: il ruolo del soggetto concentratore Per specifiche esigenze organizzative i soggetti responsabili possono avvalersi di CONCENTRATORI La citata delibera CIPE 143/2002, al punto 1.4.2., prevede un aiuto per i soggetti responsabili in funzione delle loro caratteristiche organizzative: infatti la delibera afferma che: “è facoltà dei soggetti suddetti … delegare, sulla base di specifici accordi, le funzioni di richiesta del CUP ad idoneo soggetto pubblico abilitato (cosiddetto “concentratore”) che ne darà evidenza nel sistema, ferme restando le responsabilità dei primi per quanto concerne l’obbligo di richiesta di assegnazione del CUP e la correttezza dei dati inseriti nel sistema.”

  30. segue c. Il sistema CUP: il ruolo del soggetto concentratore Quindi i capisaldi della normativa sono: il concentratore è un soggetto pubblico; il concentratore dispone di un'organizzazione adeguata allo svolgimento del suo ruolo, e cioè all'inserimento nel sistema CUP, eventualmente anche con modalità batch, dei dati necessari per l'ottenimento del codice anche per progetti che non ricadono sotto la sua responsabilità; il concentratore opera sulla base di una delega esplicita del soggetto responsabile, delega che comprende, fra l’altro, l’indicazione della propria user.idche dovrà apparire come utente di riferimento nel corredo informativo dei CUP richiesti dal concentratore; la responsabilità della richiesta del codice e della qualità dei dati resta in capo al soggetto responsabile

  31. segue c. Il sistema CUP: il ruolo del soggetto concentratore Il soggetto responsabile, ricevuta l’informativa sui CUP registrati a suo nome, è tenuto a verificare i dati immessi nel sistema, ed ha la possibilità di modificarli, ove errati, direttamente entro le 24 ore successive alla richiesta del codice, oppure rivolgendosi alla struttura di supporto oltre tale termine. Il concentratore dovrà informare il sistema CUP di tutte le eventuali variazioni che intervengano rispetto alla situazione come inizialmente descritta (nuovi soggetti deleganti o cancellazione di soggetti prima indicati, modifiche nei settori di delega, ecc).

  32. Codice dei Contratti Pubblici di lavori, servizi, forniture Capo IV – Lavori relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi Sezione I - Infrastrutture e insediamenti produttivi Art. 161 comma 6-bis [Comma introdotto dal D.Lgs. 113/2007] Per consentire il monitoraggio finanziario delle opere di cui al presente capo con il ricorso al SIOPE (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici), tutti i soggetti responsabili di dette opere, anche diversi dalle pubbliche amministrazioni come definite secondo i criteri di contabilità nazionale SEC 95, dovranno procedere per i loro pagamenti in base alle procedure previste per il SIOPE e dovranno provvedere a far riportare anche il CUP (Codice unico di progetto) sui mandati informatici utilizzati per il pagamento dei fornitori.

  33. SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ESECUZIONE E ATTUAZIONE del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, RECANTE CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI RELATIVI A LAVORI, SERVIZI E FORNITURE Art. 6 Funzioni e compiti del responsabile del procedimento (art. 8, d.P.R. n. 554/1999) 1. Il responsabile del procedimento fra l’altro: ………………… c) redige, secondo quanto previsto dall’articolo 93, commi 1 e 2 del codice, il documento preliminare alla progettazione e cura che sia richiesto il codice unico di progetto (CUP) di cui all’articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 e che lo stesso sia riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili concernenti il progetto; ………………………………… Art. 9 Programma triennale ed elenchi annuali (art. 13, d.P.R. n. 554/1999) ................................ 4. Sulla base dell'aggiornamento di cui al comma 3 è redatto, entro la stessa data, l'elenco dei lavori da avviare nell'anno successivo, con l’indicazione del codice unico di progetto, previamente richiesto dai soggetti competenti per ciascun lavoro.

  34. GLI APPALTI IN EMILIA-ROMAGNA E IL MONITORAGGIO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI IL SISTEMA CUP MIP: CENNI SULLA BANCA DATI CUP DEI LAVORI PUBBLICI IN REGIONE E SULL’USO DELLA COOPERAZIONE APPLICATIVA NEL MIP Ing. Vittorio PUJIA Bologna 10 novembre 2009 Materiale edito a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica

  35. a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione Di seguito sono riportati alcuni grafici e prospetti ricavati dalla banca dati CUP con riferimento ai progetti di lavori pubblici che interessano il territorio della Regione(situazione al 13 ottobre 2009). Gli scopi sono: - evidenziare la dimensione e la composizione della banca dati e la sua evoluzione, almeno per i lavori pubblici, - consentire agli enti locali di valutare l’utilità della disponibilità di tali dati.

  36. segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione Premesso che i progetti, attivi o chiusi, che interessano il territorio regionale sono in tutto 25.508, nel grafico è evidenziata la loro distribuzione per anno di decisione:

  37. segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione In questo altro grafico i progetti sono riportati per settore

  38. segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione Ed ecco la suddisione per sottosettore dei circa 13.000 progetti registrati come “opere e infrastrutture sociali”:

  39. segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione .. e la suddisione per sottosettore dei circa 8.700 progetti registrati come “infrastrutture di trasporto”:

  40. segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione In questo grafico è riportata la localizzazione per provincia:

  41. segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione Possiamo anche vedere chi sono i 565 soggetti responsabili dei progetti: ecco un quadro di sintesi:

  42. b. Cenni sull’uso della cooperazione applicativa nel sistema MIP Lo schema del sistema MIP prevede due diverse funzioni: - la funzione “raccolta dati”, - la funzione “elaborazione dati e reportistica”. La funzione raccolta dati è basata sull’uso della cooperazione applicativa, come descritto nel seguente schema, in cui è presentata la struttura del sistema MIP a regime.

  43. b. Cenni sull’uso della cooperazione applicativa nel sistema MIP

  44. segue b. Cenni sull’uso della cooperazione applicativa nel sistema MIP L’ambiente di cooperazione deve consentire il raggiungimento dell’obiettivo / vincolo del MIP, per cui, come già accennato, l’informazione relativa all’evoluzione del progetto è resa disponibile una volta sola dal “proprietario del dato”, provvedendo il sistema MIP – tramite le regole di funzionamento di questo ambiente – a rendere disponibile il dato ai vari sistemi informativi interessati.

  45. segue b. Cenni sull’uso della cooperazione applicativa nel sistema MIP Nei casi in cui il “proprietario del dato” non voglia / possa utilizzare un proprio sistema informativo (per partecipare all’ambiente di cooperazione), potrà trasmettere le informazioni di sua competenza al sistema informativo di un ente terzo, che le renderà disponibili nell’ambiente di cooperazione, garantendone trasparenza e tempestività. La Regione si riprpmette di svolgere questo ruolo per gli Enti locali: anche il CIPE potrà svolgere un ruolo analogo.

  46. Presidenza del Consiglio Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica Via della Mercede, 9 00187 - Roma web: www.cipecomitato.it

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