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Scuola Media Statale SALVO D’ACQUISTO

Scuola Media Statale SALVO D’ACQUISTO. “LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA”. Anno scolastico 2005/2006. curato dagli insegnanti A. Bruno T. Merlini P. Olmi con la consulenza di Ennio Tirabassi. Il progetto.

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Scuola Media Statale SALVO D’ACQUISTO

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Presentation Transcript


  1. Scuola Media StataleSALVO D’ACQUISTO “LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA” Anno scolastico 2005/2006 curato dagli insegnanti A. Bruno T. Merlini P. Olmi con la consulenza di Ennio Tirabassi

  2. Il progetto • Il progetto, guidato dal maestro d’arte Ennio Tirabassi, restauratore della Soprintendenza, e i professori di Lettere, Arte e Immagine ed Ed. Tecnica, è rivolto a tutti gli alunni della Scuola Media, ed intende stimolare l’interesse, la curiosità e l’amore per la conoscenza del territorio sotto l’aspetto storico e archeologico. • Le lezioni si sostanziano di mappe concettuali, uscite alla Necropoli e al Museo, scavo simulato, restauro degli oggetti ritrovati, lavorazione dell’argilla e rielaborazioni grafiche.

  3. CENNI SULL’ETRUSCOLOGIA

  4. LA CIVILTA’ ETRUSCA

  5. IL DIARIO DELL’ARCHEOLOGO Appunti e riflessioni degli alunni

  6. SONETTO CAERE Mai rinnegherò le mie terre tanto amate ove il mio corpo nacque Caere, con le tombe adorate davanti alle quali la bocca tacque. Tra le tue fertili colline crescono ricche le viti, i vini riempion le cantine e nel paese sono i preferiti. Degli Etruschi ci son i resti ne è pieno il terreno e la gente ne va fiera. Si son scritti tanti testi sugli abitanti di quell’era che han reso questo paese ancor più ameno. (Elena, 3^G, 9/01/06)

  7. LA SCRITTURA Le professoresse Mercuri e Melis ci hanno introdotto alla conoscenza dell’alfabeto etrusco; abbiamo preso in esame le singole lettere e le abbiamo confrontate con quelle dell’ alfabetoeuboico-colcidese della Grecia occidentale, da cui ci hanno detto derivi quello etrusco. Ci hanno spiegato che i greci dalle colonie di Cuma portarono la scrittura in Etruria in età tardovillanoviana, grazie agli scambi effettuati con veloci navi commerciali.

  8. Iscrizione graffita su sarcofago Alfabeto euboico-colcidese

  9. LA CARTA GEOGRAFICA DEGLI STRUMENTI MUSICALI Con la professoressa Macor, abbiamo realizzato una carta geografica dell’Etruria sul compensato. Per fare ciò ci siamo serviti di un pirografo, uno strumento la cui punta diviene incandescente e permette di lasciare un segno sul legno tramite delle “bruciature”.

  10. Abbiamo riportato sulla mappa con apposita legenda i luoghi in cui sono stati ritrovati oggetti, sarcofagi, vasi, pitture parietali ed iconografie in genere, raffiguranti gli strumenti musicali.

  11. Ecco il risultato…

  12. VISITA ALLA NECROPOLI DELLA BANDITACCIA …“Una strana immobilità, un curioso senso di quiete” … “Come è strano! Si esce nel trionfo di questo sole d’aprile , si cammina sotto tombe coperte d’erba . Tutto è immobile , lieto, ridente “. D.H. Lawrence (Aprile 1930)

  13. IL PERCORSO Zona pozzetto, Tomba della Capanna, Tomba dei Vasi Greci, Tomba dei Rilievi e Tomba della Cornice, Tomba della Casetta, crocevia della tomba della Casetta, tomba dei Capitelli.

  14. Lungo la via sepolcrale abbiamo incontrato un insieme di contenitori in tufo chiamati “ziri”, che ospitavano i vasi biconici contenenti le ceneri dei defunti

  15. La tomba delle capanne Datata alla metà del sec. VII a.C, è costituita da un lungo corridoio di accesso con due nicchie laterali e da due ambienti in asse, di circa 8 metri. Replica una contemporanea casa capanna, di cui non è rimasta documentazione apprezzabile.

  16. Tomba dei vasi Greci Datata alla seconda metà del 6° secolo a.C. conserva ancora la chiusura originale e presenta un vestibolo rettangolare accessibile da un dromos, fiancheggiato da due cellette laterali. I materiali di corredo recuperati dalla tomba dei Vasi Greci sono attualmente esposti nel museo di Villa Giulia.

  17. Tomba dei Rilievi E’ il sepolcro più famoso della Banditaccia, databile tra la fine del VI e gli inizi del V secolo a.C., appartenuto alla famiglia Matuna. E’ formato da una grande sala a pianta rettangolare con il soffitto sostenuto da due pilastri sormontatati da capitelli “eolici”. Sulle pareti sono rappresentati molteplici oggetti di uso religioso e civile resi in stucco policromo, come armi animali domestici ed utensili

  18. Tomba della Casetta Databile agli inizi del VI secolo a.C., si presenta a pianta cruciforme con tre ambienti aperti su tre lati ed un altro coassiale con quello di fondo.

  19. Tomba della Cornice E’ simile a quella dei Vasi Greci e dei Capitelli

  20. Tomba dei Capitelli Presenta la camera principale coperta da un soffitto a telaio; due pilastri con capitelli fungono da sostegno. Intorno alla camera vi sono otto klinai.

  21. Scavo simulato Scavo significa distruzione e le sole parti di questa testimonianza, che sopravvivono per l’utilizzazione futura, sono quelle documentate come: disegni, note, modelli e manufatti.

  22. Documentazione minima per lo scavo • Nome del sito e abbreviazione da usare su reperti ecc... • Area e valori della griglia (latitudine e longitudine per la posizione di tutti gli elementi). • Contesti e relazioni (degli elementi e dei reperti). • Descrizione, misure, caratteri e condizioni di tutti i materiali. • Illustrazioni (contesti, elementi, reperti in disegni e foto). • Interpretazioni (identificazione della funzione, contesto e ruolo degli elementi e dei reperti sul sito).

  23. Scavo e conservazione dello scavo

  24. Lezioni con il maestro d’arte

  25. Disegno dei vasi Il professor Bruno e la professoressa Vari, dopo averci spiegato la lezione del giorno sulle diverse tipologie di vasi etruschi e sulle diverse decorazioni, ci hanno fatto identificare su un’apposita scheda le tipologie di vaso; poi ci hanno consegnato una sagoma di vaso ed alcune figure. Con queste ne abbiamo inventato uno nostro in stile etrusco che successivamente abbiamo colorato.

  26. Realizzazione di un vaso Guidati dai nostri insegnanti ci siamo cimentati nell’ardua impresa di realizzare un vaso. Ci è stato spiegato come avveniva la lavorazione presso questo popolo, come cuocevano i loro manufatti , come li decoravano. Poi ci è stato indicato come dovevamo procedere per la realizzazione.

  27. Per prima cosa abbiamo impastato l’argilla al fine di eliminare bolle d’aria al suo interno. Siamo quindi passati a fare una specie di spaghetti un po’ cicciotti “COLOMBINI” questa tecnica infatti si chiama “lavorazione a colombino”

  28. Questi colombini, li abbiamo avvolti su loro stessi, badando a farli ben aderire a vicenda.

  29. Non è che fosse così semplice come sembrava, e spesso abbiamo chiesto aiuto ai nostri insegnanti. …..O a qualunque “anima buona”

  30. Però ci abbiamo messo tanta buona volontà ed impegno.

  31. … Ed ecco il risultato….

  32. Ecco in esposizione alcuni dei nostri lavori:

  33. La mostra di fine anno…

  34. GIOCHI E SPORT La prima citazione letteraria appartiene ad Erodoto il quale ci riferisce la battaglia navale del 540 a.C. in cui gli Etruschi vinsero i Greci e interrogarono l’oracolo di Delfi che ordinò loro di organizzare gare ginniche ed equestri per superare la “ maledizione” dei prigionieri. Non esistono trattati ma solo una ricca ed eloquente produzione figurata.

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