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I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali

I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali. Mercato turistico complesso. Nuove modalità di produzione di beni e servizi Nuovi modelli culturali e di consumo Globalizzazione dei mercati. Aumento competizione tra i territori Individuazione di nuovi strumenti di azione

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I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali

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Presentation Transcript


  1. I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali

  2. Mercato turistico complesso • Nuove modalità di produzione di beni e servizi • Nuovi modelli culturali e di consumo • Globalizzazione dei mercati

  3. Aumento competizione tra i territori Individuazione di nuovi strumenti di azione Scelta di forme organizzative innovative fondate sul coordinamento dei processi decisionali degli enti pubblici e delle imprese

  4. SLOT (Sistema locale di offerta turistica) Insieme di attività e di fattori di attrattiva che, situati in uno spazio definito(area o località),siano in grado di proporre un’offerta turistica integrata e distintiva che valorizza le risorse e le culture locali

  5. Turismo è un sistema: Per la natura eterogenea e plurale del prodotto turistico Per la complessa interazione che si sviluppa tra imprese, turisti e residenti

  6. Legge 135/2001 Prevede un nuovo strumento per lo sviluppo turistico locale SISTEMI TURISTICI LOCALI Contesti turisticiomogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni cultural, ambientali e di attrazioni turistiche, comprendenti i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole od associate

  7. Differenze con il modello precedente di OTP locale • PRIMA le singole Regioni individuavano direttamente gli ambiti turisticamente • OGGI i STL si costituiscono per iniziativa autonoma degli enti territoriali e delle imprese. Il ruolo regionale è limitato al riconoscimento dei STL per favorire l’integrazione tra politiche del turismo e politiche di governo del territorio. (consolidamento di paradigmi organizzativi bottom-up)

  8. Differenze con il modello precedente di OTP locale L’assetto del sistema turistico italiano viene quindi sostanzialmente modificato a favore di un paradigma organizzativo bottom-up che valorizza gli enti pubblici territoriali

  9. TIMORI • Creazione di un nuovo ed ulteriore soggetto nel panorama turistico locale, • Presenza di sovrapposizioni di competenze o di accavallamento delle attività proposte • Complicazione burocratica-amministrativa, • Problemi funzionali rispetto alle Apt, qualificandosi quale soggetto aggiuntivo di un’organizzazione territoriale che si sovrappone all’attività dei comuni, delle province, delle Comunità montane, dei Gal, dei patti territoriali.

  10. Opportunità • i STL sono occasione di razionalizzazione territoriale attraverso un’attività di semplificazione dei ruoli propri dei molteplici enti turistici territoriali (uffici di informazione turistica, Apt, Pro-loco, etc.) • Creazione di una sistema, prodotti, progetti, attori pubblici, imprese e servizi per la formulazione di un progetto di sviluppo dell’offerta turistica

  11. Opportunità Potenziamento del ruolo dei STL • attribuzione non delle tradizionali competenze in materia di promozione turistica, • sensori del territorio e quindi soggetti in grado di progettare e qualificare lo sviluppo turistico locale attraverso la messa a sistema di interventi da parte di tutti i soggetti interessati alla crescita economica del territorio, diretti a realizzare, migliorare il prodotto ed eventualmente anche a promuoverlo e commercializzarlo. • aggregare soggetti differenti non solo turistici

  12. Opportunità • una riforma radicale nella formulazione delle politiche di valorizzazione e sviluppo territoriale, pervenendo ad un modello che sperimenti politiche di più ampio respiro, quali quelle rivolte ai temi della qualità, della integrazione e messa in rete di interventi sul prodotto turistico; • sinergica attività tra enti locali e privati che, rinnovando e trasformando i termini del loro storico rapporto, individuano progetti intorno ai quali far convergere ed aggregare interessi differenti ma comuni e si qualificano non più soggetti uniti da vincoli di subordinazione, ma partner di un progetto di sviluppo unico. • [

  13. Opportunità • nuovo rapporto tra enti locali (ruolo manageriale di pianficatori dello sviluppo locale), e tra questi e i privati, inserisce elementi di forte innovazione che possono creare nuovi prodotti, migliorare la qualità dei servizi nonché dei margini operativi

  14. Difficoltà degli enti locali nello sviluppo dei sistemi turistici locali • basso livello di consapevolezza interna sull’importanza del turismo quale fattore di sviluppo della comunità locale; • limitato peso del turismo nella contrattazione politica locale; • limitata esperienza nel turismo e carenza di dirigenti e quadri esperti nelle articolate competenze necessarie; • esasperati campanilismi tra enti locali di una medesima area sistema; • delega, spesso in bianco, attribuita agli enti strumentali del turismo; • limitate risorse economiche da destinare al settore;

  15. Difficoltà degli enti locali nello sviluppo dei sistemi turistici locali • scarsa capacità di governance; • scarsa progettualità strategica; • limitata esperienza nella esternalizzazione della gestione dei servizi turistici di base; • forti condizionamenti derivanti da un accentuato centralismo regionale.

  16. Vantaggi • un effettivo coordinamento tra gli attori istituzionali e i privati • una collaborazione anche con altri attori pubblici competenti in settori strettamente collegati con quello turistico • al fine di creare un sistema di servizi integrati utili allo sviluppo non solo del turismo ma anche delle produzioni regionali nel loro complesso

  17. Vantaggi • La doppia sinergia che si viene ad instaurare, tra enti locali e tra questi ed i privati garanzia di una gestione integrata non solo delle risorse turistiche primarie, ma anche dei prodotti tipici, agroalimentari, dell’artigianato locale ed artistico, nonché delle specificità locali

  18. Nuovo modello di governance Inuovi modelli di governance del sistema locale turistico, non saranno quindi di tipo solo pubblico o solo privato ma anche di tipo misto, ossia pubblico-privato

  19. Nuovo modello di governance • Rifacendosi all’approccio reticolare e ricalcando i modelli di governance si possono distinguere tre classi di strumenti di politica per il turismo che possono essere codificate utilizzando il concetto di partnership: • la partnership pubblico/pubblico, quando più istituzioni pubbliche si accordano per sostenere iniziative a supporto del sistema turistico; • la partnership pubblico/privata quando organizzazioni pubbliche e istituzioni private si accordano per affrontare problemi o promuovere iniziative a favore del sistema locale,per la creazione di prodotti turistici, per l’integrazione di realtà territoriali al turismo

  20. Nuovo modello di governance • partnership tra privati quando più soggetti privati si accordano per la creazione di consorzi, reti e collaborazioni più o meno formalmente strutturate per la valorizzazione di un determinato prodotto turistico, un territorio, un servizio specifico.

  21. Nuovo modello di governance • I STL risultano essere la sintesi tra due realtà interagenti tra di loro: a) le caratteristiche proprie del territorio di riferimento e l’insieme delle relazioni a rete che uniscono tra di loro i soggetti della rete stessa e gli stessi con il territorio; b) un sistema di interessi e di attori strutturato, capace di presentarsi all’esterno come soggetto collettivo attraverso forme di governance strategica

  22. Le nuove partnership dovranno recepire i molteplici progetti che il territorio può esprimere armonizzandoli verso soluzioni condivise attraverso forme di coordinamento operato, non utilizzando relazioni gerarchiche, ma con un governo di processi interattivi, cooperativi e negoziali che vedano tutti i soggetti coinvolti

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