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Convegno Pescara 13 dicembre 2012

Convegno Pescara 13 dicembre 2012. IL MIO PROGETTO DI VITA: A CHE PUNTO SIAMO? LO STATO DELL’ARTE IN Abruzzo dell’attuazione dell’art. 14 della Legge 328/2000. Dott.ssa Rossella De Santis Direttore DSB Area Marsica ASL Avezzano Sulmona L’Aquila.

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Convegno Pescara 13 dicembre 2012

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Presentation Transcript


  1. Convegno Pescara 13 dicembre 2012 IL MIO PROGETTO DI VITA: A CHE PUNTO SIAMO? LO STATO DELL’ARTE IN Abruzzo dell’attuazione dell’art. 14 della Legge 328/2000 Dott.ssa Rossella De Santis Direttore DSB Area Marsica ASL Avezzano Sulmona L’Aquila

  2. Art. 14 della Legge 328/2000Disposizioni per la realizzazione di particolari interventi di integrazione e sostegno socialeProgetti individuali per le persone disabili • Obiettivi: realizzazione della piena integrazione delle persone disabili (art. 3-L.104/92). • Strumento: progetto individuale • Competenze: sociali e sanitarie

  3. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA • Il Distretto area Marsica e’ stato formalizzato nel mese di giugno 2012, nasce dall’accorpamento di n. 3 aree della regione marsicana che conta 130.050 residenti. • Il nuovo Distretto ha raccolto e sta coordinando tutte le attività prima espletate dalle 3 precedenti strutture con l’obiettivo di omogenizzare le procedure e assicurare equità di riscontro ai bisogni della popolazione, ottimizzando le risorse disponibili

  4. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA • Si lavora per organizzare un unico PUA, inteso come rete allargata di front office sulle 12 sedi erogative di prestazioni con uno solo back office e un’unica UVM pluridisciplinare. • Si lavora per integrare e coordinare i servizi del distretto con i servizi territoriali del Dipartimento della Salute Mentale e del SERT. • Si lavora per una integrazione di intenti, risorse, raccolta dati con i servizi sociali degli EAS

  5. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA • Criticità: piano di rientro, carenza di risorse, restringimento dei finanziamenti,rispetto assoluto dei LEA. • Opportunità: crescita professionale degli operatori, sensibilizzazione di operatori e utenti sul concetto di salute globale e sulla necessità di evitare sprechi e prestazioni ridondanti.

  6. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA Azioni migliorative dell’anno 2012: • Commissione aziendale pluridisciplinare per valutare richieste di presidi e ausili per la persona svantaggiata non inclusa nel Nomenclatore tariffario protesi del decreto 332/99; • Nuovo modello per valutazione dell’appropriatezza delle cure riabilitative in regime di ex art. 26 alla luce del recepimento regionale del piano nazionale della prevenzione;

  7. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA Azioni: • Attivazione dei flussi ministeriali delle cure domiciliari; • Messa a regime dell’UVM per l’assegnazione degli assegni di cura del PNLA del comune di Avezzano e dell’EAS di Valle Roveto; • Attivazione dell’UVM per utenti con bisogni sanitari per l’accesso in casa d’accoglienza; • Attivazione del progetto personalizzato per gli utenti al Centro Diurno Handicap del Piano di Zona 2011-2013 del Comune di Avezzano.

  8. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA Esperienza significativa: • Attivazione del progetto personalizzato per gli utenti al Centro Diurno Handicap del Piano di Zona 2011-2013 del Comune di Avezzano. • Questa esperienza nasce da una forte conflittualità presentatasi presso il Centro Diurno Handicap, struttura finanziata con il PDZ 2011-2013 del Comune di Avezzano nel mese di dicembre 2011, a causa di una riduzione del budget fornito dalla regione ad una struttura che tiene in cura in regime di riabilitazione ex art. 26 semiresidenziale, utenti disabili che, nelle ore pomeridiane, frequentano il centro diurno per attività di socializzazione e “per il miglioramento e mantenimento dell’autonomia residua”.

  9. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA Esperienza significativa: • La richiesta dei familiari di maggiore ospitalità oraria presso il centro diurno, mette in crisi gli operatori che gestiscono il centro stesso, in quanto la struttura si rileva inadeguata ad affrontare i bisogni assistenziali di utenti non autosufficienti per un tempo prolungato e in presenza contemporanea. • Appare che al centro si richieda uno sforzo maggiore di assistenza non compatibile con le risorse in carico e rispetto al progetto assunto con il piano di zona, per impossibilità di poter offrire attività ricreative e di socializzazione diverse, differenziate a seconda delle capacità interattive degli ospiti e dei loro bisogni.

  10. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA Esperienza significativa: • A questo punto e’ stata richiesta la collaborazione al Distretto sanitario e attraverso incontri con gli operatori sociali del comune, con gli operatori dell’associazione che gestisce il centro ma soprattutto con i genitori e i familiari degli utenti, siamo riusciti, dopo parecchi mesi di lavoro sinergico, a trovare alcune soluzioni migliorative, attivando l’UVM per tutti gli utenti, con la partecipazione di operatori sanitari (Dirigente Medico del Distretto referente del PUA, specialista Neurologo e/o Fisiatra, Medico di M.G. o Pediatra se necessario, Psicologa) e dell’ Assistente Sociale del Comune di Avezzano, allargando la partecipazione ai familiari e al Responsabile dell’Associazione Help Handicap.

  11. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA Esperienza significativa: • Sono stati predisposti progetti individuali che hanno visto in prima analisi 2 tipologie diverse di presa in carico, a seconda della complessità assistenziale degli utenti: • Per i 3 utenti più complessi, che non si giovano della frequentazione del Centro Diurno, si è trovata una soluzione nel tramutare il servizio di assistenza domiciliare di cui usufruivano, in un contributo economico mensile, concordato nell’entità con i familiari, congruo con la possibilità di avere a domicilio più ore di sostegno personale e familiare, non usufruendo più del centro diurno, rimanendo in carico ai servizi socio-sanitari attraverso il PUA (valutazione e verifiche per la riabilitazione extra murale in regime di ex art. 26) e il servizio sociale del Comune.

  12. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA Esperienza significativa: • Per gli utenti che presentano disabilità con maggiore capacità residue, grazie alle quali interagiscono con gli altri utenti e con gli operatori del Centro Diurno, il progetto individuale ha previsto la frequenza del centro, diversificando però il tipo di assistenza. • Così per 3 persone si è potuto ottenere la presenza di un operatore aggiuntivo, rispetto ai precedenti, loro dedicato. E’ stato possibile avere questa risorsa attingendo da un fondo del Piano Locale della Non Autosufficienza già previsto come potenziamento del centro stesso. • Per tutti gli altri utenti è stato predisposto il progetto individuale, con attività anche esterne che la presenza dei casi più complessi e la carenza di operatori, in precedenza non erano possibili.

  13. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA Esperienza significativa: • I familiari hanno partecipato attivamente a tutte le fasi, i conflitti sono diminuiti ed è subentrata una consapevolezza e conoscenza delle difficoltà che i servizi sociali e sanitari presentano nell’esplicarsi delle loro attività. • Gli operatori sociali e sanitari hanno potuto conoscere con maggior dettaglio le problematiche delle persone interessate e il carico familiare della loro assistenza, grazie a visite domiciliari, colloqui, riunioni e confronti periodici. • Gli operatori del centro diurno si sono sentiti supportati da competenze diverse e specialistiche che hanno pianificato la loro attività ed hanno dato alcuni strumenti per valutarla.

  14. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA • L’integrazione socio sanitaria è un’attività complessa che richiede metodi di lavoro e capacità di saper andare “oltre” ogni volta che si ha contatto con una persona che presenta un bisogno di salute. • La salute va sempre intesa in termini molto ampi, di benessere sociale, psicologico e fisico e di capacità di autodeterminarsi, ciascuno con i propri limiti e risorse individuali. • La comprensione integrata delle risposte, anche parziali e insufficienti ai bisogni di una persona, permette agli operatori sociali e agli operatori sanitari di poter usufruire dei mezzi a disposizione in modo ottimale. • Questa esperienza, pur limitata e criticabile per i pochi risultati ottenuti, mostra comunque che aver avuto il coraggio di affrontare una situazione critica per carenza di risorse (risorse in termini di tempo, di spazi, di presenze di operatori e di competenze specifiche) ha pagato per aver ricreato nel Centro Diurno un clima di civile convivenza e di comprensione reciproca.

  15. DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE CONCRETE NEL DSB AREA MARSICAASL AVEZZANO SULMONA L’AQUILA • E’ inutile dire che c’è molto da fare e che l’assistenza socio sanitaria va studiata sempre più, come ogni campo della cura della persona. • E’ inutile anche dire che il taglio lineare delle risorse non aiuta nessuno. • E’ invece utile dire che molto si può fare ottimizzando quello che si ha a disposizione e che assolutamente vanno integrate tutte le risorse, da parte di chiunque li mette a disposizione, comprese le persone disabili e le loro famiglie.

  16. GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!

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