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Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale. Lezione 9 Prof. Riccardo Acernese. Contenuto didattico. I risconti attivi e passivi Le rimanenze di magazzino Le scritture di ammortamento. Reddito d’esercizio e principio di competenza. Scritture di assestamento. Scritture di rettifica.

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Presentation Transcript


  1. Corso di Economia Aziendale Lezione 9 Prof. Riccardo Acernese

  2. Corso di Economia Aziendale Prof. Riccardo Acernese

  3. Contenuto didattico • I risconti attivi e passivi • Le rimanenze di magazzino • Le scritture di ammortamento Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  4. Reddito d’esercizio e principio di competenza Scritture di assestamento Scritture di rettifica Scritture di integrazione Scritture di ammortamento Consentono di imputare ad un dato periodo amministrativo i componenti di reddito che, pur essendo di competenza, non sono stati rilevati attraverso le operazioni di esercizio. Rilevano quote di costo o di ricavo che, pur essendo state registrate nel corso dell’esercizio ed avendo avuto la loro manifestazione numeraria, non sono di competenza e, quindi, devono essere rinviate al periodo amministrativo successivo. E’ un procedimento contabile che consente di ripartire il costo di un bene pluriennale nei diversi esercizi in cui esso manifesta la propria utilità. • Ratei attivi e passivi • Fatture da emettere e da ricevere • Interessi attivi e passivi • Fondi rischi e spese • Ammortamenti • Risconti attivi e passivi • Rimanenze di magazzino Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  5. I risconti attivi e passivi I risconti misurano proventi ed oneri la cui competenza è posticipata rispetto alla manifestazione numeraria e/o documentale; essi prescindono dalla data di pagamento o riscossione dei relativi proventi ed oneri, i quali devono necessariamente essere comuni a due o più esercizi e ripartibili in ragione del tempo. Risconti Misurano quote di costi rilevate integralmente nell’esercizio in corso od in precedenti esercizi e rappresentano la quota parte rinviata ad uno o più esercizi successivi. Attivi Misurano quote di proventi rilevati integralmente nell’esercizio in corso od in precedenti esercizi e rappresentano la quota parte rinviata ad uno o più esercizi successivi. Passivi Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  6. I risconti attivi e passivi ESEMPIO 1: L’azienda ALFA ha affittato un proprio capannone a €9.000 annuali. La riscossione avviene il 30 aprile di ogni anno, in maniera anticipata. Si redigano le scritture di assestamento al 31 dicembre. INCASSO 31/12/200X+1 30/04/20X+1 30/04/200X 31/12/00X INCASSO RISCONTO PASSIVO DURATA DELLA PRESTAZIONE CALCOLI Importo annuale : 12 mesi = importo del risconto: mesi nondi competenza 9.000 : 12 = X : 4  X = 9.000 * 4 / 12 = € 3.000 Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  7. I risconti attivi e passivi SCRITTURA 001 31/12/200X 3.000 Fitti attivi Risconti passivi 14 22 a Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  8. I risconti attivi e passivi ESEMPIO 2: L’azienda ALFA paga in via anticipata, il 1/02 e il 1/08 di ogni anno, un canone di manutenzione impianti semestrale di €4.500. Redigere le scritture di assestamento relative all’operazione. PAGAMENTO 01/02/200X+1 31/12/200X 01/08/200X 01/02/200X PAGAMENTO PAGAMENTO RISCONTO ATTIVO DURATA DELLA PRESTAZIONE CALCOLI Importo semestrale : 6 mesi = importo del risconto: mesi nondi competenza 4.500 : 6 = X : 1  X = 4.500 * 1 / 6 = € 750 Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  9. I risconti attivi e passivi SCRITTURA 002 31/12/200X 750 Risconto attivo Spese di manutenzione 13 43 a Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  10. Le rimanenze di magazzino Costi imputabili a beni ancora in giacenza che si rinviano al futuro esercizio in quanto si possono recuperare tramite i ricavi di futuri periodi (correlazione tra costi e ricavi). Rimanenze di magazzino Fattori produttivi a breve ciclo di utilizzo Di competenza dell’esercizio Di competenza futura I costi e i ricavi dei fattori a breve ciclo di utilizzo sono considerati di competenza dell’esercizio se al termine del periodo amministrativo essi sono totalmente utilizzati o venduti. Si rinviano, invece, quei costi o i ricavi che riguardano i fattori non utilizzati o non venduti al termine del periodo amministrativo. Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  11. Le rimanenze di magazzino • ESEMPIO1 • Dall’inventario redatto al 31 dicembre risulta che le rimanenze di magazzino della società ALFA sono state valutate come segue: • materie prime: €3.000; • semilavorati: € 5.000; • prodotti finiti €40.000. • Redigere le relative scritture di assestamento. Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  12. Le rimanenze di magazzino 31/12/200X 001 Materie prime Materie prime a c/rimanenze finali 24 37 3 a 002 31/12/200X a Semilavorati c/rimanenze finali Semilavorati 38 5 25 003 31/12/200X 26 39 40 Prodotti finiti a Prodotti finiti a c/rimanenze finali Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  13. ART. 2424 C.C. ART. 2425 C.C. Le rimanenze di magazzino: rappresentazione in bilancio L'art. 2424 punto C I del codice civile pone le rimanenze nella voce «attivo circolante» e così le individua: - materie prime, sussidiarie e di consumo; - prodotti in corso di lavorazione e semilavorati; - lavori in corso su ordinazione1; - prodotti finiti e merci; - acconti. L'art. 2425 del codice civile suddivide il valore delle rimanenze iscritte nel conto economico includendo nel valore della produzione le variazioni positive o negative delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti e nei costi di produzione le variazioni positive o negative delle rimanenze di materie prime, sussidiarie di consumo e merci. Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  14. ART. 2426 C.C. Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione L'art. 2426 n. 9 del codice civile precisa: «Le rimanenze, i titoli e le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di acquisto o di produzione, calcolati secondo il n. 1 ovvero al valore di realizzo desumibile dall'andamento del mercato, se minore; tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi. I costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione ». Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  15. ART. 2426 C.C. Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione L'art. 2426 n. 1 del codice civile stabilisce: «Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione interna o presso terzi.» Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  16. ART. 2426 C.C. Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione L'art. 2426 n. 10 del codice civile precisa: «Il costo dei beni fungibili può essere calcolato col metodo della media ponderata o con quelli «primo entrato, primo uscito» (FIFO); o «ultimo entrato, primo uscito» (LIFO); se il valore così ottenuto differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell'esercizio, la differenza deve essere indicata, per categoria di beni, nella nota integrativa». Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  17. Metodo Media Ponderata Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione • COSTO MEDIO PONDERATO • Il costo medio ponderato considera le unità di un bene acquistato o prodotto a date diverse ed a diversi costi come facenti parte di un insieme, in cui i singoli acquisti e le singole produzioni non sono più identificabili ma sono tutti ugualmente disponibili. Detto metodo cerca di livellare i movimenti nei prezzi per cui esiste differenza tra i prezzi più recenti ed i costi medi. • Il costo medio può essere ponderato: • Per movimento: in tal caso il costo medio è calcolato subito dopo ogni singolo acquisto e le vendite vengono scaricate con il costo medio calcolato dopo l'ultimo acquisto effettuato. Al momento del ricevimento il costo medio viene determinato dividendo il costo totale delle unità residue prima dell'ultimo ricevimento più il costo delle ultime unità ricevute per il totale delle unità residue dopo l'ultimo ricevimento. • Per periodo: in tal caso alle quantità ed ai costi in inventario all'inizio del periodo si aggiungono gli acquisti o la produzione di un periodo (mese, trimestre, ecc.) e si determinano i nuovi costi medi ponderati. Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  18. Metodo Media Ponderata Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione Esempio di calcolo di media ponderata per periodo: Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  19. Metodo FIFO Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione FIRST IN – FIRST OUT Il metodo FIFO rispecchia l'andamento dei prezzi di mercato, appunto perché valuta il magazzino ai costi più recenti. Esso assume che gli elementi di costo seguano un ordine cronologico determinato dalla data del loro sostenimento. La valutazione delle rimanenze a fine esercizio col metodo FIFO assume che esse siano costituite dalla sommatoria dei costi più recenti; pertanto, per la valutazione delle rimanenze di magazzino con tale metodo si assegnano prima gli ultimi costi sostenuti per le ultime quantità acquisite (acquistate o prodotte) nell'esercizio a corrispondenti quantità in giacenza; poi i penultimi costi sostenuti per le penultime quantità acquisite, e così via fino a coprire tutte le quantità in giacenza. Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  20. Metodo FIFO Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione Esempio di valutazione FIFO applicata alla giacenza finale costituita da 2.000 unità Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  21. Metodo LIFO Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione LAST IN – FIRST OUT (1/2) Il metodo LIFO tende a contrapporre costi correnti (più recenti) a ricavi correnti (più recenti). Per cui, in fase di prezzi ascendenti il metodo LIFO attenua gli effetti dell'inflazione sui risultati dell'esercizio rispetto al metodo FIFO od al metodo del costo medio; in fase di prezzi ascendenti, infatti, il LIFO ha l'effetto di contrapporre nel conto economico ai ricavi costi più recenti e quindi un maggior costo. Ciò mitiga l'effetto degli eventuali cosiddetti «profitti di magazzino» che potrebbero essere originati nel conto economico dai metodi FIFO e medio, in caso di prezzi crescenti. Con il metodo LIFO «a scatti» la valutazione delle rimanenze a fine esercizio viene effettuata nel modo seguente, assumendo prezzi crescenti: 1) si confronta la quantità di una voce giacente a fine esercizio con quella all'inizio; 2) nel caso in cui la quantità alla fine dell'esercizio ecceda quella all'inizio, la quantità pari a quella dell'inizio dell'esercizio si valorizza con il costo a quella data, mentre l'incremento di quantità si valorizza con uno dei procedimenti descritti successivamente; in tal modo, ogni incremento di fine esercizio costituisce una classe (o strato) LIFO di valutazione. Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  22. Metodo LIFO Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione LAST IN – FIRST OUT (2/2) Ne consegue che nel caso in cui la quantità alla fine di qualsiasi esercizio ecceda quella all'inizio dell'esercizio, la quantità pari a quella all'inizio dell'esercizio si valorizza mantenendo i costi e le quantità delle classi (o strati) LIFO che compongono le giacenze iniziali, mentre l'incremento si valorizza con uno dei procedimenti descritti successivamente. 3) nel caso la quantità alla fine dell'esercizio sia inferiore a quella all'inizio si valorizza la quantità di fine esercizio utilizzando i costi e le quantità delle singole classi LIFO più remote componenti le rimanenze all'inizio dell'esercizio. Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  23. Metodo LIFO Le rimanenze di magazzino: criteri di valutazione Esempio di valutazione al LIFO a scatti applicato ad una singola voce Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  24. Reddito d’esercizio e principio di competenza Scritture di assestamento Scritture di rettifica Scritture di integrazione Scritture di ammortamento Consentono di imputare ad un dato periodo amministrativo i componenti di reddito che, pur essendo di competenza, non sono stati rilevati attraverso le operazioni di esercizio. Rilevano quote di costo o di ricavo che, pur essendo state registrate nel corso dell’esercizio ed avendo avuto la loro manifestazione numeraria, non sono di competenza e, quindi, devono essere rinviate al periodo amministrativo successivo. E’ un procedimento contabile che consente di ripartire il costo di un bene pluriennale nei diversi esercizi in cui esso manifesta la propria utilità. • Ratei attivi e passivi • Fatture da emettere e da ricevere • Interessi attivi e passivi • Fondi rischi e spese • Ammortamenti • Risconti attivi e passivi • Rimanenze di magazzino Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  25. Le scritture di ammortamento Procedimento contabile che consente di ripartire il costo di un bene pluriennale nei diversi esercizi in cui esso manifesterà la propria utilità. La parte di costo che viene imputata al reddito, per ciascuno degli esercizi di competenza è detta quota di ammortamento (correlazione tra costi e ricavi). Ammortamento Ammortamento Metodo indiretto Metodo diretto La quota di costo dell’esercizio viene contrapposta al conto relativo al costo pluriennale oggetto di ammortamento. Con tale tecnica il valore del conto accesso al costo pluriennale non rimane costante nel tempo, ma si riduce gradualmente, in funzione dell’ammortamento di anno in anno operato. Le quote di ammortamento confluiscono anno dopo anno in un apposito fondo, denominato fondo ammortamento, che rappresenta una rettifica del costo pluriennale. Con tale tecnica il valore del conto accesso al costo pluriennale non muta a seguito della procedura di ammortamento Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  26. Fondo ammortamento Valore contabile Costo storico Le scritture di ammortamento ESEMPIO1 Al 31 dicembre 2009 la società ALFA presenta un impianto acquisito il 1/01/2007 ad un costo storico di €130 al quale è stata assegnata una vita utile di 10 anni. Si redigano le relative scritture di assestamento al 31 dicembre 2009. F.do amm.to impianti Impianti 130 26 130 13 (39) Amm.to impianti 13 91 Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

  27. Le scritture di ammortamento SCRITTURA 001 31/12/2009 13 Ammortamento impianti F.do amm.to impianti 27 51 a Corso di Ragioneria generale ed applicata Prof. Riccardo Acernese

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